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Autore: Tefnuth    19/09/2016    1 recensioni
Sequel di Weird.
Dopo aver sconfitto la minaccia creata dal loro stesso padre, e dopo aver scoperto la reale natura dei loro potrei, Georg e Gustav credevano di poter ritornare ad una "normalissima" vita al B.P.R.D. con i loro fratellastri. Ma quando il corpo di Hans si trasforma in cenere, capiscono che il caso non è ancora chiuso. Una nuova minaccia si profila all'orizzonte, e sembra più pericolosa che mai dal momento che sembra conoscere arti a loro sconosciute. Tanto che la squadra dovrà ricorrere ad un nuovo membro.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo degli spettri si rivelò meno caotico di quanto i ragazzi si aspettassero: una vasta landa di terra grigia che sembrava non terminare mai, montagne ricoperte di nebbia e una vegetazione scarsa e sterile. Non c’erano case, solo cumuli di ruderi e macerie che potevano nascondere facilmente un possibile aggressore. Il cielo non era azzurro ma nero, e la mancanza di sole era compensata dalle striature viola e bianche che tagliavano la coltre oscura (anche se non avevano lo stesso effetto della stella di fuoco). L’aria era pesante, e se non fosse stato per gli spettri con cui condividevano il corpo i ragazzi non sarebbero riusciti ad avanzare a causa dell’oscurità; solo Andrew sarebbe riuscito ad andare oltre il portale, per la sua stessa natura, tuttavia appena messo piede nel regno degli spettri si fuse ugualmente con il padre, il che fece sì che i suoi capelli diventassero biondi.
“Benvenuti a casa” esclamò il mezzo spettro, forse non si vedeva ma era felice di rivedere il posto che lo aveva visto nascere, anche se gli dispiaceva di averlo fatto in simili circostanze.

Per un incauto avventuriero, senza uno spettro come guida, orientarsi in quella dimensione sarebbe stato impossibile dato che i luoghi si ripetevano come se si spostassero; invece, con Andrew in testa, il gruppo procedette deciso tra le pianure aspre di quel posto.
“Vi stavo aspettando” la voce fredda di Weiss risuonò nell’aria, tuttavia la sua persona non era fisicamente presente nelle vicinanze del gruppo: al suo posto c’era una proiezione. “Potete seguire la mia ombra”.

Nonostante fosse solo un fantasma, la figura lasciava una scia di orme insanguinate che poi si libravano in aria; persino sull’acqua del lago putrido che dovettero attraversare (Georg, Gustav ed Andy lo fecero librandosi nell’aria, Tom invece camminò sopra la strada di ghiaccio lasciata dal gemello). Weiss, quella in carne e ossa, stava facendo il bagno in una sorgente termale riparata da occhi indiscreti da due pareti ad angolo, costruite con grossi mattoni rettangolari che avevano acquistato un colore giallognolo.

“Ben arrivati! – Esclamò la donna. – Quasi temevo che non mi avreste mai trovata! Sento che avete portato degli amici” la negromante uscì dalla pozza, totalmente incurante del fatto che stesse mostrando il proprio corpo, totalmente nudo, a cinque ragazzi; come le braccia, anche le gambe e il torso portavano delle suture, e tra un punto e l’altro c’erano delle borchie stondate.
“In effetti non è stato facile” rispose Georg cercando di distogliere gli occhi dalle parti più intime di quel corpo sfigurato, ciò gli permise di vedere che attorno a loro non c’erano simboli di evocazione “Senti, non che mi dispiaccia vederti nuda, ma forse è meglio che ti metta qualcosa addosso” aggiunse il moro
“Sei così pudico? – Weiss prese gli abiti che aveva appeso ad un ramo rinsecchito lì vicino: un vestito di seta bianco con la gonna a trapezio e motivi arabesco rosso cremisi. – Potrei insegnarvi un sacco di cose, a te e ai tuoi amici; potremmo anche fare un incontro a sei, non ho problemi a passare la notte con dei ragazzini; a patto che vi togliate di dosso quegli orrendi spettri”.
“Siamo venuti per ammazzarti, non per fare un’orgia!” la interruppe Tom, producendo dal fondo della gola un ringhio che ricordava il ribollire del magma
“Uccidermi? Voglio proprio vedere cosa vi inventerete per riuscirci” ridacchiò lei, l’ira del pirocineta era una botta di adrenalina che non provava da anni.

C’era una cosa, però, di cui i ragazzi si accorsero solo più tardi: Kal non era con lei, come non c’erano altre creature demoniache. Un dettaglio che fece sorgere nel gruppo il sospetto che il gigantesco basilisco fosse nascosto, assieme ad altri, dietro qualche roccia.
“Non ho riportato in vita Kal, se è questo che vi state chiedendo, e non ho creato altre creature demoniache. Siamo solo noi” affermò Weiss leggendo la domanda negli occhi dei suoi avversari
“Grazie per la cronaca, ma perdonaci se non ci fidiamo di te la contraddì Andrew, tuttavia Toralv confermò (a lui e agli altri) che nelle vicinanze c’erano solo rocce e terra.
“Potete credermi: da tempo Kal mi era diventato di peso, e creare altri cuccioli mi sarebbe costato delle energie inutili” la donna stava giocando con una piccola sfera nera che aveva creato nella sua mano sinistra
“Ci stai solo facilitando il lavoro” disse Bill, che poi fece schioccare la lingua sul palato
“Ve l’ho già detto. – Disse Weiss ridacchiando, aveva chiuso la mano con cui aveva creato la sfera. – NON POTETE UCCIDERMI!” affermò, e con un gesto fluido del braccio lanciò il globo contro i ragazzi, aprendo contemporaneamente le grandi ali di drago che alzarono un gran polverone che oscurò la vista di Georg e compagni.

La sfera non colpì i bersagli solo perché Andrew riuscì a creare una sfera oscura tale da contrastare quella della negromante; inoltre, per far sì che l’esplosione non li investisse, Georg e Gustav circondarono i due globi con un campo di forza che poi deflagrò su se stesso. Weiss rise, come una bimba un po’ pazzerella cui era appena stato dato un nuovo giocattolo, e non perse il sorriso neanche quando i gemelli la assalirono insieme: l’uno creando delle stalagmiti ai piedi della donna, l’altro con delle vampe di fuoco nero. Entrambi gli attacchi, compresi quelli scagliati in contemporanea dagli altri tre componenti del gruppo, furono facilmente evitati grazie ai buchi neri che la donna evocò per deviare gli assalti.
“Bambini” commentò con disprezzo lei, trasformando il suo sorriso in una linea dura sul volto, prima di emanare un’ondata di energia oscura che si diffuse come un uragano che sbalzò i ragazzi all’indietro. Solo Bill resistette un poco, grazie alle lame di ghiaccio che gli fecero da arpione per ancorarsi a terra, e ne approfittò per lanciare delle schegge di ghiaccio contro l’avversaria, strappandone le ali di drago.
“BECCATA!” esultò il criocineta, tuttavia la sua vittoria durò solo quei pochi secondi che bastarono a Weiss per fermare il vento e gettarsi al collo di Bill
“Potresti regnare all’Inferno con tuo fratello, figlio di Amun-un-Rama, e invece preferisci servire sulla terra. Meriti solo la morte” gridò la negromante mentre stringeva il collo del criocineta con le orridi mani deformate, con tanta forza che nella gola del ragazzo non passava altro che un flebile filo d’aria, appena sufficiente a tenerlo sveglio. La donna dovette lasciare la presa quando Georg la immobilizzò e la mandò a sbattere contro una roccia, che si frantumò per la forza impressa dal moro
“Meglio che stiano dove io possa tenerli d’occhio: chissà i casini che potrebbero combinare” ironizzò il telecineta ridacchiando.

Weiss si rialzò, la manica del vestito era lacera e dal braccio fuoriusciva sangue nero e denso, come fosse petrolio
“Vi ucciderò tutti! Mi prenderò le vostre vite, e il vostro patetico mondo diventerà un deserto peggiore di questo” dichiarò prima di sputare una sostanza trasparente, ma dall’odore nauseante.
“ATTENTI: è acido!” esclamò Andrew, per far sì che i suoi compagni schivassero il colpo; dal drago che aveva ucciso la donna aveva preso non solo cuore ali e le squame, ma anche la facoltà di sputare acido infiammabile, e il mezzo spettro aveva riconosciuto la sostanza perché memore di una lezione che gli aveva fatto Johann anni prima.
Dato che la donna continuava a sputare quel liquido senza mai fermarsi, come se avesse avuto una riserva d’aria infinita, Gustav ne approfittò per scagliare un fulmine sulla sostanza che si incendiò bruciando la faccia dell’avversaria, la quale si portò le mani al volto gridando e imprecando contro il biondo. Quando l’incendio si placò, Weiss si gettò a capofitto su Gustav, e nonostante il corpo del biondo fosse composto interamente di elettricità sembrava non risentirne minimamente
“MALEDETTO!” imprecò la donna prendendo a pugni il biondo con una forza impressionante.
Georg provò ad intervenire una seconda volta, tuttavia lei lo ricacciò indietro con una nuova ondata di energia oscura, mentre i gemelli si ritrovarono bloccati in una sostanza nera, simile al petrolio, sbucata fuori dal terreno arido.
“Non ti conviene pirocineta – suggerì Weiss a Tom, leggendo nei suoi occhi l’intenzione di prendere fuoco per vaporizzare la sostanza. – E’ altamente infiammabile, e se prende fuoco brucerai tuo fratello”
“Ma io posso congelarla” ribattè Bill dando corpo alle sue parole, ma per quanto abbassasse la propria temperatura il liquido non si induriva oltre la superficie.
“E’ inutile criocineta, è tutto…” la negromante si interruppe, il suo petto era stato trafitto dalla mano di Andrew, che aveva approfittato della distrazione della nemica
“Ma stai un po’ zitta, mi fai venire il mal di testa” la rimproverò il mezzo spettro con il suo sorriso folle.

Libero dal liquido nero, e con il fumo che gli usciva dalle narici, Tom sputò una vampa di fuoco che investì la donna una seconda volta (non Andrew, che si spostò all’ultimo momento utile per impedire alla negromante di scappare). Questa volta il fuoco si trasformò in fumo, e quando Weiss ricomparve al centro della sua fronte era comparso un terzo occhio, in posizione verticale, con la sclera nera e un unico punto bianco al centro.
“MERDA! Un terzo occhio” esclamò Georg facendo un passo indietro, mentre osservava quell’occhio posticcio che spuntava da sotto la frangia bianca della donna; chi aveva quell’occhio otteneva poteri psichici.
“Un piccolo regalino di vostro padre: i miei favori per questo. Sono stata brava a nascondere la cicatrice, vero?” si auto-complimentò Weiss appoggiando la mano destra sullo sterno, proprio sulla cicatrice rossa che nascondeva il cuore di drago
“Tu menti: papà non aveva un terzo occhio” ribattè il telecineta mentre attaccava l’avversaria con una sfera di energia psichica; nonostante si fosse avvicinato molto a lei la sfera colpì a vuoto, e lui fu bloccato.
“E’ proprio il suo invece, non lo hai mai visto perché avresti potuto scorgerlo solo se paparino ti avesse fatto vedere la sua vera forma” spiegò lei mentre teneva Georg immobilizzato per mezzo del grande occhio nero, ad un’altezza sufficiente per costringere il ragazzo a guardarla negli occhi.
Il loro contatto visivo fu interrotto da un tuono di Gustav che, dall’alto del cielo viola, investì la negromante con tutta la sua potenza. Il corpo di lei fu percorso da diversi spasmi, e il terzo occhio si apriva e chiudeva ad intermittenza, sgorgando lacrime che scendevano tra le sopracciglia fin sulla punta del naso. Sentitosi libero dall’incantesimo, il telecineta colpì la donna con un fascio di energia, facendola sbattere contro rocce appuntite che graffiarono la pelle bianca di Weiss lacerandola in diversi punti. Rialzandosi la donna rantolò parole incomprensibili (sicuramente delle imprecazioni contro i fratelli), e prima di rivolgersi ai suoi avversari si dette un’occhiata veloce, constatando che molti punti di sutura erano saltati (pur senza tracce di sangue), e il terzo occhio strideva leggermente.
“Così non concluderemo niente” affermò Bill attaccando Weiss con dardi di ghiaccio, i quali vennero evitati dalla donna con qualche balzo all’indietro (che fecero ricadere penzoloni i lembi di pelle liberati dai punti, rivelando sotto una pelle grigia e rinsecchita).
“Dobbiamo…trovare il modo, per fare come ci ha detto il nonno” aggiunse Tom riprendendo fiato, le sua spalle che si alzavano velocemente erano indice della sua stanchezza.
Forse ho una soluzione, ma non so se possa veramente funzionare
Suggerì Toralv facendosi sentire da tutti attraverso il suo collegamento con gli altri spettri, così la negromante non avrebbe potuto sentirli.
“Quale sarebbe?” domandarono gli spiriti per i ragazzi.
Toralv spiegò la sua idea: due di loro avrebbero potuto farsi catturare da Weiss, e agire nel momento in cui lei avrebbe aperto la bocca per assorbirne gli spiriti (ossia quando avrebbe aperto il canale che conduceva a dove teneva gli spiriti inglobati). I due più indicati sarebbero stati Georg e Andrew (poiché anche loro erano in parte spiriti), ma l’idea suscitò una sollevazione generale, che fu messa a tacere solo dai diretti interessati che si giustificarono dicendo che era l’unica possibilià a loro disposizione.
“Preferisco combattere una settimana senza riposarmi; non capisci che potrebbe ingoiare anche te?” disse Gustav al moro
“E io non posso rischiare di perdere anche te” dichiarò Andrew al padre, nonostante odiasse il fatto di essere stato abbandonato al genitore ripugnava anche solo il pensiero che lui potesse essere inghiottito dalla nemica
“Ma almeno tu avresti una possibilità i più per sopravvivere
Rispose Toralv, fermo sulla propria decisione, e in un istante il mezzo spettro vide tutti l’affetto che il padre provava per lui. Non ci furono altre repliche e il piano fu messo in pratica: partirono tutti e cinque all’attacco, pur sapendo che la negromante li avrebbe respinti. Accadde proprio così, il terzo occhio bruciò e tutti e cinque si ritrovarono sparpagliati a terra. Provarono di nuovo, e questa volta anticiparono i tempi prendendo alla sprovvista l’avversaria, che dovette subire cinque diversi assalti in contemporanea; in particolare quelli di Georg e Andrew, che più di tutti le facevano male.
“Voi due – esclamò lei afferrando il telecineta e il mezzo spettro. – Mi avete proprio stancato” e aprì la bocca, pronta ad assorbire gli spettri e i due ragazzi.
“Aspetta prima di cantar vittoria” affermò Georg che, come aveva fatto con il padre, strinse il cuore della donna in una morsa psichica, reprimendo il disgusto che provava a toccare un organo freddo, ruvido e duro.
Con il cuore avvinghiato nella stretta del moro, la negromante perse ogni forza che le veniva data dall’organo, però il peggio arrivò quando Andrew e Toralv intonarono una nenia che, poco alla volta, liberò gli spettri all’interno del corpo della donna. Ogni parte che Weiss aveva utilizzato per comporre il proprio corpo, una volta perduto il frammento di anima che lo manteneva in vita, ritornò alla forma originale e si sgretolò in polvere. Della negromante non rimase più nulla.
 
EPILOGO
Non ci furono festeggiamenti, quando i ragazzi rientrarono al Bureau dopo aver riportato la vittoria su Weiss; gli imminenti funerali di Manning e Johann occuparono del tutto i loro pensieri e quelli degli altri agenti. Non fu una cerimonia molto sontuosa anzi, come era accaduto con il professor Broom, fu allestita una piccola camera ardente così che tutti potessero portare l’ultimo saluto, e in seguito le due bare furono portate al cimitero. L’altra questione in sospeso fu la nomina del nuovo direttore del Bureau, e ciò avvenne tramite una riunione degli agenti di più alto livello che, dopo aver ascoltato il lungo elenco dei compiti che avrebbe dovuto assumersi il nuovo capo, dovettero votare la persona che secondo loro era più meritevole. Con consenso unanime, dopo la rinuncia di Hellboy che aveva espressamente detto di non volersi assumere tale responsabilità, la carica venne data ad Abraham.
 
Sei sicuro di voler lasciare i tuoi nuovi amici?”
Domandò Toralv al figlio, mentre lo osservava fare i bagagli
“Potremmo anche aver appianato le nostre divergenze, ma non credo proprio che accettino che mi trasferisca definitivamente qui” rispose il mezzo spettro, aveva appena finito di ripiegare l’ultimo paio di jeans, quelli che si erano sporcati di terra quando aveva visto Weiss per la prima volta e che non era riuscito a smacchiare.
Questo non puoi saperlo
Lo contraddì il padre
“Invece lo so” tagliò corto Andrew uscendo dalla porta della stanza, trascinandosi dietro la pesante valigia.
Arrivò fino al vestibolo senza incontrare nessuno, una situazione insolita che gli permise di giungere fino al portone senza provare la tentazione di tornare indietro; almeno fino a che il suo bagaglio si immobilizzò, prima di varcare la soglia. Sarebbe potuta essere opera di Georg, ma il ghiaccio che ancorava le ruote al pavimento dissero ad Andrew che l’autore era qualcun altro.

“Già levi le tende?” gli domandò Gustav, comparso magicamente assieme ai fratelli
“Sembra che non abbia scelta: il lavoro è finito. – Rispose il mezzo spettro. – E poi mi hanno offerto di prendere il posto di Johann all’istituto, in Germania” mentì, non molto entusiasta
“Dalla tua faccia non si direbbe che tu ne sia felice; inoltre tu non sei un tipo da ufficio” suppose il telecineta.
“Tanto qui non ho più niente da fare” dichiarò Andrew
“Veramente a noi manca un elemento, per la squadra” esordì Tom
“Potesti restare con noi, ti divertiresti” concluse Bill, e le sue parole fecero aprire a palla gli occhi del mezzo spettro, che cadde a terra per lo stupore tra le risate del padre.
Andrew si rialzò, cercando di mantenere un po’ di contegno anche se era difficile perché gli angoli della bocca gli si alzavano involontariamente
“In tal caso, potrei anche restare – soffocò un sorriso. – Ma potevate anche dirmelo prima, avrei evitato di trascinarmi chili di roba fino a qui” scherzò, fingendo che la valigia fosse più pesante di quanto non fosse in realtà
“Se hai più roba di una modella non è colpa nostra, fighetta. – Ironizzò il pirocineta, ma si capiva che non aveva intenzioni maligne. – Comunque, se proprio non ce la fai, per questa volta posso portarti io la valigia”
“Oh, un cavaliere splendente è venuto ad aiutarmi” disse Andrew con una voce effeminata, giusto per reggere il gioco di Tom. Inutile dire che tutti si misero a ridere.

Nota autrice: E' FINITA!!! Anche questa volta ci sono riuscita! Non so se ridere o piangere, perchè sono felice di essere arrivata in fondo, ma un pò mi dispiace (anzi,un bel pò). Come al solito ringrazio voi lettori, che mi seguite e supportate (e...sopportate xD), e anche chi condivide i link dei racconti per farmi un pò di pubblicità. Piccola comunicazione: ho una seria intenzione, una volta finito White Shadow, di fare un sequel di Evil Mirror; non so se la cosa vi possa far piacere o no (e mi piacerebbe saperlo), comunque ci sarà. Alla prossima.
  
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