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Autore: Donna_Oswald    19/09/2016    2 recensioni
Mi chiamo Jenny.
E sono la figlia del Dottore.
Ok, in realtà sono soltanto un prodotto del suo dna inserito in una macchina, ma questo è un dettaglio.
[...]
Anche io voglio fare qualcosa di buono nella mia vita, vedere le meraviglie dell'universo, salvare le vite delle persone, proprio come mio padre.
È anche per questo che sono in viaggio.
È più o meno così che è iniziata...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jenny, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Anche voi siete compatibili. Ora morirete"
 
 Anche questa volta dovevo pensare in fretta. No, decisi, non c'era spazio per i pensieri in quel momento, così lasciai che l'istinto prendesse il sopravvento.
D'altra parte, ero nata per combattere!
Velocemente, tirai un calcio alle gambe del robot, con tutta la forza che avevo, poi lo afferrai per il braccio, lo gettai a terra e lo immobilizzai, tutto in rapida successione.
"Complimenti" commentó Nehfraj, senza minimamente scomporsi. E bisogna considerare che aveva ancora una lama puntata alla gola. 
"Jenny, purtroppo adesso È il momento di pensare. Dai, trova una soluzione!" Mi dissi "cosa puoi fare adesso?  Non puoi batterli tutti da sola, saranno almeno una decina...e tu non hai armi..."
Decisi di targiversare. Se non altro, era un modo per guadagnare tempo:
"Cosa ci fate voi qui, su questo pianeta?" Chiesi. Il droide inclinó la testa:
 "Dobbiamo riattivare la nostra navicella" 
"Fin qui ci sono arrivata. Ma perché utilizzate i corpi dei Sithem? Da quanto ho capito hanno una tecnologia sviluppata, non potevate chiedere dei pezzi di ricambio?" Il robot non rispose. 
"Ok. Va bene. Almeno ditemi come vi siete ritrovati qui. Perché proprio Sithamein?" 
"Le navicelle B-220 "madame de pompadour" e B-221 "Ssitam" sono entrate in collisione accidentalmente. Navicella B-220 precipitata sul pianeta terra. Nessun segnale dall'equipaggio. Navicella B-221 precipitata sul pianeta Sithamein, equipaggio disperso." Rispose il droide. Quindi non erano cattivi per indole...volevano solo riparare la loro nave, erano programmati per quello. Con la coda dell'occhio vidi il proprietario della bancarella cambiare lentamente il colore della propria pelle, passando al grigio della barella sulla quale era adagiato. Anche lui mi notò, e mi fece quello che sembrava un'occhiolino. Aveva in mente qualcosa, dovevo assecondarlo, e distrarre i robot. 
"Sapete" dissi alzando la voce per attirare la loro attenzione "anche io sono precipitata con la mia navicella! Avevo finito il carburante, non mi era mai capitato, e anche per me è la prima volta su questo pianeta..."
Davanti a me vidi Nehfraj, ancora con la lama puntata alla gola, che attuava lo stesso sistema, mimetizzandosi con l'ambiente circostante. In pochissimi secondi divenne quasi invisibile ai miei occhi. Dovevo continuare a distrarre i droidi:
"Anche io vengo da un pianeta molto lontano, e adesso ho bisogno d'aiuto per far ripartire la mia navicella, proprio come voi! I Sithem sono un popolo generoso, se glielo chiederete gentilmente, loro potrebbero aiutarvi!" 
"No." Rispose il droide che prima teneva fermo Nehfraj "basta parlare. Ora morirete." 
E mosse la lama in orizzontale, come se avesse voluto tagliare la gola a qualcuno. 
"Nehfraj!" Urlai 
"Tranquilla, sono dietro di te!" Disse il Sithem sorridendo "Mentre tu parlavi ho cambiato il colore della mia pelle e sono scivolato via senza che il robot mi vedesse! E lui ha fatto lo stesso!" Indicó il proprietario della bancarella.
"D'accordo. Ora cosa facciamo?" Chiese quest'ultimo. I droidi, accortisi che gli eravamo sfuggiti, si avvicinarono. Sapevo perfettamente cosa avrebbe detto mio padre in quel momento.
 "Corriamo!" 
 
E così facemmo. Non avevamo idea di dove stessimo andando, ma continuammo a scappare.
Correre mi fece pensare a mio padre. Aveva mai incontrato quei robot? Era mai stato su quel pianeta? Conosceva i Sithem? Cosa avrebbe fatto al mio posto? La risposta all'ultima domanda mi balenó in mente alla velocità della luce.
 "Lui non sarebbe scappato. Avrebbe affrontato i droidi, non avrebbe permesso che altri Sithem venissero uccisi". Mi bloccai nel bel mezzo della corsa. Non potevo scappare così e darla vinta ai droidi, dovevo aiutare i Sithem!
 Lasciai che Nehfraj e il venditore andassero senza di me e quando furono spariti nei cunicoli della nave mi voltai e ritornai da dove ero venuta. I robot erano ancora lì e non appena mi videro avanzarono, con quella loro andatura meccanica e ondeggiante. Volevo affrontarli, ma non sapevo come. Non potevo batterli tutti da sola senza armi!
Un momento...armi?? Mi frugai nelle tasche e trovai ciò che stavo cercando: i fasci metallici con cui avevo minacciato il robot al mercato. Li brandii come avrei fatto con una frusta, e mi preparai a fronteggiare i droidi. 
Uno di loro si avvicinó a me; doveva essere il capo, poiché era quello più spavaldo ed era l'unico che parlava. Lo afferrai per la parrucca non appena fu abbastanza vicino ma tutto ció che ottenni fu di fargli cadere la maschera.
 Per un attimo rimasi stupita. Non avevo mai visto qualcosa del genere: la sua testa era fatta completamente di vetro, trasparente e lucida, e al suo interno si trovava una complessa serie di ingranaggi dorati. Il robot tese le mani verso di me. Cercai di ragionare in fretta: potevano essere spenti in qualche modo? C'era, che ne so, un pulsante da premere, una leva da tirare, una qualsiasi cosa che li fermasse? In fondo erano esseri meccanici, un punto debole dovevano pur averlo. Il droide era vicinissimo a me e mi puntó la lama alla gola. Scattando in avanti, senza nemmeno pensare a quello che stavo facendo, lo colpii al torace con i fasci metallici. Un scintilla scaturì dal contatto tra questi ultimi e il droide indietreggió, come se si fosse ustionato. Quindi quella cosa poteva mandarli in corto! 
Avanzai, mentre il droide barcollava e tornava alla carica. Notai che gli altri mi avevano circondata, minacciandomi con le lame metalliche. Se avessi preso la rincorsa e premuto i fasci contro il petto del robot con tutta la forza che avevo, forse sarebbe andato in corto. Ma se non ci fossi riuscita tutti gli altri mi avrebbero presa.
 Dovevo provare. 
"Forza, Jenny, o adesso o mai più!" Feci due passi all'indietro, prendendo la rincorsa, poi scattai in avanti, i fasci elettrici nella mano. L'impatto col robot fu istantaneo. 
Lo gettai a terra con tutto il peso del mio corpo, continuando a premere i fasci contro quella che doveva essere la sua cassa toracica. Dal contatto scaturirono numerose scintille, ci fu una piccola esplosione e sentii un bruciore alla mano. 
Mi ritrassi di scatto. Nel punto in cui lo avevo colpito con i fasci il corpo del robot era come esploso. Guardandomi intorno, vidi che tutti gli altri droidi si muovevano con molta difficoltà, barcollando sempre di più, fino a spegnersi e ad accasciarsi a terra.
 "Ce l'ho fatta!" Pensai, fiera di me stessa: non potevo crederci, era finita, li avevo battuti! 
Una volta fuori dalla nave, vidi Nehfraj e il venditore, che mi corsero incontro.
 "Jenny! Credevamo di averti persa nella nave!" Mi disse Nehfraj "stai bene? I robot ti hanno fatto del male?"
"Sto benissimo, Nehf! E a proposito dei droidi...li ho sconfitti!" Risposi con un sorriso. 
"Possiamo sapere come hai fatto?" Chiese il venditore.  Raccontai loro ciò che era accaduto all'interno della navicella. 
"...Quindi....fammi capire, tu hai sconfitto quei robot con un conta-ore?" mi chiese perplesso Nehf. Un po' perchè dovevo scaricare la tensione, un po' perchè era tutto finito, un po' perchè il tutto si stava rivelando davvero assurdo, scoppiai a ridere, incredula: 
"Questo...questo è un orologio?" chiesi fra le risate "un oggetto che conta le ore?" chiarii a beneficio dei due, che annuirono. A quel punto, ricominciai a ridere ancora più forte
 "Voi....voi mi state dicendo che ho sconfitto dei robot a orologeria...con un orologio?" Prima Nehfraj, poi il venditore capirono il gioco di parole, e iniziarono a ridere insieme a me. Ci fermammo solo quando notammo che, nel frattempo, alcuni Sithem curiosi si erano avvicinati a noi."
Da dove viene quella nave?"
"Cosa ci fa qui?" 
"È per questo che spariscono gli anziani?" 
Non smettevano di fare domande. Aiutata da Nehfraj raccontai tutto dall'inizio.
 "Quindi li avete sconfitti?" Chiese un Sithem quando finimmo. 
"Credo proprio di si!" Risposi raggiante. 
" Guardate! C'è un disegno sulla nave!" Esclamó un altro. Mi voltai, e con stupore mi accorsi che avevano ragione: in effetti,sulla fiancata grigia della nave c'era qualcosa dipinto in nero. Mi avvicinai, e notai che non era affatto un disegno. 
Era una scritta, "SS Matisse". Le due "S" erano un po' discostate dall'altra parola, di cui solo la "E" era un po' rovinata e non si leggeva bene. Non ci misi molto a capire cosa fosse, sebbene la cosa fosse un po' strana: doveva essere quello il nome della nave!
"Cosa vogliono dire questi strani simboli?" Mi chiese Nehfraj. Non mi ero accorta che si fosse avvicinato.
 "Sono lettere" risposi "lettere del mio alfabeto. C'è scritto 'Matisse'. Credo sia il nome della nave."
"Ma loro...cioè...i pagliacci,hanno detto che la loro nave si chiamava 'Ssitam'..." Obiettò Nehf.
 
"Le navicelle B-220 'madame de pompadour' e B-221 ' Ssitam' sono entrate in collisione accidentalmente..."
 
 Mi voltai a guardarlo, con gli occhi sgranati. 
"Sei un genio!" Esclamai. Il Sithem mi guardó interrogativo. 
" 'Matisse' È il vero nome della nave! I droidi hanno detto 'Ssitam' perché lo hanno letto al contrario e non hanno notato la E finale, che è rovinata. Quando la nave si è rotta devono essersi sentiti persi, non sapevano da dove prendere i pezzi di ricambio per la loro navicella,e così sono venuti qui! Perché 'Ssitam' è estremamente simile a Sithem e Sithamein, quindi devono aver fatto un'associazione tra i due nomi! Ora è tutto più chiaro!" 
Presi fiato. Avevo detto tutto davvero in fretta, senza interrompermi. Ridacchiai quando mi ricordai che mio padre aveva parlato alla stessa maniera, su Messalina.
Nehfraj non si scompose, ma dopo qualche secondo un sorriso comparve sulla sua faccia pseudo-camaleontica.
"Ottimo lavoro,allora! Il mistero è stato risolto!" Disse "Ma...cosa vuol dire che sono un genio?" 
"Vuol dire che sei molto intelligente!" Risposi abbracciandolo. Ero davvero contenta. Un Sithem dall'aria autoritaria si avvicinó a noi.
 "È un anziano" mi sussurrò Nehf  "Noi li trattiamo con grande rispetto"
Quando l'anziano mi fu davanti, feci un leggero inchino, ma sia lui che Nehf mi guardarono come se fossi impazzita.
 Forse non era quello il costume di Sithamein.
Imbarazzata, cercai di darmi un contegno. L'anziano mi rivolse la parola.
"Come ti chiami,straniera?"
"Jenny" risposi.
"Ho sentito di come ti sei battuta per noi. Tutti i Sithem ti sono molto grati per questo. Ci hai salvato la vita. Tutti noi ti ricorderemo sempre e parleremo di te ai nostri figli, in modo che neanche loro ti dimentichino. C'è qualcosa che possiamo fare per ringraziarti, Jenny?" Ero emozionantissima. I Sithem mi stavano ringraziando! Parlavano di me come di un'eroina leggendaria, e ciò mi riempiva d'orgoglio. Era incredibile. Avevo fatto qualcosa di buono, li avevo aiutati, e mi stavano ringraziando per questo. Sentivo finalmente di avere uno scopo. Di nuovo, pensai a mio padre: anche lui si era sentito così, salvando pianeti e civiltà?
Riflettei su ciò che mi aveva chiesto l'anziano. "In effetti,una cosa ci sarebbe..." 
***

 
Mi apprestavo a partire, con Nehfraj al mio fianco e una grossa riserva di carburante gentilmente offerta dai Sithem.
Molti si erano radunati attorno alla navicella per vederci partire, salutandoci e augurandoci buona fortuna. Ero davvero contenta di ciò che avevo fatto, ed emozionatissima all'idea di ripartire, con Nehfraj al mio fianco, verso nuove avventure. Mi voltai a guardare il mio nuovo amico, che stava salutando la sua gente. 
Avviai i motori.
 "Sei pronto a vedere le stelle, Nehfraj?"





Angolo delle autrici!
Salve! Prima di tutto, ci scusiamo enormemente per il ritardo con cui è arrivato questo capitolo, anche se è stato scritto secoli fa. La storia non ha avuto un gran seuito, e non eravamo sicure di voler continuare.
Il capitolo è stato scritto da Clara, mentre il prossimo sarà scritto da Donna.
Cosa ne pensate?
Le avventure di Jenny non sono certo finite qui! Chissà quale sarà la sua prossima destinazione...
(ovviamente noi due già lo sappiamo eh eh eh)
Qualsiasi cosa pensiate della nostra storia, vi preghiamo di recensire, è gratis e a noi fa tanto piacere sentire la vostra opinione!
A presto!
Donna&Clara
   
 
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