FlashFic - Gale/Cressida

 

Perché in guerra, non c'è spazio per l'amore.

Era sempre stata dietro le telecamere, lei. Telecamere che le celavano il viso sottile e delicato. Telecamere che erano uno sguardo sul mondo, quello vero, quello fatto di sofferenze. Eppure Gale l'aveva notata lo stesso. Aveva osservato per ore l'arrampicante che le correva sul lato destro del capo, come una rosa; o almeno Gale pensò ad una rosa, perché quella donna, come il fiore, era piena di spine, ma se riuscivi ad arrivare al suo cuore - quel tenero cuore -, non ti saresti mai saziato del suo profumo denso ed avvolgente. Ovviamente, non una rosa di Snow.
Quella donna, il suo profumo, gli aveva fatto perdere la testa, gli aveva fatto dimenticare un sacco di cose, tra cui, irrimediabilmente, Katniss. E fu così che, lentamente, la ragazza di fuoco si avvicinò sempre di più al ragazzo del pane, martoriato e torturato sotto le grinfie di Capitol City.
Ma lui, Gale, aveva occhi solo per la ragazza bionda, dalle iridi di ghiaccio ed il sorriso sottile, quasi ironico, che aleggiava sulle sue labbra rosee.

E così, un giorno, durante le riprese di un pass-pro, quando Katniss non c'era, quando la ragazza che doveva amare - perché era così da anni, perché non era possibile che si fosse improvvisamente dimenticato di lei - non era presente, Gale, terminate le registrazioni, bloccò Cressida per un braccio, intimando agli altri di proseguire per la loro strada.
Soli, occhi negli occhi, metallo incastrato nel ghiaccio profondo, Gale fece quello che da tempo aveva l'istinto, l'impulso di fare. Posò una mano a contorno del viso minuto della ragazza, la guardò intensamente, chiuse gli occhi, e si sporse a baciare quelle candide labbra, aggraziate e leggere. Belle come poche.
E fu il calore d'un momento, perché subito la donna si staccò e, guardandolo con occhi fulminanti, mormorò:-Che stai facendo?-
-Come che sto facendo?- Rispose lui. -Ti sto baciando.-
Cressida si morse un labbro. Su di esso, sentiva ancora il sapore del ragazzo. -Beh non dovresti.- Disse, stringendo bene nel pugno la propria telecamera. -Non dovresti farlo, Gale. Possiamo combattere assieme, ma non amarci.- La voce che le si affievoliva, il groppo alla gola che le si ingrandiva. Ricordi lontani, di quando Snow uccise tutti coloro a cui teneva, le salirono agli occhi sottoforma di lacrime. Ne assaggiò una, appena scesa. Era amara. Si affrettò ad asciugarsi il pianto, a cancellare per qualche istante il ricordo del sangue dei propri familiari, e dei propri conoscenti, sparso sulle pareti di casa. Chiunque avesse mai amato, sarebbe morto. Questa era la lezione che voleva darle Snow, e ci era riuscito alla grande.
Lei non voleva far morire Gale, quel ragazzo che la osservava stranito, che tentava di farla smettere di piangere, ma non poteva capirne il motivo.
Così Cressida prese una decisione; stretto ancora una volta il metallo della telecamera tra le dita, sforzò infinitamente la gola, che bruciava, per far uscire qualche suono:-Non possiamo amarci. Perché in guerra, non c'è spazio per l'amore.-
E se ne andò, con ancora il sapore di quel bacio sulle labbra, misto al salato e all'amaro delle stille di pianto che continuavano a scendere implacabilmente.
Doveva vincere quella guerra.
Doveva farlo, per poter tornare ad amare.