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Autore: eppy    26/09/2016    4 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Nonostante fosse stata lei a chiedergli di lasciarle un po' di spazio, non appena Chris uscì dalla stanza, avvertì un lieve senso di solitudine.
Aveva fantasticato sul trascorrere quelle giornate in spiaggia, o in giro per i caretteristici vicoletti del posto mano nella mano con Harry, aveva immaginato che lui le descrivesse quel luogo magico in tutti i dettagli, che la tenesse stretta al tramonto, che la prendesse tra le braccia e corresse verso il mare, che la portasse in quei ristorantini ad assaggiare zuppa e yogurt greco senza una sola preoccupazione a ronzarle nella testa....e invece, doveva fare i conti con la realtà.
In un secondo, quello in cui aveva miracolosamente riacquistato la vista, il suo mondo si era praticamente capovolto.
Si era ritrovata a guardare negli occhi proprio Chris, lo stesso ragazzo dal quale credeva di essere stata abbandonata e ormai dimenticata, e lì per lì non c'aveva capito più niente.
Poi aveva pian piano realizzato cosa fosse sucecsso davvero, chi le fosse stato accanto per tutto quel tempo, e non c'aveva visto più dalla rabbia. Si era chiusa in camera e aveva pianto fino a non avere più lacrime, e poi, era venuto a piovere. Si era ritrovata ad essere preoccupata per lui, ed era uscita a cercarlo; inevitabilmente una volta rientrati in hotel avevano discusso, ma Chris, con quei suoi modi di fare,e quelle dichiarazioni spassionate, l'aveva convinta a farsi ascoltare. Lei lo aveva guardato negli occhi, e gli aveva creduto.
Quindi si erano addormentati, ma la mattina dopo la situazione si era fatta bollente e rischiava di sfuggire di mano a entrambi, perciò Jane aveva deciso di prendersi quella giornata per sè.
Perchè con lui accanto, non sarebbe riuscita a metabolizzare la cosa nel modo giusto.
Chris l'avrebbe disarmata, come sempre, e poi l'avrebbe baciata fino a farle dimenticare tutto il resto... ma se non l'avesse masticata prima di ingerirla, la realtà le avrebbe fatto male ancora.
Rischiava ancora di scoppiare in una risata isterica se si soffermava a pensare che Chris e Harry fossero la stessa persona! Ecco perchè prima di compiere passi importanti, voleva essere sicura di essere pronta.
Non prendiamoci in giro: si sarebbe lasciata stordire volentieri dalle sue parole, e viziare dalle sue labbra..sapeva bene che non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad abbandonarsi totalmente a lui, perchè nonostante tutto lo amava, perchè quegli occhi la stregavano ancora, ma sapeva che dimenticare tutto nella foga della passione, non fosse la soluzione.
Perdonarlo. Quella sarebbe stata la cosa  forse più saggia da fare, e naturalmente anche la più difficile.
Aveva capito le sue ragioni, ma proprio non ce la faceva a lasciarsi il passato alle spalle come se niente fosse: va bene, lui aveva fatto ciò che aveva fatto per salvarla da una morte certa nel fiume, e aveva continuato ad indossare quella maschera per tutti i giorni seguenti perchè aveva avuto paura che la verità l'avrebbe allontanata di nuovo.
Di nuovo. Ecco cosa non le tornava.
Lei non ricordava di averlo allontanato una prima volta, nè di essersi separata spontaneamente da lui.
Era stato Chris a sparire dopo l'incidente. Di quello ne era più che certa.
Sicuramente lo aveva fatto perchè si era sentito responsabile del suo stato d'infermità...Jane ricordava benissimo la conversazione che avevano avuto a riguardo, quando lei credeva di star parlando con Harry, e lui di punto in bianco l'aveva baciata. Era stato in quel momento che effettivamente aveva sentito un qualcosa di familiare, ma lo aveva presto ignorato e dimenticato, convincendosi del fatto che stesse semplicemente iniziando a impazzire d'amore per lui, e in quello stato di pura eccitazione e meraviglia, non era il caso di fidarsi troppo della ragione che comunque la spinegeva a pensare cose un po' assurde.
Dai....come era possibile che baciare Harry l'avesse riportata per un attimo a Chris? Si trattava di pura follia!
Almeno in quel momento.
Però...accidenti, era stato proprio dopo quel bacio che le cose con Jonas erano immancabilmente precipitate e lei si era ritrovata a pensare a 'Harry' giorno e notte.
Comunque c'era ancora qualcosa che le sfuggiva.
Invece di sparire e basta, autoincolpandosi di tutto, perchè non aveva nemmeno provato a parlarle?
Perchè non era mai nemmeno entrato nella sua stanza nei giorni in cui era stata in coma e aveva rischiato la vita?
Se come lui aveva giurato, ci teneva...perchè diamine non lo aveva dimostrato, invece di abbandonarla a se stessa in un momento come quello?
Sarebbe bastato un attimo, un passaggio veloce, e magari le cose sarebbero andate diversamente tra loro.
Jane gli avrebbe detto che non lo riteneva responsabile dell'incidente, perchè quel bacio se lo erano dati in due, e la testa l'avevano persa in due nel momento più sbagliato che potesse esistere...se solo le avesse dato la possibilità di spiegarglielo, forse lui non si sarebbe sentito così in colpa da doversi allontare. 
E invece aveva preferito farsi da parte.
Accidenti quante gliene aveva dette dietro! Ferita, rabbiosa, delusa e abbandonata.
E poi, si era improvvisamente ritrovata a guardarlo di nuovo negli occhi, e in quel preciso istante, ogni altra cosa era passata sullo sfondo. In primo piano c'era di nuovo soltanto Chris.
Lo amava più di quanto credesse possibile, ormai non aveva alcun senso negarlo, ma faticava ancora a comprendere a pieno il suo comportamento. 

Basta! Starsene seduta sul letto a rimuginare non l'avrebbe portata a nessuna conclusione. Anzi, forse avrebbe complicato di più le cose.
Ed erano già abbastanza difficili così.
Aveva detto a Chris di aver bisogno di una giornata da trascorrere con se stessa, ma non l'aveva immaginata di certo in quel modo. Desiderava uscire, fare un giro nei mercatini, fotografare con i ritrovati occhi ogni angolo mozzafiato di quell'isola, ogni colore, ogni sfumatura, ogni raggio di sole. E magari, con un po' di fortuna, in quel modo le si sarebbe un po' allegerito il cuore.
Forse, smettendo di pensarci ossessivamente, sarebbe riuscita a guardare alla situazione con una prospettiva diversa...insomma, era cosa risaputa che rilassarsi un po'aiutava ad allentare la tensione. 
Però non doveva dimenticare di fare una telefonata a casa, e di farsi viva con Sophie...altrimenti si sarebbe potuta aspettare di finire sulla prima pagina dei quotidiani inglesi e irlandesi, come dispersa.
Per prima cosa, si infilò sotto la doccia, e una volta asciutta, indossò un prendisole; poi scese nella hall dell'albergo per fare colazione.
Venti minuti più tardi, si riversò in strada alla ricerca di bei posti da poter finalmente guardare.
Passeggiò per le tipiche viuzze dell'isola, con gli occhiali da sole sulla testa, a mò di fermacapelli, e non più sugli occhi, e si fermò quasi a ogni passo per fare una foto con il cellulare di Chris. Si innamorò di ogni singolo scorcio, e per la prima volta da quando aveva riacquistato la vista, sorrise di fronte al meraviglioso spettacolo offerto dalla natura.
Poi decise di deviare e si addentrò nei mercatini tipici del luogo...aquistò un paio di cosette da portare a casa, e decise di riportarle in albergo prima di recarsi in spiaggia.
Passò da un bistrot e acquistò una tipica insalata greca, e dopo essersi sistemata sotto l'ombrellone, la gustò guardando il mare.
Si sentiva la tipica turista in vacanza, intenta solo a fare foto, a passeggiare con gli occhi incantati da tanta bellezza, a comprare roba a caso come ricordo, e assaggiare prelibatezze del luogo.
Per quelle due ore, proprio come chi parte per staccare la spina dalla quotidianità, riuscì a relegare i problemi in un angolino.
La Grecia era meravigliosa, e aveva tutte le intenzioni di godersela almeno un po'.
Il tutto funzionò senza nessun intoppo fino a quando non lo intravide a riva.
Inspiegabilmente sentì il battito accelerare, e pur volendo, non riuscì a staccare gli occhi dalla sua figura.
Chris passeggiava a piedi e torso nudo, e ogni tanto scuoteva la testa, come per strizzarsi i capelli, sicuramente umidi dopo aver fatto il bagno.
Forse a un certo punto lui si sentì parecchio osservato, perchè si voltò nella sua direzione per accertarsi della cosa. E nonostante quella caletta fosse piena piena di gente, i suoi occhi incrociarono immediatamente quelli di Jane, e come diretta conseguenza, le sue labbra si stesero in un sorriso. Finalmente!
Alzò una mano in segno di saluto, al quale lei ricambiò senza pensarci, e qualche secondo dopo, se lo ritrovò accanto.
" L'acqua è stupenda oggi! E' veramente limpida...una meraviglia" esordì in piedi di fronte a lei, con solo il costume addosso e quelle maledette goccioline che scorrevano sul collo e sul petto.
Naturalmente i capelli erano fradici, e quegli occhi dannatamente verdi, proprio come quando si erano ritrovati in camera la sera prima, dopo il temporale.
" Allora più tardi andrò sicuramente a fare il bagno! Ho appena finito di pranzare" rispose Jane, sforzandosi di continuare a guardare il mare e non lui
" Cosa hai mangiato?" le domandò Chris a quel punto
" Ho provato l'insalata greca...non è niente male" ammise la ragazza
" Posso stare un po' qui?" le chiese il permesso
" Chris" sospirò la ragazza
" Che cosa avevamo detto?" gli ricordò un attimo dopo
" Sì, me lo ricordo. Però..vedi..il fatto è che abbiamo a disposizione un solo ombrellone" spiegò lui
" Bella scusa" e malgrado tutto, Jane rise
" Non è una scusa. Davvero...io ho provato a chiedere al bagnino, ne volevo affittare un altro, ma lo vedi anche tu che sono tutti occupati. Ho provato a convincerlo a cedermi quello di Sophie e Scott, ma si libererà solo domani per il loro arrivo...qui è tutto incastrato alla perfezione"
" Non è mica l'unica caletta questa" buttò lì Jane a quel punto
" E con ciò che vorresti dire?" così dicendo, Chris le si avvicinò pericolosamente con fare provocatorio
" Che avresti potuto provare a sistemarti da un'altra parte" ribattè lei, senza suonare troppo convinta, e guardando volutamente altrove per fingere indifferenza.
Grave errore. Guardare tutto tranne lui e i suoi movimenti, fu un grave errore. Ebbe modo di rendersene conto poco dopo.
" Allora, adesso ti spiego il mio ragionamento" e prima che Jane potesse fare qualcosa per impedirlo, il ragazzo si sporse fino a stendersi sul suo corpo
" Chris! Sei tutto bagnato" protestò lei ritrovandoselo improvvisamente addosso... ma lui non fece cenno di muoversi
" Dai, perfavore...Chri" e le parole le morirono in gola, quando il ragazzo si strusciò contro il suo corpo fino a trovarsi faccia a faccia con lei.
Jane si ritrovò con il ventre bagnato a causa del contatto del costume di lui, e il respiro mozzato perchè Chris aveva poggiato le braccia ai lati della sua testa impedendole di spostarsi e sfuggire alla sua presa.
" Sei in trappola" rese chiaro il concetto, nella remota possibilità in cui lei non lo avesse ancora afferrato
" E' pericoloso" mormorò Jane
" Cosa?" domandò lui
" Ho appena mangiato, e non dovrei avere la pancia bagnata" protestò
" Rischi una congestione solo in presenza di un eccessivo sbalzo termico...l'acqua qui è caldissima!" le fece notare il ragazzo
Jane sbuffò, perchè sapeva che avesse ragione, e Chris la baciò.
O perlomeno ci provò, prima che la ragazza riuscisse a fermarlo.
" Non puoi baciarmi quanto ti pare e piace!" lo ammonì, puntandogli un dito contro il petto
" Ok, allora ti chiedo il permesso" la provocò lui
" Posso baciarti?" sussurrò l'attimo sucessivo, gli occhi fissi in quelli di lei che rischiava di morire per un attacco di cuore....altro che congestione!
" No" si constrinse a dire
" Uno solo?" le fece gli occhi dolci, già preparato a quella risposta
" No Chris" ribattè la ragazza, cercando di mantenere i nervi saldi
" Ma dai.." non si arrese, e si infilò con la testa nell'incavo della sua spalla
" Ho detto di no" protestò ancora, ormai debolmente, mentre lui aveva già iniziato a lasciarle piccolissimi baci sul collo.
" Chris..stavamo parlando" trovò le forze di scostarlo, ma guardarlo di nuovo in quegli occhi pieni di tenerezza e desiderio, fu anche peggio.
" Sì, giusto..l'ombrellone! Allora, io avevo pensato di lasciarlo a te tutta la mattinata, per poi mettermi casualmente a passeggiare dopo pranzo a riva, nella speranza di scorgerti e avere una maledetta scusa per venire da te, a tastare il terreno" ammise, senza troppi giri di parole
" Bene, il terreno non è ancora fertile"
" Lo sarà stasera?" tentò lui
" Chris!" quasi urlò Jane, facendolo ridere
" Adoro quando ti scandalizzi per i doppi sensi" ammise lui, con dolcezza
" Uffa" 
" Cosa?"
" Perchè finiamo sempre così io e te?"
" Perchè ci amiamo... te lo vuoi mettere in testa? Con nessun'altra persona al mondo riuscirei  a parlare senza freni inebitori come faccio con te"
" E menomale!" si lasciò scappare lei
" Oh..ma allora sei gelosa?" colse la palla al balzo per provocarla
" No, sei tu che passeresti per un pervertito, quando invece, a parte quando te ne esci con queste sparate che mi fanno uscire di testa, sei dolce"
Jane si rese conto di quello che aveva detto, soltanto dopo averlo fatto.
Accidenti...ma che incantesimo le aveva fatto quel ragazzo?!
" Va bene, con questa frase ti sei guadagnata la libertà" disse lui, spostandosi con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.
Una che ti dice una frase del genere, non può restare arrabbiata con te a lungo, giusto?
Non appena le fu permesso, Jane si alzò, e indossò il prendisole.
" Che fai?" domandò prontamente lui
" Vado a fare una passeggiata, e ne approfitto per chiamare i miei. Così ti lascio l'ombrellone libero"
" Ma ci sono due lettini" le fece notare Chris, e lei lo guardò come se la sapesse lunga.
" C'erano anche prima due lettini, eppure ti sei buttato addosso a me, perciò non mi fido" dichiarò, scherzando solo a metà
Chris a quel punto rise di cuore sapendo che lei avesse ragione...e quel suono così cristallino rischiò di farla tornare sui propri passi.
Facendo uno sforzo per non dargliela vinta come al solito, la ragazza raggiunse la riva. Lasciò che l'acqua le bagnasse i piedi e le caviglie, seguendo le onde con lo sguardo.
Aveva sempre amato il mare, sin da bambina, anche se da sola non si sarebbe mai spinta fino a dove non si toccava più. 
Lo amava e lo temeva nella stessa misura.
Le piaceva nuotare ed essere investita dalle onde e dalla schiuma, a patto che il tutto si svolgesse non troppo lontano dalla riva. Si lasciava cullare e trasportare via, con la promessa di non essere condotta a largo.
E fino a quando quell'unica condizione fosse stata rispettata, lei si sarebbe fidata del mare.
Aveva quasi l'impressione che si trattasse di un tacito accordo stipulato chissà quanto tempo prima, una sorta di compromesso tra lei e la forza selvaggia della natura.
E fu in quell'esatto istante, che guardando incantata quell'azzurro così intenso, si rese conto che nessuno poteva garantirle che Chris non le avrebbe più nascosto nulla in futuro, che non ci sarebbero più state tempeste..così come nessuno poteva garantirle che le onde non l'avrebbero portata alla deriva.
Però con la volubilità del mare aveva imparato a conviverci, e pensò che fosse ridicolo non concedere una possibilità a Chris, che a differenza della natura, le promesse poteva fargliele davvero.
Da lui si era persino lasciata condurre nell'aqua alta. Abbracciata a lui aveva sconfitto ogni suo limite. Sopratutto nei mesi in cui non aveva potuto fare affidamento sugli occhi.
Di lui si fidava, perchè se così non fosse stato non avrebbe nemmeno ascoltato le sue ragioni.
Il punto era capire se fosse pronta a rischiare, a buttarsi a capofitto nella loro storia, a credere nel noi che formavano insieme, nonostante quello scossone che aveva rischiato di distruggere tutto.
Realizzò in quel momento che forse aveva paura perchè lo amava troppo.
Perchè si trattava di Chris, lo stesso ragazzo che più di una volta le aveva fatto fare follie, a partire dal bacio in aeroporto sotto l'albero di Natale, a quello in macchina che aveva provocato l'incidente.
Perchè era sparito dalla sua vita una volta (per poi ricomparire travestito, ok) e lei ne aveva già sofferto abbastanza.

Ancora una volta fu costretta a dare un freno ai propri pensieri, e lo fece componendo finalmente il numero di casa.
" Pronto? Mamma?"
" Oh grazie al cielo, Jane! Ma che fine hai fatto? Sei impazzita per caso? Non ti fai sentire da ieri mattina...e hai il telefono staccato! Io e tuo padre eravamo preoccupatissimi...non lo fare mai più, eh!"
" Mi dispiace mamma..ho il telefono rotto" provò a spiegare lei
" E allora? Siamo nel XXI secolo, e non sei nel deserto...sono sicura che esista un modo per mettersi in contatto con la propria famiglia quando il proprio telefono non funziona!" continuò la donna
" Per esempio, sai, proprio per dirtene una..potevi fartelo prestare da Sophie o-!" no, la filippica non era ancora conclusa
" Infatti ti sto chiamando da quello di Chris!" urlò quasi lei, per interromperla
" Siamo stati così in pensiero! Devi capire che sei lontana da casa, purtroppo non vedi e noi-" si bloccò di colpo
" Aspetta un secondo: hai detto Chris?" sua madre parve realizzarlo solo in quel momento
" Sì...ma è una lunga storia" tentennò lei
" Una lunga storia, Jane? Ma mi prendi in giro?" si infervorò
" Tu parti per una vacanza in Grecia organizzata praticamente il giorno prima, con Sophie, Scott e Harry...e adesso, dopo essere sparita per due giorni, mi dici che mi stai chiamando dal cellulare di Chris?"
Ok, probabilmente doveva suonare un po' assurdo.
" Tu in questo preciso istante mi dici dove sei, voglio le coordinate precise, e soprattutto con chi sei" 
" Va bene, va bene...giuro che ti racconto tutto mamma. Però calmati...sto bene"
" Che diavolo sta succedendo Jane?"
Chissà, forse, sfogarsi con qualcuno non le avrebbe fatto male.
" Allora...giuro che sono in Grecia, e giuro che sono partita con Sophie, Scott e Harry" iniziò lei
" E poi?"
" Sophie e Scott sono stati invitati da alcuni parenti di lui in un'isola vicina, solo per un paio di giorni...ci raggiungono domani infatti"
" Quindi sei da sola con Harry? Ma Chris...che centra?" no, nessuno sarebbe riuscito ad arrivarci da solo
" Mamma, tieniti forte perchè sto per darti una notizia sconvolgente"
" Eh?" si sentiva dal tono di voce che fosse sul punto di avere un infarto
" Avrei voluto dirtelo guardandoti negli occhi, ma purtroppo sono qui e non possiamo più aspettare" farfugliò
" Jane, perfavore" la pregò lei
" Ho recuperato la vista" sussurrò, scoppiando in lacrime subito dopo, perchè il semplice annunciarlo alla sua famiglia lo rendeva sempre più reale.
Con tutto il casino che ne era conseguito, non aveva nemmeno avuto il tempo di esultare e godere di quella inaspettata e meravigliosa novità.
" Mamma? Ci sei?" la chiamò asciugandosi le lacrime
" Come...come ...è possibile?" riuscì a rispondere la donna, sopraffatta a sua volta dall'emozione
" Non lo so..non ne ho idea"
" Ero con Chris-volevo dire Harry...stavamo facendo il bagno, a un certo punto siamo finiti sott'acqua, e quando siamo riemersi ci vedevo. E' stato...assurdo!"
" O mio Dio, tesoro....non puoi immaginare quanto sia felice! Papà ora non c'è, ma vedrai che quando glielo dirò, scoppierà di gioia anche lui...ancora non ci credo!"
" No...voglio dirglielo io" 
" D'accordo, allora manterrò il segreto. O mio Dio, Jane...ci vedi!!"
" Aspetta ma Chris?"
" Beh, quando ho aperto gli occhi...al posto di Harry, ho trovato lui. C'e' sempre stato lui. Harry non è mai esistito...era lui" ammise semplicemente
" Cioè? Ha finto di essere Harry per tutto questo tempo, per starti accanto?" ovviamente sua madre era sconvolta
" Già.."
" Dio...quel ragazzo ti ama tantissimo!" 
" Sì, lo so, infatti mi sono arrabbiata, abbiamo discusso...mi ha mentito per tutti questi mesi...e lo ha fatto anche Sophie reggendogli il gioco!"
" Jane, quel ragazzo ti ama tantissimo se è arrivata a fare una cosa del genere per te" ripetè la mamma
" Che cosa? " tutto si aspettava, tranne che quelle parole, tranne che sua madre prendesse le difese di Chris
" Avevo ragione, capisci? Io avevo detto a tuo padre che se davvero fosse stato innamorato di te avrebbe trovato il modo per aggirarci, e lo ha fatto" 
Avrebbe voluto mangiarsi la lingua un secondo dopo.
" Aggirarvi? Che cosa intendi?"
" Nulla..è un modo di dire tesoro. Adesso avete fatto pace?" domandò, ansiosa di cambiare argomento
" Mamma...ho sentito benissimo, e non è un modo di dire"
Si sentì un respiro profondo dall'altra parte.
Poi qualche istante di silenzio. Teso e pesante.
" Lui non ti ha mai voluto abbandonare" ammise debolmente, rendendosi conto che in un modo o nell'altro la verità sarebbe uscita fuori prima o poi.
I signori Collins si erano pentiti da tempo di aver trattato male quel ragazzo, ma non avevano mai avuto in coraggio di raccontare come fossero andate davvero le cose. Poi sua madre aveva cercato di allegerire i propri sensi di colpa, pensando che se Chris avesse amato Jane, l'avrebbe trovata a qualunque costo...e adesso, le sembrava tutto così romantico, ciò che quel ragazzo aveva fatto per sua figlia.
" Che cosa?" Jane rischiò di strozzarsi con il suo stesso respiro
" Tesoro, eravamo arrabbiati e feriti. Il dolore ci ha fatto perdere la testa. Cercavamo qualcuno da incolpare per quel maledetto incidente...e lui, era il bersaglio più facile"
Entrambe deglutirono a vuoto, per motivi diversi.
" Così, quando lo abbiamo visto seduto sul tuo letto, mentri tu eri in coma" sospirò "con le lacrime agli occhi e le mani intrecciate alle tue, non c'abbiamo visto più....e lo abbiamo cacciato via"
" Non era giusto che tu stessi rischiando la vita, e lui, il vero responsabile, fosse lì, perfettamente sano...con qualche graffio. Mentre tu rischiavi di morire."
" Così gli abbiamo intimato di non farsi vedere mai più, altrimenti lo avremmo allontanato per vie legali"
" E' stata una scena bruttissima, che mi perseguita quando non riesco a prendere sonno. Lui che scalciava disperato, urlava e piangeva, e i medici che lo portavano via con la forza, come se fosse un pazzo scappato dal manicomio"
" Sophie ha assistito a tutto allibita, ma quando siamo rimaste sole io, lei e tuo padre con te, ci ha guardato con un disprezzo che non potrò mai dimenticare. Nei giorni in cui è stata a casa nostra, ha provato più volte a dirti la verità, ma l'abbiamo sempre fermata in tempo"
" Poi sono passati dei giorni, io e tuo padre abbiamo lentamente imparato ad accettare la tua cecità, e abbiamo capito di aver sbagliato con Chris. Ma a quel punto era già comparso Harry, e così ci siamo raccontati la storiella che se lui ci avesse tenuto davvero a te, avrebbe trovato il modo di raggiungerti"
Jane non l'ascoltava nemmeno più ormai.
Piangeva come poche volte aveva fatto in vita sua. Non aveva parole per esprimere ciò che sentiva, e non riusciva a smettere di singhiozzare, disperatamente.
Non aveva nemmeno le forze di prendersela con i suoi genitori....le importava soltanto di aver travisato tutto. Tutto.
" Amore mio, ti sei innamorata dello stesso ragazzo due volte" 
E a quelle parole pianse ancora di più. Calde lacrime che andarono presto a confondersi con le gocce del mare, furono l'unico modo che trovò per liberarsi di tutta la tensione accumulata, di tutti i sentimenti repressi.
" Perchè?" sussurrò
" Perchè cosa?"
" Perchè Chris non mi ha detto di essere stato cacciato dalla mia stanza? Perchè, quando mi ha raccontato il momento il cui è nato Harry, non mi ha detto che fingere di essere un altro era l'unico modo per starmi vicino, perchè voi gli avevate proibito di farlo essendo se stesso? Perchè non vi ha tirati in ballo, visto che è tutta colpa vostra?"
" Ma non lo capisci? Perchè deve aver pensato che in un momento terribile delicato come quello che stavi vivendo, avevi bisogno del sostegno della tua famiglia, più di quanto avessi bisogno del suo.
Perchè ti ama al punto tale da mettere la tua felciità prima della sua. Adesso lo so."
" Ma come avete potuto trattarlo così? Separarci in un modo così brutale?!"
" Non dimenticare che tu avevi un fidanzato..."
" Jonas? Davvero? Non l'ho mai amato nemmeno la millesima parte di quanto amo Chris"
" Lo so"
" Io....non posso crederci di essermela presa con lui, quando in realtà è partito tutto da voi...sangue del mio sangue!"
" Mi dispiace" ammise sinceramente sua madre " noi volevamo solo proteggerti"
" E da cosa? Dal ragazzo che mi amava?" urlò
" Scusa Jane" e a quel punto anche sua madre scoppiò in lacrime
" Scusa? Ma ti rendi conto che cosa abbiamo passato io e Chris per colpa vostra?"
" Tesoro...noi" e non ebbe la possibilità di aggiungere altro, perchè Jane staccò la chiamata.





BUONSALVEEE!!!!!
Non chiedetemi come, perchè non lo so nemmeno io, ma sono riuscita a pubblicare questo capitolo nonostante l'esame che imcombe.
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :DD
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate...finalmente tutta la verità è venuta fuori. E per i miei gusti Jane ha reagito anche troppo bene!
Grazie di cuore per tutto il vostro sostegno, davvero <3<3<3
Un bacione, e alla prossima settimana con l'ultimo capitolo!!!!!

























  
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