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Autore: MC_Outlaw    30/09/2016    1 recensioni
Ambientata dopo Equerstria Girls: Legends of the Everfree. Sunset Shimmer è sparita nel nulla ormai da molto tempo. Le sue ricerche si sono fermate, ma qualcuno ancora non si è dato per vinto. Cosa le è successo? E soprattutto, riusciranno a ritrovarla?
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sunset Shimmer, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il sole splendeva in tutta la città, nel cielo non c'era nemmeno una nuvola e la campanella della prima ora pomeridiana di scuola alla Canterlot High sarebbe suonata solo mezz'ora più tardi. Sunset e le sue compagne di classe e di band attendevano pazientemente sedute dagli scalini che iniziassero le ultime ore di scuola, ma Rainbow non riusciva proprio a stare ferma

“Andiamo, nessuna ha voglia di fare due tiri?” chiese, palleggiando sul posto e rivolgendosi alle amiche “Applejack? Sunset?”

“Sai bene che non è il caso” le rispose Applejack, mostrandole il medaglione ottenuto poco tempo prima al Camp Everfree “Anche se adesso riesco a controllare meglio la mia forza, non vorrei mai che capitasse qualche incidente”

“Io invece passo” aggiunse Sunset “Abbiamo ginnastica alle prime ore, se mi metto a correre adesso dopo sarò stanca morta. Non so come tu faccia...”

“Tanto allenamento” disse tenendo in equilibrio la palla sulla testa

“Se vuoi gioco io!” trillò Pinkie, saltando subito in piedi pronta a darsi da fare. Venne però bloccata immediatamente dalla stessa Rainbow, che prese il pallone sotto braccio e la guardò storta

“No, Pinkie. Tu meno cose tiri e meglio è, non vogliamo saltare in aria”

“Ma adesso anche io so controllarlo!” rispose con in viso un espressione supplicante, venendo ricambiata da una ancora più aspra

“Ah si? Come ieri, quando ti ho chiesto di passarmi una biro? Il mio banco non è certo esploso da solo quando l'ho schivata”

“Oh, già...” disse, aggiungendo una risatina imbarazzata “Magari prima è meglio che mi eserciti un altro pochino a controllarmi”

“Perché non giochi da sola, cara?” chiese Rarity “Dovresti essere abbastanza veloce per farlo mi sembra”

Rainbow, ascoltando le parole dell'amica e osservando il suo medaglione, sorrise ed appoggiò a terra la palla “Sai, non è una cattiva idea”

La ragazza venne subito circondata da un'aura di colore arcobaleno, dimostrando di aver attivato in questo modo la sua super velocità. Tirò quindi su la palla con un gesto del piede per poi calciarla alla sua sinistra, correndo subito dopo in quella direzione per pararla con il petto. La rilanciò quindi in campo, indirizzandosi subito dall'altra parte del campo improvvisato per continuare la partita uno contro uno. Twilight invece non si era accorta di nulla, tanto era impegnata a leggere il giornale della città. Sunset se ne rese conto sentendo le pagine che venivano sfogliate e si voltò verso di lei

“Terra chiama Twilight” gli disse ad alta voce, facendola sobbalzare “C'è qualche notizia interessante?”

“Uhm... beh, c'è questa che stavo leggendo, volevo vedere che cosa si era saputo” rispose, mostrando a lei ed alle altre i fogli ed indicando una delle notizie in prima pagina

“Oh!” esclamò Fluttershy, con la sua voce leggera “È l'articolo che parla dello spettacolo di beneficenza per Camp Everfree?”

“Proprio quello” rispose Twilight, rigirando il giornale verso di se “È uscito una settimana fa, ma non avevo ancora potuto leggerlo. Sembra che molte delle persone più influenti della città da giovani fossero andate in quel campo. Anche se non erano presenti, hanno versato del denaro per cercare di salvarlo, quindi era normale che ne avrebbero parlato”

“Ma perché sei tanto interessata? Noi eravamo li direttamente” disse affiancandosi a lei e vedendo una foto che ritraeva proprio loro sette sul palco a suonare “Wow, questa non l'avevo vista... è la prima volta che mi vedo sul giornale...” aggiunse imbarazzata nel vedersi sorridere in posa. L'amica si dimostrò un po' titubante nel risponderle

“Volevo vedere se avessero detto qualcosa su... tutto ciò che è successo, sapete, con Gloriosa, le gemme nella caverna e tutto il resto...”

“Ah, capisco, volevi vedere se parlassero della magia” concluse Sunset ascoltando le sue parole

“S-Si... ma sembra che non se ne sappia nulla, o almeno non c'è scritto da nessuna parte”

“Non credo proprio che i giornalisti ne sappiano qualcosa” gli spiegò Rarity “Qui a scuola nessuno spiffererebbe il nostro segreto, tutti sanno quanto sia importante”

“Vero, ma anche se lo facessero chi vuoi che gli creda?” aggiunse Applejack “Una scuola dove sette studentesse sono in grado di volare, di trasformarsi e di sollevare oggetti pesantissimi come se fossero stuzzicadenti perché sono sotto l'effetto di un incantesimo di un'altra dimensione? Se non sapessi come stanno le cose, prenderei per pazzo chiunque me lo raccontasse. Ma come ha detto Rarity, ci fidiamo degli altri e sappiamo che non direbbero mai nulla”

“Avete ragione... immagino che anche io dovrei fidarmi di più” disse loro, con un tono che quasi sembrava deluso da se stesso

“Ti ci vuole solo un po' di tempo, niente di più” cercò di tirarla su di morale Sunset

“Infatti! Ricordati solo che qui siamo tutti amici!” terminò Pinkie, con il solito sorriso sincero dipinto in viso

Rainbow, nel frattempo, era ancora impegnata a dare due calci al pallone, riuscendo dopo qualche tiro a farsi gol da sola. La palla rotolò dritta di fianco ad una macchina che si era appena fermata di fianco al marciapiede. Le portiere da entrambi i lati si aprirono e da essa scesero un uomo dalla parte del guidatore ed una donna da quella del pallone. La signora si chinò per raccoglierlo e lo porse alla ragazza, corsa prontamente a riprenderlo

“Grazie signora!” gli disse rapidamente, guardandola negli occhi gentili solo per un attimo e vedendola annuire. Lo sguardo della calciatrice si incuriosì, dato che nel suo volto gli parve di riconoscere qualcuno

“Amore... guarda!” esclamò l'uomo, indicando gli scalini della scuola e suscitando una enorme sorpresa da parte della donna

“Oddio... è lei! È proprio lei!” rispose, con la voce quasi strozzata e gli occhi lucidi

Ignorando Rainbow, la coppia si precipitò verso le sue amiche, suscitando la sua confusione e dandole il tempo di dire solo “Huh? Ma che...?”

Tutte le ragazze si erano immerse nella lettura dell'articolo, più interessate a che cosa avessero detto di loro come band che ad altro. Ma la voce delle due persone appena arrivate fecero distrarre tutte

“Sunset!” esclamarono insieme, facendole alzare la testa con enorme sorpresa. Anche se gli ci volle qualche attimo, li riuscì a riconoscere senza ombra di dubbio. La donna aveva i capelli arancioni e bianchi e la pelle di colore giallo scuro, mentre l'uomo aveva i capelli violacei e la pelle grigio chiaro, non potevano che essere chi credeva loro

“Ma... ma voi siete...” disse, sorpresa di chi aveva davanti, ma non riuscendo a terminare la frase. Quello che però i due dissero subito dopo fu lampante per rivelare le loro identità

“Tesoro!” esclamò la donna, ormai con le lacrime agli occhi “Stai bene! Oh cielo, dopo tutti questi anni, stai bene!”

“Non hai idea di quanto siamo stati in pensiero per te” disse l'uomo, che si trattenne solo perché teneva il braccio sugli occhi “Vieni qui, fatti abbracciare!”

Al momento del contatto, i poteri di Sunset si attivarono involontariamente per via della sorpresa. Poté vedere nei ricordi di entrambi delle scene di vita molto simili a quelle vissute da lei ad Equestria, sia di quando era troppo piccola per poterne avere memoria e sia di quando era più cresciuta. L'unica differenza stava nel fatto che nelle loro menti lei era ovviamente sempre umana, il che portava al significato già di per se ovvio. Le altre cinque ragazze dovettero alzarsi per fare spazio a quelle due persone, che però avevano sentito tutto ciò che avevano detto

“S-Sunset... loro due non saranno mica i tuoi genitori?!” esclamò Rarity, stupita

“Ecco...” biascicò però in risposta Sunset, per niente certa di ciò che doveva dire al riguardo. La coppia si allontanò dall'abbraccio guardandola increduli negli occhi

“Tesoro... non ci riconosci?” chiese la donna, quasi spaventata

“N... no, certo che vi riconosco!” rispose, per poi rivolgersi alle amiche un po' incerta “Loro sono Sunset Silk ed Evening Radius... ma...” passò poi a guardarli nuovamente negli occhi “Non... non sono i miei genitori” si alzò ed iniziò a gesticolare, cercando di spiegarsi meglio che poteva ”Insomma, loro sono i genitori della Sunset di questo mondo... devono esserlo, i miei in fondo sono sempre rimasti ad Equestria”

“Ah, questo spiega perché la signora mi ricordava qualcuno! È la tua copia esatta!” esclamò Rainbow, appena arrivata alle loro spalle

Moglie e marito si guardarono per un momento negli occhi, confusi dalle parole della ragazza

“Sunset, ma di cosa stai parlando?” chiese Evening, che ovviamente non poteva sapere nulla della questione proprio come la compagna “Devi... devi essere un po' confusa, sono quattro anni che non ci vedi... ma siamo noi, siamo mamma e papà”

“No, voi due... voi non capite...” cercò di dire Sunset, anche se un po' restia e sottovoce. Nelle loro voci e nel loro modo di preoccuparsi per lei non poteva che rivedere i suoi veri genitori. Per fortuna sua, vedendola un po' a disagio, intervennero le sue amiche a chiedere spiegazioni, Twilight prima di tutte. A Sunset non serviva avendo visto i loro ricordi, ma a tutte le altre interessava essere messe a conoscenza della storia

“S-Scusate... non capisco cosa stia succedendo... potreste spiegarcelo?”

“Aspettate... voi siete le sue amiche, quelle della foto. Avremmo dovuto riconoscervi subito” disse la signora Sunset “Se nostra figlia non ve ne ha parlato, allora forse ha perso la memoria... “ dopo un piccolo sospiro, la donna proseguì a raccontare i fatti “Dovete sapere che noi non viviamo più in questo paese. Ci siamo trasferiti oltreoceano molti anni fa, ancora prima che Sunset nascesse, ma siamo entrambi cresciuti in questa città. Ovviamente fino a quattro anni fa anche Sunset viveva con noi... ma una giorno, che ricorderemo per sempre purtroppo, sparì nel nulla. Non sappiamo cosa sia successo, la sera prima le avevamo dato la buonanotte e la mattina dopo era sparita nel nulla e senza lasciare nessuna traccia”

“Abbiamo cercato dappertutto, non poteva essere andata troppo lontana, ma né noi né la polizia abbiamo mai scoperto nulla” continuò Evening da li “Eravamo disperati, ma non ci siamo mai arresi, non abbiamo mai smesso di cercarla neanche quando hanno archiviato il caso. Poi un paio di settimane fa ci è arrivata ad entrambi una mail che parlava di Camp Everfree e che correva il rischio di chiudere”

“Si, le abbiamo mandate a tutti gli ex partecipanti a cui era difficile consegnare le lettere. Negli archivi del campo vengono tutti segnati” spiegò Rarity

“Anche noi ci eravamo affezionati, così abbiamo deciso di donare qualcosa per la causa. E quando una settimana dopo si è svolto lo spettacolo di beneficenza, ci è arrivata una seconda mail di ringraziamenti con allegata una foto della band che aveva suonato sul palco. Non potete capire la nostra sorpresa e la nostra gioia quando in mezzo a voi abbiamo visto anche nostra figlia! Non poteva che essere lei, l'avremmo riconosciuta tra mille”

“Ed anche il nostro stupore” riprese Silk “Non sappiamo come abbia fatto ad arrivare fin qui, e forse neanche lei a questo punto lo ricorda, ma ci siamo subito organizzati per venire qui il più presto possibile. Ed adesso ti abbiamo ritrovata... oh, Sunset...” terminò, quasi mettendosi a piangere dalla gioia

“State sbagliando tutto...” disse loro Sunset, con il male nel cuore “Non sono vostra figlia... avete fatto così tanta strada, sono anche sicura di essere identica a lei, ma non sono io quella che cercate... non ho perso la memoria, so... so quel che dico...”

“Sunset, tesoro, come puoi dire una cosa del genere?” domandò l'uomo “Sicuramente ti è successo qualcosa, ma noi ne siamo certi! Tu non puoi essere altri che nostra figlia!”

L'uomo passò dall'essere confuso al diventare disperato in ben poco tempo. Prima che la situazione potesse andare troppo oltre, Rainbow si mise tra la coppia e Sunset

“Ascoltate, so che sarà difficile da capire, ma la nostra Sunset non è chi credete voi. Vi spiegheremo come stanno le cose, e probabilmente sarà difficili da capire per voi, ma seguiteci fino alla fine. Vedete quel piedistallo al centro della piazza?”

Le amiche di Sunset si misero a spiegare alla coppia in che modo Sunset era venuta da Equestria fin dal loro mondo, aggiungendo anche qualche aneddoto delle loro recenti avventure contro le Dazzlings o al Camp Everfree. L'unica che restò in silenzio per tutto il tempo fu Sunset stessa, ancora a disagio per via di ciò che Silk e Radius gli avevano trasmesso. Non erano solo i ricordi passati di quando la Sunset umana era bambina, ma anche tutta l'angoscia e il dolore provato dopo la sua scomparsa e l'infinita gioia nel rivederla in quella foto. Una gioia che si sentiva male al solo pensiero di spezzare, ma che purtroppo per il loro bene stava facendo, supportata dalle amiche. Anche durante la sua trasformazione per dimostrare la veridicità delle loro parole non cambiò espressione né proferì parola, rimase semplicemente in silenzio, senza neanche il coraggio di guardarli negli occhi per vedere la loro reazione. Terminata la spiegazione, moglie e marito erano praticamente sbiancati

“Questo... questo è solo un brutto scherzo...” biascicò la signora, sedendosi disperata “Ne eravamo così certi... e invece... invece...”

Non ci volle molto perché scoppiasse in un pianto a dirotto. Radius la strinse a se, cercando di calmarla, ma era visibilmente distrutto anche lui. Sunset non resse alla vista di loro due in questo stato

“Mi dispiace!” gridò, prima di correre via di li. Twilight, preoccupata per lei, le corse subito dietro sperando di poter fare qualcosa, lasciando il resto delle amiche in compagnia dei signori

 

Twilight andò a colpo sicuro. Il primo posto che gli venne in mente di controllare per cercare Sunset fu il palcoscenico all'esterno della Canterlot High dove si era tenuto il concerto finale in cui avevano sconfitto le Dazzlings. L'amica infatti gli aveva confidato che, quando si sentiva giù di morale, quello era l'unico posto che la faceva stare meglio, perché era li che aveva capito di essere veramente parte di un gruppo e di avere delle amiche. La trovò seduta ed abbracciata alle sue gambe, osservando il libro che le permetteva di comunicare assieme alla Twilight di Equestria con un espressione mogia ed abbattuta. Le si avvicinò credendo che non le stesse prestando attenzione, ma si era accorta fin da subito del suo arrivo

“Quelle persone... sono esattamente come i miei genitori, in tutto e per tutto. Non posso credere che stanno passando tutto questo... e la colpa è solo mia...”

Twilight si sedette al suo fianco prima di risponderle

“Non puoi darti la colpa per quello che è successo. Non potevamo pensare che una semplice foto avrebbe portato a tutto questo”

“Non è solo la foto” rispose lei, sospirando “Li hai sentiti? La loro Sunset è scomparsa quattro anni fa, lo stesso momento in cui io sono arrivata qui da Equestria...”

Twilight assunse un espressione pensierosa e contrariata “Non crederai mica che il motivo della sua scomparsa sia stato il tuo arrivo, vero?”. Sunset si limitò a stringersi ancora di più in se stessa invece che rispondergli. Twilight assunse quindi un tono di rimprovero, per farle capire che si stava sbagliando “Ma ti rendi conto che è una cosa assurda? Se fosse così, anche io sarei dovuta sparire quando l'altra Twilight è venuta qui la prima volta! Non ha senso darti colpe che non hai, Sunset”

“Però... forse avrei potuto cercarla meglio...” continuò Sunset “Quando ho scoperto che in questo mondo c'erano dei nostri sosia, ho desiderato molto incontrarla. Per un po' di tempo ho provato a scoprire qualcosa su di lei, ma non ho mai trovato nulla... se solo mi fossi impegnata di più, forse...”

“Non avresti trovato comunque nulla” replicò Twilight “Sunset ed Evening ci hanno detto che si sono trasferiti prima ancora che lei nascesse, saresti dovuta arrivare fino a casa loro per trovare qualcosa”

Sunset si voltò verso l'amica, con occhi intristiti “Twilight, apprezzo molto che stai cercando di farmi stare meglio. Ma quello che ho visto prima è stato mia madre piangere perché sua figlia è scomparsa... è impossibile da spiegare quello che provo, so solo che mi fa male. Vorrei trovare un modo per farli stare meglio... avevo intenzione di scrivere a Twilight per un consiglio da principessa, ma non penso che saprebbe aiutarmi, e non saprei in che modo spiegargli il problema...”

“Forse non ti serve un consiglio da principessa” commentò Twilight “Forse te ne serve uno da amica. Magari le altre sarebbero più indicate di me a dartene uno... ma secondo me, se passassi un po' di tempo assieme a loro e cercassi di fargli dimenticare ciò che stanno passando, li faresti stare sicuramente un po' meglio. Ed anche tu ti sentiresti più felice”

La rossa alzò lo sguardo, incrociando quello ancora un po' indeciso di Twilight, e le sorrise “Sai... è un'ottima idea, Twilight. Non sono la loro vera figlia, ma allo stesso tempo in un certo senso lo sono... se faccio come hai detto tu, magari... si sentirebbero di nuovo una famiglia”

“VI sentireste una famiglia” specificò Twilight, ricevendo un abbraccio da Sunset

“Io ho già voi” rispose lei, facendola un po' arrossire “E non pensare di non potermi dare consigli solo perché sei con noi da poco. Anche tu sei molto importante per me”

Twilight si rimise gli occhiali a posto e le sorrise, dimostrando il suo apprezzamento. Dall'ingresso principale fecero capolino anche le restanti ragazze del gruppo, rallegrate di vedere Sunset stare bene

“Tutto a posto adesso?” chiese Rarity “No, prima sei scappata in quel modo, ci siamo un po' preoccupate...”

“Va un po' meglio” le rispose, passando poi lei a domandare “Silk ed Radius dove sono?”

A risponderle fu Applejack “Hanno detto che avrebbero passato la notte in albergo e che domani sarebbero ripartiti. Hanno anche detto che gli dispiace di averti messa a disagio, ci sono rimasti male quando te ne sei andata”

“Allora...” proseguì Sunset, saltando giù dal palco “Credo che andrò a trovarli per chiarirmi, non voglio che si sentano in colpa. Hanno detto dove sarebbero andati?”

“All'Attrape-rêve” rispose Rainbow “Ma sei sicura che sia una buona idea?”

“Hanno fatto un lungo viaggio per venire fin qui” disse lei “E solo per vedere me. Il minimo che posso fare è salutarli prima che partano di nuovo”

“Vuoi che veniamo con te?” domandò Fluttershy. Sunset scosse la testa “Grazie, ma preferirei andare da sola. Dite voi ai professori che perché oggi non ci sarò!”

Detto ciò, la ragazza salutò le amiche e si mise a correre verso l'hotel dettogli da Rainbow. Non aveva bene idea di che cosa gli avrebbe detto, sapeva solo che non poteva perdere tempo a pensarci e che doveva fare in fretta, altrimenti avrebbe perso la sua occasione

 

Arrivare all'Attrape-rêve le richiese dieci minuti di corsa, per questo una volta davanti alle sue porte aveva il fiatone, ma si sforzò di riprendere velocemente le forze e di entrare nella hall. Una volta dentro, sapeva bene di non poter chiedere informazioni su Silk e Radius, l'unica scusa che avrebbe retto per poterle avere era che fosse loro figlia ma sarebbe stato crudele usarla sia per lei che per loro. Quindi, una volta assicuratasi che il consierge la stesse guardando, fece finta di cadere a terra simulando uno svenimento e sdraiandosi sul pavimento. L'uomo, preoccupato, si allontanò immediatamente dalla sua postazione e corse in suo aiuto

“Signorina, che le succede?! Si sente male?” chiese, prendendola sottobraccio. Sunset approfittò subito del momento di contatto, ma questa volta dovette sforzare un minimo i suoi poteri. Le risultava automatico leggere i pensieri che una persona aveva sul momento, ma cercare informazioni specifiche era un po' diverso. Niente di troppo complicato comunque dato che erano ricordi molto recenti. Facendosi spazio tra i suoi pensieri di ansia ebbe subito accesso al momento della registrazione della coppia, scoprendo il piano e la stanza che gli aveva assegnato

Rimettendosi in piedi con l'aiuto dell'uomo, Sunset continuò a recitare “Non si preoccupi, sto bene, è stato solo un piccolo mancamento. Potrei... potrei solo usare il bagno?”

“Ma si, certamente. È di fronte all'ascensore, vuole che la accompagni?”

“Non serve, la ringrazio” rispose, incamminandosi dove gli aveva indicato

Una volta davanti al bagno e dopo essersi assicurata di non essere vista, la ragazza chiamò l'ascensore e si fiondò al suo interno

“Dunque... secondo piano” disse tra se e se per ricordarsi, premendo il bottone

Una volta arrivata ed uscita nel corridoio, non le fu difficile orientarsi, sempre grazie alle memorie prese dal consierge. Appena fu davanti alla porta, per un solo istante le mancò il coraggio di bussare perché non aveva pensato a come avrebbero reagito. Ma di certo non era arrivata li per nulla, quindi andò avanti a chiamarli con due colpi di nocche. A venire ad aprirle fu la signora Sunset, che ebbe un piccolo sussulto a vederla

“Oh... sei tu” disse la donna, un po' in imbarazzo ed un po' a disagio

“Si... io...” cercò di dire, ma guardarla negli occhi rendeva tutto un po' difficile. Anche Evening si avvicinò per vedere chi fosse, avendo la stessa reazione della moglie. La giovane prese un respiro e proseguì ”Volevo scusarmi per come mi sono comportata, prima. Non sarei dovuta correre via in quel modo”

“Non serve che ti scusi” commentò l'uomo, con tono comprensivo “Non abbiamo capito del tutto la tua situazione, ma ci siamo resi conto di averti un po' turbata...”

“Però... però non è giusto che siate venuti fin qui per nulla. Lo so che non è la stessa cosa, ma... vi... vi farebbe piacere se restassi un po' con voi, come se fossi... la vostra Sunset? Magari possiamo passare il resto della giornata assieme...”

La coppia si osservò negli occhi, notando che nel suo modo di fare c'era anche un po' di speranza che accettassero. Ed effettivamente per loro era una proposta molto piacevole da accettare

“Per noi va bene” rispose la donna sorridendole, per poi farsi da parte “Dai, entra”

Non se lo fece ripetere due volte ed entrò nella loro camera. Nonostante l'hotel non fosse così grande, l'interno lo era a sufficienza per ospitare anche più di tre persone. L'arredamento comprendeva un letto matrimoniale, una poltrona al suo fianco, un paio di comodini ed una televisione di dimensioni notevoli per un albergo

“Allora... cosa vorreste fare?” domandò Sunset, avanzando poi dei suggerimenti “Potremmo visitare il quartiere dei negozi, oppure semplicemente farci un giro per la città”

Evening fissò la sua compagna negli occhi e poi lasciò che fosse lei a rispondere “Perché... perché invece non restiamo semplicemente qui? Sai, ci... ci manca molto anche qualcosa di così semplice... restare insieme a guardare la TV, come facevamo una volta”

“Va benissimo anche così” rispose sorridente la ragazza. L'uomo e la donna, avuto la conferma da parte sua, si sedettero al suo fianco ed accesero la televisione sul primo canale che capitò loro. La vicinanza dei due fece rilassare molto in fretta Sunset, che senza rendersene conto si appoggiò con la testa sulla spalla di Silk. Lei non solo ne fu molto felice, ma si mise anche a massaggiarle i fluenti capelli rossi e gialli, mettendola ancora di più a suo agio

“Anche a te mancano i tuoi genitori?” le chiese a quel punto la signora “Da quello che ci avete detto, sei lontana da casa tua da molto tempo...”

Sunset sospirò, pensando che forse sarebbe stato un po' brutto da dire proprio a loro i suoi pensieri in proposito, ma non voleva starsene zitta né mentire “Quando sono arrivata qui non mi interessava... avevo un solo obiettivo in mente e non ci ho più pensato a lungo” disse loro, ripensando a prima dell'intervento di Twilight “Ma quando ho capito i miei errori e sono stata aiutata, ho iniziato a sentire la loro mancanza... ed anche io gli mancavo. La mia amica dell'altro mondo mi ha fatto mettere in contatto con loro molto in fretta quando lo ha saputo. Abbiamo parlato a lungo, soprattutto della mia decisione di restare qui. Erano felici che avessi scelto la mia strada... ma non posso fare a meno di pensare che ogni tanto vorrei poterli rivedere, stare con loro per un po'... riabbracciarli...”

“Allora noi e loro siamo molto simili anche per questo” gli disse l'uomo “Ci manca nostra figlia, vorremmo tanto poterla rivedere e stringerla tra le nostre braccia. Loro hanno almeno la fortuna di sapere dove ti trovi, anche se sei lontana”

“Credo di si...” rispose a cuor leggero e quasi sbadigliando, per poi ritornare senza aggiungere altro a vedere la televisione. Per la prima volta dopo tanti anni, tutti e tre si sentivano quasi una famiglia normale. In mezzo al loro calore ed alla tranquillità del momento, Sunset cominciò lentamente a chiudere gli occhi mentre ancora la donna le massaggiava la testa, stanca per il carico di emozioni provate in quel poco tempo, per poi crollare pochi momenti dopo in un sonno profondo

 

Sunset si risvegliò. Fuori era calata la notte e l'orologio segnava che si erano fatte le 9 di sera. Silk e Radius, come lei, erano caduti tra le braccia di Morfeo per via del lungo viaggio affrontato, ma restandole accanto e tenendole le mani. Anche se le dispiaceva lasciarli andare, la ragazza sfilò lentamente le dita dalle loro ed in punta di piedi uscì dalla stanza, non prima però di aver gettato un ultimo sguardo alla coppia. Erano molto sereni, segno probabilmente che il suo gesto era servito a qualcosa in fondo. A malincuore, alla fine si decise a chiudere la porta alle sue spalle ed ad andare via, prima che gli mancasse il coraggio di farlo

Ritornata nella hall non trovò nessuno, data l'ora immaginò che fossero tutti andati a cena. Prese quindi velocemente una penna ed un foglietto dal bancone del consierge e scrisse all'uomo di salutare da parte sua la coppia il giorno dopo, uscendo qualche momento dopo in tutta fretta per evitare di essere vista. Fatto qualche passo nella direzione da cui era arrivata, però, si dovette fermare a sedersi sul marciapiede appena fuori dall'hotel. Era stato un pomeriggio molto bello per quanto corto, aveva aiutato quella coppia a dimenticarsi almeno per poche ore dei loro problemi, ma sentiva che non poteva finire così. Ripensò alle parole di Evening, che riteneva fortunati i suoi genitori di Equestria a sapere che lei stesse bene, mentre loro non avevano nemmeno idea di cosa stesse facendo o dove fosse la Sunset umana. Si sentiva in dovere di fare qualcosa per loro. Mentre rimuginava sulla cosa, vide un paio di ombre avvicinarsi a lei dalla strada. Alzò la testa per vedere chi fossero, rimanendo sorpresa nel vedere le sue sei amiche

“Ragazze... che ci fate qui?”domandò, rimettendosi in piedi

“Merito di Pinkie” le rispose Applejack “Ha immaginato che saresti uscita di qui più o meno a quest'ora. E sai, ormai ci siamo abituate che quando Pinkie immagina qualcosa, beh...” continuò, senza terminare la frase, in quanto aveva ben inteso anche lei dove stava andando a parare

“Allora... com'è andata?” gli chiese Twilight, preoccupata ancora di averle consigliato male. Sunset la rassicurò “Piuttosto bene. Non è stato come ritrovare la loro vera figlia, ma adesso sono un po' più sereni”

“E tu, invece?” domandò Rarity, vedendo i suoi occhi tristi “Come ti senti adesso?”

“Io?” iniziò a rispondere, aprendosi senza problemi di fronte a loro ”Mi sento come se non avessi concluso nulla. Come se loro stessero soffrendo ed io avessi sempre potuto aiutarli, ma che non l'abbia mai fatto. Come se fossi... impotente”

“Non devi pensare queste cose, sai bene che tu non c'entri nulla con tutto questo ” disse Fluttershy, confermando ciò che Twilight le aveva detto nel pomeriggio

“Lo so, lo so!” continuò lei, alterandosi un po “Ma comunque... non è giusto, dannazione! Perché devono soffrire in quel modo? Perché loro?! Io... io voglio fare qualcosa! Voglio aiutarli in qualche modo! Non so come, ma... devo farlo”

Il resto del gruppo si fermò ad osservarla mentre parlava. Era decisa, come quando si era trattato di affrontare una minaccia o di difendere una di loro. E la capivano perfettamente

“Secondo me invece tu sai bene che cosa vuoi fare” gli disse Applejack

“Beh, io...” rispose Sunset “La prima cosa che mi verrebbe in mente di fare sarebbe cercare l'altra Sunset. Ma ci ho già provato a lungo, non ne ho mai trovato traccia”

“Non vedo come avresti potuto!” commentò Pinkie “L'altra Sunset non è mai stata qui, per riuscire a trovarla saresti dovuta andare fino a dove abita”

“E poi non hai mai avuto noi a darti una mano!” aggiunse Rarity “Insieme sarà più facile scoprire dove si trova, non credi?”

“Voi... davvero mi dareste una mano?” domandò lei “Insomma, non saprei nemmeno quanto tempo ci potrei mettere, ne dove cercare, ne...” continuò, venendo interrotta da Applejack “Sunset, è inutile che ci provi, sai bene che tanto veniamo con te. Non dovresti nemmeno chiederci se ne siamo sicure”

“Io... si, hai ragione... grazie” rispose, sorridendole, per poi tornare ad incupirsi “Ma questo non cambia le cose. Come facciamo a cercarla? Loro abitano in...” si interruppe, ripensando ai ricordi presi da Silk e Radius”... Inghilterra, ecco. Non è proprio dietro l'angolo...”

“Che cavolo, Sunset!” esclamò Rainbow “Davvero non ci arrivi da sola? Noi adesso abbiamo la magia dalla nostra parte! Possiamo fare quello che vogliamo! Figurati se non c'è modo di arrivare fino in Inghilterra!”

“Rainbow, so bene che possiamo usare la magia” gli rispose, vagamente indispettita per essere trattata da stupida “Ma è anche un tipo di magia molto limitato. Solo tu potresti arrivarci facilmente ed in poco tempo, correndo. Noi cosa dovremmo fare? Chiedere a Fluttershy di chiamare una balena e farci portare in groppa dall'altra parte dell'oceano?”

“Credo che le daremmo solo fastidio...” disse lei, non capendo subito l'ironia dell'amica “Oh... scusa”

“Quello che voglio dire è che i nostri poteri hanno dei limiti. Nessuna di noi è in gradi di usare il teletrasporto, oppure...” un flashback le balenò in testa, portandola ad osservare fissa Twilight, incredula di non averci pensato subito “...oppure di creare dei portali... ma Midnight Sparkle poteva!”

“C-Cosa?” chiese l'amica, intimorita per aver sentito quel nome

“Midnight Sparkle aveva fatto a pezzi la realtà e tentato di fondere questa dimensione e quella di Equestria, ma nel provarci ha finito con il creare dei semplici portali! E se lei poteva, allora anche tu puoi farlo!”

“Visto? Con la magia si può fare tutto” commentò Rainbow in tono fiero

“M-Ma... se anche riuscissi a crearli, non finiremmo ad Equestria?”

“No! Creare dei portali multidimensionali è ben più difficile che crearne di intradimensionali! In primo luogo non spezzeresti il tessuto della realtà e quindi non si creerebbero altri disastri, inoltre sarebbe uno sforzo magico estremamente minore per te, il che ti permetterebbe anche di mantenerlo attivo senza stancarti! E poi...”

Quando si rese conto di essersi lasciata trasportare e di avere le mani strette attorno alle spalle dell'amica, che oltretutto la fissava con aria confusa, tossì per riprendersi e la lasciò andare

“Si, insomma... puoi fare in modo che i tuoi portali vadano dove vuoi, non solo ad Equestria”

“Ho... ho capito” rispose, rimettendosi gli occhiali a posto per i piccolo scossoni “Allora, proviamoci”

Venne però interrotta subito da Sunset “Non adesso. Credo sia meglio se prima ci prepariamo al viaggio e ci facciamo una bella dormita. Sarà meglio partire domani, quando saremo tutte riposate”

“Si, è una buona idea” la appoggiò Applejack, mentre si rimettevano in cammino per tornare indietro

“Allora appuntamento a casa mia domani mattina alle 7!” esclamò Pinkie “Non vedo l'ora! Farò scorta di dolcetti inglesi, così si che il mio tè del pomeriggio sarà perfetto!”

“Da quando prendi il tè al pomeriggio, cara?” domandò Rarity, incuriosita

“Da quando potrò abbinarlo bene ai dolci!” rispose, immaginandosi già le prelibatezze culinarie sui cui avrebbe messo le mani

Presto sarebbe iniziata una vera e propria caccia all'uomo. Se Sunset aveva la possibilità di aiutare quelle persone, allora nulla al mondo le avrebbe impedito di farlo

 

 

 

 

 

Salve a tutti ragazzi, qui MC Outlaw, con una storia “nuova” da proporvi. Nuova tra virgolette, perché so bene che la questione Sunset umana sia molto discussa e probabilmente esisteranno molte altre Fanfic simili a questa. Però ho avuto una gran voglia di scriverci qualcosa sopra, ora che Legends of the Everfree ha dato a tutte più o meno ciò che serve per mettere su un'indagine come si deve. La storia non avrà molti altri capitoli, se diventa davvero lunga ne avrà solo altri due dopo questo, poi ritornerò a concentrarmi su ciò che mi porto dietro da molto tempo come Alternative Dimension, My Little Vault e quel progetto che ancora ho in cantiere con altra gente. Detto ciò, alla prossima!

MC Outlaw

   
 
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