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Autore: MaryS5    04/10/2016    2 recensioni
Questa storia racconta di una delle normali giornate che si susseguono dopo la sconfitta della Spirale di Sangue. Non è tutto rosa e fiori. Anche se i cercatori non dovranno combattere contro pericolosi nemici, affronteranno problemi e insicurezze della vita di tutti i giorni.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola premessa prima di iniziare…

Salve a tutti! Sono tornata! Dovevo scrivere una continuazione a “ Avventura a Rotterdam”, vista però sotto il punto di vista dei due fratelli, ma l’ispirazione non viene e mi sono bloccata sul più bello. Per rimediare però ho deciso di pubblicare questa piccola COSA che ho scritto una settimana fa ( più o meno), una sera, mi è venuta tutta di getto quindi non ho idea di come sia ( non mi era mai capitato prima, quindi… ).
Sinceramente non ne sono molto soddisfatta perché non è nel mio genere, ma c’è qualcosa che mi ha spinto a pubblicarla. Ho anche utilizzato una tecnica diversa dal solito e non so se ho fatto qualche errore ( se è così ditemelo). Non voglio dilungarmi troppo, quindi leggete e fatemi sapere che ne pensate. Sarà una schifezza? Oppure no?
Cooomunque! Buona lettura a tutti!






 Una campanella risuona per un cortile spoglio. È una tranquilla e assolata giornata di primavera e gli studenti dell’Accademia preparatoria di Venezia si accalcano all’ingresso dell’istituto felici di uscire. Due studenti in particolare passeggiano tenendosi per mano. Hanno avuto una mattinata pesante arricchita da compiti, interrogazioni e spiegazioni noiosissime, ma adesso sono allegri perché possono svagarsi un po' stando insieme in solitudine. Almeno questo è il progetto del ragazzo che ha fatto veramente tanta fatica per riuscire a rimanere sveglio tutte e sei le ore di scuola e a seguire, almeno per qualche minuto, la preistorica professoressa.
<< Sophie!!! >> una voce da dietro li risveglia dai loro progetti silenziosi. << Ciao! >> la ragazza risponde con cordialità ai compagni che la raggiungono. In tutto sono tre, due ragazze e un ragazzo. << Hey! Sei stata fantastica oggi all’interrogazione di filosofia! >> dice una, mentre con un gesto veloce scosta i capelli neri dal viso, facendo risaltare così il costoso braccialetto d’oro che esibisce al polso. << Si è proprio vero! La tua esposizione su Kant è stata sublime! >> aggiunge la ragazza bionda al suo fianco. << Vi ringrazio per i complimenti >> esclama Sophie arrossendo compiaciuta per tutte quelle attenzioni. Lok si discosta appena, non ha alcuna intenzione di rivelarlo a Sophie, ma lui odia i suoi amici, gli stanno molto antipatici, comunque cerca di far finta di niente osservando con non curanza lo squallido edificio di fronte a loro.
<< Com’era quel principio del filosofo sull’esistenza di Dio, del mondo e dell’anima che hai sottolineato nell’interrogazione? >> si intromette, con aria irritantemente saccente, il ragazzo. Così, una parola dopo l’altra, i quattro amici si ritrovano immersi in un’intelligente conversazione sulla lezione precedentemente ripresa.
Il biondo si sente appena fuori luogo e quasi un po' d’intralcio. Non è un asso in filosofia, così come non lo è in generale per tutte le materie. Lui è un tipo abbastanza attivo e lo studio non fa proprio per lui e le sue, ben altre, capacità. Si sente in imbarazzo, vorrebbe intervenire nella conversazione per non rimanere emarginato, ma non ha proprio idea di cosa stiano parlando e ha una terribile paura di fare brutta figura cominciando a parlare di tutt’altro, con il pericolo di presentarsi come un perfetto ignorante.
Passa qualche minuto, quasi infinito, e poi, quasi come fosse arrivato un, più che richiesto, aiuto dal cielo succede qualcosa che spezza quel momento di imbarazzo, venutosi a creare, tutto sommato, solo dalla parte di Lok.
Il braccialetto d’oro, che porta la ragazza mora, cade pesantemente a terra di conseguenza ad un gesto brusco di quest’ultima. Tutti, in uno slancio di galanteria, si abbassano per prenderlo. Poi vengono costatati i danni dalla proprietaria, esageratamente preoccupata. << Ohh! Per fortuna non è successo niente! >> squittisce esibendolo verso i ragazzi. << Ci tengo tantissimo! Sai? Me l’ha regalato il mio fidanzato! Suppongo gli sia costato veramente tanto, ma lui ha detto che, se solo lo desidero, mi comprerebbe anche tutto il negozio! >> esordì scoppiando a ridere vanitosa.
Sophie sorrise senza aprire bocca, ma quelli continuano maligni. << Il tuo fidanzato non ti ha regalato niente? >> domanda l’altra lanciando occhiate curiose ai polsi e alle dita per cercare di scorgere qualche segno di bigiotteria. A quella domanda indiscreta Lok arrossisce di vergogna. Non ha potuto regalare a Sophie niente di valore, ma fino a quel momento non gli era sembrato un grosso problema. << Certo, ma niente di così importante. Gli ho detto espressamente che non mi piacciono tutte queste cianfrusaglie costose! Non so proprio portarle, finirei per perderle! >> spiega lei nascondendo le mani dietro la schiena.
<< Ah … >> mormorano quelli un po’ delusi. Spostano lo sguardo al biondo che abbassa la testa per nascondere il suo rossore. Non era vero che lei gli aveva detto di non volere gioielli. In realtà non ricordava una conversazione su quel discorso. Quel cambio di argomento non è stato poi un bel miglioramento.
<< Non volevi sapere altro su Kant? >> domanda Sophie al ragazzo moro, quasi come leggendo nella mente del suo fidanzato. << Veramente un’ultima cosa, se non ti dispiace. Puoi riprendere la questione di Sant’Agostino? >> << Ovviamente! >> dice lei felice che l’imbarazzo si stia sciogliendo. << Il principio centrale affermato dai suoi ragionamenti è principalmente … >> << Aspetta! >> la interrompe la bionda, << Perché non ci dai un tuo parere sull’argomento Lok? >> chiede guardandolo con superiorità. Lui avvampa in un attimo. << Beh … Ecco … io ... >> comincia tentando disperatamente di aggrapparsi sugli specchi. << Lui ha praticamente il mio stesso parere >> spiega Sophie attirando ancora l’attenzione su di lei e salvandolo da una brutta figura. << Proprio l’altro giorno mi ha illuminato su una questione abbastanza complicata riguardo a questa filosofia e, dopo una breve discussione sull’argomento, siamo entrambi d’accordo nel dire che … >>.
Con quella frase ricominciano la loro conversazione isolando ancora il povero Lok. Si sente uno stupido. Non riesce a portare avanti un discorso con quegli sbruffoni, anzi, non riesce nemmeno ad aprire bocca. Si sente un vero fallito. Avrebbe preferito sparire piuttosto che sopportare quella situazione.
Si ritrova a pensare se fosse possibile che il terreno sotto i suoi piedi si aprisse e lui sprofondasse di sotto.
Arriva a non reggere più la frustrazione così tossicchia piano per richiamare l’attenzione di tutti. << Oh! Accidenti! Avevo dimenticato che ho un impegno importantissimo! >> dice guardandosi il polso e scoprendo, troppo tardi, che non ha un orologio. << Scusate tanto, ma devo proprio scappare. Grazie per la pregevole chiacchierata. Arrivederci! >>, si avvicina a Sophie e le schiocca un bacio veloce per poi dileguarsi in tutta fretta, terribilmente amareggiato.
La ragazza rimane leggermente spiazzata da quel comportamento. Vuole togliersi di torno i ragazzi per accingersi ad inseguirlo, ma loro sembra non vogliono farla andare via.

Passa un po' di tempo prima che finalmente trovi una scusa per andare. Si allontana da loro passeggiando con calma, ma con una grande tempesta dentro lo stomaco. Appena è lontana dalla loro visuale comincia a correre nel quasi impossibile tentativo di raggiungere il suo ragazzo, poiché non ha la più pallida idea di dove sia.
All’improvviso si ferma. Lo vede accucciato sotto al muro di una casa imponente. Sembra depresso e pensieroso allo stesso momento. << Lok! >> lo chiama, sollevata per averlo trovato, e avvicinandosi.
Lui si alza di scatto, quasi come se fosse stato spaventato dalla sua voce, dal fatto che l’avesse individuato.
<< Cosa c’è? Perché sei andato via così? >> dice abbracciandolo nel tentativo di risollevargli il morale. Il biondo non risponde, la stringe mesto continuando testardo a tenere il capo basso.
Lei non sa cos’altro aggiungere per farlo aprire così decide di abbandonare le parole. Si avvicina alle sue labbra, ma quello si scosta dall’altra parte. Sophie, a quel comportamento, sente un colpo allo stomaco. Lo guarda con gli occhi umidi in attesa di spiegazioni. << S-Sophie … >> comincia lui lanciandogli qualche occhiata straziata e dispiaciuta.
<< I-io ci ho pensato e … tu sei una ragazza fantastica, io adoro stare con te … N-non c’è niente che non mi piace di te… tutto … dal ciuffo di capelli ribelle sul tuo viso alla punta delle scarpe … t-tutto mi fa impazzire … >>. La ragazza gli rivolge un sorriso commosso. Il biondo prende un respiro profondo << Ma, nonostante mi piaccia tutto questo io … noi … … >>. Si blocca. Non riesce più a continuare. Quelle parole sono troppo pesanti per poter uscire con facilità. Gli intasano la gola formando un nodo di preoccupazione, ansia, tristezza e rassegnazione.
Sophie lo guarda incitandolo a continuare. << Io non ti merito >> pronuncia sicuro quelle parole che sembra quasi ci abbia rimuginato sopra per tantissimo tempo.
<< Ma che stai dicendo? >> domanda sconvolta mentre tenta di trattenere le lacrime. << Non sono alla tua altezza … non posso darti quello che desideri … … né ora e sono sicuro che questo non cambierà nemmeno in futuro … apparteniamo a due realtà troppo diverse … c-che, p-per quanto cerchino di incontrarsi …. … questo è impossibile. Io credevo che non importasse, di poterlo superare, ignorare, ma c’è sempre! C’è sempre quel demone che ci perseguita! >> << Ma che stai dicendo? >> lo interrompe inchiodando gli occhi verdi ai suoi, ormai inondati di lacrime.
 << Sto dicendo che io non sono intelligente come te >>. Sophie tenta di interromperlo nuovamente, ma lui le mette il pollice sulle labbra continuando il suo discorso e cominciando ad accarezzarle con delicatezza la bocca rosea. << N-Non posso intrattenere una conversazione intelligente con te, oppure non posso sperare di dirti qualcosa che tu non sappia per sorprenderti. Mi sento male per questo motivo! E poi … io … io … io n-non ho denaro … >> << Lok!! >> provò a fermarlo lei scostando la mano che gli bloccava le labbra.
<< Ho un orribile appartamento a basso costo per studenti! >> urla sopra di lei. << Posso guadagnare qualcosa soltanto cercando lavoretti di poca importanza, ma non sarebbe comunque abbastanza! T-Tu hai un’eredità enorme … hai tutto e io non posso offrirti proprio niente … … sono un povero fallito innamorato e … t-tu non meriti questo… … noi non possiamo più stare … >>, Sophie non riesce più a trattenersi. La rabbia l’avvolge completamente. Le mani le tremano tanto finché una di esse sfugge al suo precario controllo. Uno schiaffo. Squarcia l’aria e lo colpisce in pieno viso.
Cala il silenzio. Lok rimane immobile, la testa inclinata e le lacrime calde che scendono. Si sentono solo i loro respiri pesanti.
Finché lo sguardo infuriato della ragazza si rilassa. I muscoli di distendono e lei scoppia a ridere.
Il biondo la guarda sorpreso mentre le lacrime continuano a cadere e il rossore sulla guancia risalta a confronto della pelle candida.
Sophie si avvicina a lui circondando con le braccia il suo collo e attaccando la fronte a quella del ragazzo. << Voglio farti una sola domanda >> sussurra sulle sue labbra. << Tu, puoi darmi quello che cerco da tutta la vita nelle attenzioni dei miei pochi parenti? Nelle carezze degli amici? E negli sguardi degli estranei? Quello che ho sempre cercato e ho sempre avuto paura di perdere? Tu … >> dice avvicinandosi ancora a lui << … Puoi darmi l’amore? >>. Poggia le labbra sulle sue senza aspettare una risposta. Lok risponde al bacio con una nuova energia, con una nuova sicurezza e consapevolezza. << Assolutamente si >> annuncia sorridendo. I due si stringono forte nella passione travolgente del momento. << Non desidero altro >> aggiunge la ragazza tra un bacio e l’altro.
  
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