Storie originali > Epico
Segui la storia  |       
Autore: fenris    09/10/2016    2 recensioni
E se ci avessero sempre mentito?Cos'è veramente successo in Egitto più di tremila anni fa?Una storia di lotta e dolore,dove due popoli dovranno imparare ad appianare le divergenze e combattere assieme per fronteggiare un male più grande di loro.Riuscirà Mosè a vincere e restare fedele al suo voto di non uccidere nessun essere umano?
Ispirato in larga parte da Il principe d'Egitto/I dieci comandamenti,Kane's chronicles e Il dio del fiume
Nota: La storia non presuppone in alcun modo di descrivere una società storicamente fedele poichè non era il mio obbiettivo all'epoca in cui la scrissi. Mi scuso per ogni inesattezza storica che troverete e sarò più che grato se leggerete in ogni caso chiudendo un occhio. Le critiche a riguardo sono comunque ben accette.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                      Ritorno

Mosè sondò l'aria e avvertì l'aura di Sefora a un centinaio di metri di distanza, probabilmente era solo un trucchetto per attirarlo, ma decise di stare al gioco. Arrivò in radura di palme dove apparentemente non c'era nessuno ed era troppo tranquillo. Improvvisamente dal terreno uscirono delle grosse sfere di luce, che esplosero in un una colonna luminosa larga kilometri, ma per fortuna Mosè si era allontanato in volo proteggendosi con una barriera. Peccato che la dissolse troppo presto e si prese in pieno una bastonata da dietro, venendo scaraventato dritto al suolo e in un attimo dovette parare un'attacco dell'avversario, sopportando una pressione immensa che fece tremare la terra per miglia. In breve tutto si trasformò in un intenso corpo a corpo le cui onde d'urto fecero tremare l'aria. Dopo lunghi minuti però Mosè riuscì a portarsi dietro l'avversario e a bombardarlo con una raffica di fulmini bianchi, mettendolo ko.

Risuonò un fischio e dal cielo scese Gremory con un fischietto:” Congratulazioni a tutte e due. Avete usato nel migliore dei modi le conoscenze che avete ottenuto, tu, Sefora, sei riuscita a portare avanti lo scontro per parecchio stancando parecchio Mosè. Tu d'altro canto hai trovato un modo per concludere in fretta lo scontro e hai intuito dove si trovavano tutte le trappole, oltre ad aver usato perfettamente le tue abilità da esorcista. Direi che possiamo considerarci tutti soddisfatti.”. Sefora si alzò e si tolse la polvere dal vestito seccata, non era per niente contenta del risultato, pur essendo riuscita a prolungare lo scontro di un'intera settimana. Dopo dieci anni andava così, i loro maestri avevano fatto combattere lei e Mosè in tutti i modi possibili, a volte anche in coppia e contemporaneamente insegnando loro tutto ciò che sapevano e ormai gli scontri potevano durare anche per giorni, rendendo un po' difficile fare credere ai parenti di lei che si trattasse di semplici sessioni d'allenamento.

Mosè le posò una mano sulla spalla:” Dai, amore non te la prendere, tanto sono in svantaggio ancora di trenta sconfitte.”. Sefora ricambiò prendendogli la mano e Gremory sorrise, aveva passato i primi tre anni d'addestramento cercando di mettere insieme quei due e alla fine Michael e parecchi dei suoi colleghi avevano dovuto sborsare quanto pattuito. Quello che non sapeva era che Mosè aveva giurato di vendicarsi mettendola con Asmodeus, ma quest'ultimo aveva giurato di non volerne sapere. Comunque era ora di tornare, Sefora non voleva stare troppo lontano da suo figlio, quindi crearono una piccola crepa spaziale(1) e tornarono sul piano mortale. Si ritrovarono davanti alla loro tenda, mentre una delle sorelle di Sefora teneva in braccio il piccolo Gherson, di due anni e molto somigliante alla madre. Passarono il resto della giornata badando al gregge, senza preoccuparsi di altro, ma quando ritornarono a casa e misero Gherson nella culla Sefora si rivolse al marito preoccupata:” Sei proprio sicuro di voler andare da solo, amore mio? C'è il rischio che tu muoia quando tornerai in Egitto..e io non voglio crescere Gherson senza un padre, quindi che a te piaccia o no verremo tutti e due con te.”. Mosè guardò la moglie, non era la prima volta che ne parlavano, inizialmente lei aveva semplicemente tentato di convincerlo a restare, ma resosi conto di non poterlo fare aveva deciso di seguirlo, ma lui non voleva saperne, Intef o suoi pari non si sarebbero fatti il minimo problema a usarla come ostaggio. Decise di mentirle, la rassicurò e le promise che sarebbero partiti insieme, poi la baciò appassionatamente, voleva godersi ogni attimo prima dell'ora di partire.

Ora che sarebbe giunta anche prima di quanto si aspettasse. La mattina dopo uno dei cani cominciò ad abbaiare e corse verso una grotta vicino alla montagna, Mosè lo seguì e arrivato sull'uscio vide abbaiare il cane abbaiare contro qualcuno che si nascondeva nel buio,quindi accese la punta del bastone con una luce bianca:” Esci da lì e mostrati, uomo o qualunque altra cosa tu sia.”. L'essere nascosto nell'ombra si alzò a fatica e si rivelò essere un uomo alto e terribilmente magro, con le costole bene in vista, con i capelli neri ingrovigliati, se non fosse stato per gli occhi vigili, Mosè l'avrebbe scambiato per un non morto mal riuscito. L'uomo cadde in ginocchio e cominciò a respirare affannosamente:” Vi prego, non fatemi del male. Sono scappato dalle miniere e sto correndo da una settimana.”, Mosè lo aiutò a rialzarsi e decise di portarlo all'accampamento per dargli da mangiare:” Ti porterò in un luogo sicuro, straniero, ma prima dimmi il tuo nome. E soprattutto di che miniere parli?”. L'uomo alzò per un momento la testa :” Mi chiamo Giosuè. E le miniere di cui parlo appartengono al faraone.”.

                                                                                                                        ***************
Giosuè mangiò avidamente tutto il pranzo preparato da Sefora, che lo guardava stupita chiedendosi che razza di incubo avesse attraversato. Alla fine svuotò completamente la ciotola e la mise su un mucchio di altre, quindi Mosè cominciò a fare domande:” Hai detto che le miniere appartengono al faraone, giusto? Quindi Ramses secondo sta seguendo la strada di suo nonno? Fa lavorare gli schiavi in condizioni disumane?”. Giosuè negò con la testa:” No, fino a quando lavoriamo nelle città stiamo relativamente bene, e il lavoro alle miniere di ferro dovrebbe essere destinato solo a criminali della peggior specie. Ma diverse guardie e nobili hanno deciso di arricchirsi alle spalle del loro re e quindi diversi di noi vengono rapiti durante la notte, soprattutto quelli che creano problemi. Alcuni finiscono nelle miniere o in certi cantieri molto duri, altri...non sono neanche certo di volerlo sapere.”. Mosè e la moglie si guardarono a vicenda e con uno sguardo si accordarono, la partenza per l'Egitto sarebbe stata anticipata di qualche mese.

Peccato che quella sera dal campo si allontanarono solo due figure, Mosè e Giosuè, ripresosi grazie alla cucina di Sefora e alla sua magia curativa. “ Sei sicura che non ci seguirà?” chiese l'uomo al suo improvvisato compagno:” Stà tranquillo, le ho detto che stiamo solo andando a fare una sessione d'allenamento per te e abbiamo azzerato la nostra forza spirituale. Poi Asmodeus e i suoi sono dei cretini, ma i segreti li sanno tenere.” Giosuè tacque, già gli era venuto un colpo quando aveva scoperto che il suo salvatore era il principe scomparso da anni, ma quando l'aveva visto parlare ai signori dell'inferno come lui parlava fino a un mese prima con i suoi compagni era quasi morto. Comunque non c'era tempo per farsi troppe domande, avevano deciso di andare prima a distruggere le miniere e poi si sarebbero diretti a Tebe, per parlare con Ramses. Dopo tre giorni di cammino arrivarono finalmente alla miniera, un autentico inferno a cielo aperto e a detta di Giosuè i lavoratori erano tutti innocenti. Le guardie frustavano senza la minima pietà tutti senza distinzioni, persino chi chiaramente era in fin di vita o malato. Al centro di quell'orrore stavano due guardie che emanavano un'aura di basso livello, evidentemente pensavano di essere sufficienti a tenere a bada quei pochi prigionieri dotati di poteri. Mosè si rivolse al compagno:”Và a liberare gli schiavi, io mi occupo delle guardie.”.

Saltò al centro della miniera e puntò il bastone contro i due capitani:” Liberate subito queste persone e tornerete a casa con le ossa intere.”. Inizialmente i due risero e gli scagliarono contro delle palle di fuoco, ma il loro avversario parò le fiamme a mani nude e con un singolo colpo di bastone spedì entrambi i guardiani contro le pareti, che si ricoprirono di crepe. I due furono abbastanza intelligenti da non continuare lo scontro e si arresero. Dopo qualche minuto tutti i presenti erano usciti dalla miniera e aspettavano istruzioni dal loro liberatore:” Bene, avete provviste a sufficienza per andare fino alle terre dello sceicco di Madian, ditegli che vi ho inviato io e aspettateci lì. Torneremo tra un mese, se tutto va bene.”. Il gruppo di ebrei non era molto convinto e quasi tutti erano convinti che non l'avrebbero pù rivisto, ma se avrebbero potuto avere una casa degna di questo nome senza più frustate tanto meglio e poi avevano capito che non conveniva contraddire il loro salvatore. Quando se ne andarono Giosuè diede una pacca sulla spalla di Mosè:” Bene, ne mancano solo altre due, poi potremmo andare in Egitto senza ostacoli.”, ma non finì neanche di parlare che udirono un'inquietante voce femminile alle loro spalle:” Veramente ce n'è ancora uno.”.

I due si voltarono terrorizzati, dietro di loro stava nientepocodimeno che Sefora, che esibiva un sorriso a dir poco falso. Mosè cominciò a tremare leggermente e a sudare(2):” C-ciao, amore. Che ci fai qui? Te l'avevo detto che saremmo solo andati ad allenarci. Diglielo, Giosuè.”, purtroppo lui aveva fatto in tempo a squagliarsela, lasciando da solo il tapino. Sefora si avvicinò lentamente al marito, toccandogli la barba in modo seducente:” Dimmi, caro, posso sapere come sia possibile che un ex-comandante tra i migliori, addestrato per dieci anni da alcuni degli esseri più forti del mondo possa anche solo osare pensare che la donna della sua vita non riesca a capire quando mente? E SOPRATTUTTO A TROVARLO PER FARGLIELA PAGARE CARA?!”. Il tremito dell'esorcista aumentò di parecchio:” E io posso sapere come hai fatto a raggiungermi con tre giorni di svantaggio? Anzi, quello l'ho gia capito. GREMORY!”. Da una piccola crepa spaziale uscì la sua autoproclamata madrina, che si stiracchiò le dita. Ma perchè tutte a lui?

                                                                                                    *************
Ramses guardò la fila di persone davanti a lui, era l'anniversario della sua incoronazione e diversi dei suoi alleati erano venuti a Tebe per rendergli omaggio, il solito spettacolo di ipocrisia e patti terribilmente fragili. Accanto a lui c'erano sua moglio, suo figlio e Intef, ma avrebbe voluto che ci fosse anche qualcun altro. A un certo punto arrivò un messo che gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. Dopo aver sentito il messaggio fece andare via tutti gli ambasciatori, lasciando solo un uomo dai capelli e la barba scura, vestito con un mantello a strisce rosse e nere, sandali e gambali di cuio e aveva anche un occhio piuttosto gonfio. Dopo interminabili secondi di silenzio parlò, con una voce che pensava non avrebbe mai più sentito:” Ciao, Ramses.”.

1.i guerrieri possono vedere e utilizzare le crepe spaziali, ma non possono crearle. Questa abilità è prerogativa dei maghi e di alcune creature soprannaturali abituate a viaggiare tra i vari piani.

(2)tutt'altro che leggermente,aggiungerei. Un altro capitolo tremendo e senza troppa azione, ma prometto che abbonderà nei prossimi capitoli, che spero di far uscire tutti entro fine mese. Come sempre un abbraccio ai lettori, in particolare gli immancabili slenderguy e hikari.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Epico / Vai alla pagina dell'autore: fenris