NOTE
AUTRICE
Sto rivedendo questa storia, correggendo dove ritengo
necessario o
reintegrando con nuovi scenari. Anche se la storia rimane
pressoché la stessa,
gli scenari possono mutare..
Vi chiedo fiducia per una fan fiction che anni fa mi ha appassionato
come non
mai.
***
Stazione
di King's
Cross, binario
9 ¾
Non
era
agitata, entusiasta oppure disperata, era abbastanza tranquilla in
confronto a
tutti gli altri ragazzini nella stazione. Erano in ritardo
però. La maggior
parte degli studenti erano già saliti sul treno, tranne
alcuni ritardatari,
come una bambina che sorrideva alla madre per rincuorarla e per
trasmetterle
fiducia, perchè non era un addio ma solo un inizio di un
viaggio. La donna
fissava quel treno con una morsa allo stomaco, non conosceva Hogwarts
poteva
solo attenersi ai racconti che aveva sentito o letto nei libri, non
voleva
lasciare la sua unica figlia sola, non l'aveva mai lasciata, c'era
sempre stata
per lei ed era come se un piccolo pezzo del suo cuore se ne andasse con
quel
treno. Dopo aver stretto tra le braccia la figlia un'ultima
volta, la
donna guardò la sua bambina salire nella carrozza e delle
silenziose lacrime
scesero a bagnarle il volto, la sua bambina stava crescendo.
Tutti gli scompartimenti erano occupati. Se fosse partita prima avrebbe
trovato
di sicuro posto, ma la madre quella mattina era stata poco
collaborativa, come
se non volesse lasciarla andare e forse quella era la verità
effettiva.
Sbuffando la ragazzina continuò a procedere con il bagaglio
appresso, era quasi
arrivata alla fine del vagone quando individuò una cabina.
Ecco, lì c’è uno
scompartimento non del tutto occupato: c'è un posto libero
per fortuna! Pensò entrando.
“Posso?”, chiese con un sorriso stampato sulle
labbra: aveva imparato che se
una persona faceva una buona impressione al primo colpo poi tutto era
discesa.
“Certo, siediti pure”, rispose un ragazzo
ricambiando il sorriso e invitandola
a mettersi comoda.
In quello scompartimento, compresa lei, erano in sei. Il
ragazzino che le
aveva risposto, era seduto proprio accanto a lei. Era alto e doveva
avere
qualche anno in più della ragazza, i suoi capelli
erano neri, lunghi quasi
fino alle spalle e tenuti indietro in modo da lasciar scoperta la
fronte. Tutto
sommato era molto affascinate e il suo sguardo era ancor più
fosco della chioma
nera.
Di fronte a lei, c'era una ragazza di sicuro più grande,
molto bella: alta e
magra, con capelli voluminosi e di un biondo brillante. La ragazzina
notò
subito l'espressione ostile che le stava dedicando, ma non
considerandola una
potenziale minaccia non indagò oltre. La giovane non poteva
sapere che quella
bellissima ragazza era gelosa di lei, solo per il sorriso che il moro
le aveva
rivolto all'inizio.
I minuti seguenti trascorsero piuttosto serenamente, tutti si
conoscevano in
quello scompartimento, tranne lei ovviamente, che in silenzio ascoltava
e se
interpellata rispondeva a monosillabi. Per passare il tempo, quindi,
aveva
tirato fuori un libro e aveva iniziato a leggerlo: era sempre stata
un’amante
della lettura come della scrittura. Quel libro era un regalo del padre,
che
sperava che si affezionasse anche a letture più complesse e
che accantonasse
quei volumi che lui considerava solo utili per essere dei ferma carte.
Il testo
che stringeva tra le mani narrava la vita di un licantropo e della sua
lotta
contro il mondo, combattuta tra il desiderio di cominciare una
nuova vita
o liberare per sempre i suoi istinti infimi. Non si parlava di storie
d’amore,
d'intrighi e di passione, per il dispiacere della ragazza, che lo
leggeva solo
per dimostrare al padre che sarebbe riuscita a finirlo. Ad un certo
punto fu
distratta da una violenta esclamazione che la fece sobbalzare. Si
girò
preoccupata, senza sapere con chi avesse a che fare.
“Che è successo?”, chiese la ragazzina
allarmata.
“Non ci siamo nemmeno presentati!” rispose quel
ragazzo che stava accanto al
finestrino, guardandola sconvolto e divertito allo stesso tempo.
Mah è scemo? “Ed è per questo
che hai urlato?” chiese scettica.
“Io mi chiamo James, James Potter”, si
presentò, ignorando la sua domanda.
A
catena,
intervennero tutti gli altri: così conobbe Louise Weasley,
quella bellissima
ragazza che, per qualche strano motivo, sembrava odiarla; Matt Black,
seduto
tra lei e James; e infine Fred e Roxane Weasley, due gemelli dai
capelli
rossicci.
Come sospettava dall’inizio, erano tutti imparentati tra
loro, tranne per quel
affascinante ragazzo di nome Matt. Adesso era il suo turno:
“Io sono Amanda,
piacere di avere fatto la vostra conoscenza”, si
presentò con un sorriso
tirato, in quel momento non riusciva a far di meglio.
“Hai anche un cognome, miss Amanda?” la
canzonò divertito James.
Non capiva cosa ci fosse di così divertente, forse il fatto
che tutti si
fossero presentati con nome e cognome e lei solo con il nome.
“I cognomi servono relativamente a poco quando si fa
conoscenza con altre
persone. Solo nel caso in cui qualcun altro portasse il mio stesso nome
avrei potuto
dirti il mio cognome, però nessuno qui si chiama Amanda come
me, e per giunta
io non reputo importante il cognome, però se proprio vi
incuriosisce così tanto
ve lo dirò: è Ventura”.
Dopo una pausa di qualche secondo tutti scoppiarono a ridere, si era
appena
appuntata da sola la spilla con scritto 'Sono di un altro universo e so
di
esserlo', così il pomeriggio passò sereno tra
scherzi vari e discorsi
tutt’altro che seri.
Arrivò
il
momento in cui Louise tirò fuori la faccenda dello
smistamento, ch per lei non
era più un problema essendo al terzo anno. Tra di loro solo
lei e James erano
dei novellini e a sentire quest'ultimo lui già si vantava
del fatto che
ovviamente sarebbe finito a Grifondoro, per onorare la famiglia e altre
baggianate simili. In quello scompartimento tutti erano Grifondoro
tranne
Louise che era una Corvonero, ma non sembrava a disagio per quello, ne
andava
ben fiera.
“Hai delle
preferenze?” le domandò Matt. Il gruppo si era
girato a guardarla aspettando
una delle sue risposte senza senso e furono accontentati a dovere.
“Non fa differenza, una Casa vale l’altra
dopotutto! S’imparano forse cose
diverse se vai in una Casa o in un’altra? I professori sono
diversi? Ci sono
orari più pesanti o più leggeri? Questo
è il mio parere e…” ad un certo punto
si fermò perchè Louise, che ad ogni
secondo che passava le stava sempre
più antipatica, aveva mormorato un 'oh Merlino taci'.
Avrebbe voluto
risponderle a dovere, ma non era il tipo. Si limitò a
fissarla, senza alcuna
ostilità: solo puntarle addosso gli occhi senza trasmettere
alcuna emozione. A
interrompere quei lanci di sguardi fu James, che insistette
perchè terminasse
il discorso, intuendo la tensione che si stava accumulando.
“Come ho già detto, non fa differenza. Mia mamma
sostiene che potrei benissimo
stare in tutte e tre le case.”
“Le case sono quattro” la rimbeccò...
potete immaginare chi.
“Ne sono consapevole, ma lei non conta i Serpeverde, ne
è spaventata a morte,
non vorrebbe mai che un giorno perdessi il naso alla ricerca di qualche
potere
Oscuro, quindi la casa dell'uomo nero è esclusa ”
disse ridendo alle sue ultime
parole.
“La casa dell’uomo nero!!! Ahahah!” le
fece eco Potter, anche gli altri si
unirono ridendo e pure Louise si concesse un sorrisino che nascondeva
una
favolosa risata.
“Tua mamma, a quanto pare, non ama quella casa. E' stata una
Grifondoro, vero?” la
interrogò Matt.
“No, lei non ha frequentato Hogwarts. Il motivo per cui non
si è affezionata
a quella Casata è per via di mia nonna, che ne ha parlato
troppo bene. E tutto
quello che è bene per mia nonna, è male per mia
mamma”.
“Capisco. E quindi tutte tranne Serpeverde?”
“Ehm… no, potrei prenderla anche in
considerazione. Mia mamma starà male per un
po' ma le passerà! E così farei felice anche mia
nonna! Sarebbe perfetta per
accontentare tutta la mia famiglia, ma lascerò che sia il
Capello a decidere”.
“Spero tanto che il Cappello ti smisti a Grifondoro...
sarebbe un onore
averti nella nostra casa” le sussurrò
Matt all'orecchio. Amanda gli
concesse per la prima volta uno dei suoi splendidi sorrisi. Quei
sorrisi che
sarebbero diventati, un giorno, una cosa rara.
***
Vecchio
messaggio:
Nota
di
autrice:
Oh
mamma mia
ho impostato il mio primo capitolo, sono emozionatissima!Allora ditemi
che ne
pensate, se la storia vi piace o no, in questo capitolo non
è successo nulla di
particolare, ci sono dei nuovi personaggi come la protagonista
inventata da me
Amanda e Matt anche lui una mia creazione.
Baci
Roxy