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Autore: LilyOok_    20/10/2016    2 recensioni
Piccola raccolta incentrata sulla coppia Dìs/Dwalin.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dìs, Dwalin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Battle of Azanulbizar .
 
 
 
Thror era convinto che con la forza di due eserciti sarebbe stato capace di riprendersi Khazâd-Dûm, l’antica miniera di Moria strappata ai Nani dal Balrog, una creatura affamata di morte scappata da Thangorodrim durante la Seconda Era e rifugiatosi all’interno di essa decimandone la popolazione.
Con il passare degli anni, dopo che i Lungobarbi avevano abbandonato la loro dimora tra gli Ered Mithrim, questa era divenuta la tana di un numero esagerato di Orchi, comandati dal terribile Azog, detto il Profanatore, un Orco Pallido proveniente dal Monte Gundabad.
 
Nell’anno 2799 della Terza Era, il Re Esiliato radunò i suoi guerrieri più forti e prestanti e richiamò tra le sue fila anche i combattenti degli Ered Lûin.
Alla grande marcia su Moria presero ovviamente parte anche Thorin, Frerin, Dwalin e il marito di Dìs.
La sera prima della partenza, dunque, si ritrovarono tutti a casa della principessa.
Dìs vietò loro di parlare dell’indomani, quella sera avrebbero cenato come una famiglia, anche se in casa vi era un’aria un po’ tirata.
I suoi figli, giovani e allegri, correvano da una parte all’altra della casa stuzzicandosi e facendosi scherzetti innocenti per darsi fastidio vicendevolmente.
I suoi fratelli, invece, parlavano animatamente con il marito; al loro fianco, la presenza silenziosa di Dwalin metteva Dìs a disagio.
Dopo il loro primo incontro, quando erano arrivati sugli Ered Lûin fuggendo dalla Montagna, il loro rapporto si era in parte ristabilito.
Ovviamente – e suo malgrado se ne dispiaceva – non avevano passato il limite della carezza.
Suo padre e suo nonno non l’avevano perdonata per ciò che aveva fatto e di conseguenza non avevano accettato l’invito di quella sera ad unirsi a loro per cenare con lei.
Se ne dispiaceva, certo, ma non si era affatto pentita di quelle azione che l’avevano portata ad essere separata dal Nano di cui era follemente innamorata.
Seppur ora aveva due bellissimi figli e un marito che le voleva bene, perfino quest’ultimo si era reso conto che non poteva competere con i sentimenti che in fondo al cuore lei provava ancora per quel Nano burbero che sedeva in un silenzio ostinato al loro tavolo.
 
Dwalin spostò lo sguardo sulla Nana e si accorse che lo stava guardando.
Gli sorrise e finalmente si decise a distendere i suoi lineamenti per rivolgerle uno sguardo più dolce – per quanto gli riuscì.
Proprio in quel momento, il minore dei figli di lei gli tirò la barba e poi si nascose sotto al tavolo ridendo a crepapelle.
Dìs si fece scappare una risatina divertita alla vista del guerriero che metteva su un cipiglio sconvolto, come se il piccolo Kili gli avesse fatto la più terribile delle marachelle che un Nano potesse mai sopportare.
In realtà, sia Kili che Fili si erano molto affezionati a lui e a Dìs questo poteva solo che far piacere.
Dwalin anche ne era contento, seppur ogni volta che li guardava il pensiero della sua amata che giaceva con un altro lo faceva infuriare.
 
La serata passò tranquilla, il cibo cucinato dalla principessa fu divorato con molti complimenti e infine venne il momento dei saluti.
Messi Fili e Kili a letto, Dìs e il marito accompagnarono gli ospiti alla porta.
Ci furono lunghi abbracci tra i tre fratelli, i quali restarono con la fronte l’una su quella degli altri per svariati istanti, mormorando parole in Khuzdul, frasi di incoraggiamento e promesse di ritorno.
Quando toccò a Dwalin, il Nano le prese la mano senza curarsi degli sguardi che gli altri gli rivolsero e se la portò alle labbra, lasciandovi un lieve bacio.
Suo marito non si sorprese del fatto che dopo quel gesto, lei gli passò le braccia al collo e lo strinse al suo petto.
In cuor suo si dispiacque, perché la sua sposa non lo aveva mai guardato come stava facendo in quel momento con il guerriero.
 
 
 
 
Passarono alcuni mesi in cui Dìs non ebbe notizie dei suoi familiari.
I suoi figli gli chiedevano in continuazione quando il loro padre sarebbe tornato e lei non sapeva cosa rispondere.
Temeva il peggio, per tutti, anche per suo padre e suo nonno, nonostante tutto.
Un giorno, Fili e Kili la colsero in flagrante mentre, affacciata alla finestra, si lasciava trasportare da un pianto silenzioso.
Quando si accorse della loro presenza, la Nana si asciugò gli occhi e tentò di sorridere ai suoi figli, ma quei due non erano bambini che si lasciavano abbindolare facilmente.
“Non piangere, mamma.” Le disse Kili, mettendo su un espressione triste.
“Non ti devi preoccupare, sono Nani forti! Torneranno a casa presto, vedrai.” Continuò Fili.
Dìs si stupì della forza d’animo che le mostrarono i figli e si sentì una debole a confronto.
“Oh, bambini miei...” Disse, inginocchiandosi e aprendo le braccia “Venite dalla vostra mamma.”
Fili e Kili si lasciarono stringere da lei, abbracciandola di rimando.
Quella sera, quei due piccoli Nanetti impertinenti le infusero grande speranza.
Un sorriso dolce nacque sulle sue labbra e baciò le teste dei due bambini con amore.
 
 
 
 
Un paio di settimane più tardi, la speranza che in Dìs si era riaccesa andò scemando all’improvviso, come la fiammella di una candela che veniva spenta con un violento soffio freddo.
Quando si ritrovò Thorin e Dwalin alla porta, senza nessun’altro al loro seguito, sentì una voragine aprirsi dentro di lei e la terra mancarle da sotto i piedi tant’è che Dwalin si apprestò a sorreggerla con entrambe le braccia.
Lei si strinse a lui e scoppiò in un violento pianto, il suo corpo scosso da forti singhiozzi: suo nonno, suo fratello, suo marito... erano tutti morti. Suo padre era impazzito dal dolore ed era infine stato dato per disperso.
Quella che poi fu chiamata Battaglia di Azanulbizar fu una vittoria pagata a caro prezzo, poiché nonostante fossero riusciti a sconfiggere gli Orchi la sua famiglia era stata dimezzata.
Cosa avrebbe detto ai suoi figli, quel giorno?
Come poteva guardarli in faccia e dire loro che il padre non sarebbe mai più tornato a casa?
Dwalin la strinse forte a sé e poggiò il meno sulla sua testa, accarezzandole i capelli.
“Mi dispiace...” Mormorò, rafforzando la presa sul suo corpo.
Thorin osservò la scena in silenzio, lasciando che il suo migliore amico confortasse sua sorella.
Sapeva che era di quello che lei aveva bisogno e non si risentì del fatto che non erano le sue braccia quelle che aveva scelto per piangere le loro perdite.











-Angolino Autrice-

Eccomi, con immenso ritardo perché non ci hanno ancora portato il modem questi maledetti della Wind!!!
Sono dall'Uni, grande wifi unipi del mio cuore!!

Ad ogni modo, ecco qui che è avvenuta anche la battaglia di Azanulbizar, e la nostra Dìs (come anche Thorin, ma in questo contesto poverino non se lo fila nessuno) ha subito le sue perdite.
Thor, Thrain, Frerin... il marito (l'innominato hahahaha)

E Dwalin OVVIAMENTE la consola eeeeeeeeh hehehehe *sguardo malizioso*

Ci sarà un po' di soffesenra e rancore nei prossimi capitoli, ma... ma.. ma... non dico niente ^^

In tutto saranno 8 OS (ve lo avevo già detto? Non ricordo u.u)

Saluti e baci a tutti ^^
Juls :*


ps: non abbiate timore, parlate hhahhaha, ma vi voglio bene anche se leggete e basta!

 
   
 
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