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Autore: fenris    10/11/2016    7 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha e Kagome uscirono dal pozzo, ritrovandosi davanti la foresta e la ragazza ispirò a pieni polmoni, una delle poche cose positive del periodo sengoku oltre al rivedere i suoi amici era l'assenza di smog e altre schifezze, anche se spesso venivano sostituiti egregiamente dall'odore del sangue o dei cadaveri. Mandò al diavolo certi pensieri e notò che Inuyasha si era messo a quattro zampe e fiutava dappertutto.

” Cerchi qualcosa?”

” Sì, il mio dente.”, disse il mezzodemone con un certo fastidio nella voce, che aumentò quando la ragazza si mise a ridacchiare.

” Per caso già in quest'epoca avete la fata e il topino dei denti?”. Sulla fronte di Inuyasha una vena pulsò, aveva sentito da Sota di quelle due idiotaggini e se fossero effettivamente esistite non gli avrebbe mai dato una delle sue zanne per cento yen scarsi.

” No, semplicemente voglio evitare che non venga preso da malintenzionati che potrebbero usarli nel peggiore dei modi. Ma mi sa che sono arrivato tardi, spero solo che non se lo sia fregato Naraku.”, la ragazza gli mise una mano sulla spalla.

” Ora non fare il paranoico. Tanto per cominciare, potrebbero essere passate decine di persone mentre non c'eri, Naraku non può mica essere dappertutto e poi non è detto che chi l'ha preso sapesse effettivamente di cosa si trattasse. Su, andiamo.”. Inuyasha decise di dar retta alle parole di Kagome, ma comunque non era del tutto convinto, soprattutto perchè c'era una cosa che aveva omesso nel suo racconto: quando stava combattendo contro l'orco si era trasformato per un attimo in demone, e per qualche capriccio del fato fu proprio in quel momento che venne colpito alla bocca, caso più unico che raro in due secoli di vita, quindi quella zanna era intrisa di potere demoniaco. Sperò effettivamente che chiunque l'avesse raccolto non potesse farne niente, ma decise di essere ottimista e tornare al villaggio.

Qualche minuto dopo lui e il resto del gruppo erano fuori dalla capanna di Kaede a consultare una mappa, di cui Sango indicò un punto.

” Che ne dite dell'Hakurei? Già una volta è stato un ottimo nascondiglio e per poco non ci ha uccisi, per me è tornato lì.”, ma Miroku dissentì.

” Proprio per quello non sarà lì, è un posto troppo scontato, se anche ci andassimo probabilmente troveremmo solo trappole. Io penso che sia nei pressi del Fujii.”. Il gruppo continuò a discutere su dove potesse trovarsi Naraku in quel momento per diversi minuti proponendo le ipotesi più disparate fino a quando Kaede non uscì portando del tè e Kagome le indicò un punto sulla mappa un po' a ovest della pianura di Kanto.

” Kaede-sama, cosa pensa di questo punto?”, l'anziana sacerdotessa per tutta risposta fece un segno contro il malocchio.

” Ragazza mia, per favore, non chiedermi più niente di quel posto maledetto.”. I presenti si incuriosirono e le chiesero ulteriori spiegazioni, e la donna sospirò, tremando leggermente:” Forse avrei dovuto parlarvene prima. Vedete, lì accadono ormai da anni cose strane, chiunque ci vada diventa totalmente pazzo.”, Kagome incrinò un sopracciglio.

” Cosa intende per pazzo?”.

“ Esattamente quello che ho detto. Monaci, contadini, briganti o chiunque altro osi avventurarsi in quel luogo torna delirando o incapace di parlare. Forse la più fortunata sono stata proprio io, ho provato a verificare quelle voci, ma sono scappata urlando appena prima di entrarci, ho percepito.....qualcosa di orribile, più di qualsiasi demone io abbia mai visto in quasi settant'anni di vita e ho sentito che alcuni demoni potenti quanto Sesshomaru hanno fatto la mia stessa fine. Quindi penso che neanche Naraku ci sia andato...E PERCIO' ANCHE VOI CI STARETE LONTANI!”.

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Come previsto da Kaede Naraku non si trovava nella zona maledetta e avendone sentito parlare anche lui non ci avrebbe messo piede neanche morto. In quel momento si trovava in uno dei suoi castelli temporanei, posto vicino al mare, che stava osservando in attesa di qualcuno. Dopo un po' qualcuno entrò nella stanza, si trattava di un uomo sui venticinque con i capelli neri legati in una coda, la pelle pallida, orecchie a punta, labbra rosse, un kimono azzurro, un giubotto viola con decorazioni gialle e una spada legata alla schiena. Naraku si voltò verso il visitatore.

” Allora, Byakuya, hai svolto con successo la tua prima missione?”, l'altro si mise una mano sulla nuca e rispose con tono annoiato.

” Beh, non è che fosse chissà cosa, dovevo solo scoprire se Inuyasha e i suoi amichetti hanno in mente qualcosa e posso assicurarti che per ora sono ancora in alto mare, si stanno dannando per scoprire dove sei. Comunque ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti.”. Prese dalle tasche degli hakama un piccolo oggetto bianco e Naraku lo prese senza troppi complimenti.

” E' quello che penso?”, la sua ultima emanazione sorrise.

” Proprio quello, una zanna di Inuyasha e per di più l'ha persa mentre era trasformata in demone. Pensi si potrebbe fare qualcosa per me?”.

Naraku lo guardò con freddezza.

” Vedremo, ma per ora va a osservare Sesshomaru e poi, sono giorni che sento il suo istinto omicida a kilometri di distanza, probabilmente non ha digerito la morte di tua sorella. E dopo cerca anche Moryomaru, voglio sapere cos'ha in mente il Bambino”, Byakuya sbuffò e se ne andò, sperando che il capo avrebbe avuto la decenza di fornirgli qualche arma decente con quel dente, ma poi si voltò di nuovo.

” Ah, quasi dimenticavo, durante il viaggio ho avvertito diverse aure spirituali appartententi a umani. Non so come, ma negli ultimi tempi il numero di utilizzatori di simili poteri è aumentato da poche decine a diverse centinaia, in particolare ne ho avvertiti quattro che sembrano sovrastare tutti gli altri”. Naraku lo congedò e si mise a riflettere, a differenza che con le altre sue creature aveva lavorato moltissimo per estirpare da Byakuya ogni pensiero di indivitualità e ribellione per evitare nuovi nemici come Kagura, Hakudoshi e il Bambino e confidava nel proprio operato, ma non sarebbe mai stato tanto stupido da dargli un'arma alla pari con Tokijin o forse con Tessaiga stessa. No, se la sarebbe tenuta e l'avrebbe usata per decapitare personalmente Inuyasha e forse anche gli umani citati dal suo ultimo “figlio”, ma proprio mentre pensava a questo sentì un'aura molto familiare:” Kikyo.”.

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Kikyo si guardò intorno, era in un luogo che non aveva mai visto in vita sua, ma che nonostante ciò le sembrava molto familiare, era in un prato bellissimo e sconfinato. Il cielo era rosa con nuvole bianche, e inoltre vi volteggiava un'immensa ruota rossa con intarsi dorati, perchè pensava di averla già vista da qualche parte?

“ Forse perchè ci sei già passata, o hai dimenticato di esserti già reincarnata?”, Kikyo si voltò e per istinto tese l'arco verso il nuovo arrivato, un uomo di circa trent'anni dai capelli rossi, vestito con un kimono nero, un haori bianco e armato con una falce nera e una ruota infuocata.

“ Chi sei? E cos'è questo posto?”, l'uomo sorrise.

” Ecco perchè detesto parlare con chi è morto e non vuole ammetterlo. Ascoltami bene, Kikyo, non c'è un modo semplice per dirtelo, quindi sarò schietto, il tuo tempo è giunto quasi al termine, quindi finisci quello che hai iniziato e torna dove devi stare.”. La sacerdotessa sentì dei brividi, aveva cominciato a capire dove si trovasse e soprattutto chi fosse l'uomo, ma non posò l'arco.

” So di non avere molto tempo a disposizione, gli spiriti della morte che i miei shikigami raccolgono servono solo a rimandare l'inevitabile, ma non ho intenzione di demordere fino a quando non avrò distrutto Naraku e la sfera e per quanto riguarda starò con Inuyasha finche potrò”. L'essere sbuffò.

” Mia cara, come hai appena detto stai solo rimandando l'inevitabile, anzi ti dirò di più, tu saresti dovuta riunirti a Kagome Higurashi già dal momento stesso in cui quella strega da quattro soldi ha osato riportarti in vita. Quello che stai facendo, quello che sei, non è altro che un oltraggio al ciclo della vita e della morte...e anche una tortura per te e chi ti voleva bene quando eri davvero viva. Per quanto rigurda Naraku e la sfera, beh, non posso vedere nel futuro, ma so che c'è chi se ne occuperà.”.

Kikyo sbiancò.

” Come osi? Che ne puoi sapere tu di cosa si prova a perdere coscienza di sé, a venire strappata dall'anima di una ragazzina che si è presa l'uomo che amavo e soprattutto a dover vivere in questo modo. Io me ne frego del ciclo della reincarnazione e di quella ragazza. Potresti essere anche il giudice dei morti, ma non sai niente di me”. L'uomo sospirò....per poi rilasciare un'aura omicida che fece tremare la terra e bruciò il prato per kilometri, mentre si trasformò in un'enorme essere dalla pelle color fuoco, zanne enormi, e una corazza interamente nera e si rivolse alla sacerdotessa con una voce fiammeggiante.

” IO-SONO IL GIUDICE DEI MORTI, SCIOCCA RAGAZZINA E SO DI TE MOLTE Più COSE DI QUANTO TU POSSA IMMAGINARE. SECONDO TE COS'è QUESTA?”. Aveva materializzato una sfera brillante, molto simile alla sfera dei quattro spiriti e la donna si avvicinò con passò tremante, per poi cadere a terra quando capì cosa aveva in mano il giudice infernale.

” Q-quella è...la mia anima”. Enma tornò al suo primo aspetto e parlò nuovamente con voce calma.

” Sbagliato, Kikyo. Questa è l'anima che un giorno si incarnerà in Kagome Higurashi e che un tempo apparteneva al tuo io originale. Quello che c'è dentro di te non è altro che un piccolo frammento di essa, quello più sporco e contaminato dall'odio e che è stato strappato alla suddetta....e che dovrà tornare a lei in breve tempo dopo che avrai svolto il tuo ruolo. Sono stato chiaro?”.

Aveva messo una certa forza nella voce, abbastanza perchè la sacerdotessa gli ubbidisse.

” Ma mio signore, Naraku è potentissimo e io non ho la forza per batterlo, né per distruggere la sfera. Inoltre uno dei suoi frammenti sta tenendo in vita un ragazzo che sta viaggiando con me, come posso lasciarlo morire così?”. Enma giocherellò un po' con la falce.

” Sì, Kohaku, lo so, per lui il momento non è ancora arrivato, quindi ti dirò come salvarlo. Circa trecento anni fa un potente monaco sotterrò in una foresta a qualche kilometro a nord da dove ti trovi dei rotoli dove si parla di rituali e incantesimi potentissimi. Uno di essi ti servirà a purificare il frammento del ragazzo e estrarglielo senza rischi.”. Kikyo si inchinò per ringraziare.

” Grazie, mio signore, come posso ripagarla?”, il giudice la osservò con sguardo tetro.

” L'ho già detto, riunendo la tua anima a quella della tua reincarnazione. E inoltre dovrai passarle quei rotoli-sospirò e piantò la falce a terra-, si avvicinano tempi duri per tutte le creature viventi e purtroppo né io né gli altri dei possiamo intervenire, loro ormai sono spariti da tempo, mentre io devo assicurare che il ciclo di rinascita continui a scorrere, perciò posso solo armare a dovere chi dovrà combattere. Ora svegliati.”. Kikyo riaprì lentamente gli occhi, si trovava nella radura dove lui e Kohaku si erano accampati la sera prima, ma non c'era traccia del ragazzo. Riflettè sul sogno che aveva fatto chiedendosi se fosse stato effettivamente tale, ma ne dubitava, l'aura di potere che aveva avvertito da Enma era forte e palpabile, probabilmente l'avrebbe uccisa per davvero se solo avesse voluto. Inoltre ripensò a quanto aveva sentito sulla propria condizione, in effetti da quando era stata “resuscitata” aveva fatto poco altro oltre a insultare Kagome e cercare di riavere Inuyasha, nonostante sapesse che il tempo a propria disposizione era agli sgoccioli e che lei e la ragazza del futuro erano da un certo punto di vista la stessa persona, forse era ora di cambiare. Mentre pensava a questo venne raggiunta da Kohaku, che aveva preso della frutta.

” Kikyo-sama, state bene? Vi ho visto agitare nel sonno per tutta la notte.”. Ricevette un'occhiata incerta dalla sacerdotessa.

” Tutto a posto, Kohaku, era solo un brutto sogno. Ora sbrigati, dobbiamo andare a Nord.”. I due si incamminarono, senza accorgersi che qualcuno gli spiava da dietro gli alberi e cominciò a seguirli....qualcuno vestito con una pelle di babbuino.

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Koga schivò l'ennesimo attacco, erano ormai ore che combatteva contro il guardiano del cimitero dei demoni lupo e per quante volte l'avesse colpito, il lupo tricefalo continuava a ricomporsi e a difendere la Goraishi, gli artigli sacri della sua tribù. Lui invece cominciava a sentire la stanchezza e Ginta e Hakkaku erano messi anche peggio di lui, ormai riuscivano a malapena a tenere il passo, ma non poteva fermarsi, stava combattendo anche per loro. Il guardiano si tuffò su di loro, ma Koga riuscì a distruggergli la testa centrale e ne approfittò per farlò in pezzi più piccoli possibile, poi corsè verso l'arma che desiderava sperando di afferrarla prima che il suo avversario si ricomponesse, ma purtroppo aveva sottovalutato il custode. Infatti si era ricomposto a tempo di record e si rivolse al giovane capo tribù.

” Tutto qui quello che sai fare? Non fai altro che affidarti a quei frammenti di sfera per aumentare la tua velocità, un vero lupo dovrebbe contare solo su sé stesso e sul suo branco!”e come per confermare le sue parole si buttò su Ginta e Hakkaku col chiaro intento di sbranarli, ma prima di poterli azzannare venne tagliato in due da un vortice di foglie, da cui emerse Ayame, che guardò con occhi fiammeggianti di rabbia il suo pseudo-fidanzato, che la fissava con uno sguardo di rimprover.

” Ayame, cosa diavolo ci fai qui?! Non ti è concesso interferire nella prova!”. La ragazza si ammutolì per un momento, per poi rimettere l'espressione di prima.

” Potrei farti la stessa domanda..MA CHE CAZZO TI è SALTATO IN MENTE DI VENIRE QUI?! HAI PROFANATO IL LUOGO PiU' SACRO DELLA NOSTRA SPECIE E PER COSA? SOLO PER UN'UMANA A CUI NON IMPORTA DI TE?!”, Koga sussultò, in fin dei conti Ayame non aveva tutti i torti, erano mesi che si dichiarava a Kagome, ma nel suo cuore c'era solo il botolo ringhioso...in ogni caso non era solo per lei che lo faceva, ma per vendicare tutti i suoi compagni morti a causa delle trame di Naraku e stava per urlarlo alla ragazza, quando il custode si ricompose e ruggì.

Ayame si voltò un'ultima volta verso Koga.

” Tu pensa agli artigli, io e i tuoi compagni lo teniamo a bada.”, e si gettò contro l'avversario tempestandolo di foglie affilate come rasoi, mentre il capo della tribù yoro si lanciò contro l'altare della Goraishi, ma prima di arrivare vide con la coda dell'occhio che il custode della tomba aveva messo Ginta e Hakkaku sotto le zampe e aveva messo Ayame in un angolo. Se avesse preso gli artigli forse avrebbe potuto distruggere definitivamente il demone guardiano, ma per quel momento Ayame e i suoi compagni sarebbero già morti, però se fosse andato a salvarli avrebbe potuto continuare quella lotta in un ciclo eterno.

“ Oh, al diavolo!”, corse verso il guardiano e lo colpì con più forza che potè, ma neanche lui si aspettò l'esplosione creata dal suo colpo che distrusse definitivamente il demone. I suoi guardiani guardarono stupefatti il suo braccio destro, dove si era attaccata la sacra arma dei demoni lupo che brillava d'energia e in quel momento delle sfere luminose si sollevarono da terra e cominciarono a parlare.

” Giovane lupo, la tua scelta di rinunciare al potere per salvare i tuoi compagni ti ha permesso di ottenere la più potente delle nostre armi. Essa, oltre a permetterti di sconfiggere i tuoi nemici, ti proteggerà dai frammenti che porti nelle gambe, ma solo una volta.”.

Koga ripensò alla discussione che aveva avuto con Kagome e Inuyasha, lì aveva scoperto che in tutti i frammenti della sfera scorreva la volontà della sacerdotessa che l'aveva creata, e forse anche quella di chi teneva la sfera, ossia quella malvagia di Naraku.

” Lo terrò bene a mente, purtroppo non posso farne a meno, mi servono per uccidere colui che ha massacrato i miei compagni.”.

“ E tra poco non potrai fare a meno neanche di me!”, cinguettò Ayame che si era aggrappata alle sue spalle. Koga divenne rosso.

” Per favore, Ayame, non possiamo portarti con noi. Naraku è troppo forte e non si farebbe il minimo problema a ucciderti o peggio.”, la ragazzo gonfiò le guance.

” Ah, davvero, beh, sempre meglio di questi due idioti che ti porti dietro-Ginta e Hakkaku si ammosciarono a terra-, che ne dici di metterla ai voti? Io voto per venire con voi.”. Purtroppo per Koga anche i suoi due compagni alzarono la mano, razza di traditori. Doveva sorbirsi quella pazza, anche se in fondo non gli dispiaceva. Il quartetto uscì dalla grotta, con Ayame attaccata al braccio del suo promesso sposo, mentre le anime dei demoni lupo si illuminarono un'ultima volta.

” Koga, il tuo potere e quello dei tuoi compagni si estende ben al di là di quei frammenti. Tu e i tuoi compagni condurrete i nostri simili in salvo dal male che sta per colpire questo mondo, state attenti....state uniti.”.

                                                                                                        **************

Chiunque avesse visto Sesshomaru negli ultimi giorni avrebbe faticato non poco a riconoscerlo, visto che il calmo e glaciale signore dell'Ovest si era trasformato in una scheggia impazzita che massacrava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro senza la minima pietà e la sua aura velenosa stava facendo marcire praticamente tutta la vita vegetale che incrociava. Persino Jaken e Rin si tenevano a debita distanza volando su Ah-Hun. La bambina era molto preoccupata per colui che ormai considerava come un padre.

” Jaken, pensi che Sesshomaru-sama si riprenderà? È dalla morte della signorina Kagura che si comporta così.”, il kappa sbuffò.

” Altro che Kagura, è ferito nell'orgoglio per essere stato fregato un'altra volta da Naraku, ma scommetto che tra poco tornerà quello di sempre.”. Mentre parlavano nessuno dei due si accorse di un corvo più grosso di un elefante che si avventò su Ah-Uhn col chiaro intento di divorarlo, ma appena prima di realizzare il suo obbiettivo una delle sue ali venne afferrata dal demone cane, che gliela strappò senza esitazioni e poi tempestò la sua testa di pugni, fino a ridurla in una massa sanguinolenta, che cadde al suolo.Il demone maggiore si rivolse poi a Rin e Jaken, riprendendo per un attimo il suo solito atteggiamento freddo.

” Accelerate il passo, abbiamo già perso abbastanza tempo.”, poi volò a tutta velocità verso nord, con un'unico obbiettivo, trovare Naraku e strappargli il cuore mentre batteva ancora.

La sera si fermarono, anche se Sesshomaru ne avrebbe fatto volentieri a meno, faceva queste pause solo per permettere a Rin di dormire qualche ora e in effetti se ne dispiaceva, aveva quella ragazzina con sé ormai da mesi e non le aveva mai dato veramente qualcosa di simile a un gesto d'affetto, forse almeno per il momento era meglio se l'avesse portato al villaggio di Inuyasha o avrebbe rischiato di coinvolgerla nella sua vendetta. Mentre rifletteva su questo non si accorse che Rin si era allontanata nei boschi e una volta fuori vista si mise in una posa di meditazione, come aveva visto fare a certi monaci e dal suo corpo cominciò a uscire dell'aura nera. Si era accorta di poter creare quella roba nello stesso periodo in cui aveva incontrato il demone cane e si esercitava da allora nel tentativo di manipolarla e usarla in qualche modo, ma anche se ormai poteva darle la forma che voleva in combattimento non serviva a niente, perchè non c'era nulla che venisse danneggiato dal suo potere, ciononostante continuava a provare sperando di poter tornare un giorno utile all'uomo cui doveva tutto.

                                                                                                                               ***************

Dumah si diresse infuriato verso il proprio palazzo e chiunque incrociasse la sua strada rientrava il più in fretta possibile in casa o volava il più lontano possibile in una zona del Paradiso che non venisse raggiunta dall'aura omicida del comandante celeste. Egli nel frattempo si era diretto la sua casa, delle stesse dimensioni dell'empire state building e si diresse al bagno termale, sufficientemente grande da occupare tre piani sperando di sbollire i nervi. Prima di entrare si guardò allo specchio, sembrava un uomo di quarant'anni con un fisico perfetto, con gli occhi color argento e i capelli neri e sarebbe stato indistinguibile da un umano se non fosse stato per le sei ali bianche sulla sua schiena. Ancora schiumante di rabbia si fiondò nell'acqua calda e per qualche minuto cercò di non pensare a niente, ma invano, quel dannato pareggio continuava a rimanergli in testa e proprio quando decise di andare ad allenarsi sentì la voce dell'ultimo essere che avrebbe voluto vedere in quel momento.

” Ancora incavolato per il pareggio, Dumah?”. Il serafino si girò seccato e vide un altro angelo seduto su una delle sdraio sul bordo della vasca, era un uomo sui trent'anni piuttosto mingherlino dai capelli neri,occhi blu e ali dello stesso colore e per di più si stava divorando dei takoyaki presi chissà dove.

” Che diavolo vuoi, Raziel? Ho già abbastanza problemi senza che tu rompa.”.

L'angelo del mistero per tutta risposta si fiondò nella vasca senza tanti complimenti e si rivolse nuovamente all'altro.

” Sono venuto a dirti che l'ultima lotta tra te e Michael ha distrutto sei librerie. Mi spieghi cosa leggo se tutti i libri del Paradiso sparissero?”. Dumah, sbuffò, erano mesi ormai che lui e Michael si scontravano per decidere chi sarebbe stato il successore di Metatron come nuovo principe celeste, ma nessuno di loro era riuscito a convincere i loro pari o superiori di essere superiore in qualche modo all'altro e ognuna delle loro battaglie si era conclusa in perfetta parità....e ora quel sapientone di Raziel veniva a lamentarsi di qualche libreria in maceria quando uno dei suoi predecessori aveva scritto un libro contenente tutti i segreti dell'universo?!

“ Ma vattene al diavolo, non me ne può fregar di meno, a meno che in una di quelle librerie non ci fosse qualcosa che mi avrebbe permesso di battere Michael. In quel caso sei autorizzato a prendermi a calci in culo da qui all'Inferno.”. L'angelo del mistero sbuffò, la verità era che pochissimi volevano che il posto di Metatron fosse preso da Dumah, famoso ovunque per la sua violenza e le sue inclinazioni da guerrafondaio e inoltre fin da bambino aveva consacrato la sua vita a un unico scopo: diventare il re degli angeli e se ci fosse riuscito l'equilibrio sarebbe andato a farsi benedire. Purtroppo lui e Michael erano i due comandanti celesti più vicini per forza al titolo di principe, ma la situazione era in stallo, quindi non poteva far altro che distrarlo un pò.

” Io vado, Dumah, ma prima permettimi un ultimo consiglio. Rilassati un po', anche Michael si sta riposando, magari và in Giappone a prendere un po' di takoyaki, sono deliziosi.”. L'altro angelo per tutta risposta gli scagliò una lancia di luce enorme, ma ormai l'altro se ne era già andato. Ricascò nell'acqua imprecando per quasi un'ora, poi decise di seguire il consiglio del collega, male non gli avrebbe fatto, forse in Giappone avrebbe potuto persino trovare qualche artefatto utile, anche se dall'ultima guerra mondiale tutti quelli più forti e importanti erano custoditi a vista da chi di dovere.

                                                                                                         **************

Mentre gli eroi e i malvagi del Giappone riposavano o continuavano la loro ricerca in un certo luogo uno strano essere si muoveva in lungo e in largo, cercando qualcosa da occupare. Si trattava di un essere grigio privo di forma e lineamenti di alcun tipo e cercava spasmodicamente un corpo da occupare che gli permettesse di raggiungere il proprio obbiettivo, così come avevano già fatto i suoi fratelli sparsi per il mondo. Era lì ormai da anni, ma nessuno di coloro che si era avvicinato era stato abbastanza forte o utile da contenerlo e quelli che lo erano erano stati abbastanza furbi da scappare, ma era fiducioso, negli ultimi mesi aveva sentito che in tutto il paese si combatteva una vera e propria guerra per un certo oggetto ed era certo che a breve la loro contesa li avrebbe portati nella terra dove si trovava, ridotta ormai a un luogo desolato e sterile.....da cui sarebbe partito per distruggere ogni cosa vivente.
                                                                               
                                                                                                              *****

Salve a tutti, come potete vedere in questo capitolo non è successo niente di particolarmente eclatante, anche se spero di aver descritto decentemente le scene
d'azione,per quanto minimaliste e soprattutto l'incontro tra Kikyo e Enma(se qualcuno se lo chiedesse, l'aspetto del giudice e della ruota delle reincarnazioni è ripreso da Kyoukai no rinne, altro manga della Takahashi) e la parte con i due angeli(che se non si fosse capita è ambientata nel presente). Già dal prossimo comincerà a vedersi più azione,anche se si tratterà di eventi che già conosciamo con qualche aggiunta, mentre dall'esame di Kagome in poi tutto cambierà totalmente. Concludo ringraziando il mio beta reader Jacobstark e invitandovi a recensire numerosi.                     
  
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