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Autore: shira21    11/11/2016    0 recensioni
Sono passati molti anni da quando Rose e il Dottore si sono visti per l'ultima volta. Per questo Rose, alla fine di una lunga vita, decide di scrivere una lettera al suo amore. Un ultimo addio con la speranza che un giorno lui possa leggere le sue parole.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Dottore,
sono passati così tanti anni da quando mi hai lasciata su quella baia, con qualcuno così simile a te ma in realtà completamente diverso.
Abbiamo passato insieme sessant'anni prima che la morte lo reclamasse, non rimpiango nulla di questi anni passati accanto lui, il mio personale John Smith.
Il dono più bello che potesse farmi sono i miei tre splendidi figli, un maschio e due femmine. E i miei nipoti sono la mia grande gioia. Il più grande ti assomiglia. Vuole vedere l'universo, conoscere le stelle, viaggiare. John, mia madre, anche i miei figli dicono che è colpa mia. Gli raccontavo le nostre avventure per farlo addormentare!
Anche il mio lavoro a Torchwood mi ha dato grandi soddisfazioni e ancora oggi, nonostante i miei novant'anni, qualche agente viene a chiedermi consiglio. Io e te siamo ancora leggenda in questo mondo.
Perché ti sto raccontando tutto questo?
Non lo so bene neanche io, ormai mi restano poche ore. Ma sentivo il bisogno di comunicare un ultima volta con te. Perché anche se John è stato un marito perfetto e un amico meraviglioso, un uomo con cui ridere per ore, un sostegno nelle notti che mi svegliavo piangendo per chissà quale incubo, un ascoltatore attento… nonostante tutto questo lui non era te!
Ti ricordi una delle prime cose che mi hai detto, quando avevi un altro aspetto, un altro sguardo? Corri.
E io ho corso, mano nella mano con te, senza mai fermarmi.
E mentre correvamo mi sono innamorata.
Non me ne sono resa conto subito, le meraviglie e gli orrori di ogni giorno erano troppi. E in questo modo questo sentimento è cresciuto indisturbato.
I tuoi sguardi, i tuoi sorrisi complici e le nostre battute. La mia gelosia, a volte irrazionale, verso le altre donne. Come Madame de Pompadour… ricordo ancora il modo in cui ti guardava!
E quando me ne sono accorta non è stata una rivelazione ma una vocine che mi chiedeva “Come poteva essere altrimenti?”. Perché con tutto quello che abbiamo vissuto insieme come potevo non amarti?
Ma il problema di correre senza mai fermarsi è che non è mai il momento di dire la verità. E siamo andati avanti, per giorni, per mesi fino a quando non è stato troppo tardi, fino a quando non sono stata costretta a fermarmi, anche se non volevo, anche se avrei corso con te per sempre!
E in quella baia ho dovuto dirti addio, senza neanche poterti toccare. Ti ho detto quelle parole che i nostri cuori conoscevano già, quella frase che era implicita in ogni sorriso, in ogni sguardo.
Ma non potevo arrendermi e ti ho cercato in ogni universo.
E, alla fine, quando ti ho trovato ho anche dovuto lasciarti di nuovo.
O mi hai abbandonata di nuovo, dipende dai punti di vista...
Non hai mai finito quella frase. Mi hai chiesto se ce n'era bisogno. No, non era indispensabile perché mi bastava guardarti negli occhi per avere la mia risposta.
Il giorno in cui mi hai lasciata su quella baia con John è stato il più brutto della mia vita perché sapevo che non ti avrei mai più rivisto, mai!
E ora sento le forze abbandonarmi, la penna mi trema nella mano stanca. Forse un giorno incontrerai mio nipote e potrai leggere queste parole.
Perché c'è una cosa che non ho fatto: non ti ho mai detto grazie.
Grazie per la vita meravigliosa che mi hai regalato.
Grazie per essere stato al mio fianco.
Grazie per ogni sorriso e risata.
Grazie per aver cercato di fare il meglio per me ogni volta, anche quando hai messo la mia vita e la mia felicità di fronte alla salvezza del genere umano.
Ma soprattutto grazie, mio Dottore, per aver preso la mia mano ed aver corso insieme a me.
Ti amo.
Sempre e per sempre,
Tua Rose

   
 
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