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Autore: Angel2211    18/11/2016    1 recensioni
Questa è la mia prima storia attraverso la quale emerge un lato davvero nascosto di me... Questa non è una semplice storia, ma è più una favola, la favola di un amore proibito: Diana e Zaffiro scopriranno il vero significato dell'amore e del coraggio.
Dal primo capitolo:
-Si fermò perché vide un ragazzino più o meno della sua età creare fiammelle sulle dita, restó stupita dalla bellezza delle sue ali nere con sfumature rosse e si avvicinó. Lui la vide e non potè fare a meno di notare le sue regali ali candide a sfumature blu e dedusse che ella era un angelo bianco allora le domandó con coraggio: "Cosa ci fai qui straniera?"-
Spero che vi piaccia e che commentiate ma ovviamente si accettano anche critiche.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ma dove siamo?" Alex si rivolse agli amici con terrore. 
Si trovavano in una foresta piena di fronde e bellissimi fiori, ma Zaffiro e gli altri capirono subito dove si trovarono e, con il fiato mozzato, Michael si decise a rispondere ad Alex: "È Electra..."
"Siamo tornati a casa..." Rayan non riusciva a crederci, quante notti lo aveva sognato.
"Volete dire che siamo nel vostro mondo?" Alex era parecchio sorpreso.
Zaffiro, come preso dalla foga, iniziò a correre urlando il nome di Diana, conosceva benissimo quel bosco, anche se era passato molto tempo, e sapeva come raggiungere la sua principessa, lo aveva fatto così tante volte di nascosto dai suoi compagni per stare vicino alla sua amata.
Corse più veloce che poteva e, una volta uscito dal bosco, spiccò il volo più veloce del vento stesso, godendosi nel frattempo anche la meravigliosa brezza del suo mondo, quanto gli era mancato.
Ma adesso il suo pensiero principale era raggiungere Diana. Impiegò qualche ora per arrivare, e nel frattempo riuscì a vedere ciò che era successo in sua assenza: il regno bianco era stato totalmente distrutto, i villaggi sono rovine e nell'aria si può annusare la paura, solo i villaggi vicino al palazzo erano più o meno in piedi, ma diverse aree del palazzo erano andate perse.
C'erano delle guardie, ma invece del solito c'è n'erano molte di meno. Bastò creare un diversivo con un piccolo incendio per distrarli. Il principe superò le mura e volò parallelo ad ogni finestra per cercare Diana, e quando la trovò restò sbalordito.
Entrò dalla finestra, la sua amata era sul letto con il respiro più o meno regolare e gli occhi chiusi, dormiva.
Era bellissima, immaginava di poter vedere quei meravigliosi pozzi d'acqua cristallina che erano gli occhi della sua amata. I capelli erano fogli d'oro e il viso era meraviglioso con delle linee dettate dalla stanchezza. Ma cosa era successo?
Accanto al letto c'era una piccola culla, all'interno della quale un piccolo fagottino dormiva beato.
Zaffiro si avvicinò lentamente per non svegliarla e appena la vide restò a bocca aperta: era una bambina bellissima, Diana l'aveva partorita.
Aveva un piccolo ciuffo di capelli corvini e si copriva con delle piccole dolci ali bianche e rosse. Il suo viso era così bello, quanto avrebbe voluto che quella bambina fosse sua.
D'un tratto la piccola si svegliò e iniziò a ridere e tese le mani verso di lui. Aveva gli occhi come quelli di Diana ed era bellissima, aveva uno sguardo e delle piccole labbra dolcissime. 
Con una nostalgia immensa si costrinse ad abbandonare quella stanza ripromettendo alla sua principessa che qualsiasi cosa fosse accaduta al suo regno sarebbe riuscito a sistemare le cose. 
Con una lacrima uscì dalla finestra per tornare dagli amici che aveva lasciato nel bosco sicuro che lo stavano aspettando.

"Ancora quell'ostinata principessa, riesce a proteggere il suo palazzo dalla mia armata!" Zirconia era furiosa, erano mesi che provava a distruggere quel regno e la sua principessa.
Anche quella sera, i suoi soldati tornarono senza il cuore di quel castello: la sua principessa.
La regina alzò in alto il calice e disse: "Oh, Calice della Luna, chi è la donna più bella e potente dell'universo?" 
Il calice si illuminò.
"Mia regina, siete voi la donna più bella e potente dell'universo"
La regina sbalordita chiamò a se Osidio, che le assicurò che la principessa era ancora viva.
Convinta che fosse successo qualcosa al volto o al corpo della giovane Diana, tirò un sospiro di sollievo e sorrise maligna.
"E se io, ad esempio, dessi un'ultima opportunità a quel regno?" chiese sarcasticamente Zirconia, più a se stessa che ad Osidio.
"In che senso vostra Maestà?" Osidio era particolarmente sorpreso, la sua padrona non conosceva la pietà.
"Sai, il marito di quella principessa è davvero un bellissimo uomo, non mi dispiacerebbe entrare a patti con loro" 
"Maestà, il conte Zein è un uomo fedele alla sua signora, come farete ad ammaliarlo?"
"Con la magia, ovviamente, mio ingenuo Osidio"
"Ma a quale scopo, mia regina?"
"Il regno bianco possiede moltissima magia ed energia, sarebbe un peccato sprecarla... Senza versare sangue potrei proporre a quella ragazzina uno scambio: la sopravvivenza del suo regno in cambio della corona di quest'ultimo e il suo uomo"
"Maestà, siete davvero astuta"
La regina era davvero compiaciuta, avrebbe messo ai suoi piedi anche quel regno e la sua principessa. Suo marito era davvero un bel giovane, magari l'avrebbe stufata più lentamente rispetto a Feuer.
"Idiota come il figlio e tutti gli uomini" pensava Zirconia mentre si affacciava da una finestra e ammirava ciò che aveva creato.
Il regno nero era ridotto alla fame, le piante seccavano, la terra inaridiva, il calore bruciava qualsiasi cosa.
Nei piccoli villaggi regnava la miseria e iniziavano a formarsi dei gruppi di rivolta, quella non era la loro sovrana, ma solo un'usurpatrice. Nessuno riusciva più a credere che un tempo regnasse davvero la pace, e che nelle strade risuonassero risate. 
Il loro re, li aveva lasciati, e allo stesso modo il loro principe ed i loro protettori, tutti li avevano abbandonati nelle mani di quella maligna demone. 
Quante persone innocenti erano morte a causa dei suoi capricci? Quante guerre hanno combattuto? Quanti uomini venivano torturati al semplice scopo di divertirla?
Quanta energia aveva succhiato alle donne del popolo, non riuscendo più a produrre l'elisir di giovinezza?
Aveva prosciugato ogni cosa, anche la terra si rifiutava di produrre qualcosa. In fondo Electra era come un corpo a se stante con un anima abbastanza complessa che piano piano si stava indebolendo: non c'era più nulla, solo odio e morte.
   
 
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