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Autore: arisky    23/11/2016    3 recensioni
[Storia ispirata alla fiction di Rai 1 "La Bella e la Bestia" con Alessandro Preziosi e Blanca Suarez]
"La vedo davanti ai miei occhi in ogni istante, bella, fiera, irraggiungibile, e insieme alla sua figura, tornano le immagini ancora vivide, palpitanti, di ciò che è accaduto la notte scorsa, di quella conversazione così maledettamente dolorosa, di quel mio fatale errore".
Anche un essere crudele e malvagio come il principe Leon DalVille, la bestia, può essere sconfitto...dall'amore.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Cos’è questa smania che sento? Questa strana sensazione che  mi tormenta?
Mi guardo attorno e non trovo niente di diverso: sono qui, nella mia stanza, in solitudine, come tutti i giorni. Ma allora perché provo questo senso di smarrimento? Tutto mi appare indefinito, vacillante, evanescente, sento  che sto perdendo il controllo di me stesso.
Solitamente, a farmi questo effetto sono le terribili ombre del mio passato, che mi perseguitano e mi straziano l’anima senza pietà.
Anni fa mi sono illuso di poterle affrontare costruendo attorno al mio cuore un’armatura di odio, di disprezzo, di crudeltà, di possesso. Ed è ciò che faccio continuamente per difendermi, per sopravvivere.
E poi c’è questa maledetta cicatrice, ricordo visibile e indelebile di quella lontana notte in cui persi tutto: l’amore, l’ammirazione del popolo, la perfezione del mio viso…
Ma oggi non sono questi i fantasmi che mi tormentano, né il dolore provocatomi da quell’orrendo squarcio sul mio volto.
Una nuova ombra offusca la mia mente, un’ombra che non riesco a controllare, a sottomettere. E’ lei… Bella.
La vedo davanti ai miei occhi in ogni istante, bella, fiera, irraggiungibile, e insieme alla sua figura, tornano le immagini ancora vivide, palpitanti, di ciò che è accaduto la scorsa notte, di quella conversazione così maledettamente dolorosa, di quel mio fatale errore.
Da molti anni ormai ho permesso che il mio cuore appassisse, indurito dall’odio e dal disprezzo; per colmare la solitudine e la mia smania di piacere, mi sono rifugiato nell’amore, ma amore carnale, il semplice e volgare dominio che esercito su un altro corpo.
Fino a ieri, queste sono state le uniche certezze della mia vita, due scogli ai quali mi sono aggrappato con tutte le forze per non essere travolto e annientato dal mare dei miei ricordi.
Ho creduto che servendomi di esse sarei riuscito a piegare anche Bella… Ma ieri sera ho capito che non sarebbe stato così.
 
 
*   *   *
 
 
Avevo ordinato al mio servo più fedele di farmi avere la corrispondenza di Bella.
Così, grazie ad una di quelle lettere, sono riuscito a scoprire il suo più forte desiderio: rivedere il mare. L’occasione che aspettavo da tempo si sta finalmente materializzando davanti ai miei occhi.
Decido di passare alcuni giorni nella mia residenza affacciata sulla scogliera e, ovviamente, tra le due donne della servitù da me scelte per questo soggiorno, una è proprio lei. Ho pianificato ogni cosa: stasera stessa Bella sarà mia!
Calata la notte, con un’insignificante scusa la faccio salire nella mia stanza.
Dopo qualche minuto, finalmente arriva, in tutta la sua purezza. Si inchina, tiene umilmente lo sguardo fisso a terra, dimostrandomi di essere pienamente consapevole dell’inferiorità del proprio ruolo rispetto al mio: io sono il principe e lei una semplice serva.
Vedendola in questo atteggiamento, mi viene da sorridere, un sorriso malizioso: è così ingenua, ignara delle mie intenzioni… Questo aspetto non può far altro che intrigarmi: sento il desiderio crescere in me.
Passati questi istanti di riflessione, mi alzo dalla poltrona e inizio ad agire per ottenere quel tipo di notte che desidero ardentemente e di cui immagino già il finale.
Comincio poco a poco a manifestare il mio interesse nei suoi confronti. Le chiedo di parlarmi un po’ di lei, mentre le giro attorno lentamente, lanciandole sguardi carichi di voluttà, cercando di circuirla, di farla cedere.
Sono sicuro di ogni mia manovra: l’arte della seduzione non ha mai avuto segreti per me. Conosco le donne, i loro punti deboli, le loro voglie, i loro vizi…
Terminato il suo racconto, le concedo il permesso di ritirarsi, mentre mi volto di spalle, fissando immobile lo splendido panorama notturno dal piccolo balcone.
Bella inizia ad allontanarsi, ma… accade proprio ciò che avevo previsto. Sento il ticchettio delle sue scarpe sul pavimento arrestarsi di colpo.
Sul mio volto prende forma, lieve, l’espressione della lussuria: nella curva delle mie labbra si leggono già tutte le fantasie più volgari e lascive che, di lì a poco, avrei reso reali, concrete.
-Mi ha fatto piacere rivedere il mare. - mi ringrazia con  la sua voce dolce e melodiosa.
Mi volto lentamente per risponderle:- Davvero? Io non lo sopporto, lo detesto. -
Le mie parole ottengono l’effetto sperato: Bella si avvicina, stupita e incredula.
- Questo com’è possibile? – mi chiede.
- Un cavallo puoi domarlo, un uomo puoi sottometterlo. Il mare, invece… il mare sarà sempre più grande di te… -
Mentre pronuncio queste parole con voce sempre più ammaliante, cammino lentamente, avanzo, accorcio pericolosamente, sempre di più, la distanza tra noi, fino a portarmi a pochi centimetri da lei.
Bella, catturata dall’entusiasmo della conversazione, sembra non accorgersi della mia vicinanza, ed esclama con ardore:- Ma è questo che lo rende così bello! –
Un impercettibile movimento del mio viso, e i miei occhi ombrosi sono fissi nei suoi. Siamo entrambi immobili, intorno a noi solo silenzio e tensione. Sono pochi attimi, in cui la vita sembra fermarsi. Sono pochi attimi fatti di sguardi, di occhi negli occhi.
Pochi attimi…
Di  colpo, anniento questa sospensione.
Allungo la mano dietro la sua nuca e la trascino violentemente sulla mia bocca, annullando completamente la distanza fra noi, stringendola con forza. Le mie labbra brucianti di passione marchiano a fuoco la sua bocca, senza sosta, instancabilmente, come arse da una sete implacabile. Voglio inebriarla con la mia potenza, voglio piegarla al desiderio di farla mia. Non c’è delicatezza, né purezza, né castità. E’ un bacio spinto, forte, violento. Ma non mi basta.
Mentre continuo a divorare le sue labbra con passione sempre più ardente, sento che è arrivato il momento di spingersi oltre. Bella non potrà far altro che sottomettersi alla mia volontà e arrendersi a queste braccia così esperte e avvezze all’amore carnale.
Ma, improvvisamente, accade qualcosa di totalmente inaspettato.
Sento la sua mano, quella mano così piccola e delicata, colpire violentemente la mia guancia. Uno schiaffo che mi riporta alla realtà.
Rimango immobile qualche istante, tentando di realizzare ciò che è appena avvenuto, tentando di convincermi che sia potuto succedere davvero. Mi volto ansimante verso di lei, e in quel momento la sua voce trafigge il mio orecchio. Sono poche, semplici parole, ma così dure e taglienti…
- Voi siete un uomo orribile! –
 
 
*   *   *
 
 
Un uomo orribile.
Da ieri sera queste aspre parole continuano ad echeggiare nella mia testa, insieme a quel violento schiocco prodotto dall’impatto della sua mano sul mio viso. Ripercorro meccanicamente, senza sosta, quegli avvenimenti e, poco a poco, inizio ad intravedere la risposta alle mie domande, la causa del mio tormento.
Che sciocco sono stato! Ho pensato che sarei riuscito a sottomettere Bella utilizzando gli stessi bassi, volgari, meschini mezzi che hanno fatto cadere decine di altre donne ai miei piedi.
Mi sono detto:”Si tratta della figlia di un capitano… La porterò qui, nella mia residenza sul mare, parleremo al chiaro di luna, e poi…”. E poi, in un batter d’occhio, l’avevo già immaginata nel mio letto, schiava dei miei desideri, incapace di dire “basta”. Fino a ieri ero convinto che non sarebbe servito altro, neanche per Bella. Ma mi sbagliavo: lei è diversa da tutte le altre.
Lei è riuscita a far crollare in un istante gli unici punti saldi della mia esistenza, in nome dei quali ho creduto di poter vivere in eterno.
Lei ha distrutto quella corazza di forza ed egoismo che credevo capace di difendermi per sempre da dolori e sofferenze.
Lei ha squarciato quel velo di crudeltà che  per tutti questi anni ha celato e offuscato la parte più umana di me, rendendomi un essere incapace di amare e di essere amato… Una bestia.
La sua immagine si è insinuata nella mia mente, non riesco a liberarmene, e senza più le mie certezze, non ho nulla a cui aggrapparmi: mi sento nudo e inerme di fronte alla sua purezza, alla sua luce.
Ormai il ragno ha teso la sua trappola ed io, per la prima volta, mi sento un insignificante insetto caduto in essa.
Io, Leon DalVille… Io, la bestia… Io, per la prima volta, vittima.
Vittima del suo amore.

 
 
 
 
Nota dell’autrice:
Ciao a tutti! Che dire… mi sono ispirata alla fiction con Alessandro Preziosi e Blanca Suarez anziché alla versione originale de “La Bella e La Bestia” perché la trovo più intrigante e i personaggi sono analizzati in maniera profonda. Mi emoziona sempre ogni volta che la guardo!
Comunque questa era la mia prima fan fiction, perciò aspetto le vostre opinioni… Ogni consiglio è ben accetto! 
   
 
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