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Autore: Kilian_Softballer_Ro    26/11/2016    2 recensioni
Non c'è niente di peggio che svegliarsi al mattino e avere subito una brutta sorpresa. Se poi il tuo nome è Shadow o Sonic, la sorpresa, fra nuove scoperte e il ritorno di vecchi pericoli, può diventare davvero terribile.
{Human!Verse}
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Shadow non concepiva i giorni liberi.
Se fosse stato per lui, avrebbe speso ogni giorno della settimana alla GUN, portando a termine una missione dopo l’altra. Non si stancava facilmente come gli altri agenti, e persino il sonno non era una necessità così grande per lui: del riposo non necessario non rappresentava un motivo valido per interrompere un lavoro invece che portarlo a termine.
Tuttavia, Rouge avrebbe tentato di strangolarlo se non avesse fatto qualcosa di diverso oltre che lavorare, e anche alcune attività possibili solo nel tempo libero, in fondo, erano piacevoli. O almeno, così pensava quella mattina, quando aprì gli occhi e si trovò sepolto dalle lenzuola.
Il letto in cui si trovava era completamente sfatto dalle attività della sera prima, per cui gli ci volle un momento in più per sbucare fuori e vedere che ora fosse, ma quando ci riuscì vide che il sole era già alto. Ottimo. Sarebbe stato legittimato ad alzarsi e a farsi una doccia senza che Sonic lo accusasse di non approfittare delle ore di sonno.
Stette a lungo sotto la doccia, fregandosi il corpo e i capelli e sperando che, quando fosse uscito, l’idiota dai capelli blu si fosse già alzato, evitandogli di doverlo scuotere come una mamma con il figlio pigro. Se così non fosse stato, Shadow avrebbe trasformato la loro solita corsa a due in una corsa in singolo e sarebbe uscito a correre da solo, per poi dedicarsi a qualche attività più utile che non perdere tempo tutto il giorno, come avrebbe preferito certa gente. Non gli piaceva granché restare con le mani in mano.
Anche se la nottata precedente gli era piaciuta sì.
Mentre usciva dal bagno, coperto solo da un asciugamano avvolto in vita, sentì un tonfo e un’esclamazione di sorpresa venire dalla camera da letto, e il suo primo istinto fu di alzare gli occhi al cielo. Non credeva che Sonic fosse così inabile da cadere dal letto, ma non sarebbe stata una sorpresa se davvero fosse accaduto. Accelerò il passo e riaprì la porta della stanza. Una volta lì, fu lui a restare di sasso.
Quando si era alzato, sul lato opposto del letto era sdraiata una figura addormentata completamente coperta, fatta eccezione per alcune ciocche di capelli blu sparse sul cuscino. Ora quella figura si era alzata, ma davanti agli occhi della Forma di vita suprema non c’era Sonic. Al suo posto c’era la ragazza più strana che avesse mai visto.
Indossava, sul corpo dai muscoli scattanti, una tunica senza maniche e dei pantaloni che sembravano di pelle, e sulla propria pelle aveva numerosi tatuaggi incomprensibili; ma lui sarebbe riuscito anche a passar sopra ai vestiti particolari, se non fosse stato per cosa aveva al di sopra delle spalle.
Aveva una gran massa di capelli blu e grandi occhi verdi che lo scrutavano perplessi, e il suo viso, sebbene dai lineamenti appena più delicati, era un viso conosciuto. Il viso di Sonic.
La giovane copia carbone di Sonic lo fissò con crescente confusione, finché non si decise a parlare. – Dove diavolo mi hai portata? Ma soprattutto, chi sei? Non posso star sognando, sei troppo brutto per essere un sogno.
E al diavolo il suo giorno libero.

La situazione si faceva sempre più interessante.
Sonic osservò con una punta di divertimento la freccia puntata verso il suo naso e incrociò le braccia sul petto. – Bene, penso che abbiamo raggiunto uno stallo. Voi non mi lascerete andare senza rispondere e io non so cosa dirvi. Come la mettiamo?
La donna che gli stava puntando contro l’arco non rispose, né lo fecero gli altri presenti nella tenda. Fantastico, nessuno era in grado di capire una battuta. E pensare che, se fosse riuscito a comprendere davvero cosa stava succedendo, anche lui l’avrebbe trovato divertente. Aveva tutte le carte in regola per farlo sganasciare dalle risate.
Si era svegliato convinto che tutto quello che la mattinata avrebbe potuto offrirgli sarebbero state una robusta colazione, una bella corsa e magari un bacetto, se Shadow fosse stato in vena. Invece aveva aperto gli occhi in una tenda sconosciuta, dove una banda di sconosciuti capeggiati da una donna sconosciuta aveva iniziato a minacciarlo con armi rudimentali. Come ciliegina sulla torta, lui era nudo come un verme.
Davvero meraviglioso.
Sonic sorrise e agitò una mano con fare noncurante. – Ascolta, se vuoi infilzarmi con quella roba, potresti fare in fretta? Perché sta cominciando a venirmi freddo, senza niente addosso. Questo posto è gelido.
- La mia tenda non è gelida – sibilò la giovane donna. – E non temere, la farò finita non appena avrai detto dove si trova la mia compagna.
Gliel’avrebbe detto molto volentieri, in realtà. Il punto era che lui possedeva la stessa quantità di indizi di quella donna. E che donna era, fra l’altro. Un altro elemento molto spassoso.
Sebbene, come i suoi compagni, indossasse vestiti piuttosto strani e quasi preistorici e le sue forme fossero chiaramente femminili, quella sconosciuta era l’immagine sputata di Shadow, pelle nera, occhi rossi e tutto. Ovviamente, Shadow non avrebbe mai portato i capelli così lunghi e legati in mille treccine, né avrebbe usato un’arma tanto obsoleta come un arco, santo cielo. Tuttavia, la somiglianza era stata sufficiente per farlo restare al suo posto. Se la sosia di Shadow era dotata della stessa supervelocità del suo amichetto, neanche correre via lo avrebbe salvato dall’estremità appuntita della sua freccia, e farsi sforacchiare come uno scolapasta di prima mattina non era in cima alla lista delle sue attività preferite. Avrebbe affrontato la situazione con diplomazia...o almeno ci avrebbe provato.
- Sentite, non so cosa dirvi. Ci sto capendo ancor meno di voi, anzi, se qualcuno volesse darmi delle spiegazioni ne sarei molto felice. Io stavo dormendo pacificamente nel mio letto, volete dirmi come ho fatto ad arrivare qui?
- Forse posso spiegarvelo io.
Per tutto il tempo che lei lo aveva costretto a terra, Sonic non aveva mai visto la donna dalla pelle scura cambiare espressione. Il suo volto aveva mantenuto un aspetto neutro in ogni momento, anche se per lui, maestro nel decifrare l’umore di mister Sono La Forma Di Vita Suprema E Non Cambio Mai Espressione, era stato facile notare la rabbia nei suoi occhi quando aveva nominato la compagna. Tuttavia, quando lei si voltò verso l’ingresso della tenda e scoprì chi aveva parlato, fu sicuro di vederla vacillare.
A tenere sollevato il lembo della tenda che fungeva da porta c’era un giovane uomo con addosso quella che sembrava una tuta spaziale e un casco futuristico. Ad aggiungere un’altra manciata di assurdità, il volto incorniciato dal casco era il suo. Il suo di Sonic. Sonic vedeva sé stesso in quel tizio, come riflesso in uno specchio.
Sonic sospirò, massaggiandosi la fronte. Cominciava a credere di stare impazzendo. Shadow lo aveva forse drogato mentre dormiva? Anche possibile. Alternative non ce n’erano, visto che la sera prima non aveva bevuto, e se si fosse trattato di un sogno non avrebbe sentito il proprio fondoschiena gelato.
La donna armata puntò l’arco contro il nuovo venuto, stringendo i denti. – Quanti ce ne sono di voi? Come siete entrati? – Ringhiò.
L’altro alzò le mani in segno di resa. – Spero che non debba entrare più nessuno – disse, e la sua voce era così simile a quella di Sonic che lui si sentì rabbrividire. – Non avere paura, Shadow, capo della tribù di Murabba. Non voglio fare del male a nessuno.
- Come fai a conoscere il mio nome? – La donna (si chiamava Shadow pure lei, bene, ottimo, quanto ancora poteva peggiorare la situazione?) sembrava confusa quanto chiunque altro in quel posto.
- So molte cose. So anche dove si trova la tua compagna, e come è finito qui quello che stavi minacciando prima di me. A proposito, lui non sa davvero niente.
- Grazie del supporto, amico – si inserì Sonic, agitando la mano. Shadow gli lanciò un’occhiata velenosa, ma lui continuò. – A proposito, perché vai in giro con la mia faccia?
L’uomo misterioso fece un sogghigno, ma non rispose. Tornò invece a rivolgersi al cosiddetto capo. – Possiamo parlare? Ti prometto che avrai tutte le risposte che cerchi. Certo, se non mi fai fuori.
Ella non replicò per un pezzo, mentre probabilmente rifletteva sulla situazione. Alla fine fece un sospirò secco e parlò alle persone che la circondavano. – Eneka, tieni sotto tiro questo. Samo, pensa a quello nudo. Curu, vai a cercargli dei vestiti.
Solo dopo che i tre (due donne e un uomo) ebbero eseguito i suoi ordini, Shadow abbassò l’arco. – Parleremo. Ma fuori, dove la mia tribù potrà controllarvi. E’ chiaro?
I due Sonic (che impressione pensare una cosa del genere) annuirono. Al vero Sonic andava benissimo, purché lo lasciassero muovere da lì, ma era ancora perplesso. – A proposito – chiese, alzandosi e sgranchendosi i muscoli – fuori dove? Dove siamo, esattamente?
- Accampamento della tribù di Murabba, al confine col Deserto Ventoso – gli rispose lo sconosciuto.
Sonic aggrottò le sopracciglia. – Mai sentito. In che regione è?
- Sicuramente non un posto che conosci. - L’altro fece un sorriso amaro, guardandolo negli occhi. Nonostante la somiglianza fosse immensa e inquietante, Mistery Man sembrava molto più stanco e preoccupato di Sonic. Più adulto, quasi. Fece una pausa prima di continuare a parlare, quasi fra sé.
- Già, è difficile che tu lo conosca. Dopotutto, siamo in un’altra dimensione.
 
Chi si aspettava che avrei pubblicato ancora qualcosa?
(Non io.)
(Neanche il mio computer, a dire la verità.)
Tuttavia, sono qua comunque. Vedremo cosa verrà fuori da questa nuova storia, dove i personaggi, come vedrete, hanno un aspetto umano e sono un po' più grandi di quanto siano nella saga principale. Lo confermo anche qui, così che non vi stupiate di alcune cose che potrebbero succedere.
(Anche se farei prima a consigliarvi di non stupirvi di nulla, dato che sono anni che scrivo fanfiction e non ne ho mai scritta una con avvenimenti normali quindi Dio solo sa cosa potrebbe succedere stavolta.)
Vi lascio con questo capitolo: se vi piace, non siate timidi, fatemelo sapere. Besos.
^Ro
P.S. Se ci fosse qualcuno ancora interessato alle altre storie PFFFF, non so se e quando le continuerò. Dipende da vari fattori, quindi per ora le tengo fra parentesi. Siate clementi con me.
  
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