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Autore: Caterina_diego    05/12/2016    1 recensioni
Catherine de Medici non è mai stata la classica bambina spensierata ,nonostante la sua ricchezza e il suo alto tenore di vita, probabilmente a causa della morte dei genitori prima ancora del suo primo compleanno o per i continui cambi di affidatori; di sicuro però non si è mai pianta addosso, anzi al contrario è sempre stata forte e capace di cavarsela sempre da sola, molto astuta e tenace; ma chi la conosceva bene scopriva che possedeva anche una profonda dolcezza nascosta.
Conoscerete l'infanzia di Catherine e come tutto iniziato con Enrico.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Catherine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2 

Furono un raggio di sole sfuggito alle tende e il canto degli uccellini a risvegliare Catherine, era una splendida mattinata della primavera italiana : il sole splendente, il giardino fresco di rugiada e il laghetto che rifletteva il bel clima presente. Le venne servita la colazione dopodiché si vestì per andare a fare una passeggiata in giardino, immersa nei suoi pensieri non si accorse di una figura che in lontananza si avvicinava, si sedette su una panchina lì presente e ammirò il paesaggio che ,sposandosi, avrebbe abbandonato..

“Vi vedo malinconica Catherine” disse con un inchino Henry “posso fare qualcosa per voi ?”

“Non vi preoccupate, stavo solo pensando”

“Alla partenza dall’Italia ?”

Lei sorrise abbassando lo sguardo

“Ebbene, è per me una grande sofferenza vedervi in questo stato, quindi voglio pregarvi di fare una passeggiata a cavallo con me” 

“Con molto piacere” rispose lei

 

Quando lo scudiero consegnò il cavallo a Catherine i due si addentrarono nel bosco, dopo qualche ora di cammino si fermarono in una radura, Henry scese da cavallo e porse la mano a Catherine per aiutarla a scendere. Si sedettero appoggiandosi a un albero e per un po’ rimasero in silenzio 

“Mi dispiace che dobbiate lasciare la vostra patria per me , ma sono egoista desiderando di sposarvi al più presto?” ruppe il silenzio allegramente Henry facendo scappare una risata alla ragazza “ non affliggetevi Henry, non posso negare che in qualche momento di debolezza forse proverò nostalgia del mio paese, ma sono altrettanto sicura che questi momenti saranno brevi se sarò confortata dalla vostra compagnia” disse arrossendo

I due si guardarono per qualche istante pericolosamente negli occhi, quando un rumore interruppe quell’incanto

“Sarà meglio rientrare, tra poco farà buio e potreste prendere freddo” 

Rimontarono in sella, ormai mancava poco all’arrivo ma ad un tratto il cavallo di Catherine s’imbizzarrì facendo cadere a terra la ragazza. Henry arrestò subito il cavallo e scese per aiutarla 

“State bene ?”

“Si, ma state attento, il mio cavallo è stato ferito da una freccia” dette quelle parole un’altra freccia venne scoccata e per poco non prese  Henry il quale subito sguainò la spada 

“Fatti avanti” gridò spostandosi di fronte a Catherine per proteggerla, ma un uomo incappucciato si allontanò da loro correndo

“Maledizione, presto dobbiamo andare via da qui !” la sollevò da terra prendendola in braccio e la mise sul suo cavallo, fece galoppare il cavallo più che poteva e una volta arrivati si rifiutò di lasciarla camminare da sola (in fondo era sempre stato un po’ spaccone) e lei si sentiva al sicuro tra le sue potenti braccia.

La portò nelle stanze della ragazza e solo in quel momento accettò di farla scendere dalle sue braccia per adagiarla sul letto, fece chiamare un medico per assicurarsi della sua salute e quando tutti furono rassicurati Henry rimase solo con lei.

“mi dispiace per l’accaduto, è colpa mia : avrei dovuto riportarvi a casa in un orario più sicuro, ma non vi preoccupate ho già mandato le guardie per arrestare il colpevole”

“Non ammetto , Henry, che vi assumiate la colpa ; anzi probabilmente vi devo la vita.”

“Credetemi quell’uomo non avrà scampo, ora vi lascio, dovete riposare.” le baciò la mano e si allontanò.

 

La mattina dopo Catherine era pronta a uscire e a godersi la magnifica giornata.

Mentre scendeva le scale incontrò Henry 

“Oh, buongiorno Catherine, stavo giusto venendo a svegliarvi”

“Beh vi ho anticipato, ma se siete pronto potremmo fare una passeggiata : come avrete notato è una splendida giornata!”

“Sarebbe per me un grande onore” sorrise porgendole la mano sulla quale lei appoggiò la sua, facendo provare ad entrambi una forte scossa,

Parlarono a lungo ed esplorarono quasi tutto il giardino quando Henry si fermò prendendole le mani 

“Cara Catherine, il nostro matrimonio è stato combinato e ,nonostante prima di conoscervi non vedevo di buon occhio la nostra unione forzata, ora penso di essere l’uomo più fortunato del mondo; dato che i miei sentimenti per voi sono molto forti, autentici ed espliciti, vorrei sapere se ,oltre quella timidezza, anche voi provate lo stesso per me”

“Oh Henry, non dovete assolutamente dubitarne; quella che voi chiamate timidezza era solo il mio intento di capire che tipo di persona voi foste. Sapete, per me non è facile fidarmi di chi ho intorno, la mia famiglia me lo ha insegnato ed è un difetto ormai impossibile da cancellare”

“Spero che con il tempo capirete e vedrete che io per voi ci sarò sempre”

“Sono sicura che accadrà”

“Non sapete quanta voglia ho di baciarvi in questo momento, ma conosco le regole e proverò ad aspettare il matrimonio.”

Catherine sorrise ma voleva dimostrare anche lei i suoi sentimenti per lui e così gli prese la mano e vi pose un bacio delicato

 

 

Intanto nei sotterranei del castello: 

“ Mi dispiace signorina ma il colpo è fallito, è colpa di Henry, per difendere Catherine le si è messo davanti e voi mi avete dato ordine di non toccarlo…”

“Per quanto ti ho pagato non puoi permetterti errori.”

“Mi dispiace ma credo di avere una soluzione..”

“Spiegati meglio”

“Ecco, dato che Catherine passa la maggior parte del suo tempo con Henry ed il resto in società sarà difficile trovare il momento adatto per colpire; ma tra pochi giorni Henry sarà di ritorno in Francia e prima che venga nuovamente in Italia passeranno 3 giorni, un tempo sufficiente per un rapimento”

“Perfetto, ma assicurati di non errare questa volta”

“Certamente”

 
   
 
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