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Autore: Lady I H V E Byron    10/12/2016    2 recensioni
Regalo di compleanno per la mia amica virtuale Lisaralin (anche se in ritardo di qualche giorno).
Almeno è stata una scusa per scrivere una storia che volevo scrivere da tempo, su un piccolo elemento che si nota nel manga.
"-Ciao, Zexion.- disse, davanti lo sguardo stupito del ragazzo –Se in questo momento stai ascoltando questo messaggio, vuol dire che io sono morto prima di te (...)"
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vexen, Zexyon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Chain of Memories
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Vexen's Last Will




-Vexen ci ha lasciati.-
-Sì, il suo odore è svanito. E’ stato Axel… che cosa deplorevole… Agenti dell’Organizzazione che si eliminano a vicenda.-
 
Zexion era sempre stato bravo a nascondere i suoi “sentimenti”, persino a lui stesso.
Ma la scomparsa di Vexen… per la prima volta dopo tanti anni, sentì qualcosa tremargli dentro il petto.
Il cuore, o meglio, l’essenza del cuore che possedeva un tempo, prima di divenire un Nessuno.
Camminava a capo chinato e strusciava la mano contro la parete, come un cieco che cerca di indovinare la strada da prendere per la sua destinazione.
Entrò nella sua stanza, sospirando. Era un sospiro troppo umano, per un Nessuno.
Vexen era uno dei pochi ai quali il ragazzo si era affezionato: si era preso cura di lui fin da quando era piccolo, a tal punto da divenire una figura paterna, una guida, forse un dio.
In un modo o nell’altro, Vexen gli dava la spinta che lo esortava a dare sempre il meglio in ciò che faceva e come lo faceva.
La stanza era buia. Zexion cercò l’interruttore. Fu a luci accese che i suoi occhi azzurri puntarono verso una lettera, messa sul comodino.
La prese e la girò; la calligrafia era di Vexen.
 
Aprila nel caso in cui dovessi morire nella nostra missione al C.O.
 
Era dal primo giorno in cui lui, Vexen, Lexaeus, Axel, Marluxia e Larxene erano giunti al Castello dell’Oblio che l’aveva vista lì.
Era il momento adatto per aprirla. Mentre strappava la busta, a Zexion riaffiorarono i ricordi della sua infanzia, in particolare quando Vexen, o meglio, Even, lo sgridava ogni volta che disobbediva ai suoi ordini, spesso lo sculacciava.
Quella volta non aveva ceduto alla curiosità. Aveva obbedito agli ordini del suo ex-guardiano.
C’era un mini-proiettore all’interno, di forma rettangolare, grande quanto la mano del ragazzo.
Lo girò più volte, per esaminarlo bene: c’era solo un bottone, per il resto sembrava una scatoletta.
Infatti lo schiacciò, come se non avesse altra scelta. L’obbiettivo di vetro accanto al bottone si illuminò, mostrando una sagoma, all’inizio disturbata da varie interferenze, ma piano piano il ragazzo riconobbe la figura: Vexen.
Le sue ultime volontà.
-Ciao, Zexion.- disse, davanti lo sguardo stupito del ragazzo –Se in questo momento stai ascoltando questo messaggio, vuol dire che io sono morto prima di te o che, ancora una volta, hai disobbedito ai miei ordini e hai aperto la busta PRIMA che morissi. Se fosse il primo caso, ho una missione da affidarti. Sei sempre stato l’unico del quale mi sia sempre fidato, quindi cerca di seguire le mie istruzioni alla lettera. Avviati verso il mio laboratorio, intanto.-
L’immagine dell’uomo svanì, forse momentaneamente.
Senza dire una parola, Zexion si diresse verso il luogo citato. Esattamente come le stanze dei sotterranei, era buio, ma si potevano scorgere delle capsule alte più o meno due metri piene d’acqua.
L’ologramma di Vexen apparve nuovamente dal mini-proiettore.
-Ricordi il mio Progetto Replica, vero? Aveva un secondo fine, oltre a quello stabilito da Xemnas, nella creazione di No.I: ho creato delle copie di me stesso, mettendo in ognuno di loro i miei ricordi, quelli da me ritenuti essenziali per il loro scopo di vita, così da proseguire le mie ricerche. Io ho già fatto la maggior parte del lavoro e ti assicuro che non è stata cosa facile. L’unica cosa rimasta da fare è dar loro vita e quello volevo affidarlo a te, dopo la mia “scomparsa”. Appena entri nel laboratorio, vedrai un pulsante rosso. Quello avvierà il processo di vita dei miei “gemelli”. Premilo e basta. Loro hanno già le loro direttive: sapranno cosa fare.
Ma prima di farlo e prima di concludere questo mio testamento, c’è un’altra cosa che volevo rivelarti, Zexion.
Mi spiace di averti fatto passare un’infanzia non proprio felice e di non essere stato come un padre per te…
Il mio lavoro… il mio stacanovismo… il mio senso del dovere… e il mio brutto carattere mi hanno sempre impedito di instaurare un rapporto più stretto con te, e solo ora, da Nessuno, me ne pento. Avrei avuto modo di vedere come stavi crescendo, come stavi maturando. Mi rendo conto di essere la persona più… eheh… fredda, cinica e indisponente di questo mondo, ma l’affetto che provavo per te, anche se celato nel profondo del mio cuore e anche da Nessuno, era sincero. Non te l’ho mai voluto dire, per paura di essere giudicato da te o dagli altri, ma forse dirlo così è meglio: sono orgoglioso di te, lo sono sempre stato. Hai sempre dimostrato determinazione in quello che facevi. Di tutte le mie creazioni… tu sei il migliore.
Tienilo bene a mente.-
Nessun addio. Vexen non amava fare il sentimentale, nemmeno da umano.
Per la prima volta nella sua esistenza da Nessuno, Zexion versò una lacrima di commozione.
Secondo Xemnas, i Nessuno, privati del loro cuore, non dovrebbero provare alcun tipo di sentimenti, e che quello che provavano altro non erano che mere illusioni dei loro ricordi da umani.
Ma in quel momento, il ragazzo non ne fu più tanto sicuro; perché lui stava davvero provando commozione. Sentiva persino un peso strano dentro il suo petto, nello stesso luogo in cui una volta stava il suo cuore.
Singhiozzò di commozione e osservò il pulsante rosso con determinazione.
-Sì, papà…- disse, stringendo un pugno –Compirò le tue ultime volontà!-
Premette il pulsante. La stanza si accese, rivelando ciò che il buio teneva nascosto: quarantaquattro capsule con altrettanti cloni di Vexen immersi in un liquido trasparente, come l’acqua.
Erano lì.
Coloro che avrebbero proseguito le ricerche del vero Vexen.
Il Progetto Replica continuò­.
   
 
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