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Autore: giugiu9605    10/12/2016    2 recensioni
Inuko Higurashi è la figlia di Inuyasha e Kagome
Immagine di copertina creato da me, potete trovarla anche su Instagram: julyall_fanart
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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_Episodio 48_“Annessione”_ Inuyasha_
 
Domenica 5 giugno 2022
Spuntò il sole dal dietro una collina, man mano che passava il tempo i suoi raggi illuminavano i villaggi più vicini fino ad arrivare alle case e inoltre illuminò quella di Inuko e delle sue amiche gemelle, da una piccola finestra filtrava la luce nella camera dove stavano dormendo, si fermò sopra il volto di Arya che la fece svegliare, la ragazza si alzò e dato che non sapeva che cosa fare, buttò in terra sia Inuko e sia Shame che stavano dormendo beatamente, la biondina rise vedendo le due facce in stato confusionale e assonnate che non capivano chi fosse quella davanti a loro ma poi capirono che era la loro amica apprendista maga, le due mezzo demoni si alzarono, rimisero apposto le coperte e uscirono con Arya dalla stanza senza svegliare gli altri. Appena uscirono, sentivano i canti dei rondoni e dei passerotti, in terra erano spuntati molti fiori e ognuno aveva un proprio colore, c’era pure la menta che profumava e varie farfalline che volavano.
— Arya perché ti sei svegliata a quest’ora? — chiese Inuko alla sua amica guardandola in viso.
— Avevo la luce negli occhi, — rispose con un sorrisetto stampato in viso.
— Come si sta bene e non fa tanto caldo, — disse Shame che raccoglieva qualche fiore nel prato.
— Già hai ragione, — ammise Inuko mentre la guardava.
Arya si accorse che un fiore le era familiare, era una Dicentra spectabilis fucsia chiaro (cuore di Maria), Inuko vide che c’era Sesshomaru insieme a Jaken e al demone–cavallo Ah–Uh in cielo.
— Guarda un po’ chi vedo, non eri partita con Shame e il tuo amico giorni fa? — disse lo zio.
— Siamo tornati ieri. Questa è Arya, è del mondo presente e apprendista maga, — rispose Inuko.
— Ma è tuo zio Sesshomaru, fratellastro maggiore di tuo padre Inuyasha? — domandò la ragazza.
— Come sai il mio nome? Se sei un’apprendista, ci credo. Andiamo Jaken, — affermò e sorrise.
 
Arya andò a prendere delle foglie di tè in un campo vicino insieme alle sorelle mezzo demoni per la colazione, tornarono dentro la capanna e videro Hariko e Nozomi in piedi che si erano appena svegliati ed entrambi sbadigliavano, anche i loro folletti, il folletto del fuoco Ka e quella dell’etere Ku, si erano svegliati ed erano sedute sopra la spalla dei loro rispettivi padroni. Nozomi aiutò Arya ad accendere il fuoco, Shame andò in un’altra stanza per svegliare i genitori e invece Inuko e Hariko parlavano fra loro, il ragazzo guardava la mezzo demone e mentre la osservava, gli occhi brillavano e le guance divennero rosse, Inuko lo ascoltava e anche le sue guance si colorarono di rosso e rideva, purtroppo vennero interrotti da Shame che piombò sopra la sorella e l’abbracciò, Hariko guardò da un’altra parte mettendo una mano sopra la testa perché era tanto imbarazzato.
Arrivarono Inuyasha e Kagome nella stanza, Nozomi sorrise e offrì ad entrambi un po’ di tè i quali accettarono molto volentieri, erano contenti di avere tanti ragazzi intorno a sé che si preoccupavano di loro e del mondo che li circondava.
 
L’apprendista maga, le due mezzo demoni, Hariko e Nozomi andarono verso la casa delle gemelle e quando entrarono videro che stavano ancora mangiando, Arya li salutò facendo un inchino e i cinque sorrisero, Inuko presentò la sua amica spiegando per quale motivo si trovava lì invece di essere nel mondo presente.
— Posso vedere gli oggetti che avete? Ci servono per trovare i braccialetti di protezione, — sorrise.
Misa tirò fuori dal sotto del suo cuscino la piuma, Kugo prese l’anello blu da una tasca della sua veste e Roan aprì un cassetto e afferrò il seme, non appena dettero gli oggetti, il secondo libro di magia uscì fuori dallo zaino grigio e si aprì, Inuko capì che doveva dare la gemma azzurra all’amica apprendista, tolse il ciondolo dal collo e lo dette ad Arya la quale ricambiò facendo un grosso sorriso, infine lo mise in terra con gli altri vicino al libro aperto, sfogliò una pagina e lesse: Unificazione: mettere le mani sopra la piuma, l’anello blu, il seme e la gemma azzurra e dire: longinquis, propinqua, rursus in aeternum erit (oggetti lontani, oggetti vicini, di nuovo insieme saranno per l’eternità).
Arya si inginocchiò e fece quello che c’era scritto senza battere ciglio, la gemma emanò una forte luce biancastra, gli oggetti andarono dentro, la luce fece apparire delle immagini in bianco e nero e sentirono una voce, si faceva chiamare Kamaris e stava avvisando due guardiani dei cinque elementi dicendo che i loro doni si trovavano già dentro la pietra preziosa, senza quelli non poteva mostrare le immagini, purtroppo sia la voce e sia la luce si stavano affievolendo pian piano e dopo un po’ scomparvero del tutto e ritornò una normale gemma, Arya prese il ciondolo e lo mise al collo, chiuse il libro verde e lo sistemò dentro lo zaino, i presenti erano sorpresi per le visioni.
— Arya, che cosa significano quelle immagini? Sono irriconoscibili, — disse Inuko.
“Alto monte ti aspetterà... quattro arie da tirare su.” pensò di nuovo Arya quello che le aveva detto il libro magico il giorno prima.
— Fra tre giorni dobbiamo andare sul monte più vicino per trovare uno dei tre braccialetti, — disse infine l’apprendista ai suoi amici.
— Qual è il monte più vicino, Arya? — chiese Shame guardandola con occhi dolci.
— Scusami tanto, questa informazione non la conosco piccola Shame, — rispose impacciata.
— Ma come, — rispose Misa alla domanda di Shame, — non sai il nome? È il monte Kobushi.
 
I cinque salutarono gli altri e si avviarono verso il villaggio per farlo vedere all’apprendista maga e per farle conoscere delle persone, mentre camminavano videro molti campi in fiore con tante piante colorate di rosa e anche vicino alla piccola strada, Shame corse verso un prato e prese qualche fiore per darli a Inuko la quale ricambiò con un grande sorriso, Hariko aveva trovato, ai margini della strada, un fiore arancione e lo aveva raccolto apposta per la mezzo demone, Inuko distolse lo sguardo e guardò il fiore che si trovava nelle mani della persona che amava.
— Tieni, questo è per te, — disse il ragazzo mentre guardava il viso arrossato di Inuko.
La mezzo demone lo prese ma non credeva ai suoi occhi: era come se stesse guardando un sogno attraverso una piccola finestra, rimase lì a fissare il viso con le pupille brillanti.
— Sei molto apprezzata da tanta gente, vero? — chiese Arya all’amica e poi rise.
Inuko non rispose alla domanda dell'apprendista perché guardava ancora Hariko e il volto del ragazzino era diventato un po’ colorito, subito dopo Nozomi prese per un braccio suo fratello e lo isolò da una parte.
— Provi qualcosa verso Inuko? — chiese Nozomi un po’ scocciata.
— Ehm, sì. Perché lo vuoi sapere Nozomi? — rispose Hariko imbarazzato.
— Sei troppo giovane per queste cose, dovrei averlo io un fidanzato che ho quattordici anni! Capisci o no? — disse Nozomi alzando la voce mentre teneva le mani sopra le spalle di Hariko.
— Mi piace davvero tanto, cosa devo farci? — domandò mentre toglieva le mani della sorella.
La ragazza non rispose e iniziò a fissare la strada con aria imbronciata, chiuse le braccia fra di sé e proseguì senza rivolgere una parola ad Hariko. Perché Nozomi si comportava in quel modo?
Era gelosa nei confronti di Hariko o lo voleva proteggere dato che era l’unico rimasto della sua famiglia? Da quando i loro genitori sono morti, aveva iniziato a sentirsi sola e a non fidarsi più delle persone che conosceva per poco tempo, Hariko rimase sorpreso come si era comportata sua sorella nei suoi confronti e pensava che era colpa sua che reagiva in quel modo.
 
Durante l’ultima parte del tragitto camminavano silenziosamente senza guardarsi a vicenda, invece Inuko stava a fianco di sua sorella e Arya mentre proseguivano.
Si fermarono vicino a un albero, nel lato destro era stata costruita una capanna e sotto alla pianta trovarono Rin che era seduta su un masso e stava pestando delle erbe dentro una ciotola che potevano essere usate per le cure mediche. La ragazza si accorse dei cinque, si alzò in piedi, posò la ciotola in terra e si inchinò, indossava un kimono viola con delle farfalle arancioni, una fascia rossa e portava un fermaglio Kanzashi con un fiore blu fra i capelli.
— Buongiorno, se state cercando Kaede è nel campo di Jinenji insieme a Shippo che stanno prendendo delle altre erbe mediche, — disse la ragazza sorridendo e indicava la strada da seguire.
Inuko fece un inchino e la ringraziò, la mezzo demone si ricordava dove si trovava il campo di Jinenji che era lo stesso dove andavano i suoi genitori a prendere l’erba medica quando qualcuno si ammalava. Passarono dei minuti e infine intravidero un campo dove all’interno c’era una persona anziana e un demone volpe che aveva una coda arancione, era Kaede insieme a Shippo. Quest’ultimo, ormai cresciuto, lasciò il piatto che stava utilizzando per raccogliere l’erba solo perché aveva sentito qualcuno arrivare, voltò lo sguardo e vide i volti delle due mezze demoni. Appena li vide rimase sorpreso perché era da parecchio tempo che non li vedeva e anche perché non abitava più nella capanna di Inuyasha e Kagome, da quasi dieci anni si era allontanato dalle case dei suoi vecchi amici d’avventura perché il suo vecchio scopo, che era quello di uccidere Naraku per vendicarsi della morte di suo padre, si era stato concluso. Col passare degli anni era diventato più alto, aveva allungato i capelli arancioni raccolti in una coda di cavallo con un fiocco turchese, indossava sempre il solito kimono decorato con foglie bianche, un gilet di pelliccia marrone chiaro e un sashinuki hakama blu (una gonna pantalone a pieghe). Shippo viveva da solo in un altro villaggio e ogni tanto andava a trovare Kaede e Rin per aiutarle.
— Inuko! Sono davvero contento di rivederti! Vedo che c’è anche la piccola Shame, — disse mentre andava incontro a lei per abbracciarla e facendo un grosso sorriso stampato in faccia.
La mezzo demone si meravigliò del gesto improvviso del demone volpe, sorrise e indicò la sua amica apprendista, per lei era la prima volta che incontrava uno come lui, quindi Shippo sciolse l’abbraccio e dette la mano alla ragazza del mondo presente.
— Piacere, il mio nome è Shippo, sono una volpe, o meglio un demone volpe. La mia cara amica Inuko non la vedo quasi mai, anche le altre ragazze. Abito da solo in un villaggio, poco lontano da qui, — spiegò in modo enfatizzato mentre i suoi occhi luccicavano.
Hariko e Nozomi si lamentarono con Shippo perché non venivano considerati, allora la ragazza gli tirò la coda invece il fratello gli pestò la zampa sinistra. Il demone volpe, che era molto sensibile, urlò un po’ per il dolore e non si girò verso loro, Nozomi si infuriò e lo prese per il collo.
— Ci vuoi ignorare eh? Ti darò dei pugni se non me lo dici! — esclamò la ragazza.
Shippo non sapeva cosa risponderle, il suo viso cambiò da sorridente a cupo e quindi intervenne Inuko dicendo a Nozomi che il suo amico stava scherzando e quando conosceva le persone da meno di un mese non aveva voglia di parlarci, la ragazza dai capelli arancioni annuì, lasciò la presa del collo e si scusò anche perché il comportamento di Shippo le ricordava un po’ sé stessa.
Arrivò Kaede che stava camminando lentamente, salutò i ragazzi e si girò verso la ragazza bionda.
— Non ti ho mai visto in queste parti. Chi saresti? — chiese Kaede sorridendo.
— Sono Arya, amica di Inuko e vengo dal mondo presente, sono una veggente e apprendista maga. Lei è la sacerdotessa Kaede, sorella della defunta sacerdotessa Kikyo, vero? — affermò Arya spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro. La donna annuì, prese un po’ d’erba medica dalla ciotola e la offrì alla ragazza dai capelli biondi mettendola nella sua mano destra.
— Ti può servire per qualche magia e può essere utilizzata anche per curare le persone, — spiegò.
Arya si inchinò e ringraziò la vecchia sacerdotessa Kaede.
 
Quattro ore dopo
Dopo pranzo, le due mezzo demoni con Arya, le due gemelle e Nozomi andarono a fare il bagno nel fiume più vicino insieme a Kagome e anche con Sango.
— Che bel posto, ti puoi rilassare e riposare, l’unico problema è l’acqua, — disse Arya mentre incrociava le braccia intorno al piccolo seno per aver sentito il cambiamento della temperatura.
— Hai ragione, è molto fredda e quasi gelata, — replicò Nozomi mentre era in piedi che si stava toccando i lunghi capelli arancioni.
— Per me va bene, ci sono abituata perché da quando ero piccola ci venivo qui insieme a Shame e le due sorelle, — commentò Inuko mentre stava seduta in acqua vicino a una grande roccia.
Shame era entrata dentro in tutta tranquillità, nuotava sott’acqua e faceva schizzi a Kugo, la ragazza dai capelli celeste chiari si arrabbiò molto con la piccola mezzo demone perché non doveva sprecare quel liquido prezioso inutilmente dato che Kugo stessa era la guardiana di quell’elemento.
Misa era seduta nell’acqua vicino a Inuko e stava appoggiando delicatamente la testa sopra una roccia e chiuse gli occhi per rilassarsi, invece le madri, Kagome e Sango, erano sedute sopra il verde prato dove vicino avevano una grande roccia che si affacciava sul fiume e entrambe controllavano le ragazze.
 
Intanto Hariko e Roan si trovavano vicino al grande albero, il guardiano del fuoco era disteso sul prato e guardava il cielo dove c’erano molte nuvole che si spostavano pian piano e un gruppo di passeri di molti colori volavano su mentre il guardiano della terra se stava seduto e strappava qualche ciuffo d’erba o qualche piccolo fiore solo per passare un po’ di tempo.
— Hariko, sai qualcosa su Arya? — chiese Roan mentre tirava i ciuffi d’erba verso l’amico.
— Perché lo vuoi sapere, ti interessa? Pensavo che apprezzavi mia sorella, — rispose tirandosi su.
— Solo per curiosità, perché mi devono piacere? Le conosco poco, Arya solo da oggi, — concluse il ragazzo alzandosi in piedi sbadigliando e si stirò.
— La prima volta che ho visto Arya era alle elementari, è un po’ riservata, seria, attenta e prova compassione verso il prossimo. Ha solo Inuko come amica, da quando la conosco aveva provato a far amicizia con altre persone senza successo, — spiegò Hariko sorridendo mentre stava ammirando delle Sasakia charonda, farfalle di colore blu intenso che volavano accanto a lui.
— D’ora in poi avrà noi come amici, — affermò Roan mentre guardava il sole che si era appena spostato dalle nuvole.
Il guardiano della terra chiese ad Hariko se sapeva qualcosa riguardo ai braccialetti che dovevano trovare nei giorni seguenti, l’amico rispose che servivano per proteggere dal male e si dovevano attivare quando il potere di un elemento non bastava per sconfiggere i nemici.
— Voglio cercare in tutti i modi il mio così proteggerò le persone che amo! — concluse mentre stava facendo un pugno con la mano sinistra.
 
Prossimo episodio: _Episodio 49_“In mezzo alla tribù Yoro Parte 1”_ Inuyasha_
   
 
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