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Autore: Kirara_bellissima_    19/12/2016    0 recensioni
E se Rin e Sesshomaru non si fossero mai incontrati?
Una storia ambientata nel futuro a Tokyo, i protagonisti sono ''Io'' e Sesshomaru. ''Io'' sono una ragazza trasferita dall'America, Sesshomaru è il capo di una banda di motociclisti. Ma lei lo scoprirà solo dopo vari avvenimenti... chissà se lei lo accetterà e se lui saprà apprezzare un mezzo-demone.
spero la mia storia vi possa piacere...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata!!!
È da molto che non posto lo so… non uccidetemi… ho avuto molto da fare, il computer ha deciso di non funzionare e i problemi di connessione sono stati la goccia che mi ha impedito di postare… se non erro è da Agosto che non ci vediamo. Beh. Per farmi perdonare ecco un nuovo capitolo! Finalmente Sofia e Sesshomaru scenderanno in spiaggia per fare questa passeggiata… chissà cosa accadrà!!!
Vi lascio al capitolo. A dopo!
9. La passeggiata
Sono venti minuti che camminiamo e il sole inizia a tramontare. Lei sta camminando di fianco a me e si guarda attorno con gli occhi lucidi di stupore. “Non la capisco… vuole sembrare fredda con tutti, ma con me si comporta in modo diverso… perché?”
<< Sesshomaru… guarda che bello il tramonto >>
<< Chiudi gli occhi e non sbirciare >> le dico. Lei arrossisce  e sembra titubante ma fa come le ho detto. Le prendo la mano destra con la mia. Mi posiziono dietro di lei e con l’altra mano le cingo le spalle, per non farla cadere. Iniziamo a camminare, la conduco sul mio scoglio preferito e le dico che ora può guardare. Apre gli occhi, e si guarda attorno sorpresa.
<< Ma dove ci troviamo? >> mi chiede con le mani davanti alla bocca, quella bocca sottile e rosea, come dei petali di ciliegio… forse un pochino più chiara.
<< Ci troviamo su uno degli scogli più alti di tutta la baia. Vengo sempre qui quando voglio di evitare di uccidere mio fratello! Nessuno sa di questo posto. Solo tu ed io >> beh. Io le ho detto solo la verità ma la sua reazione mi ha sorpreso. Perché lei… mi butta le braccia al collo… sono imbarazzato e per la prima volta provo la strana sensazione di voler tenere accanto a me un mezzo-demone. Una ragazza. Un angelo. Sì, perché è questo quello che è. Un minuto angelo dai lunghi capelli di fuoco e dagli occhi  di ghiaccio.
<< Sofia posso stringerti a me? >> “Ma che le ho detto penserà che io sia strano… o peggio…”
Lei si stacca da me e indietreggia leggermente.
<< T-tu… tu mi hai chiamata per nome! >> afferma spaesata
<< Non me ne sono accorto. L’ho fatto davvero? >> lei mi guarda e annuisce, continuando ad indietreggiare
<< Sofia, attenta. Lo scoglio… >> cerco di dirle che lo scoglio è terminato, ma non faccio in tempo perché inizia a cadere dalla sporgenza. Non si era allontanata molto da me quindi mi affretto a salvarla. Di solito vedere un mezzo-demone morire mi avrebbe fatto sentire bene, avendolo considerato un essere inferiore. Ma lei no. Lei è l’unica che mi capisce. L’unica che sa quello che si prova trovandosi dentro casa degli esseri inferiori a te che dicono di essere la madre di un piccolo fagotto, che scopri essere il tuo fratellastro. Lei è l’unica a cui abbia chiesto di poterla stringere a me. L’unica che io voglia accanto per sempre. Perché io…
La raggiungo e la stringo al mio petto impedendole di allontanarsi. Tocchiamo l’acqua e in tre secondi ci ritroviamo nel fondo del mare. Apriamo gli occhi e ci stacchiamo da quell’ abbraccio che mi ha fatto salire il cuore in gola. Lei prende la mia mano e mi fa segno di risalire in superfice. La seguo. Lei si stringe nuovamente a me, non so perché.  
<< Sofia ti amo >> l’ho detto. Non lo avrei pensato nemmeno io, ma ho capito che lei sta distruggendo il muro che piano piano mi sono costruito in 19 anni di vita.
<< Anch’io Sesshomaru >> abbasso lo sguardo su quella piccola figura tra le mie braccia. Non mi ero nemmeno accorto che l’avevo abbracciata. Ha lo sguardo basso. Torniamo sulla spiaggia e ancora non mi guarda. Diversamente da me… che rapito dai suoi movimenti non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
Ci sediamo sulla sabbia. Siamo bagnati come pulcini. Lei sembra non preoccuparsene e si sdraia a terra, con gli occhi puntati al cielo e le braccia dietro la testa. Decido di fare altrettanto e mi stendo affianco a lei.
<< Sai… - si volta a guardarmi - …non immaginavo fossi il tipo >> mi dice. Non capisco cosa vuole dirmi e la guardo confuso. Lei deve avermi capito e aggiunge…
<< Intendo dire, che non mi sembri il tipo di demone che si attacca emotivamente ad un mezzo-demone… beh! Anche io non mi aspettavo di innamorarmi in generale – la guardo, mente parla assume un espressione triste – io odiavo umani e demoni. Non m’importava cos’erano. Mia madre era un’umana, vero, ma era speciale. Era una miko ( una sacerdotessa, come Kaede-sama)  molto potente. Ma è morta dandomi alla luce. Mio padre mi affibbiava la colpa di tutto. Della sua morte e anche della sua attuale solitudine. Mi rinchiudeva in camera, dicendomi che non mi voleva vedere, che mi odiava. Io ci stavo male. Questo cominciò quando io compii 7 anni. Prima era dolce e mi stava sempre accanto… >> sentivo odore di lacrime. Mi voltai per l’ennesima volta a fissarla. Stava piangendo per la prima volta da quando ci siamo conosciuti. Non sapendo che fare, mi avvicinai a lei e la strinsi forte a me.
<< Grazie >> è tutto quello che dissi. << Grazie per avermi parlato di te. Per esserti fidata di me. >> continuai
<< Sigh… te lo dovevo, anche tu mi hai parlato di te… in qualche modo! >> mi rispose. Ridacchiai leggermente.
Mi accorsi che si era fatto buio e le proposi di andare dentro.
Dopo aver mangiato qualcosa… mi avviai al bagno a farmi una doccia. Appena fatto, mi diressi in camera con in dosso solo l’asciugamano. Lei si era già spogliata e indossando un accappatoio, probabilmente preso dall’armadio, si diresse in bagno. Mi misi una canotta e i boxer e mi sdraiai sul letto. Chiusi gli occhi, finché non sentii un dolce profumo di cocco e vaniglia. Mi voltai verso la direzione da cui proveniva l’odore. Lei indossava il cambio che le avevo preso. Una camicia lunga, bianca. Sembrava quella di un uomo. Ma mi rifiutavo di pensarla così.
Si sdraiò accanto a me e spense la luce. Ci vedevamo benissimo anche al buio per via della nostra forma demoniaca.
<< Non potevi metterti un paio di pantaloncini al meno? E anche a me… prendere una cosa più decente? >> mi chiese lei imbarazzata
<< Sei te che hai queste cose dentro l’armadio. E poi, di chi è questa camicia? >> le chiesi io in preda alla curiosità
<< Di Jakostu! - mi disse lei calmissima - il mio migliore amico dell’America. >>
<< E come mai ce l’hai te? >>
<< Avendo io dormito per un po’ da lui, e non avendo nulla da mettere mi diede la sua camicia, dicendomi che la potevo anche tenere >>
<< Mhh! Sicura che sia solo un amico? >> ora non so se essere arrabbiato o curioso
<< Sessh-chan non sarai mica geloso? AHAHAHAHAH… >>
Arrossii. Nessuno aveva mai avuto il coraggio di chiamarmi Sessh-chan e poi la sua risata è la cosa più bella che io abbia mai sentito prima d’ora.
<< Uno, non chiamarmi Sessh-chan. E due, non sono geloso. >>
<< Bene. Perché non ce ne dovrebbe essere motivo. >>
<< Non capisco >>
<< Jako-chan è, come dire, gay! >> mi venne da ridere… ero geloso di uno a cui potrei piacere io
<< Ahahah… >> la strinsi a me… il suo odore mi fece impazzire. In questo momento non capisco più nulla…
<< E ora perché ridi? >>
<< Perché mi sono innamorato di un angelo. Un angelo che non mi fa capire nulla quando sta vicino a me. Un angelo dal profumo di cocco e vaniglia che ha un sorriso che può sciogliere il ghiaccio che ha negli occhi… un angelo, che ha fatto impazzire un demone. Impazzire d’amore >> (O mio Dio che dolce… spero di non averlo reso troppo sdolcinato… ma dovevo farglielo dire…)
<< Sesshomaru… ma che stai dicendo…? Che… che ti prende? >>
Non le rispondo e inizio a baciarle il collo con passione. Mi sono ubriacato col suo profumo e non ragiono più
<< Ma che fai? >>
Sento la sua voce, ma non la sento al tempo stesso. Continuo imperterrito la mia discesa… senza rendermi conto di essere finito su di lei, che con gli occhi chiusi, e le mani attorno al mio collo e le dita che scorrono nei miei lunghi cappelli, non dice più nulla…
Ora sto letteralmente divorando il suo collo di baci, glielo lecco e lo mordo leggermente, per non farle male. Salgo e le mordo il lobo dell’orecchio. Ora geme di piacere. Inizio a scendere verso il seno. Raggiungo i bottoni della camicia impregnata dell’odore del suo amico. La sbottono e arrivo, leccando e mordendo, alla valle del suo seno. Non troppo prosperoso, ma che attirerebbe ogni uomo, umano o demone che sia. Riesco a toglierle il reggiseno e la camicia con una sola mano mentre con l’altra le carezzo la vita e le gambe…
<< Ma che? >> apro gli occhi di scatto, intontito da quello che ho sognato
<< Era tutto un sogno >> sussurro. Guardandomi attorno, vidi che ci trovavamo ancora in spiaggia. Ci siamo addormentati, stretti l’uno all’altra, dopo che lei mi parlò di se. Il sole iniziò a sorgere, mentre, cambiai posizione cercando di non svegliarla.
<< Buongiorno Sessh-chan >> una voce ancora impastata dal sonno mi arrivò alle orecchie. Abbassai lo sguardo verso chi aveva parlato. Sofia, con ancora gli occhi chiusi, mi rivolse un sorriso che fece impallidire il sole.
Dopo esserci fatti una doccia, l’ho riaccompagnata a casa e ora mi sto dirigendo dai ragazzi a tutta velocità, per discutere il da farsi con quel bastardo di Naraku…
 
Angolo dell’autrice…
Allora… dite la verità… quanti di voi ci sono rimasti male quando hanno scoperto che era un sogno?  Veramente non so ancora quando lo faranno e soprattutto se… non so dove ambientare la cosa, quando e soprattutto come ambientarla. Vi sarei grata se in privato mi dareste piccoli consigli, poi sceglierò gli spezzoni migliori e li monterò nella vicenda.
Passando alla storia… la piccola vacanza al mare è terminata e da ora in avanti, a meno che non mi giri bene, il narratore tornerà misto.
Cercherò d’ora in avanti di postare più frequentemente e di finire la storia.
Baci
Kirara :P
   
 
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