Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Celty23    20/12/2016    5 recensioni
STORIA SCRITTA PER IL CONTEST INDETTO SU TAKAHASHI FANFICTION ITALIA
Sfidata da: BrigthIncubus
Indicazioni per la OS:
1- Coppia: Inuyasha/Sango
2- Genere: Comico, Romantico
3- Traccia: Sango e Inuyasha sono i proprietari di due negozi di alimentari a Shibuya, precisamente i loro negozi si trovano ai due angoli della strada. Inutile dire che per quanto cerchino di fare buon viso a cattivo gioco, la simpatia reciproca non caratterizza il rapporto dei due.
Durante il periodo di Natale verranno a scoprire di essere entrambi soli e grazie a Kagome, migliore amica di Inuyasha, i due trascorreranno la cena della vigilia insieme.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Inuyasha sei un idiota!»
«Sei tu la traditrice non io!»
Kagome guardava il suo migliore amico con rabbia, le braccia incrociate sotto il petto, gli occhi neri infuriati puntati in quelli ambrati altrettanto furiosi. Inuyasha era da sempre il suo migliore amico, gli voleva bene come un fratello e avrebbe anche dato la vita per lui se necessario, ma a volte era proprio scemo.
«Io non ti ho tradito, sei tu che sei cocciuto e non vuoi capire!»
«Ma tu sei andata da quella lì!» Il ragazzo alzò la mano puntando il dito verso la strada e apparentemente contro il nulla, la corvina non si girò sapendo perfettamente a chi era diretto e anzi sbuffò infastidita.
«Tu sei il mio migliore amico Inuyasha, ma anche Sango lo é!» Sottolineando col tono di voce che quella lì aveva un nome «E’ mia amica e ogni tanto vado a trovarla a lavoro!»
«Ma è la mia rivale!»
Kagome si passò una mano sul volto ormai esasperata da quella conversazione, che veniva ripetuta ogni settimana, sia Inuyasha che Sango gestivano un negozio di alimentari a Shibuya, precisamente i loro negozi si trovano ai due angoli della strada. Avevano aperto quasi in contemporanea e fra i due fu subito guerra aperta, cercavano di rubarsi i clienti in ogni maniera, leale o meno, e nemmeno ora che era dicembre e Natale era alle porte riuscivano ad andare d’accordo.
«Non è la tua rivale! Inuyasha sai perfettamente che la tua carne è la migliore di tutta Shibuya! Forse dell’intero Giappone!» L’albino gonfiò il petto orgoglioso della sua merce e per i complimenti che la ragazza gli stava facendo, anche se indirettamente «Le tue salamelle sono saporite e morbide al punto giusto, le costine non hanno praticamente grasso e una volta cotte sulla griglia diventano divine! Il pollo, il maiale, il coniglio, il manzo, tutto è squisito!... MA!» E stavolta fu lei a puntare il dito, ma all’interno del locale e verso un angolo buio dell’enorme stanza «Le tue verdure fanno schifo! Sono marce, nere, piene di botte e scommetto che se vado più vicina ad osservare meglio trovo anche della muffa!»
Inuyasha abbassò la testa colpevole e Kagome sapeva perfettamente che se avesse avuto delle orecchie canine sopra i capelli argentei, si sarebbero abbassate, ma non poteva farsi impietosire.
«La sua verdura invece è sempre fresca, la lattuga è croccante e di un verde splendido, i pomodori rossi e saporiti… Per non parlare della frutta poi… Quindi non puoi biasimarmi se vado da lei a comprare queste cose invece di avvelenarmi con le tue!» Lo sguardo dell’amico era puntato verso il basso e la ragazza non riusciva a vedergli gli occhi, forse aveva esagerato e si sentì subito in colpa.
«Senti Inuyasha…Non volevo offenderti o altro…»
«Tu sei comunque la mia migliore amica e non dovresti andare là dentro!» Gli occhi ambrati sembravano infuocati, la rabbia si impossessò immediatamente di Kagome rendendosi conto che il ragazzo non l’aveva ascoltata nemmeno per un momento, e anzi era ancora convinto delle sue idee.
«INUYASHA SEI UN IDIOTA!» L’urlo attirò l’attenzione del proprietario che si paralizzò sul posto quando vide gli occhi assassini dell’amica «Tu sei solo un bambino, non vuoi ascoltare alcuna spiegazione ma vuoi solo avere ragione… Sei un immaturo nonostante tu abbia ormai venticinque anni…»
Inuyasha iniziò a tremare, brividi di freddo gli percorero la schiena mentre il suo cervello elaborava un modo per sfuggire alla sua furia, doveva cambiare argomento e alla svelta, qualcosa che le avrebbe fatto brillare gli occhi alla ragazza, qualcosa che l’avrebbe fatta felice al solo nominarla, qualcosa…
«Per Natale che fai?!» Funzionò
Gli occhi neri si illuminarono e il ragazzo fu quasi sicuro di vederci all’interno alberi pieni di luci e pacchi regali di ogni dimensione e colore.
«Di tutto! Ho l’agenda fittissima di appuntamenti e feste! Prima di tutto dovrò andare da mia madre e da mio nonno, scambiarci i regali e mangiare una fetta di torta verso le quattro, poi vado dal mio fratellino e dalla sua ragazza...»
«Ma non ha già vent’anni? Lo chiami ancora fratellino?...» Uno sguardo omicida gli fece chiudere la bocca del tutto.
«Stavo dicendo?... Ah sì! Per cena devo andare a lavoro, la rivista ha organizzato un cenone per tutti i dipendenti e ci daranno la gratifica natalizia. Poi io e Rin scappiamo subito dopo e andiamo a casa sua a festeggiare guardando IL film!» Inuyasha pregò che non lo dicesse, che non nominasse quel film, che ormai guardava da quando era una mocciosa e che lo aveva obbligato a vedere un miliardo di volte «Una poltrona per due!»
«Poi mi ha detto che sarebbe andata con Sesshoumaru da qualche parte, io credo invece che mi ubriacherò di zabaione e poi dormirò fino a tardi! Tu?»
«In realtà nulla… Non sono stato invitato da nessuna parte, io e mio fratello non ci possiamo vedere e la mia unica opzione eri tu…» Abbassò gli occhi sconsolato, non voleva passare il natale da solo, tutti i suoi amici partivano per trovare i parenti lontani ed essedo il capo di se stesso non aveva feste obbligatorie.
«Ma sei troppo impegnata… Quindi credo che mi guarderò un film e poi andrò a dormire.»
Kagome si strinse le labbra triste per il suo migliore amico, ma non le veniva in mente nulla.
«Dai magari dopo il film passo a farti un saluto! Porto anche gli alcolici!» Gli fece l’occhiolino e lui rise.

Una settimana dopo Kagome andò nuovamente nel negozio di Sango, voleva mettersi un po’ a dieta prima della maratona di Natale tra parenti, amici e colleghi di lavoro. Salutò l’amica, che girava per il negozio controllando che fosse tutto a posto, e prese un cestello dirigendosi verso il bancone della frutta, ma a pochi passi si fermò ad osservare uno strano individuo che annusava un’arancia.
Indossava un lungo cappotto nero, che gli arrivava circa alle caviglie mostrando delle scarpe sportive gialle fluo, i capelli corvini gli arrivavano oltre la schiena, sulla testa aveva un cappello dei Pokemon, con una sfera e un piccolo Pikachu, infine dei grossi occhiali da sole gli coprivano gli occhi. Kagome strinse i pugni e cercò di stare calma, respirò una, due volte finché la rabbia non sbollì quasi completamente, a quel punto si diresse verso quell’individuo e gli pestò il piede con forza.
«Inuyasha che cosa stai facendo?!» Gli aveva tolto gli occhiali a forza, rivelando gli occhi ambrati, poi lo aveva preso per il bavero del cappotto, nonostante lui fosse nettamente più alto di lei e rendesse il suo gesto completamente inutile.
«Cosa?! Io… Io non sono Inuyasha…» Il ragazzo cercò di falsare la voce rendendola più bassa di quanto era in realtà, ma ormai la sua copertura era saltata, i capelli argentei uscivano dalla parrucca scura, gli occhi di quel colore particolare si guardavano attorno impauriti.
«Ceeeerto… e io sono Biancaneve… ma non ti vergogni? Alla tua età ti comporti come un bambino!»
«Non è vero! E poi dovevo vedere con i miei occhi la frutta e la verdura che tanto elogiavi!»
«Ah quindi sarebbe colpa mia ora?!»
Gli tolse l'arancia che aveva ancora in mano e lo prese con forza per un braccio, trascinandolo fuori dal negozio e quasi lo gettò in strada peggio di un buttafuori.
«Cresci!»
Sbuffando Kagome tornò all'interno, pronta a dimenticarsi di aver trovato il suo migliore amico a fare l'idiota, ma promettendosi di fargliela pagare appena poteva.
«Cosa succede Kagome? Chi era quello?» Sango comparve così all'improvviso che la fece sobbalzare per lo spavento, quasi facendole cadere il cesto ancora vuoto.
«Cosa?! Ciao Sango! Chi? Ah! Nessuno nessuno… Solo uno ubriaco! Ma ci ho già pensato io! Non preoccuparti!»
La corvina davanti a Kagome alzò un sopracciglio sospettosa, ma dopo pochi istanti sorrise mostrando tutta la sua bellezza.
«Kagome sei fantastica! Non so come farei se non ci fossi tu qui! Probabilmente dovrei assumerti, così mi tieni d’occhio i tipi strani come quello di prima» La diretta interessata sorrise imbarazzata e nervosa, non voleva che scoprisse che il tipo strano era proprio il suo rivale, Inuyasha. Doveva cambiare argomento e alla svelta.
«Che cosa fai per Natale? Ti vedi con Koaku?»
«Purtroppo no, è ancora in viaggio per lavoro e mi ha già avvisata che dovrebbe tornare per capodanno, ma non prima… Quindi credo che rimarrò a casa a guardare un film e a bermi una cioccolata calda! Tu invece?»
Kagome con gli occhi che brillavano le raccontò il suo programma per filo e per segno, ma proprio mentre parlava un'idea malsana le passò per la testa. E se avesse organizzato un incontro tra Inuyasha e Sango? Loro due soli che finalmente si conoscevano per quello che erano realmente e non solo per essere dei rivali. Avrebbe dovuto giocare bene le sue carte però, entrambi erano molto orgogliosi e avrebbero dovuto credere di aver avuto loro l’idea.
«Sango-chan… Non pensi sarebbe bello organizzare una festa per chi è solo a Natale? Io non sono forte come te e non riuscirei mai a stare sola… In questa maniera almeno si conoscerebbero altre persone!» La corvina osservò la reazione di Sango speranzosa, l'idea sembrava piacerle e conoscendola probabilmente stava già organizzando tutto l'evento.
«Peccato solo che tu e Inuyasha non andiate d’accordo… Unendo le vostre forze potrebbe uscire qualcosa di magnifico! E soprattutto non vi rubereste i clienti a vicenda.»
Kagome approfittò di quel momento di silenzio per recuperare tutto ciò che le serviva, per poi tornare da Sango e sorriderle affettuosa.
«Beh spesso le idee rimangono solo idee, a presto Sango-chan!»

Un'altra settimana passò e il negozio di Inuyasha era perfettamente addobbato per Natale, un grosso albero con mille e più decorazioni era posizionato al centro della stanza, un altro più piccolino accanto alla cassa e striscioni lungo tutti i banconi. Era quasi orario di chiusura e i clienti rimasti erano ormai solo una manciata, una donna con in braccio un bimbo che dormiva, un vecchietto che osservava lo scaffale dei liquori da una decina di minuti, due ragazzini che sceglievano le caramelle e infine una donna con un lungo cappotto nero e grandi occhiali da sole vicino alla frutta che lo osservava.
Inuyasha senza dare nell'occhio si avvicino a quest’ultima e quando fu a un paio di scaffali da lei la riconobbe, il fisico asciutto e con le curve nel punto giusto, i capelli neri e lisci che scendevano morbidi sulle spalle. Davanti a lui c'era Sango, la proprietaria dell'altro negozio di alimentari e sua rivale in affari.
Il ragazzo sorrise soddisfatto, anche lei era andata a spiarlo, a scoprire come mai la sua carne era così buona, i suoi segreti, ma non le avrebbe permesso di scoprirlo. La ragazza non lo stava più osservando e ciò gli permise di avvicinarsi ancora, fino ad arrivarle alle spalle senza essere scoperto.
«Ti serve qualcosa?...» Sango saltò sul posto facendo cadere gli occhiali scuri, si girò di scatto e guardò con gli occhi neri quelli ambrati di Inuyasha.
«Cosa?! Ecco… No! Io veramente… Stavo solo…» Iniziò a mordersi il labbro e a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa, il ragazzo sorrise nuovamente.
«Lo so cosa stavi facendo!» La corvina spostò lo sguardo su di lui scioccata, davvero aveva capito il motivo per cui era lì? «Sei qui per spiarmi, per scoprire i miei segreti sulla carne! E scommetto che è stata Kagome a darti questa idea! Voleva vendicarsi del fatto che ti ho spiato la settimana scorsa!»
Le puntò un dito contro mentre il suo tono passava da divertito ad accusatorio, lei alzò un sopracciglio non capendo cosa stesse succedendo, lei era andata lì per parlargli non per spiarlo, e poi cosa era quella storia che lui l’aveva spiata?
«Frena un attimo! Io non ti stavo spiando! Io volevo parlarti!» Inuyasha si bloccò con la bocca aperta, il dito sospeso a mezz’aria e ancora puntato contro di lei «E quando saresti entrato nel mio negozio?! Aspetta!»
Fu lei stavolta ad alzare la voce, lo fece indietreggiare e abbassare lo sguardo.
«Eri tu il tizio strano che Kagome ha buttato fuori l’altro giorno?! E poi per quale motivo mi stavi spiando?!... Fa niente…» Sango prese un profondo respiro, lei non era lì per quello, doveva parlargli e chiedergli se voleva collaborare con lei, anche se forse ora era lei a non volere più.
«Ero venuta per parlarti, solo che…» Si vergognava, aveva paura «Comunque volevo proporti un affare… Vuoi parlarne qui oppure andiamo nel tuo ufficio?»
Senza parlare le fece segno di seguirlo e se ne andarono in un’altra stanza, la fece entrare e prima di seguirla guardò un’ultima volta il locale, non sapeva il perché ma aveva la sensazione di essere finito in trappola.
«Allora di cosa volevi parlare?»
Sango era rimasta in piedi con le braccia incrociate, lo osservava decidendo se era davvero una buona idea oppure era solo una stupida, prese un altro respiro e si decise a parlare.
«Quest’anno passerò il Natale da sola, non è un grande problema per me ma mi sono resa conto che per alcune persone lo è…» Iniziò a camminare avanti e indietro lungo la stanza, cercando di darsi coraggio, non notando così lo sguardo triste di Inuyasha «Quindi pensavo di organizzare un evento per chi, per un motivo o per l’altro, sarà da solo.»
«Di preciso a cosa stavi pensando? E io cosa c’entro in tutto questo?»
«Pensavo di organizzare una cena, fatta con i nostri prodotti e cucinata da noi, ma prima andiamo per gradi… Ci sarà una quota d’ingresso in modo tale da non perderci, la mia idea era di organizzare qui la cena, il tuo negozio è più grande e si potrebbero spostare momentaneamente i prodotti nel mio, in modo tale da avere spazio per i tavoli…»
A Inuyasha intrigava quel progetto, non voleva stare solo e organizzare tutto quello lo avrebbe tenuto occupato, non facendogli pensare alla sua solitudine, e chissà, forse si sarebbe divertito.
«In più mi era venuta in mente anche un’idea, forse un po’ stupida ma che potrebbe essere divertente. Ogni persona che partecipa a questo evento deve comprare un regalo, nulla di costoso, una roba stupida, in caso si può mettere un limite di soldi, poi i regali verranno distribuiti a caso, oppure i nomi verranno estratti, in modo tale che tutti ricevano un regalo…»
Sango si fermò a guardare la reazione dell’albino, gli occhi ambrati osservavano un punto indefinito nella stanza, mentre con le mani si massaggiava il mento, lei con le mani stringeva il bordo del maglioncino rosso che indossava e si torturava le labbra con i denti.
«Si può fare, mi piace come idea e in più, come hai già detto, non faremmo nulla gratis e anzi non spenderemmo nulla di più… Dobbiamo però capire in quanti parteciperebbero a questo evento…»
«Possiamo pubblicizzare l’evento con dei fogli pubblicitari e far firmare un foglio se decidono di partecipare, così sapremmo un numero approssimativo…»
«Si può creare un evento su Facebook, chiedere a un paio di amici di pubblicizzarlo e scrivere sui fogli di guardare lì…»
Inuyasha chiuse il negozio e i due rimasero a discutere su tutte le possibili opzioni e intoppi di quel piano, parlarono di come addobbare i due negozi, di che piatti proporre e di cosa scrivere sul volantino.
Si salutarono a notte tarda e una volta che si furono separati entrambi si rimisero al lavoro, troppo entusiasti per l’evento, Sango si mise a fare qualche abbozzo per il volantino, matite e pastelli erano sul letto accanto a lei, Inuyasha invece si era posizionato al computer, creando l’evento sul social Network e inserendo tutte le informazioni che avevano al momento.
Forse si era sbagliato su quella lì, aveva una grande intraprendenza e ottimo fiuto per gli affari, ma rimaneva comunque la sua rivale.

Sei giorni dopo, il 20 dicembre, i due proprietari avevano chiuso i negozi per le feste ma erano pronti a riaprirli quattro giorni dopo, il 24 dicembre, alla vigilia di Natale. Avevano creato i volantini, su un foglio rosso era stato disegnato un grande albero bianco con addobbi verdi, le scritte erano dorate e riportavano tutte le informazioni necessarie.
Sango e Inuyasha non si erano più visti dal giorno dell’incontro, si erano scritti mail, sms e si mandavano messaggi tramite Kagome, che stranamente si era proposta per aiutarli in quella folle impresa. Quel giorno però avevano deciso di incontrarsi tutti e tre nel negozio di lei, per organizzare un menù che potesse piacere sia ai più grandi che ai più piccoli, e che non fosse troppo complicato da realizzare.
«Lasagne! Sono un piatto italiano davvero buono! C’è della carne e… Qualcos’altro!»
«E sai per caso come si fanno?...»
Kagome sospirò sconsolata, sperava che tra i due potesse nascere una amicizia, ma si erano incontrati da solo dieci minuti e stavano già litigando, forse aveva sperato troppo.
«Beh… No… Ma possiamo cercare su internet!…»
«Io le ho fatte una volta, non sono difficili ma ci si impiega un po’ a farle…»
«Perfetto! Voi due le fate e io le mangio!» Dopo quell’affermazione Inuyasha iniziò a dondolarsi sulla sedia con le braccia dietro la testa soddisfatto.
Sango alzò un sopracciglio e guardò l’amica sbuffando.
«Oh certo… Mio caro lavorerai anche tu… Ora, lasagne come secondo e per primo?»
«E se faceste dei semplici antipasti?» propose Kagome con una strana luce negli occhi «Non so, qualche salume, formaggio, magari delle bruschette!»
«Non è una brutta idea… Ci aiuterai tu Kagome?»
«Mi spiace Sango-chan, ma ho troppi impegni quel giorno, dovrete arrangiarvi da soli…»
«Non preoccuparti Kag! Non mi perdonerei mai se dovessi saltare Una poltrona per due per colpa mia!»
Sango rise alla battuta di Inuyasha mentre Kagome sbuffò indispettita per quella presa in giro.
«Ah-ah… In quanti hanno accettato l’invito quindi?...»
«Mmmmh… Se ricordo bene circa una ventina, dovrebbero starci tutti da me, forse anche di più…»
«Speriamo si presentino tutti quanti più che altro…» Sango iniziò a mordicchiarsi le labbra in ansia, aveva paura che anche chi aveva dato conferma alla fine non si presentasse.
«Non preoccuparti! Andrà tutto per il meglio!» Inuyasha allungò una mano e prese quella della ragazza nella sua, la guardò negli occhi color pece e le sorrise gentilmente.
«Beh io vi devo salutare, buon lavoro!»
Non fecero in tempo a dire una parola che Kagome se ne era già andata sorridendo, forse si era sbagliata, ma per il meglio.

Era ormai il 24 pomeriggio, i due ragazzi erano a casa della corvina che preparavano tutto il necessario per la cena che si sarebbe tenuta di lì a poche ore, il silenzio regnava sovrano e Inuyasha iniziava a sentirsi in imbarazzo per questo. Loro due non avevano parlato molto in quei giorni, avevano più che altro lavorato e quando parlavano finivano per litigare, in fondo lei era la sua rivale e andava bene così, però sentiva che voleva conoscerla un po’ meglio.
«Come mai sei sola oggi?»
«Mh?»
«Cioè… Per sapere… Ma se non vuoi non preoccuparti…»
«Oh, non è di alcun fastidio, mio fratello è in viaggio d’affari e quindi non è potuto tornare, tutto qui.»
«I tuoi genitori invece?»
«Morti anni fa, tu invece?»
«Oh mi spiace… Io e mio fratello invece ci odiamo! Quindi meno tempo passiamo insieme meglio è… Mentre amici vari, come Kagome, avevano troppi impegni o erano partiti per trovare i parenti»
«Ora capisco come mai ti ha preso subito questa idea, sei uno che sta sempre in compagnia!» I due si guardarono, lei gli sorrise e Inuyasha dovette girarsi di scatto per non farle vedere che era arrossito.
Non parlarono per il resto del tempo ma questa volta non fu pesante, entrambi sorridevano nel loro angolo mentre cucinavano, e un leggero profumino iniziò a diffondersi nell’aria riscaldando gli animi e avvertendo che il tempo stava ormai per scadere.
Un’ora dopo erano nel locale di Inuyasha, al posto dei soliti scaffali c’erano una serie di tavoli posti in cerchio, in modo tale che tutti potessero vedersi e osservare l’enorme albero posto al centro, dove sotto sarebbero stati posti i vari regali.
Entrambi osservavano l’orologio in ansia, mancavano una decina di minuti all’orario indicato su Facebook ed erano terrorizzati dal fatto che nessuno si presentasse, non gli importava più dei soldi, volevano solo passare una bella serata in compagnia.
«Scusate siamo un po’ in anticipo… Possiamo già entrare?»
Una vecchietta con una benda sull’occhio destro entrò poco dopo, accanto a lei c’era un bambino di circa cinque anni con dei folti capelli rossi.
«Certo! Venga, scelga pure il posto che preferisce! E tu piccolino come ti chiami?» Sango si era accucciata accanto al bambino che la guardava curioso.
«Io sono Shippo e lei è mia nonna Kaede!»
«Che bel nome Shippo! Vuoi aiutarmi a mettere i regali sotto l’albero?»
Il bimbo annuì e lasciò la gonna della vecchia per seguire la ragazza sorridendo, mentre Kaede si avvicinò ad Inuyasha mentre osservava la scena.
«I suoi genitori dovevano lavorare… Lo lasciano spesso da me e questo non è il primo Natale che passiamo insieme e da soli… Quando ho visto il vostro volantino mi era sembrata una buona idea e l’ho proposto al piccolo Shippo, era entusiasta e ha scelto lui stesso i regali… Grazie mille per aver avuto questa idea!»
Senza dire altro e senza aspettare una sua risposta se ne andò a sedere su una delle tante sedie, lasciando il ragazzo solo a pensare e a guardare le due figure, ma soffermandosi principalmente su quella di Sango.
Dopo circa mezz’ora erano arrivati tutti e anche alcune persone che non si erano segnate, la stanza era strapiena e dovettero trovare delle sedie extra per far posto a tutti quanti, l’albero era circondato da regali di ogni dimensione e colore, nessuno stava più nella pelle. Quando iniziarono a servire gli antipasti il ghiaccio si ruppe e molti iniziarono a parlare con i propri vicini che non avevano mai visto prima di allora, Shippo aveva trovato un’altra ragazzina un filo più grande di nome Kanna, che era lì con il fratello Byakuya. Due vecchietti, Totosai e Myoga, si erano invece messi a discutere con Kaede sui bei tempi andati o qualcosa del genere.
Il tempo passò veloce e dopo poco fu il tempo di scambiarsi i regali e aprirli, ognuno ne prese uno da sotto l’albero e iniziò a scartarlo, Shippo fu il primo e dentro un pacchetto di medie dimensioni nere trovò una cravatta dello stesso colore. Un uomo sulla trentina gli si avvicinò sorridendo in una maniera inquietante.
«Mi spiace, non pensavo che il mio pensiero finisse a un bambino… Ma un giorno potrebbe tornarti utile…»
«Grazie signore! Come si chiama?»
«Io sono Naraku» Sorridendogli ancora se ne tornò al suo posto, ad aprire un pacchetto rosa.
I due si guardarono attorno osservando le varie persone aprire i regali e sorridere, cercando il proprietario per chiedergli dove l’aveva preso o per sapere qualcosa di più su di lui. Videro i bambini sorridere e alcune coppie formarsi, forse sarebbero stati solo amici oppure sarebbe nato qualcosa di nuovo, loro non potevano dirlo.
Sango decise che era il suo turno di aprire il regalo, Inuyasha cercò di non osservarla troppo perché in mano aveva proprio il pacchetto che aveva preparato lui, e che aveva scelto pensando a lei. La ragazza lo studiò per un momento e poi lo aprì con crescente curiosità, dentro c’era una piccola collana, una di quelle prese dalle bancarelle lungo il vialone principale, non costosa ma particolare e unica, con una piccola pietra color dell’arcobaleno come ciondolo.
Il tempo passò e alla fine tutti quanti se ne andarono lasciando i due proprietari soli a riordinare, tutti quanti li avevano salutati con un sorriso e un ringraziamento, scaldandoli nel profondo e con l’intenzione di riproporlo l’anno seguente.
«Beh direi che è andata bene!»
«Sono d’accordo! Non poteva andare meglio!» I due si guardarono e scoppiarono a ridere per un motivo apparentemente sconosciuto.
Erano felici e la magia del Natale li circondava, si guardarono attorno e videro tutti gli addobbi che avrebbero dovuto togliere e un po’ di quella magia sembrava sfumare, l’incanto era finito e presto sarebbero tornati ad essere rivali. Si guardarono negli occhi, non sapevano cosa stesse successo, forse era quella magia, forse era il fatto che si erano trovati bene insieme, ma non volevano salutarsi.
Sango alzò lo sguardo e sorrise facendosi scappare una piccola risata.
«Siamo sotto al vischio… Buffo, non mi ricordavo di averlo appeso…»
«Nemmeno io in realtà… Quindi dovremmo baciarci?»
«Così parrebbe…»
E senza dire altro si avvicinarono, fondendo i loro respiri in uno unico, Inuyasha le posò le mani sulle guance stringendola leggermente e avvicinandola a se, mentre lei gli circondò il collo con le braccia, approfondendo quel contatto.
Nel frattempo qualcuno aveva aperto la porta del locale senza farsi vedere o sentire, e osservava la scena con un sorriso soddisfatto sul volto, Kagome non poteva sperare in meglio per i suoi due amici, e forse in quel momento era anche di troppo.


Angolo Autrice
Ho tempo fino alle 20 per pubblicare quindi sarò breve u.u io non sono una fan della coppia Inuyasha/Sango ma mi sono divertita alla fine a scrivere questa storia! Spero abbia fatto sorridere anche voi e, per le fan accanite delle coppie originali, non sia stata troppo disgustosa!
Dico solo che se non guardate Una poltrona per due a Natale siete delle brutte persone :( e che invece dovreste perché è un film bellissimo!
A presto! 


   
 
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