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Autore: Treasterischi    25/12/2016    9 recensioni
"...e non so che cosa sia, quel piccolo calore mai provato in vita mia..."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Scarecrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubo del Natale Passato
Incubo del Natale Passato

Prefazione dell’Autrice: È arrivato il Natale!
E ovunque ci troviamo circondati “da luci colorate, da stelle ritagliate e da sorrisi ed allegria [...] profumo di biscotti, odore di felicità…”
E sì… se avete colto la strofa capirete anche perché ho scelto proprio Crane come soggetto per una fic di Natale XD
Perché non bastano un paio di canzoncine, la neve e lo zabaione a far Natale… il Natale è qualcosa di più profondo, intimo e personale… e Crane mi ispira sempre temi alla Dickens, Burton, Poe e compagnia gotico/malinconica ^^”

Complici anche una chiacchierata/brainstorming con Sixela e uno schizzo a matita di Robinshapeshifter, che mi hanno dato il là per scrivere questa shot in tempo per le feste ^_-

Buona lettura e Buon Natale a tutti voi!

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(Manicomio di Arkham, il giovane neodirettore Jeremiah è a colloquio con il Dottor Bartholomew)
Direttore Arkham: È sicuro che sia affidabile?
Dottor Bartholomew: Assolutamente certo: il Test di Voight-Kampff è necessario per valutare lo stato emotivo dello staff del manicomio.
Direttore Arkham: (Sospettoso) Non sono stati riscontrati problemi di alcun tipo nei miei dipendenti…
Dottor Bartholomew: Beh, il lavoro qui è notoriamente stressante... Un’accurata valutazione intropatica può aiutare a prevenire reazioni “estreme”...
(Jeremiah lo guarda storto e rimugina)
Direttore Arkham: Si dice che per lavorare qui non occorra essere pazzi… ma potrebbe essere d’aiuto… (Sospira) Va bene, valutiamo lo staff con questo test e vediamo che succede…
Dottor Bartholomew: Mi creda, non se ne pentirà.
(Poco dopo: la sala dei colloqui è stata organizzata, gli strumenti del test sono apparecchiati sul tavolo e connessi ai monitor, i due dottori fanno accomodare il capo della sicurezza Lyle Bolton)
Bolton: È un test per l’intelligenza?! No, perché ne ho già fatti prima di essere assunto qui, dico davvero, se volete vi porto quelli vecchi…
Direttore Arkham: Si rilassi, Bolton, non è sotto esame… i tempi di reazione saranno fondamentali, quindi si concentri sulle domande.
Bolton: (Teso) Ok…
Dottor Bartholomew: Iniziamo: sei nel deserto…
Bolton: E che ci faccio lì?!
(I dottori si guardano stupiti)
Direttore Arkham: Non ha importanza…
Bolton: (Orgoglioso) Ho reagito abbastanza in fretta?
Dottor Bartholomew: Non avevo ancora finito la domanda…
Bolton: (Deluso) Oh… quindi quello non era il test?
Dottor Bartholomew: Ci sto arrivando… dicevo: sei nel deserto e all’improvviso vedi una testuggine…
Bolton: Una che?!
Direttore Arkham: (Stressato) Una tartaruga, Bolton, è una tartaruga…
Bolton: E perché l’ha chiamata così?! È una domanda trabocchetto?!
Dottor Bartholomew: No, solo un sinonimo… comunque, la testuggine giace sul dorso, la sua pancia arrostisce al sole rovente, agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può, non senza il tuo aiuto… cosa fai?
(Bolton resta in silenzio per alcuni secondi, sembra si stia seriamente sforzando di pensare…)
Bolton: Potrebbe essere una trappola! Questa situazione non mi convince!
Dottori: (Perplessi) Eh?
Bolton: Mi apposto dietro un riparo e creo un perimetro sicuro! Non mi farò fottere da una tartaruga! È tutto troppo strano! E perché sono nel deserto?!
(I due dottori si abbandonano a un facepalm, constatando che quella era la prima di 20 domande…)
(Cambio di scena, i due stanno facendo il test a Cash)

Dottor Bartholomew: Sei nel deserto e all’improvviso vedi una testuggine…
(Un brutto tic coglie l’agente, che istintivamente porta l’unica mano rimasta all’uncino)
Cash: Te-testuggine…? Tipo un rettile, giusto?
Direttore Arkham: (Sconfortato) Oh, no…
Cash: (Nervoso) È una prova per vedere se sono idoneo a tornare al lavoro?! Vorrei vedere voi, dopo che un mostro simile vi ha mangiato la mano!
(Cash si alza in piedi invalidando il test, i due cercano inutilmente di calmarlo)
(Cambio di scena: è il turno del dottor Crane)

Dottor Bartholomew: …agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può, non senza il tuo aiuto… cosa fai?
(Un guizzo sinistro balena nelle pupille di Crane, mentre l’ombra di un ghigno gli increspa le labbra)
Crane: Affascinante…
Direttore Arkham: Come prego?
(Crane inclina la testa, come se si stesse figurando la scena e risponde più tra sé e sé che agli interlocutori)
Crane: Le tartarughe non possono sopravvivere in quella condizione… sono vulnerabili ai predatori o come minimo condannate a morire per fame e disidratazione… la bestia sarà terrorizzata
(C’è qualcosa di disturbante nel modo in cui ha esalato l’ultima parola, i due dottori lo fissano agghiacciati e in crescente disagio)
(Cambio di scena: la dottoressa Leland è a colloquio)

Dottor Bartholomew: …la testuggine giace sul dorso e…
Dottoressa Leland: Oh, poverina! La aiuto subito a girarsi. Sempre se ci riesco… insomma, quanto è grande?
(I due si guardano raggianti e le sorridono congratulandosi)
Direttore Arkham: Non si preoccupi: basta così! Il suo test finisce qui e può considerarsi superato appieno!
(Poco dopo, ufficio del direttore: Jeremiah sembra sconfortato)
Direttore Arkham: Non è andata molto bene, vero?
Dottor Bartholomew: È presto per dirlo… ci vorranno 3 mesi per l’analisi completa di tutti i parametri di ogni intervista: tono della voce, tempi di reazione, fluttuazione della pupilla, dilatazione involontaria dell’iride…
Direttore Arkham: (Mormorando) Se ci arriviamo a 3 mesi…
(Dissolvenza)

§§§

(Cortile di Arkham, lo staff è in pausa e i dottori si stanno rilassando tra una sigaretta e un caffè all’aria aperta)
(Crane è seduto in disparte a leggere, ignorando i colleghi che stanno conversando lì accanto)

Brusio: Hai letto il giornale ieri…? Sì, sembra l’abbiano avvistato di nuovo…
(Jonathan non si cura di loro, captando una frase su 2)
Brusio: Questa volta l’hanno proprio visto… c’era anche una foto…
“Cra…”
(Crane alza il naso dal libro e tende le orecchie…)
(Silenzio, il cortile di cemento non sembra avere altri rumori, all’infuori del chiacchiericcio dei colleghi)

Brusio: Ehi Crane, tu che ne dici?
(Il professore guarda stranito il gruppetto e si riscuote)
Crane: A che proposito?
Collega: Beh, di questo “Uomo Pipistrello” di cui parlano i giornali…
Crane: Non ho fatto caso alla notizia e…
“Cra…”
(Di nuovo quel verso… flebile, appena percepibile, ma incredibilmente vicino)
(Jonathan si guarda intorno spaesato… l’ha udito solo lui? Possibile?)

Brusio: Dai, sarà una bufala… pensi sul serio che a Gotham ci sia un pazzo in maschera che si aggira per i vicoli?
(Crane alza le spalle, come volesse scrollarsi di dosso tutto questo e torna a leggere cercando di concentrarsi sul libro)
“Cra…”
(Eccolo di nuovo! Questa volta chiaro e distinto! Che cos’è?)

Brusio: Bah, per me sono i soliti drogati che hanno preso “spinelli” per “Pipistrelli”…
(Un gracchiare più forte richiama la sua attenzione verso l’alto… un nido tra i rami torti della quercia antica di Amadeus Arkham… vecchio albero nodoso al centro del cortile e lasciato lì a memoria dell’impazzito fondatore)
(Crane lo fissa aguzzando la vista: una coppia di corvi sta nutrendo i piccoli nel nido… niente di strano, ma allora perché non riesce a distrarsi?)
“Cra…”
(Eccolo! Quel debole palpito non proviene dal nido, ma più giù… dalle foglie secche ai piedi del tronco... Come mai? Cos’è?!)
“Cra…”
(Gli altri non sembrano percepirlo né notarlo… eppure c’è un uccellino laggiù... è lì! Solo, indifeso e ignorato dai genitori… Perché?!)
“Cra…”
(Un orfano rifiutato perché troppo debole? O forse respinto…? O solo perduto e dimenticato?)
“Cra…”
(Il suo gracchiare ha un ritmo costante e sempre più fioco... una richiesta di aiuto che non troverà risposta mai più…)
“Cra…”
(Crane scatta in piedi! Il verso lo lacera dentro, come un’angoscia soffocante. I colleghi lo guardano incuriositi, mentre attraversa a grandi passi il cortile fino alle radici dell’albero, per chinarsi su quel mucchietto di foglie)
(Ed eccolo nei suoi palmi… piccola indifesa creatura implume, con appena la forza di esalare il suo flebile richiamo dal becco spalancato dalla fame)
(Crane racchiude leggermente le dita lunghe e sottili come artigli a protezione di quell’esserino sfinito e infreddolito, senza rendersi nemmeno conto che un sorriso di puro sollievo è affiorato sul suo cipiglio, mentre mormora un “ciao” simile a un rantolo)

Crane: (Rincuorato) “‘Mai più’ disse il corvo… e nulla più”
(Dissolvenza)

§§§

(Tre mesi dopo: il Dottor Batholomew è nell’ufficio del Direttore Arkham)
Dottor Bartholomew: Ho i risultati del test… e temo che non tutte le notizie le piaceranno…
Dottor Arkham: (Scettico) Ma davvero…?
Dottor Bartholomew: Sì, purtroppo il Dottor Crane non ha superato la prova... a dire il vero non si è nemmeno avvicinato al minimo sindacale…
(Mostra i dati: quasi tutti i parametri di valutazione dell’empatia rasentano lo zero!)
Dottor Bartholomew: Vede? La contrazione delle pupille e la registrazione delle microespressioni facciali non lasciano dubbi: non ha manifestato nessun legame o pietà… anzi, c’era una vena sadica nelle sue risposte e una punta di morbosità nell’analizzare chirurgicamente lo scenario…
(Jeremiah lo interrompe con un gesto della mano)
Dottor Arkham: Sta dicendo che il dottor Crane non è in grado di creare legami con gli animali?
Dottor Bartholomew: (Greve) Sì... e temo che sia il sintomo di qualcosa di peggiore...
(Jeremiah sbuffa contrariato)
Direttore Arkham: Sa cos’ha fatto il Professor Crane negli ultimi mesi? Ha allevato un corvo domestico.
Dottor Bartholomew: (Sbalordito) Davvero?!
Direttore Arkham: Già… era caduto dal nido e l’ha raccolto in cortile… sa quante lamentele ho ricevuto per quella bestiaccia?!
Dottor Bartholomew: No… quante?
Direttore Arkham: (Stressato) 42! Dallo staff, dai pazienti, dalle famiglie dei pazienti, dagli avvocati dei pazienti e dagli avvocati stessi!
Dottor Bartholomew: In effetti è un animale insolito…
Direttore Arkham: Quel dannato uccellaccio gracchia in continuazione e tiene svegli gli internati di notte, entra all’improvviso dalle finestre aperte, terrorizza i pazienti durante le sedute con Crane e lo segue dappertutto!
(Il dottor Bartholomew lo fissa perplesso e si rigira tra le mani il test)
Direttore Arkham: Gli abbiamo chiesto di liberarsene… ma a quanto pare non si può, perché i due sono estremamente “affezionati” e il corvo non vola via, ma rimane in zona… quindi, glielo richiedo: è davvero sicuro che quel test sia affidabile?!
(Il dottore non sa che dire, i risultati indicano alti livelli di sociopatia in praticamente metà dello staff… quindi si limita a scusarsi, raccogliere le sue cose e uscire dall’ufficio)
(L’uomo attraversa i corridoi, chiuso nei suoi pensieri, cercando di capire cos’abbia sbagliato)
(Arrivato all’ingresso esce in cortile e… il corvo lo fa sobbalzare, alzandosi in volo all’improvviso gracchiando da un cespuglio lì accanto!)
(Il dottore fissa interdetto l’uccello, che va a posarsi sulla spalla di Crane, seduto a leggere poco più in là)

Crane: (Insinuante) ‘Incubo’ l’ha per caso spaventata…?
(Il dottor Bartholomew deglutisce a vuoto cercando di darsi un contegno, mentre Crane gli rivolge un sogghigno storto alzandosi in piedi)
Crane: (Soddisfatto) Lo immaginavo…
(Il dottore si allontana a disagio, cercando di non voltarsi a guardare quella silhouette da Spaventapasseri con un corvo appollaiato sopra, il cui gracchiare lo sta ancora inseguendo e forse non lo lascerà “mai più”)

***: Ed ecco qui il mio piccolo spaccato nel passato di Crane ^_-
Certo, non si parla espressamente di un Fantasma del Natale Passato, ma come ho detto nell’intro il Natale non è necessariamente l’evento, la ricorrenza, la Festa…

Il Natale è anche scoprire che un serial killer come Crane ha un cuore da qualche parte sotto quella scorza dura ^_-
Ci sono dozzine di fumetti dove si sottolinea il fatto che nonostante tutto sia davvero affezionato al suo corvo e di come l’abbia allevato fin da pulcino…  come può conciliarsi una cosa simile con uno come lui, così crudele ed insensibile alla pietà?!
Beh, come sempre a Gotham City non esistono nette divisioni tra buoni e cattivi: gli eroi possono commettere azioni terribili nei momenti di rabbia e anche i criminali più feroci sono (sporadicamente) in grado di amare… ^_-
(O come minimo desiderosi di essere amati...)

Ho sempre pensato che trovare Incubo per Crane sia stata un’Epifania… un fulmine gli è passato per il cervello e quel flebile “cra” è diventato dirompente come il Cuore Rivelatore di Poe!
Un figlio rifiutato dai genitori, un orfano abbandonato e mai amato, una condanna ingiusta che lui ha vissuto sulla sua pelle e della cui sofferenza non potrà liberarsi “mai più”! >_<
Crane a ben vedere ha molto in comune con sua nonna: austero, crudele, severo e freddo… ma ciò che davvero ha patito dalla vecchia megera che l’ha cresciuto è stata l’anaffettività: la consapevolezza di essere odiato e respinto e che nessuno al mondo l’abbia mai amato…
E la visione di quel gracile pulcino sfinito deve avergli fatto scattare qualcosa dentro… perché sì, non tutti i serial killer vanno in giro a uccidere animali indifesi o a ribaltare testuggini nel deserto! XD
(Sì, è una citazione a Blade Runner! Complimenti se l’avete beccata XD)

Ah, prima che qualcuno faccia “awww” figurandosi un piccolo Calimero puccioso, vi ricordo che i corvi da piccoli sono bruttissimi, spennacchiati, grinzosi e fanno un casino bestiale:
https://www.youtube.com/watch?v=pnfawe1qPwI
Quindi no: non era affatto scontato raccogliere quella “cosa” e prendersene cura come si farebbe con un pappagallino o altri uccellini carini e coccolosi… ^^”
   
 
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