Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: GabrielleWinchester    29/12/2016    1 recensioni
Tu mi vedi felice? sono i pensieri di una persona famosa, la quale scosta il sipario della sua vita, molto spesso Inferno dietro una falsa parvenza di Paradiso, perché la mondanità non è sempre quello ci si aspetta...
Dal testo "Tu mi vedi felice?
Un filosofo francese affermò che per avere una vera opinione di una persona, beh bisognava aspettare la morte. Ed è la verità. Magari adesso mi odi, non sopporti il modo in cui canto o recito, magari disprezzi la mia vita dissoluta e piena di eccessi, non capisci anzi non ti capaciti di vedere qualcuno buttare la propria esistenza ed essere ingrato di un dono così meraviglioso, ma quando morirò, oh la coerenza che fugge e chi vuol essere lieto sia, citando Lorenzo il Magnifico, saresti pronto a farmi riemergere da quella melma che tu stesso mi hai buttato, solo per pulirti la coscienza"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera a tutti,
ecco a voi "Tu mi vedi felice?", un racconto introspettivo sulla vita di un vip, sul fatto che dietro i sorrisi, le stravaganze, ci stanno persone che cercano di emergere e di farsi vedere dagli altri, le lacrime dietro i sorrisi...un racconto per riflettere e per non giudicare. Spero che vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori nel racconto. I passaggi dal presente al passato sono volontari per dare più enfasi al racconto. Ringrazio di cuore tutti coloro che la leggeranno e la recensiranno, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite, ricordate, preferite e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-)
Tu mi vedi felice?
 
Tu mi vedi felice?
Vedi solo l’apparenza di ciò che si vuole vedere, perché fa più comodo indagare sui difetti che sulle qualità.
Tu mi vedi felice?
Molto spesso è una maschera portata per convenienza, i sorrisi larghi e freddi, la gente che ti abbraccia e ti osanna, tifoseria e boia nello stesso tempo.  Magari potresti pensare che io non avrei nessun motivo per essere triste e depresso, d’altronde chi ha i soldi non ha motivo d’esserlo!
Quanto ti sbagli!
Sono un essere umano, con i miei difetti e i miei pregi, la mia popolarità deriva da te, il quale decidi di seguirmi e di fare di me un idolo da rispettare e da osannare, una popolarità che è panacea e veleno,  un po' come l’antica accezione di farmaco.
I mie vezzi, le mie stravaganze, il mio modo di essere eccentricamente strambo derivano da un’anima tormentata, da chi non ha avuto nulla dalla vita, da chi è passato dall’Inferno più profondo a un Paradiso scintillante, più falso di uno zircone taroccato, messo spesso sopra un piedistallo, anche in occasioni in cui avrei meritato solo un calcio nel sedere.
Oppure da parte di chi ha un grande vuoto interiore, di chi ostenta una timidezza mascherata da sfrontatezza, un burrone che spacca il tuo spirito e devi cancellare perché non puoi, non devi essere infelice, dimostra di essere forte, di avere il mondo in mano, di avere un corpo atletico.
E mi raccomando, un profilo Instagram con molti seguaci.
Perché se non hai molti seguaci non sei nessuno, anche se bisogna distinguersi dalla massa.
Sorridi, fai bisboccia, bevi, urla, sii quello che la gente pretende e metti a tacere il resto.
Tu mi vedi felice?
Bevo un calice di vino, rosso come il sangue che il mio cuore pompa, il rumore del mouse che clicca annoiato sulle varie notizie che mi riguardano, notizie che riflettono ciò che la gente vuole sentire e non la verità.
Occhi, orecchie, mani, i cinque sensi bombardati da uno tsunami di informazioni, i quali viaggiano in impulsi elettronici e si incidono nella memoria, come un artista scolpisce il marmo.
Dio perdona, il Web no, i commenti sono lame taglienti che procurano ferite che non si possono rimarginare.
Sbagli?
Prenditi le tue responsabilità e sii calpestato, d’altronde è questa la vita che hai scelto.
Le notizie corrono veloci, sulla bocca di tutti, si arricchiscono di particolari, perdono di valore e di significato.
Tutti a sputare sentenze, ad emettere assoluzioni e condanne, tutti a sapere come sei, a conoscere il tuo riflesso mentre magari tu stai lì a cercare il segnale della tua anima, sballottata da tutto ciò che il mondo vuole che tu sia e non come tu sei veramente.
La modella Charlise Fyros, all’apice del successo, è stata beccata in compagnia di un’altra modella in atteggiamenti molto intimi…che questo sia l’inizio di una nuova liaison? Oppure è semplice amicizia?”
“L’attore David Niddle è stato appena arrestato in un ristorante. Secondo fonti interne della polizia, l’attore era in forte stato di agitazione, urlava e ha gettato il panico tra gli avventori del locale…”
“La figlia del calciatore David Widdlew è stata pizzicata mentre si baciava con un misterioso ragazzo, sicuramente…”
La nostra vita è una continua rappresentazione cinematografica, buona la prima e i refusi non si possono fare, perché sia mai, le persone famose non possono sbagliare, devono essere perfette e devono dare il buon esempio, moralmente ineccepibili e candidi come un agnellino che è stato appena lavato.
Con la candeggina Ace, il bianco più bianco.
Tu mi vedi felice?
Un filosofo francese affermò che per avere una vera opinione di una persona, beh bisognava aspettare la morte. Ed è la verità. Magari adesso mi odi, non sopporti il modo in cui canto o recito, magari disprezzi la mia vita dissoluta e piena di eccessi, non capisci anzi non ti capaciti di vedere qualcuno buttare la propria esistenza ed essere ingrato di un dono così meraviglioso, ma quando morirò, oh la coerenza che fugge e chi vuol essere lieto sia, citando Lorenzo il Magnifico, saresti pronto a farmi riemergere da quella melma che tu stesso mi hai buttato, solo per pulirti la coscienza.
Tu che vedi la mia vita solo rose e fiori, mentre non ti rendi conto dei retroscena, dei momenti di sconforto abilmente nascosti.
Io non posso lamentarmi, non ne ho il diritto.
Vedi i miei figli sguazzare nel lusso più sfrenato, viziati in maniera esagerata, in un lusso che viene spesso denigrato ed è l’emblema dello spreco assoluto, uno sputo a chi non riesce a sopravvivere a fine mese.
Ma non è tutto oro quello che appare.
Siamo la tristezza che si nasconde dietro la felicità, le belle parole dietro le lacrime, le comparse dietro i protagonisti di una prima teatrale.
Tu mi vedi felice?
È l’apparenza che inganna, è puzza profumata, è la solitudine sotto forma di festa.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: GabrielleWinchester