Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: ThorinOakenshield    02/01/2017    4 recensioni
Il clan di Merida è sempre stato in ottimi rapporti con i nani di Erebor. Un giorno, re Fergus decide di invitare re Thorin nel suo regno, e...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Che cosa mi prende?

Nella sala grande era calato il silenzio più totale. Tutti avevano smesso di fare quello che stavano facendo, impegnati a guardare interdetti il Re sotto la Montagna, il quale sembrava che stesse compiendo uno sforzo madornale per non spellare vivo qualcuno.
Il silenzio durò ben poco, infatti fu immediatamente interrotto da due giovani nani, uno moro e l’altro biondo, che scoppiarono a ridere senza il minimo contegno.
Merida era rimasta ferma a fissare Thorin Scudodiquercia, paralizzata dalla vergogna e dalla mortificazione. Si riprese solo quando Elinor la raggiunse e le fece un cenno con la testa, indicando il Re dei Nani.
Solo allora la principessa uscì dal suo stato di trance. Quindi corse verso il nano, dicendo: “Mi dispiace veramente tanto, scusatemi! Non volevo… vi ho fatto male?” Fece per toccargli il capo.
Thorin si spostò bruscamente. “Ho ucciso orchi grossi come querce e affrontato draghi sputafuoco, un osso di pollo non può solo che farmi il solletico” rispose con aria altezzosa e irritata.
Merida non si sorprese più di tanto, poteva immaginarsi benissimo che il nano non avrebbe reagito nel migliore dei modi. Del resto, l’avevano sempre detto tutti che aveva un caratteraccio. Peccato però, perché è proprio un bel tipo… Sgranò gli occhi. Merida, che vai pensando?! Da quando in qua ti interessano i maschi? E poi non dovresti ammirarlo, dovresti biasimarlo… hai sentito come ti ha risposto?! È soltanto un maleducato e pieno di sé.
“Mio signore, vi pongo le mie scuse più sincere” gli disse invece la regina Elinor, chinando il capo, composta e regale come sempre. “Sono sicura che mia figlia non aveva intenzione di fare ciò che ha fatto.”
Finalmente quel pallone gonfiato accennò un sorriso. Un mezzo sorriso, e Merida si sorprese a pensare che fosse ancora più bello con i lineamenti rilassati. “Non preoccupatevi, milady.”
Subito dopo si aggiunse anche re Fergus: “Vi pongo anch’io le mie scuse, sire Thorin. Mia figlia non voleva, quell’osso di pollo era indirizzato a me. Stavamo solo giocando, come abbiamo sempre fatto.”
“Accetto le vostre scuse, re Fergus” disse Thorin, chinando appena il capo. “Probabilmente non è successo nulla di grave o di stravagante, forse voi le femmine le educate in un altro modo…” E qui i suoi occhi si posarono su Merida. La stava guardando in un modo tutt’altro che dolce o amichevole. “Non ero preparato, perché da noi le fanciulle sono tutte quiete e disciplinate.”
Il modo austero con cui la stava guardando non le piaceva per niente. E che intendeva dire con quelle parole? Le stava dando della selvaggia? O, peggio ancora, stava insinuando che i suoi genitori non erano riusciti a educarla? Se la stava forse prendendo con loro?
Il sangue le montò alla testa, non riusciva più a ragionare. Gli avrebbe detto di tutto, fregandosene altamente della sfuriata che sicuramente le avrebbe fatto sorbire sua madre.
Fergus doveva aver capito che Merida stava per perdere le staffe, infatti le tastò il braccio, come a volerla fermare. Subito dopo guardò Thorin. “Sì, diciamo che la nostra Merida l’abbiamo tirata su in modo diverso rispetto alle altre principesse. E devo dire che un po’ è colpa mia…” Alzò le spalle. “Che posso farci? Amo mia figlia e mi piace giocare con lei. Anche se è grande, per me rimarrà per sempre la mia piccolina.” Le stuzzicò le guance, ma lei non gli sorrise come si sarebbe aspettato, stava ancora tenendo incollato il suo sguardo di fuoco su Thorin.
Il nano, dal canto suo, non sembrava meno propenso a mettersi a litigare.
Elinor guardò suo marito con sguardo supplichevole, come se gli stesse chiedendo di fare qualcosa.
Fergus allora batté le mani. “Cos’è questo mortorio?! È così che accogliamo i nostri ospiti?” gridò con energia. “Avanti, animo! Diamo mostra ai nani di Erebor della vivacità di noi scozzesi!”
E così la festa ricominciò.
 
Gli altri clan stavano continuando a bere, mangiare, scontrarsi, ridere sguaiatamente e a fare battute sconce. I nani si erano subito ambientati, perché le loro feste non erano tanto diverse dalle loro, anzi.
L’unico nano che non stava prendendo parte all’allegria generale, era Thorin. Se ne stava in disparte a parlare con la regina Elinor, in compagnia di un nano dalla lunga barba bianca, un nano dall’aspetto simpatico, tutto il contrario del Re sotto la Montagna.
Merida, invece, si trovava con Jasmine e Belle. Stava ancora guardando Thorin Scudodiquercia, mentre questi trattava con gentilezza sua madre e le faceva i complimenti, sostenendo che i suoi anni li portava bene, e che le voci che correvano su di lei erano vere, voci riguardo alla sua sorprendente bellezza.
La regina Elinor ridacchiava e ribatteva tutto, chiaramente lusingata e in imbarazzo.
Merida non poté fare a meno di chiedersi cosa le stesse succedendo: perché era invidiosa di sua madre? Perché voleva che quel nano maleducato e pieno di sé riservasse tutte quelle attenzioni pure a lei?
La principessa dai capelli rossi tornò presente alla realtà solo quando Jasmine le passò una mano davanti agli occhi.
Finalmente, Merida la smise di fissare Thorin.
“Hai finito di mangiartelo con gli occhi?” le chiese Belle, rivolgendole un sorrisino malizioso.
La ragazza sgranò gli occhi, come se fosse stata sorpresa che l’amica avesse potuto anche solo pensare che le piacesse quel nano. “Non provo interesse per lui!” sbottò. “Stavo solo pensando a quando deciderà di allontanarsi da mia madre. Non voglio che quel maleducato, pieno di sé, presuntuoso si avvicini alla mia famiglia!”
“Già, un maleducato pieno di sé e presuntuoso…” Jasmine assunse la stessa espressione di Belle. “Però è carino, eh?”
Merida si ritrovò con un piede nella fossa, la sua amica aveva proprio centrato il punto: quel pallone gonfiato era bello. Maledettamente bello. Non poteva negarlo.
Aveva sentito storie su di lui, storie che esaltavano il suo coraggio e il suo valore, e la ragazza l’ammirava per questo.
Poi poteva ben immaginare che fosse avvenente, perché aveva sentito più di una volta le donne cinguettare entusiaste del suo arrivo, quando era andata un po’ in giro. Inoltre, gli arazzi l’avevano sempre rappresentato come un bel nano, anche se non gli rendevano giustizia, perché, non appena se l’era ritrovato davanti, Merida era rimasta senza fiato.
In ogni caso, la principessa non disse nulla di tutto ciò, e si limitò a cambiare argomento: “Che ne direste di mischiarci alla folla?”
 
In mezzo alla folla, Merida aveva notato un nano in particolare, un nano che, insieme ad un altro biondo, aveva riso dopo che l’osso di pollo aveva colpito Thorin Scudodiquercia.
Più che il nano, sarebbe corretto dire che aveva notato il suo arco. Era bellissimo, di fattura nanica, forse era addirittura meglio del suo.
Il nano in questione era girato di schiena, impegnato a scherzare con uno dei giovani di un clan. Merida gli toccò la spalla, per attirare la sua attenzione.
Quando questi si voltò, rivelò un volto giovane e simpatico. Non diede neanche il tempo alla principessa di parlare, che le strinse la mano con energia, proprio come Thorin gli aveva insegnato di non fare, specie quando aveva a che fare con una donna. “Molto piacere! Il mio nome è Kili. Scusa se prima non mi sono presentato, principessa, ma meglio tardi che mai.”
Merida lasciò che il nano le tartassasse il braccio, sorridendo divertita. “Non c’è problema.” Quando, finalmente, Kili le lasciò le mano, la principessa diede un’occhiata al suo arco. “Mi piace il tuo arco.”
Il nano, sul momento, parve non capire di quale arco la principessa stesse parlando, infatti la guardò con aria smarrita. Quando voltò il capo e vide l’arma che spuntava dalla sua schiena, disse: “Ah, quell’arco… Sai, mi è sempre piaciuta quest’arma. Da piccolo ne volevo uno, ma mio zio Thorin diceva sempre: ‘L’arco è un’arma da elfo, un’arma da codardi, noi nani utilizziamo le asce e ci gettiamo sul nemico senza esitare.’” Durante la citazione, aveva imitato il tono profondo e possente dello zio, quello che faceva sempre per prenderlo in giro. “Poi, stranamente, sono riuscito a convincerlo a prendermene uno per il mio compleanno, quand’ero piccolo.”
Merida non aveva ascoltato una sola parola di quello che Kili le aveva detto. Aveva perso la concentrazione nel momento esatto in cui il nano aveva detto mio zio Thorin.
Kili doveva aver capito a cosa stesse pensando, perché le disse: “Non preoccuparti, non sono antipatico come mio zio.”
La principessa ridacchiò: questo lo aveva notato.
“Tu sai usare l’arco?”
“Certo” rispose la principessa, con orgoglio.
“Fantastico!” esclamò Kili. “Ti andrebbe di fare un due tiri?” Non le diede nemmeno il tempo di rispondere: l’afferrò per un polso e la trascinò fuori dalla sala. Somigliava tanto a un cagnolino scodinzolante che tirava il padrone per il guinzaglio, non vedendo l’ora di esplorare ogni singolo angolo di un determinato posto.
Mentre veniva trascinata via, Merida notò degli occhi di ghiaccio che la stavano fissando. Gli occhi di Thorin.
Magari è invidioso… pensò la principessa, sorridendo. E anche se fosse? Che te ne importa? Si chiese subito dopo, tornando in sé.
Perché avrebbe tanto voluto che quel nano le rivolgesse gli stessi complimenti che aveva rivolto a sua madre? Perché voleva che fosse invidioso nel vederla in compagnia di un altro maschio?
Che cosa mi prende?
 
L’Antro di Lucri:
 
Che cosa ti prende? Beh, diciamo pure che ti stai prendendo una gran bella sbandata, mia cara.
Lo so che non hai mai provato interesse per nessuno, che non vuoi fidanzarti, che vuoi scoccare frecce mentre galoppi su Angus verso il tramonto, con la tua chioma al vento, eccetera eccetera. Ma, diciamocelo, Thorin è un FIGO e fa un certo effetto. Persino una suora, se lo vedesse, perderebbe la testa e… voto di castità?? Quale voto?
Va bene, direi che ho sclerato abbastanza, ora la pianto che non vi facciate strane idee su di me XD.
Allora, vorrei mettere in chiaro due cose: Thorin non ci stava ASSOLUTAMENTE provando con la madre di Merida XD. Semplicemente è galante con le donne e stava rispettando il protocollo, ecco.
In secondo luogo, Merida non prova interesse per Kili, così come lui non prova interesse per lei. Tra loro due può solo sbocciare una bellissima amicizia, al massimo possono essere come fratelli.
Detto questo, vi saluto e vi ringrazio tantissimo per aver recensito o anche solo letto =).
Un bacione
 
Lucri
 
P.s. Vorrei dedicare questo capitolo a Fujiko91, che mi ha fatto questa bellissima immagine per il compleanno <3 – che è stato il 29 Dicembre, comunque.

 
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: ThorinOakenshield