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Autore: SognoDiUnaNotteDiMezzaEstate    26/05/2009    13 recensioni
Niente organizzazione, solo Shinichi e Ran alle prese con i loro sentimenti e le avventure di due semplici ragazzi liceali che imparano a conoscersi e a fare chiarezza sui propri sentimenti.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le Stagioni Dell’Amore

Capitolo Uno: Sfogo

Il suono della campanella annuncia a tutti gli studenti che l’intervallo è iniziato. Soddisfatta del mio lavoro chiudo il quaderno di matematica e lo ripongo accuratamente nella cartella.

Sonoko mi si avvicina sbadigliando sonoramente.

“Per fortuna è finita! Stavo per addormentarmi!” Sorrido. È proprio buffa! Lancia un occhiata al banco dietro di me assottigliando gli occhi. “A quanto pare non sono l’unica che trovava la lezione noiosa…” Mi volto nella sua stessa direzione, ma so benissimo a chi si riferisce.

Shinichi è placidamente addormentato con il capo poggiato sulle braccia incrociate sul banco. Sorrido, ma appena noto lo sguardo di Sonoko puntato su di me la mia espressione torna indifferente.

“Avrà lavorato fino a tardi…di nuovo…” Il tono mi esce un po’ acido. Ieri sera i nostri genitori sono andati a cena insieme e in principio saremmo dovuti andare con loro, ma all’ultimo momento Shinichi ha ricevuto una telefonata dall’ispettore Megure che lo pregava di aiutarlo in un caso.

Sonoko, capendo che qualcosa è andato storto tra di noi a causa delle sue manie, prende il quaderno dal suo banco, sbattendoglielo con forza sulla nuca.

“Kudo! Svegliati!” Prima che Shinichi si riprenda gli tira altri tre scappellotti con il quaderno.

“Mmm?” Finalmente le palpebre si sollevano e con una mano si stropiccia gli occhi, facendo scivolare lo sguardo da me a Sonoko.

“Era ora! Dormito bene?” Sonoko porta le mani sui fianchi, guardandolo truce.

“Sì, benissimo grazie!” Shinichi si stiracchia sulla sedia e, senza degnarmi di uno sguardo, si alza ed esce dalla classe. Improvvisamente mi passa la fame. Mi sento come se non riuscissi a respirare e sento gli occhi pizzicarmi.

“È proprio un idiota!” Sonoko sbuffa arrabbiata. “Dai vieni Ran, andiamo a farci un giro prima che finisca l’intervallo!” Detto questo mi prende per un braccio e mi trascina fuori dalla classe.

Durante tutto l’intervallo, passato girando per i corridoi dell’istituto, non presto ascolto ai continui commenti della mia amica riguardo ai ragazzi, e dopo alcuni minuti anche lei sembra essersene resa conto. “Ehi Ran, che hai?” Mi ridesto dal mio stato di semi-coscienza. Sonoko è davvero preoccupata.

“Mh?” Possibile che per colpa di quell’idiota debba far preoccupare anche gli altri?

“Cosa ha combinato di nuovo quel deficiente?” Riduce gli occhi a fessure, pronta ad avere una nuova scusa per tirargli dietro qualcosa.

“Niente, sono io che sono un po’ giù di morale, niente di che…” Sorrido, cercando di essere convincente. La mia migliore amica mi guarda diffidente. Non si è bevuta la bugia ma non sembra voler indagare oltre e a salvarmi arriva anche il suono della campanella.

Velocemente torno in classe, ma davanti alla porta trovo un gruppo di ragazze che tentano in tutti i modi di avvicinarsi a un punto fermo sull’uscio della porta.

Quando capisco chi è al centro della loro attenzione un moto di gelosia e rabbia mi cattura. A me non ha rivolto nemmeno uno sguardo in classe, invece a quelle oche starnazzanti sta rivolgendo sorrisi a trentadue denti! Questo è troppo! Prepotente mi avvicino alla folla, e spintonando alcune di quelle sciocche arrivo davanti a lui.

“Ran! Vuoi anche te un mio autografo? Oppure hai da consegnarmi una lettera come mia ammiratrice?” Sghignazza divertito, mentre il mio cuore inizia a sanguinare. Spaventata da quel suo lato e allo stesso tempo ferita ed arrabbiata alzo la mano in aria. Con uno schiocco il mio palmo e le dita si scontrano sulla pelle liscia della sua guancia. Lo stormo di ammiratrici restano immobili e silenziose. La sua guancia inizia ad arrossarsi mentre sento la mia mano bruciare per il colpo forse troppo forte. Sento gli occhi bruciare e che le lacrime sono ormai raccolte sulle ciglia e che nel giro di pochi secondi cadranno lungo le mie guance. Shinichi rimane immobile, con il volto leggermente girato dopo lo schiaffo e poi sposta lentamente lo sguardo su di me, confuso.

“Ran…ma…” Prima che finisca di formulare una frase di senso compiuto corro via. Passo vicino a Sonoko, che ha osservato la scena immobilizzata e la vedo lanciare un occhiataccia a Shinichi, e poi seguirmi. Mi rinchiudo in bagno, nascondendomi in una toilette chiudendo la porta a chiave.

Da sotto la porta scorgo i piedi di Sonoko. Resta immobile senza provare ad aprire la porta.

“Ran…” Sussurra dolcemente. “Ran, lo sai che è solo un idiota, non devi piangere per lui…” Sonoko è l’unica a conoscenza di quello che provo realmente per Shinichi, anche se molti nella nostra classe l’hanno ormai capito che per me lui è più di un semplice amico.

A quel pensiero i miei singhiozzi aumentano. Perché? Perché dovevo innamorarmi proprio di lui? Perché nonostante tutte le delusioni continuo a pensarlo? Perché non riesco a dimenticarlo?

“Ran… posso entrare?” Povera Sonoko, dal suo tono capisco che è tremendamente preoccupata. È la prima volta che faccio una scenata del genere davanti a qualcuno. Di solito mi rinchiudo in camera da sola a piangere e soffoco i singhiozzi nel cuscino, ma questa volta non ho resistito.

Sgancio il chiavistello della porta e lei entra nel piccolo abitacolo. Devo avere un aspetto orribile perché sgrana gli occhi terrorizzata. Appena richiude la porta mi abbraccia di slancio.

“Ran, non fare così… Shh… Non pensarci più…” Mi accarezza dolcemente i capelli, tentando di tranquillizzarmi.

“Gliela faccio vedere io a quel presuntuoso, appena esce di scuola! Se necessario chiamo anche Makoto! Così ci pensa lui a dargli una bella lezione!” No, non dovevano fargli del male.

Ma cosa sto pensando?! Dopo che mi spezza il cuore in tutte le maniere possibili voglio pure che l’unica a soffrire sia io?! Allora sono davvero masochista!

Mi stringo a Sonoko, sperando di riuscire a calmarmi.

Dopo qualche minuto mi riprendo. Sonoko mi fa un sorriso incoraggiante e insieme usciamo dal bagno, fortunatamente deserto. Quando il mio occhio cade sul mio riflesso nello specchio quasi rimango scioccata. Gli occhi sono rossi e gonfi e alcune ciocche di capelli sono rimaste appiccicate al mio viso. Mi avvicino ai lavandini e mi sciacquo il viso, sperando di cancellare almeno in parte i segni del pianto.

“Se rientriamo adesso la prof come minimo ci manda dal preside…” Sono preoccupata più per Sonoko che per me. A causa mia rischia un richiamo sul registro.

“No, non ti preoccupare. Lungo il corridoio ho incrociato la prof e l’ho informata che ti sentivi poco bene e che venivo a vedere come stavi.” Mi tranquillizzo. Quindi posso restare ancora un po’ in bagno tranquilla…

“So che è stupido ma…pensi che posso chiedere di tornare a casa? Non so se riuscirò a reggere lo sguardo di Shinichi una volta entrate…” Sonoko mi sorride comprensiva.

“Certo! Vieni, andiamo in segreteria. In effetti non hai una bella cera, dovrebbero mandarti a casa senza problemi!” Le sorrido grata. Insieme ci dirigiamo verso la segreteria, imbarazzata per quel mio sfogo improvviso. Come mi comporterò quando ci rivedremo non lo so, e per il momento non voglio nemmeno pensarci. Di certo sarà molto imbarazzate. Chissà se con questo mio sfogo ha capito qualcosa sui miei sentimenti… No. Sicuramente non ha capito niente. Come sempre del resto. Dopo una decina di minuti mio padre arriva a scuola a prendermi. Saluto Sonoko abbracciandola e ringraziandola del grande aiuto che mi ha dato, e poi salgo in auto con mio padre, che preoccupato mi domanda cosa mi è successo.

“Niente papà, ho solo un po’ di nausea…”

Apprensivo mi riaccompagna a casa e una volta sdraiata nel letto cado in un sonno profondo, ma di certo non tranquillo.


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CIAO A TUTTI *-* HO CAMBIATO LEGGERMENTE LA GRAFICA E NON APPENA AVRO' TERMINATO DI SCRIVERE LA STORIA PROCEDERO' CON UNA RILETTURA TOTALE DEI CAPITOLI, COSI' DA ELIMINARE GLI ERRORI FATTI :) A PRESTO ^^


 

Tratto dal Capitolo Due: Perdono

Assottiglio gli occhi e mentre ride gli schizzo un po’ d’acqua addosso. Si volta guardandomi minaccioso. Sorrido furba.

“Vuoi la guerra Mori?” Si avvicina pericolosamente a me con il viso. Possibile che tutta questa vicinanza non gli faccia il minimo effetto?

“Tanto sai che perderai!” Mi riprendo, ricambiando lo sguardo di sfida.

   
 
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