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Autore: Giulz95    04/01/2017    0 recensioni
"Dopo un inverno così, la primavera non può che essere un toccasana, no?"
[...]
"Io non voglio mettervi in pericolo." Trattengo le lacrime. "E finché siamo per strada, finché mi sveglio urlando nel cuore della notte, finché ho queste allucinazioni... Sono un pericolo per tutti voi."
"Nessuno qui vuole che tu te ne vada, bambina." L'uomo mi prende la mano stringendola.
"Questo Avi... Sa che sei amata qui? Sa che non c'è nessuno che preferirebbe farti andare via?"
Cazzate. Tutte cazzate. Nessuno ti ama quanto me, Julie. Nessuno. Gli fai solo pena. E occasionalmente comodo.

...
Terzo capitolo della saga! e perdonate il solito ritardo :3
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Sono quasi arrivata all’ingresso dei sotterranei quando sento il rumore dei suoi passi. Mi fermo, e Daryl mi si para davanti, il corpo di Carol tra le sue braccia. Lo guardo per un attimo prima che lui parli.
 
“È viva.”
 
“Cosa?” Lo lascio passare, continuando a seguirlo verso la cella di Carol. “Daryl?”
 
“È solo svenuta. Si era chiusa in una cella d’isolamento. Deve essere disidratata.” Entra nella stanzetta prima di adagiare la donna, ancora priva di sensi sulla sua brandina. “Vado a prenderle dell’acqua. Rick è tornato?”
 
“Sì, è fuori con gli altri, e con la bambina.” Mi avvicino a Carol, sedendomi accanto a lei. “Ci sono delle bottigliette chiuse nella nostra cella. Sto io con lei.”


L’uomo annuisce prima di uscire dalla cella velocemente. Prendo la mano della donna stringendola e le sfioro la guancia. “Ehy? Carol, riesci a sentirmi?”
 
“Mmh.” Apre gli occhi lentamente, mettendomi a fuoco nella stanza. “Dove… Julia?”


“Ben tornata.” Sorrido, trattenendo le lacrime. “Daryl è andato a prenderti dell’acqua. Riesci a tirarti su un pochino?” Annuisce prima di cercare di alzarsi a sedere lentamente e appoggiandosi a me. “Ecco, così… Tutta intera?”
 
“Sì…” Daryl compare sull’uscio della cella con due bottigliette d’acqua in mano. Quando la vede si ferma e annuisce leggermente prima di entrare e posare una bottiglietta ai piedi del letto, per poi aprire l’altra e passarla alla donna, che la accetta volentieri, bevendone subito un sorso.
 
“Piano. Non esagerare, devi riassumere liquidi un po’ alla volta.”
 
“Grazie.” Carol guarda me e poi Daryl, prima che dei rumori e delle voci provengano dalla sala ricreazione.
 
“Vado a dare un’occhiata.” L’uomo annuisce, prima di uscire dalla cella. Mi volto di nuovo verso Carol, posandole una mano sulla schiena.
“Pensavamo fossi… Sembra quasi un miracolo.”
 
“Lo è stato.” Annuisce sorridendo. “Pensavo di morire in quella cella. Se Daryl non mi avesse trovato…”
 
“Beh, l’ha fatto. Se qui, no? È questo che conta.”
 
Dei passi si avvicinano dal corridoio, e dopo poco tempo Daryl ritorna alla cella seguito da Rick e gli altri. Lo sceriffo sembra non credere ai suoi occhi quando vede Carol seduta accanto a me. La aiuto ad alzarsi, e quando lo sceriffo si rende conto di chi ha davanti agli occhi la tira a sé, abbracciandola e ringraziando Dio. Carol abbraccia Hershel subito dopo, ma quando vede la piccola si volta verso Rick, chiedendogli conferma con lo sguardo. Lo sceriffo nasconde il volto, piangendo e Carol gli sfiora il viso, facendogli le sue condoglianze. Abbasso lo sguardo anche io, la mancanza di Lori è ancora qualcosa di cui mi devo ricordare di tanto in tanto. La donna era diventata una figura materna anche per me, e il pensiero di non averla più attorno è surreale. Mi alzo dalla brandina avvicinandomi a Daryl, che mi osserva attentamente prima di circondarmi le spalle con un braccio e tirarmi a sé.
 
“Tutto ok?” Mi sussurra, mentre Carol prende la piccola Grimes in braccio.
 
“Sì.” Annuisco, prima di alzare lo sguardo verso la grata che separa il blocco dalla saletta e vedere una donna osservarci. “Chi è quella?”
 
Rick alza lo sguardo sul mio prima di seguirlo verso la donna.
 
“Non lo sappiamo. L’abbiamo trovata davanti alla recinzione. Era ferita.”
 
“E l’hai fatta entrare?” Non mi pare affatto una buona idea.
 
“L’abbiamo disarmata. Aveva del latte in polvere.” Aggrotto le sopracciglia. “Dobbiamo capire perché.”
 
Aveva del latte in polvere ed è riuscita a trovarci. Ciò vuol dire che molto probabilmente ha incontrato Maggie e Glenn, e se loro non sono qui… Questa cosa non mi piace per niente.

 
... 
 
Lasciamo Carol con Beth e la bambina, mentre io, Daryl, Hershel e Rick raggiungiamo la donna di colore nell’ala ricreazione. È seduta su uno dei tavoli in metallo, e tiene uno straccio premuto sulla ferita alla gamba. Poso il suo zaino sul tavolo di fronte, dietro di noi, in modo che non possa tentare nulla. Ha lo sguardo piuttosto incazzato, e sinceramente non so se convenga o meno fidarsi di quello che dice. Rick si mette in piedi davanti a lei, la mano appoggia alla Python sul suo fianco, mentre Daryl tiene la balestra abbassata, ma pronta all’uso.
 
“Possiamo curare la tua ferita. Darti del cibo, acqua e rimandarti per la tua strada.” Lo sceriffo le parla con calma. “Ma prima devi dirci come ci hai trovati e perché avevi il latte artificiale.”
 
La donna si guarda attorno prima di parlare. “Era stato abbandonato da un ragazzo asiatico e da una bella ragazza bianca.” Glenn e Maggie.
“Li hai visti?” Incrocio le braccia sotto al seno. “Sono stati attaccati?”
 
“Sono stati catturati.” La donna sposta lo sguardo sul mio.
 
“Da chi?”
 
“Dallo stesso stronzo che mi ha sparato.”

“Fanno parte del nostro gruppo. Dicci cosa è successo, subito!” Rick le si avvicina e sembra perdere la pazienza. Posa la mano con forza sulla ferita della ragazza, che salta con un verso di dolore prima di alzare il dito contro lo sceriffo e minacciarlo.
 
“Non provare più a toccarmi.”
 
Daryl alza la balestra puntandola alla testa della donna. “È meglio se cominci a parlare, o la ferita da arma da fuoco sarà l’ultimo dei tuoi problemi.”
 
“Ehy, ehy!” Cerco di mettermi in mezzo. Non credo ci si possa fidare di questa tizia, ma perdere la calma non servirà a nessuno. “Cerchiamo di mantenere la calma, d’accordo? Torniamo all’inizio.” La guardo negli occhi. “Sai dove li hanno portati?”
 
“Non vi dirò dove trovarli.” Mi osserva con uno sguardo di sfida, e sembra quasi un animale selvatico spinto in un angolo, pronto ad attaccare alla giugulare. È pericolosa, decisamente, ma non penso che cercherà di fare qualcosa qui. Troppa gente, troppe armi puntate addosso.
 
Rick fa abbassare la balestra a Daryl, prima di fronteggiare di nuovo la donna, che intanto si è alzata a fatica, zoppicando sulla gamba sana.
 
“Sei venuta qui per un motivo, no?”
 
La donna ci pensa un attimo prima di rispondere.
 
“C’è una città: Woodbury. Con 75 sopravvissuti, li avrà portati lì.”
 
“Un’intera città?” Chiedo sottovoce, stupita.
 
“È gestita da un tipo che si fa chiamare Governatore. Un bell’uomo, affascinante. Un tipo alla Jim Jones.”
 
“Uno stronzo.” Si voltano tutti verso di me. “Giusto?”
 
La donna annuisce prima di voltarsi verso Daryl.
 
“Ha degli uomini?”
 
“Sì, degli aspiranti paramilitari. Ci sono sentinelle su ogni muro.”
 
“Sai come entrare?” Rick le chiede.
 
“Il posto è sicuro contro i vaganti, ma noi potremmo farcela.”
 
“Come sapevi che eravamo qui?”
 
“Hanno nominato una prigione, dicendo che era molto vicina rispetto a dove stavano.”

Rick la guarda per un po’ prima di annuire e voltarsi verso Hershel, indicandolo alla donna.
 
“Lui è Hershel. Il padre della ragazza che è stata rapita. Si prenderà cura di te.” Si volta verso me e Daryl, accennandoci di seguirlo, e così facciamo. Dobbiamo prepararci.
  
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