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Autore: Monique Namie    07/01/2017    5 recensioni
Ambientazione steampunk.
Da una parte, un sensitivo guidato da una premonizione giunge in una città sconosciuta: un posto meraviglioso in cui architetture del passato e del futuro si mescolano. Dall’altra, una principessa, soggiogata da un re e una regina alquanto manipolatori, è sulla soglia di una crisi di pazzia. Le loro strade sono destinate a incrociarsi e i due, in apparenza così diversi, scopriranno di essere in qualche modo legati.
- NOTA: È presente una scena lime che è uno dei motivi principali per cui ho scelto il rating giallo.
{Questo racconto ha partecipato al contest "È una storia sai..." indetto da Najara sul forum di EFP}
[Storia da revisionare]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Princess Sci-fi Story'
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1.uno

Racconto IV classificato al contest "È una storia sai...", indetto da Najara sul forum di EFP:

Prompt:

Canzone 11: Il pianeta del tesoro: "Ci sono anch'io"

Immagine A: Guard, by wlop


Inizialmente avevo scritto questo racconto anche per il contest "Stempunk tendencies". Anche se, alla fine, ho deciso di non partecipare più, le immagini che avevo scelto sono comunque presenti nel testo. Eccole:

Personaggio: diamante.

Ambientazione: n. 13




LA PRINCIPESSA

E IL SENSITIVO

1.

Quella mattina, erano appena le cinque quando la principessa Fenna – secondogenita della famiglia reale Kasde Probas – si svegliò pervasa da una strana euforia. Il lenzuolo di seta era in parte scivolato giù dal letto a baldacchino, segno che aveva passato una notte di sonno movimentato.

La giovane si alzò e andò a sedersi davanti al comò in noce con specchiera, poi passò una mano su una piccola fotocellula a lato dello specchio.

«Caro diario», cominciò la principessa, parlando a bassa voce all’immagine riflessa davanti a sé. «Ho fatto un sogno stranissimo. Innanzitutto, vedevo me stessa agire dall’esterno. Ogni parola proferita, ogni cenno, ogni emozione era vicinissima, ma allo stesso tempo sembrava non appartenermi.» Portò due dita alle tempie in un gesto che sembrava voler catturare reminiscenze lontane nella sua mente. «Sento che i ricordi stanno già iniziando a sfumare…»

Si fermò qualche istante a fissare lo specchio. Quel grazioso visino privo di rughe, che dimostrava meno anni di quanti ne avesse in realtà, ricambiò l’occhiata confusa. Nemmeno i capelli argentati, che di solito suscitavano l’idea di persona vissuta, riuscivano a farla sembra più matura.

In basso, nell’angolo destro della cornice dorata della grande specchiera, lampeggiava una lucina rossa che indicava che la registrazione era in atto. Sospirò provando nuovamente a riordinare i ricordi; non riuscendoci si spazientì e decise di giocare il suo asso nella manica. Prese la boccetta colma di elisir che aveva distillato la sera prima, e che aveva lasciato sopra il comò guidata da una specie di presentimento; la osservò per qualche secondo e poi bevve tutto d’un fiato. Dopodiché indossò un braccialetto rigido d’argento con una grossa pietra azzurra incastonata al centro. La pozione fece subito effetto e lei si addormentò seduta sulla poltroncina e con il capo adagiato sul legno duro del mobile. La pietra del braccialetto che indossava iniziò a mandare bagliori ritmici; pian piano il suo pulsare si sincronizzò con quello della lucina rossa dello specchio, segno che il suo subconscio aveva iniziato a trasmettere.

Il sogno completo restò impresso nella memoria interna del diario della principessa. Una volta terminata la registrazione, la lucina che segnalava la trasmissione si spense. Lo specchio restò acceso per un altro quarto d’ora prima di andare in stand-by. Poi, visto che nessuno aveva più cercato di comunicare con esso, si attivò un programma che trasferì quanto ricevuto in un archivio di sistema protetto da una password generata automaticamente.

Quando, pochi minuti più tardi, la principessa riprese conoscenza si sentiva ancora pervasa da una piacevole euforia. Lei non lo sapeva, ma la pozione che aveva preparato aveva funzionato perfettamente: si era venuto a creare un collegamento fra il proprio subconscio e il dispositivo, installato nella specchiera, capace di leggere e tradurre le onde cerebrali. Tuttavia, per colpa di un effetto collaterale, Fenna non ricordava ciò che era accaduto dal momento successivo in cui aveva bevuto la pozione. Un po’ confusa riaccese il diario-specchio per controllare gli ultimi dati registrati, ma non trovò alcuna traccia recente. Credette, quindi, che il suo distillato avesse fallito e che il sogno fosse andato perduto per sempre. Si tolse il braccialetto e, con un gesto di stizza, gettò via la boccetta vuota di vetro che, al contatto con il pavimento, andò in frantumi.

Si rimise a letto senza riuscire a chiudere occhio finché, alle sette in punto, qualcuno bussò alla porta della camera. Era il consueto consigliere reale addetto alla colazione che, dopo averle dato il buongiorno, le annunciava di aver preparato un sano e nutriente spuntino.

La giovane s’incamminò scalza verso la porta, la veste da notte che strusciava sul pavimento. Passò distratta davanti al comò e finì per ferirsi superficialmente un piede con una scheggia di vetro della boccetta rotta in precedenza. «Questa giornata inizia proprio a meraviglia», commentò in tono sarcastico rivolgendosi a se stessa.






Note autore:

Salve a tutti, lettori e avventurieri.

Dunque, questo capitoletto è un po' breve e lo sarà anche il prossimo. Tendo a considerarli entrambi come anti-prorogo e prologo. Consiglio di proseguire la lettura per avere più chiara la situazione. Mi è stato fatto notare, e purtroppo sono d’accordo anch’io, che questo prorogo rivela gran poco. Per questo motivo, prima di pubblicare nel blog, cercherò di revisionarne i capitoli rendendoli tutti più o meno della stessa lunghezza, e mettendo più carne al fuoco, in modo da saziare anche i lettori più avidi.

Oltre a ciò, vi svelo che il racconto ha bisogno di una revisionata. L'ho scritto velocemente in modo da stare dentro ai tempi (e al numero massimo di parole) del contest. Per cui non è risultato proprio come avrei voluto. Ringrazio molto chi deciderà di leggere e di lasciarmi una recensione.

---

Questo racconto è un'opera di fantasia. I personaggi e le situazioni presenti sono frutto dell'immaginazione.





"La principessa e il sensitivo"
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