“… rimasi in ascolto del dolce vento che soffiava tra le erbe, e mi chiesi chi mai potesse pensare a tormentosi sonni per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.”
(Emily Brontë, "Cime Tempestose")
Epilogo
Rachel era di nuovo in piedi, nella stessa sala semibuia di prima. Sapeva di esistere ancora, poteva muoversi, poteva vedere Voldemort e i Mangiamorte, ma c’era un’unica grande differenza, perché vedeva anche se stessa accasciata per terra, senza vita.
Era spaventata. Se quella era la morte, non se l’era mai immaginata così. Era orribile guardare in faccia se stessa da morta, e per di più non aveva la più pallida idea di cosa fare.
Voldemort sembrava irritato.
“Che sciocca ragazza…” diceva, ma Rachel quasi non lo udì, come se fossero stati a una grande distanza.
Al contrario, una seconda voce, che la chiamò per nome in quel momento, parlò forte e chiaro.
Rachel
si voltò e improvvisamente
si sentì invadere da una felicità immensa.
Credeva
di sognare. In un primo
momento pensò che dovesse trattarsi di un prodotto della
propria immaginazione
e nulla di più. Ma sapeva cosa ascoltare: il suo cuore non
mentiva e nemmeno il
calore che la assalì e che, in vita, le avrebbe tolto il
respiro.
Davanti a lei c’era Regulus, non stanco e pallido com’era stato di recente, ma molto più sereno e in salute.
“Reg…”
disse, con la voce
spezzata. “Allora non mi hai lasciata”.
“Non
l’ho mai fatto” rispose lui,
allargando le braccia per accoglierla.
Rachel tuttavia esitò, colta da un dubbio. Non voleva che succedesse come nei sogni che aveva fatto negli ultimi giorni. Tuttavia, qualcosa nell’espressione di Regulus le diceva che stavolta sarebbe stato diverso.
Tese la mano per sfiorarlo e scoprì di poterlo toccare.
Felice
come non era più stata,
finalmente lo abbracciò. Lui la strinse a sua volta, quasi
dimentico di tutto
quello che era successo. Ormai non importava più,
perché erano di nuovo
insieme.
Per
Rachel era incredibile
rendersi conto che non fosse cambiato niente. Quello che provava per
lui non
era stato cancellato, ma anzi, adesso era mille volte più
forte. Regulus sentiva
le stesse identiche sensazioni. Entrambi si sentivano finalmente
completi.
“Non
volevo che morissi” disse
lui, tuttavia senza il tono cupo che avrebbe usato in vita.
“È
stata colpa mia. Non avrei
dovuto aspettare così tanto per uscire di casa. Mi dispiace
solo di non aver
potuto consegnare il tuo messaggio”.
“Non
preoccuparti. Silente lo scoprirà lo
stesso. Sei stata coraggiosa fino in fondo. Hai fatto in modo che
Voldemort non
sapesse nulla, anche se questo ti è costato la
vita”.
“È
stata una mossa avventata da
parte sua uccidermi” commentò lei.
“Non
sai quanto… Nella sua
infinita arroganza, ha creduto di essere in grado di scoprire tutto,
senza
sapere che noi eravamo gli unici due a sapere quello che cerca. Crede
di essere
l’unico a conoscere certe cose, povero illuso. In questo modo
ha già firmato la
sua condanna. Peggio per lui”.
Rachel lo guardò negli occhi, pensando che non avrebbe mai più voluto distogliere lo sguardo.
“Che
cosa devo fare adesso?”
chiese.
“A
questo punto dovresti scegliere
se diventare un fantasma o no. È una decisione concessa ai
maghi, ma di solito
non è la migliore. Non vorrai trascorrere
l’eternità in compagnia del Barone
Sanguinario?”
“Io
voglio solo restare con te”
rispose lei, convinta.
“Allora
seguimi” disse lui, tendendole
la mano.
Rachel esitò un attimo, guardandosi alle spalle.
I Mangiamorte stavano uscendo dalla stanza, lasciando Voldemort ai propri pensieri.
“Ignoralo” la richiamò Regulus. “Prima o poi toccherà anche a lui, e quando accadrà non vorrei trovarmi al suo posto”.
Rachel voltò le spalle all’Oscuro Signore e afferrò la mano di Regulus.
Un attimo dopo la stanza buia scomparve intorno a loro, e si ritrovarono in mezzo ad un paesaggio fantastico.
Una
spiaggia candida come la neve
si perdeva oltre l’orizzonte, e sembrava non finire mai. O
forse era veramente
così. Il mare, piatto e limpido, rifletteva la luce
rossastra del tramonto, che
si avviava a diventare azzurrina come quella della luna.
Sulla
destra della spiaggia,
invece, cominciava una foresta in cui il verde brillante era a tratti
interrotto dai colori vivaci dei fiori.
Rachel
osservò attentamente il
paesaggio, meravigliata. Poi tornò a guardare Regulus e
sorrise.
“Te
l’avevo detto che ti avrei
seguito anche in capo al mondo” disse.
“Ora
ne sono contento” rispose
lui, senza lasciarle la mano.
“È
meraviglioso. Non me lo
aspettavo così. Ho sempre avuto paura di…
bè, di morire. E pensare che
Voldemort teme la morte più di ogni altra cosa”.
Non era stupita del fatto di aver pronunciato quel nome senza più paura. Ormai per loro Lord Voldemort non era altro che un misero cui sarebbe toccata una sorte orrenda.
“Probabilmente ne ha paura perché lui non vedrà niente di tutto questo. A ognuno spetta quello che ha meritato” spiegò Regulus.
Rachel tornò a guardarlo negli occhi. Non avrebbe mai più voluto distogliere quello sguardo, perché ora finalmente lei e Regulus erano diventati un tutt’uno: niente e nessuno li avrebbe mai più potuti separare.
“Non
so cosa fare prima” confessò
lei. “Vorrei restare così per sempre, ma mi
piacerebbe anche esplorare questo
posto”.
“Fai
con comodo. Abbiamo tutto il
tempo del mondo” rispose lui, posando la fronte contro la sua
ma sempre senza interrompere
il contatto visivo, specchiandosi nei suoi occhi neri e luminosi al
tempo stesso.
Era
tutto così diverso da come si
erano immaginati. Entrambi credevano che da morti non avrebbero provato
più
nulla, che i loro cuori avrebbero cessato di battere, e invece non era
così.
Ogni
istante era come rivivere
con la stessa intensità il momento in cui avevano capito di
essersi innamorati,
o quello in cui si erano baciati per la prima volta: le stesse emozioni
elevate
all’ennesima potenza.
I
loro cuori battevano
all’unisono, come se fossero stati una cosa sola, a un ritmo
che era musica per
le loro orecchie.
Ciascuno
dei due ora aveva
l’assoluta certezza di dipendere totalmente l’uno
dall’altra e che se lui non
fosse esistito, non sarebbe esistita nemmeno lei, e viceversa.
“Ti stavo aspettando” le confessò Regulus. “Sapevo che saresti arrivata presto, ma sarei rimasto ad attenderti, anche se fossi sopravvissuta ancora per molto altro tempo”.
Rachel gli sorrise e rispose:
“Non
sarei mai potuta
sopravvivere senza di te, e lo sai”.
“Sì…”
Avevano desiderato di restare uniti per sempre e, adesso che si trovavano a poter vivere un’eternità insieme, erano entrambi convinti che fosse valsa la pena di compiere quei sacrifici tanto sofferti e temuti.
Ne era valsa la pena, per loro stessi e per il futuro del mondo magico.
Fine
*Angolo autrice*
E
siamo arrivati alla fine. Spero che questo breve epilogo vi sia
piaciuto. Ho voluto inserirlo sia perchè quella degli amanti
che
si riuniscono dopo la morte è un'idea che mi ha sempre
affascinata, sia perchè ho letto una cosa molto simile in
una
versione per ragazzi di Romeo e Giulietta: quasi non la faceva
più sembrare una tragedia.
Siete stati veramente
tanto gentili, non mi aspettavo tutte queste recensioni! Mi dispiace
veramente tanto di aver già finito questa storia, non
credevo che mi avrebbe coinvolta così tanto... Ormai Regulus
me lo sogno di notte!
Alohomora
(come ti ho già detto, non credo che a Rachel sarebbe venuto
un Avada Kedavra...comunque, grazie per aver partecipato
così tanto alla mia storia, sei stata una dei lettori
più fedeli! Nemmeno io al momento so scrivere una risposta
coerente, sarà l'emozione per la fine della storia...
Rimedierò via mail, a mente fredda)
_Mary
(la tregua mi sa che me la prenderò, ma intanto
scriverò lo stesso, non ti preoccupare, è che
devo rifletterci bene sulle cose: non a casom il primo abbozzo di
Slytherin Love ho cominciato a idearlo addirittura a inizio dicembre)
LMP
(hai ragione, i vigliacchi sono sempre di più...sulla
stazione hai indovinato, complimenti! In effetti, mi sono anche
ispirata al capitolo "King's Cross", anche se ho cambiato qualcosina!)
dirkfelpy89
(ecco, quasi quasi è stato meglio che già lo
sapevate come sarebbe finita)
Pan_Tere94
(mi è dispiaciuto tantissimo farle bruciare la
lettera, ma purtroppo era inevitabile... Meno male, sono riuscita a
mantebermi fedele alla storia originale, temevo di non farcela!)
MEISSA_S
(non so veramente cosa dire, sono rimasta a corto di parole per quanto
sono rattristita dalla fine di questa storia... Comunque, non posso che
ringraziarti per avermi seguita fino a questo momento)
Ringrazio anche quelli che hanno sempre recensito (Pervinca Potter 97, Pepesale, Basta_MarySue, Hermione Jean Granger, lyrapotter) ma che non hanno fatto in tempo a commentare il capitolo di questa mattina, e anche chi ha letto quasi tutti i capitoli insieme, come malandrina4ever, e chi ha aggiunto la storia ai preferiti
Grazie di cuore, spero di sentirvi presto!Ps: risponderò via mail a tutte le recensioni a questo capitolo, non temete!
Giulia