Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: ThorinOakenshield    09/01/2017    3 recensioni
Il clan di Merida è sempre stato in ottimi rapporti con i nani di Erebor. Un giorno, re Fergus decide di invitare re Thorin nel suo regno, e...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scontri

La freccia si allontanò dall’arco, sibilando.
Il braccio di Merida era teso, la sua fronte ancora aggrottata.
Kili osservò la punta centrare perfettamente il bersaglio, e sulla sua bocca andò a formarsi una piccola o, in segno di stupore.
La ragazza, poco dopo, rilassò i muscoli, e sul suo volto si delineò un sorrisetto soddisfatto.
Il nano iniziò ad applaudire entusiasta, fischiando ed acclamando la ragazza.
La principessa fece un lieve inchino.
Kili sarebbe andato avanti a complimentarsi e ad entusiasmarsi, se una voce famigliare non avesse raggiungo le sue orecchie. Una voce profonda, possente e severa, una voce che conosceva fin troppo bene, la voce di qualcuno che lo stava cercando e che non sembrava affatto contento.
L’espressione del giovane nano mutò: da euforica, divenne preoccupata, come se si fosse trovato su una nave e una tempesta letale fosse stata imminente.
Merida invece alzò gli occhi al cielo: anche lei aveva riconosciuto quella voce, e già sapeva che quella persona avrebbe avuto qualcosa da ridire.
Thorin li raggiunse all’aperto e prima guardò Kili, per poi posare il suo sguardo severo su Merida. Quando vide l’arco in mano alla ragazza, i suoi occhi si ridussero a due fessure. “Non dovresti mettere in mano un’arma a una donna.”
Il giovane nano balbettò qualcosa di incomprensibile, chiaramente in soggezione a causa della presenza di suo zio.
Per fortuna, la ragazza accorse in suo aiuto, più aggressiva che mai: “Veramente lui non mi ha messo nessunissima arma in mano! Questo arco è mio!”
Thorin dapprima la guardò sorpreso, per poi diventare leggermente divertito. Le sue labbra si incresparono in un sorrisetto sghembo e canzonatorio, mentre le sue braccia si incrociarono sul petto. “Se non riesci nemmeno a colpire il tuo bersaglio con un osso di pollo, temo che i tuoi genitori non siano stati molto saggi nel regalarti un arco.”
La principessa corrugò la fronte. Non solo aveva messo in discussione le sue capacità di arciera, ma aveva di nuovo tirato in ballo i suoi genitori. Questo era decisamente troppo.
Ringhiando, Merida scoccò rapida un’altra freccia, facendola finire precisamente nel pallino rosso, tagliando a metà quella che aveva scoccato prima.
Kili sgranò gli occhi, sempre più colpito, e la stessa cosa fece Thorin, senza però abbandonare la postura altezzosa e distaccata che aveva assunto quando si era rivolto alla fanciulla.
Merida si voltò per incontrare il volto di Thorin Scudodiquercia. Come aveva sperato, il nano era rimasto senza parole. Non poté fare a meno di sorridere soddisfatta. “E così, una donna non dovrebbe tenere in mano un’arma?” gli chiese vittoriosa.
Il nano ritrovò subito la sua compostezza. “Si è trattato solo di fortuna.”
“Voi sapreste fare di meglio?” gli chiese la principessa, con un’aria di sfida.
Kili fece cenno di no con la testa, e cercò di dire alla sua nuova amica di non continuare, di non sfidare suo zio e, specialmente, di non farlo arrabbiare.
Thorin rise forte. “Signorinella, lo sai con chi stai parlando?” le rispose con aria altera.
“Certo che lo so” disse Merida. “Con il prode e valoroso Thorin Scudodiquercia, colui che è riuscito a difendersi da un orco grande e grosso servendosi solo di un ramo di un albero” aggiunse con enfasi, chiaramente per prenderlo in giro, e di questo il nano se n’era accorto, infatti l’aveva incenerita con lo sguardo. “Se siete così invincibile come tutti dicono, sono sicura che non dovreste avere problemi nel dare filo da torcere a una ragazzina come me.” Detto questo, tenne il suo sguardo impertinente e di sfida incollato al nano, in attesa della sua risposta. Mise le braccia conserte, sicura di sé.
Kili indietreggiò, temendo una sfuriata da parte dello zio.
Thorin non se lo fece ripetere due volte: afferrò l’arco che Merida stava tenendo in mano, dopodiché si preparò per dare mostra delle sue abilità di arciere.
Il Re sotto la Montagna corrugò la fronte, osservando concentrato il bersaglio, mentre Merida si era fatta da parte e osservava altezzosa la scena.
Thorin era pronto per scoccare la freccia, quando qualcuno lo raggiunse urlando: “Ah, eravate qui! Perché siete spartiti senza di me?”
Scudodiquercia si era distratto e aveva mandato la freccia da tutta un’altra parte, con grande soddisfazione della principessa dai lunghi capelli rossi.
Kili si diede una per la testa, mentre Fili guardò uno ad uno con aria perplessa: “Che mi sono perso?”
 
                                        ***
 
“Mi ha deriso!”
“Suvvia Thorin, non fare il bambino…”
“Ha deriso me, Balin! Come ha osato?!”
Il vecchio nano sospirò: a volte, nonostante l’età, Thorin era infantile proprio come un nanetto nel pieno della sua infanzia.
“Se Fili” cominciò il Re sotto la Montagna indirizzando un’occhiataccia al nipote maggiore “non avesse fatto irruzione in cortile in quel modo, io non mi sarei distratto, e sarei riuscito a centrare il bersaglio” concluse con rabbia.
Balin si concesse l’ennesimo sospiro, mentre Thorin era fermo a fissare Merida ridere e scherzare con le sue due migliori amiche. Se il suo sguardo avesse avuto il potere di uccidere, la ragazza sarebbe stata spacciata.
 
                                         ***
 
“Certo che sei terribile, Merida” disse Jasmine ridendo insieme a Belle, dopo che la principessa ebbe finito di raccontare quanto era successo fuori dal castello.
“Dovevate vedere la sua faccia!” continuò la ragazza dai capelli rossi, piangendo dal ridere. “È colpa di mio nipote che mi ha distratto, se no sarei riuscito a colpire il puntino rosso!” Si era alzata in tutta la sua statura e aveva gonfiato il petto, e parlato con voce profonda e maschile, per imitare Thorin Scudodiquercia, tra le risate delle sue amiche. “Tutte scuse!” Si piegò in due dal ridere, in un modo decisamente poco femminile.
Belle e Jasmine continuavano a ridacchiare, pensando che la loro amica fosse stato un vero e proprio demonietto.
Quando l’attimo di ilarità fu passato, Merida si mise dritta e si asciugò le lacrime. “E questo non è ancora abbastanza” disse tornando seria, guardando Thorin con occhi rabbiosi. “Voglio che si penta amaramente di aver osato nominare i miei genitori, e di aver dubitato delle mie abilità di arciera.”
Jasmine e Belle smisero di ridere e si scambiarono uno sguardo allarmato.
“Merida, non penso che sia il caso…” Cercò di farla ragionare la ragazza dai capelli marroni, ma l’amica non l’ascoltò e si allontanò.
Merida si era avvicinata ai suoi tre fratellini, che in quel momento erano impegnati a corrersi dietro come pazzi. Si misero subito in riga non appena la sorella maggiore si fermò dinanzi a loro.
La ragazza si chinò per guardare negli occhi i tre bambini. “Ho un lavoretto per voi, vi prometto che vi ripagherò profumatamente.”
Intuendo che avrebbero ricevuto un sacco di dolci per un bel po’ di tempo, i tre demonietti si fecero tutto orecchi, pronti a eseguire qualsiasi ordine della sorella maggiore.
Merida si fece ancora più vicina a loro e parlò a voce bassa: “Voglio che facciate uno scherzo al Re di Erebor.”

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: ThorinOakenshield