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Autore: funny1723    09/01/2017    0 recensioni
Dal testo:
"Clara getta le braccia attorno al Dottore, ridendo.
"Suvvia Dottore, è la tradizione, non sono io.""
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VISCHIO




Clara getta le braccia attorno al Dottore, ridendo. 
"Suvvia Dottore, è la tradizione, non sono io."
L'alieno si dimena con foga, cercando di liberarsi dall'abbraccio, anche se (come sempre) non ci mette troppa convinzione. 
È la vigilia di Natale e sopra di loro un piccolo rametto di vischio pende da uno dei pannelli del TARDIS. 
"Se non volevi dimostrazioni di affetto, non dovevi appenderlo. E a proposito, se non sapevi che ci si baciava sotto il vischio a Natale, che ci fa quel ramoscello nel TARDIS?"
Il Dottore assottiglia leggermente le labbra e alza gli occhi al cielo con fare teatrale, come sempre quando sta per spiegare qualcosa per lui ovvia. 
"Il vischio ed io abbiamo molto in comune."
Clara ridacchia. 
"Sì, è vero, siete entrambi velenosi e pungenti."
 Il Dottore arriccia il labbro superiore in un espressione irritata il cui unico risultato è quello di far ridere Clara ancora di più.
"Sciocchezze, sciocchezze, sciocca ragazza." 
Clara è indecisa se chiedergli o meno spiegazioni, ma alla fine decide che è meglio lasciar perdere. 
"Allora, quale pianeta vuoi visitare per Natale? Quale epoca? Quale dimensione? Per questa volta puoi scegliere tu, consideralo il mio regalo di Natale e smetti di dimenarti così, finirai per cavare un occhio a qualcuno." 
"Oh beh, se fossi tu non sarebbe poi una grave perdita, in fondo ti farei forse un favore. I tuoi occhi sono esageratamente grandi. Come è possibile che siano così grandi?!" 
Clara gli da un pizzicotto al braccio.
"Dottore, non c'è niente che non vada coi miei occhi." 
Il Dottore la guarda incerto per un istante. 
"Se lo dici tu... Comunque sia, credevo che fosse tradizione per voi umani passare il Natale in famiglia." 
Clara lo guarda meravigliata. 
Famiglia.
Fa sempre strano sentire il Dottore pronunciare quella parola. Suona così fuori posto eppure così naturale se è lui a dirla. Come fosse un ricordo, qualcosa che una volta era suo e che ora...beh, che ora semplicemente non c'è più. 
Un ricordo che fa comparire negli occhi del Dottore quell'espressione che Clara odia a morte e che spera sempre di non dover vedere mai più. Perchè c'è un alieno solo davanti a lei. Un alieno solo e disperato che ha perso ogni cosa. 
A volte Clara lo dimentica. 
A volte, dimentica che il Dottore aveva una casa, una famiglia. Dei figli. 
A volte, preferirebbe poterlo dimenticare. Perchè quando lo ricorda, Clara è in grado di vedere
Il Dottore sicuro di sè, quello che si rifiuta di abbracciare le persone, quello che veste di nero e la prende in giro per i suoi occhi, il Dottore conosciuto da tutti insomma, quello scompare ed al suo posto si materializza quest'uomo infinitamente vecchio ed infinitamente triste che la guarda con gli occhi di un bambino bisognoso di aiuto. 
In quei momenti il cuore di Clara si spezza in due e si chiede se il Dottore sarebbe potuto sopravvivere a tutti quegli orrori se di cuori non ne avesse avuti due. 
A volte si chiede se sopravvivere non sia forse peggio. 

Alla fine il Dottore smette di dimenarsi e Clara lo stringe ancora più forte a sè. 
"È quello che ho intenzione di fare, vecchio scorbutico. E adesso scegli la destinazione." 
Il Dottore sbuffa, eppure Clara è quasi sicura che stia sorridendo. 
"Buon Natale, sapientone." 
Poi, come nella più classica delle fiabe natalizie, il Dottore le posa gentilmente le labbra sulla fronte, in un veloce bacio. 
Doveva essere un buon padre.
"Buon Natale, Clara Oswald."









Comunque se interessasse a qualcuno saperlo il Dottore e il vischio a mio parere hanno davvero delle cose in comune:
1) nell'antichità si pensava che il vischio venisse dal cielo
2) credevano avesse la capacità di guarire da ogni male 
3) simboleggia eternità e rinascita fra le tante cose
 
   
 
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