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Autore: Kuri    28/05/2009    4 recensioni
Era stata felice, perché la stessa promessa brillava anche sul dito di Nana.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ficcyolina scritta per l'Iniziativa Estemporanea de I Criticoni, correlata al tema dei diamanti. Uff, che triste questa fic! >.< *se lo dice da sola*
Avrei voluto parlare un pochino più di Taku-kun, ma purtroppo è andata così, non ci si può fare nulla quando le cose si scrivono dopo l'una di notte. -.-
See ya!







L'anello





Lo ha desiderato tanto, quel diamante. Certo, anche il sottile cerchietto d'oro che contribuisce a tenerlo ancorato al suo dito anulare è importante, ma il valore della pietra che rifrange la luce in mille schegge di colore è per lei qualcosa di indescrivibile.
La pietra ha continuato ad esserle preziosa anche con il trascorrere del tempo.
All'inizio, appena aveva avvertito il metallo scivolarle lungo il dito, si era sentita fiera del vanitoso luccichio delle sue sfaccettature. Era certa che qualsiasi donna avrebbe osservato la sua mano con invidia.
Poi era stata felice, perché la stessa promessa brillava anche sul dito di Nana.
Poi aveva alimentato le proprie speranze con la stessa sostanza degli assurdi sogni che faceva da bambina. Era certa che finché fosse rimasta in possesso di quell'anello, nessuno avrebbe potuto strapparle Takumi e la piccola Satsuki, e tutto sarebbe stato perfetto, perché non si era mai sentito di una principessa che fosse condannata ad essere infelice per tutta la vita.
Infine, tutto si è infranto. Non si è sforzata troppo di attribuirne la colpa a qualcuno, o di cercare con lo sguardo chi avrebbe potuto fornirle una risposta. Ciò che le è sembrato davvero importante è stato rimanere aggrappata a quella pietra, non tanto perché era stata la promessa di Takumi – una promessa che probabilmente lui non aveva mai mantenuto, ma questo non riesce a pensarlo con rancore – quanto perché, dopo che lui se n'è andato, le ha impedito di vivere e di soffrire ancora.
Nobu non ha mai smesso di guardarla addolorato, e l'anello lo tiene lontano, ricordandole che non c'è nessun modo per tornare indietro a risistemare le cose. E forse non lo desidera neppure e sentirsi bloccata in quel bozzolo fatto di scelte passate la fa sentire in pace con sé stessa. Una pace sospesa, come per il troppo trattenere il respiro, ma era pur sempre pace.
Perché se potesse tornare indietro per fare le scelte giuste, Satsuki, semplicemente, non esisterebbe. Forse ci sarebbero stati altri bambini, a correre nel giardino di una pensione di provincia, ma non Satsuki, con la sua passione smodata per le Yumeko e l'irrefrenabile voglia di ridere.
È per questo motivo che anche questa mattina osserva il diamante luccicare sul comodino accanto al suo letto. E allunga la mano e se lo infila al dito, su quell'anulare su cui è stato negli ultimi sedici anni.
Oggi è il primo giorno di liceo di Satsuki, forse è meglio che si alzi per farle la colazione e augurarle una buona giornata.
La sua bambina. L'unica cosa buona che abbia mai fatto in vita sua.














   
 
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