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Autore: Nocturnia    17/01/2017    0 recensioni
[Wayward Pines]
Tacciono le alte torri costruite dagli uomini, sono caduti i loro uccelli di metallo, ormai solo grumi di lamiera e cenere.
Il cardellino sposta lo sguardo a est, cinguetta qualcosa che infrange il silenzio per chilometri.
Sotto, loro riposano. E aspettano.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Alla fine del mondo
Disclaimer: Jason Higgins, Theo, Kerry Campbell e tutti gli altri personaggi appartengono a Blake Crouch, Chad Hodge, alla FOX e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.




"They carried all they could bear, and then some, including a silent awe for the terrible power of the things they carried."

- Tim O'Brien -  




Alla fine del mondo




Il cielo è diventato rosso, la terra nera.
L'ultimo grido si è spento in un rantolo senza più forma, l'umanità è morta.
C'è silenzio dove prima c'era vita: c'è morte dove un tempo regnava il futuro.
Un cardellino fissa l'orizzonte, storna lo sguardo sul fiume.
Apre le ali, gonfia il petto - coglie un movimento sospetto alla sua sinistra.
Un insetto si agita tra le foglie e il cardellino si lancia in picchiata - conquista il suo pranzo.
Il bosco riposa, quieto.
Tacciono le alte torri costruite dagli uomini, sono caduti i loro uccelli di metallo, ormai solo grumi di lamiera e cenere.
Il cardellino sposta lo sguardo a est, cinguetta qualcosa che infrange il silenzio per chilometri.
Sotto, loro riposano. E aspettano.


****


Razza eletta, Prima Generazione, Chosen One: diversi nomi, stessa storia.
Non sono stati i primi, non saranno gli ultimi.
Altri uomini hanno inseguito quell'assurdo sogno, quella crudele utopia.
Nessuno l'ha mai realizzata, tutti hanno invece conosciuto il sapore della polvere e del sangue giù per la gola, nel cuore.
Jason è un ragazzino intrappolato in un'idea non sua - cresciuto per essere quello che è, per agire in tal modo.
Fissa Wayward Pines e vede una speranza e un peso.
Fissa le sue strade, le sue abitazioni, e comprende il dolore, lo rifiuta.
Studia la sua gente, i loro comportamenti, e qualcosa gli chiude la gola - un pensiero che lo schiaccia e lo libera al contempo.
Non può cedere (ma vorrebbe tanto farlo.)
Non può farsi vedere debole, incerto (ma lo è.)
Non vuole questo ruolo, i suoi oneri, le sue responsabilità (ma le ha - se le è prese quando tutto è andato a puttane mesi prima.)
L'orizzonte gronda lungo le mura di Wayward Pines, le insanguina.
Jason spegne la coscienza e marcia lungo una strada già tracciata.


Occhi grandi, attenti.
Postura leggermente sbilanciata in avanti, labbra piene.
Un corpo snello, scolpito dall'evoluzione e dalla sopravvivenza.
Margaret li fissa uno per uno, capisce.
Non parla, ma ascolta.

Ed è questo a fargli più paura.

Rappresenta il salto evolutivo, il punto zero; il momento in cui la curva del loro destino aveva preso una parabola discendente.
Theo cerca il suo sguardo, lo coglie pieno di sfumature e pensieri.

E non tutti sono positivi.

Margaret inclina il mento verso destra, quasi alza un sopracciglio.
La vendetta è un sentimento che li rende più simili di quanto voglia ammettere.


Kerry è un profilo sottile, esangue.
La notte ne delinea gli zigomi, le labbra, persino la piega stanca degli occhi.
Non ha più tempo Kelly, e si aggrappa alla tenda che la divide dal mondo.

Da ciò che ne resta.

Il Dottor. Yedlin ha detto che gli Abbie sono come loro, anzi; che sono meglio di loro, un passo in avanti nella lunga e spietata evoluzione della razza umana.
Non voleva crederci. Non poteva. Ma poi ha visto Margaret e i suoi grandi occhi scuri.
Ha visto una coscienza sul fondo di quella pupilla, un'anima e una mente.
Ha visto qualcosa e tanto è bastato.
"Dovevo farlo."
Jason spezza il silenzio, percorre la stanza a grandi passi - un animale braccato.
"Dovevo."
Kerry tace, lo ascolta.

Sì, dovevi. Tutti noi dovevamo. È per questo che siamo stati costruiti, no?

Il grido degli Abbie cresce, la città trema.
Tutto si sgretola e diventa rimpianto e sangue.


Vestiti sgualciti, troppo grandi.
Stivali lucidi, sguardo disperato - ossessionato.
Jason calza una pelle non sua, indossa una divisa stropicciata - sbagliata.
Vuole essere l'eroe di questa storia, Jason, ma non sa cosa sia davvero un eroe.
Vuole brillare, vuole vincere, vuole essere altezza.
Vuole poter essere ricordato, vuole una pacca sulla spalla e un bravo ragazzo: te la sei cavata proprio bene.
Vuole che la gente lo guardi con ammirazione, rispetto; che il suo nome non sia solo polvere e delusione.
Yedlin si ferma all'improvviso, gli afferra il polso e stringe.
"Non hai abbastanza uomini."
Lo so.
"Chiederò aiuto ai civili."
"Li manderai a morire."
Proprio come Pilcher ha fatto con me.
"Li difenderemo."
Yedlin arriccia le labbra, si scosta come disgustato.
"Stai sbagliando."
Jason gli dà le spalle e avanza - uno due tre, uno due tre, il giorno della libertà e del pane è appena arrivato. (1)


Margaret è viva, loro no. (forse non lo sono mai stati)
Gli Abbie si accumulano fuori dalle mura come formiche carnivore, grattano e gridano e graffiano.
Jason fissa l'orizzonte, ascolta la paura sussurrargli nelle orecchie e stringergli il cuore - spappolarlo.
Chiude gli occhi, sospira - trema.
Il futuro che li aspetta è un sonno così profondo da essere simile alla morte.


Una vita vissuta nella menzogna; un amore marcito in pochi istanti.
La memoria recide la speranza, la consapevolezza uccide ciò che resta.
Jason getta la cartella clinica di Kerry di lato, le riserva uno sguardo sconvolto e disperato.

Non è possibile.

È morto Pilcher.
È morta Pamela (l'ha uccisa lui)
È morta Megan (per colpa sua) sta morendo Wayward Pines (per colpa sua.)

C'è qualcosa di sbagliato in me.

L'aveva sempre saputo. L'aveva sempre sospettato.
Corrotto, guasto, putrido - qui non c'è nessun Chosen One, nessun prescelto.

Non c'è mai stato.

C'è solo un ragazzino a cui Wayward Pines ha insegnato a morire (non a vivere.)
C'è un bambino cresciuto nell'amnio artificiale di un delirio chiamato futuro, un uomo che ha amato l'unica donna che non avrebbe dovuto.

Ma l'aveva fatto comunque.

Per scelta. Per caso. Per destino. Poco importava, ormai.
Jason slaccia la fondina, estrae il calcio della pistola.

Ucciditi, ucciditi, ucciditi.

"Ehi."
Silenzio.
"Tutto bene?"
La morte avrà i suoi occhi.


Tra le pagine di una storia dimenticata giaceva un ragazzo.
Figlio di Laio, condannato dalla sorte, il ragazzo lottò contro il destino stesso - tentò di spezzarne le trame e il giogo.
Ingannato da quello che credeva suo padre, dimenticato dalla madre, il ragazzo si allontanò da entrambi - cercò allora il proprio futuro.
Sconfisse la Sfinge, strinse la vittoria in un pugno già logoro.
Cieco divenne quando seppe la verità, cieco e disperato.

Kerry Campbell. Scotch Flatts, Idaho.
Un figlio, nato il 27 agosto 2013.

Jason osserva la scena come a rallentatore (la pistola che esce dalla fondina, le dita di Kerry che afferrano le sue, i gesti bruschi - frenetici) strattona.

Bam!

Nome del bambino, Jason Higgins.

Kerry cade insieme a lui.


"Ti hanno insegnato bene all'accademia."
Le sue ultime parole; tutto quello che resta della loro storia.
Kerry osserva il suo sangue (il loro) sporcare le strade di Wayward Pines, aggrapparsi agli angoli delle abitazioni e lasciare impronte sbavate e rossastre.
Gli cerca gli occhi (sempre più distanti) la mano (ancora tiepida.)
Sul tavolino da caffè una verità che ha già mietuto la sua prima vittima.


Dovevano essere la Prima Generazione, gli araldi della nuova Epoca d'Oro dell'umanità.
Dovevano essere perfetti, incrollabili - il prodigioso risultato dell'educazione di Wayward Pines.
Mario ripete il credo di Pilcher insieme alle lacrime, uno strano grumo di terrore e muco.
Ben è morto fuori dalle mura, massacrato come un animale.
Frank ha paura di vivere, Lucy di morire.
Oscar si nasconde dentro un camice troppo bianco e troppo grande, Meadow l'unica ancora che ubbidisce a un pugno di regole senza più valore.
Kerry chiude gli occhi, si lascia andare a un solo, straziante, lamento.
Wayward Pines cadrà.
Wayward Pines e le sue bianche mure, le sue menzogne e tutto il dolore che si è tenuta dentro come una ferita infetta e gonfia di pus.
Wayward Pines cadrà, si ripete, e stringe la mano di Jason più forte: a terra, il primo e l'ultimo figlio di un'umanità che aveva il diritto (e il dovere) di morire in silenzio.


****


Il mondo è marcito mentre loro dormivano, un origami di sangue e carne.
Fuori, l'evoluzione; dentro, un passato che si rifiutava di morire.
I Nuovi Uomini hanno denti affilati, unghie lunghe.
Ringhiano, gridano, uggiolano - non parlano.
Comunicano con un Io più primordiale, con qualcosa che c'è sempre stato - prima di noi, prima del tempo stesso.
È caduta la maschera della casalinga, dell'avvocato, dell'operaio.
Si è disgregata come il cielo sotto al quale erano sopravvissuti - un lampo verde e rosso, bum!, chissà se gli Stati Uniti si ricordavano d'avere tutte quelle testate nucleari sotto al culo.
Si proteggono. Si difendono. Condividono risorse e conoscenze.

Agiscono come un'unica mente - sono un unico corpo.

Il veleno non li ha uccisi, la cenere non è riuscita a seppellirli.
Il mondo è cambiato; il mondo è morto.
Noi, un ricordo sgualcito che ancora si rifiuta d'arrendersi.





"Questo giorno ti darà la vita e ti distruggerà."
- Edipo re, Sofocle -




Note dell'autrice: (1) la frase "il giorno della libertà e del pane è appena arrivato" è tratta dal brano "Das Horst-Wessel-Lied", noto anche come "Die Fahne hoch", l'inno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori dal 1930 al 1945.
   
 
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