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Autore: L1107    22/01/2017    2 recensioni
La guerra è finalmente finita lasciandosi dietro vuoti profondi che non potranno mai essere colmati. Fred Weasley, Remus Lupin e Ninfadora Tonks sono morti per proteggere la magia, e insieme a loro molti altri. Hermione Granger, stanca e spossata, salva Draco Malfoy da Azkaban senza sapere che questo avrà delle ripercussioni su di lei. Un Voto infrangibile fra di loro li spingerà a conoscersi meglio, ma tutto degenera quando Malfoy la tiene all'oscuro di un segreto che la riguarda da vicino, aiutato dal suo migliore amico: Harry Potter.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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IL VOTO INFRANGIBILE
 
Prologo

Quella stessa notte, la notte in cui tutto finalmente finì, la notte in cui Lord Voldemort venne restituito al luogo dei morti, luogo dove sarebbe dovuto stare per sempre, molti Mangiamorte vennero arrestati e portati ad Azkaban. In quella notte che vide tante anime d’innocenti salire al cielo, innocenti che avevano combattuto valorosamente sperando in una vita migliore, la rabbia dei sopravvissuti era molta, il dolore dei familiari enorme. La signora Weasley piangeva disperatamente la morte del figlio Fred, mentre il marito l’abbracciava cercando di donarle la poca forza che gli era rimasta. Ron abbracciava il fratello Percy, finalmente tornato dalla parte dei buoni dopo essersi scusato con la famiglia, George non parlava, sotto shock per la morte del proprio fratello. Vari ricordi scorrevano nella mente della famiglia Weasley, ricordi di un Fred allegro e sorridente, leale e sincero. Ginevra Weasley piangeva abbracciata a colui che aveva posto fine a tutta quella sofferenza, Harry Potter. In questo contesto di dolore Hermione si sentiva veramente di troppo e, non sapendo cosa fare, decise di dare aiuto al Ministero della Magia che bloccava i Mangiamorte. La maggior parte non aveva più quella maschera, molti fingevano di essere stati sotto la maledizione Imperius, altri erano addirittura felici di andare Azkaban, altri ancora, come Bellatrix Lestrange, si dimenavano in preda al dolore per la fine di Lord Voldemort, il Signore Oscuro. In quel castello, che aveva formato i migliori studenti di magia, in quel castello irrimediabilmente distrutto dalla Magia Oscura, regnava un silenzio atroce, rotto solo da qualche urla dei Mangiamorte che osavano dichiararsi innocenti. I corpi erano stati spostati in Sala Grande, Remus Lupin era stato messo accanto finalmente riconosciuto come un vero eroe, finalmente i pregiudizi su di lui che lo avevano sempre accompagnato a causa del suo essere un Lupo Mannaro, lo avevano abbandonato permettendogli di morire in pace, elogiato da tutti. Tonks giaceva al suo fianco, entrambi erano morti l’uno accanto all’altro, entrambi avevano assistito alla morte dell’altro senza mai staccare lo sguardo e le loro mani si erano unite, come segno del loro eterno amore. Hermione, con il volto rigato di lacrime, si diresse verso un gruppo di Mangiamorte, chiedendo se poteva aiutare in qualche modo. Non capii il motivo di quelli sguardi di puro rispetto, di quel silenzio che seguì la sua domanda innocente, non si rendeva conto di essere anche lei l’eroina del Mondo Magico. Accanto a lei passo un Auror che non conosceva, notò però che stava trascinando una persona che quel giorno aveva combattuto con onore, dopo che gli avevano salvato la vita: Draco Malfoy. I loro occhi s’incontrarono per un momento, prima che quelli del ragazzo si abbassassero colpevoli, era uno dei pochi Mangiamorte che aveva accettato la sua sorte senza fiatare, consapevole di meritarla. Tuttavia Hermione Granger, ricordandosi che Malfoy aveva comunque avuto un ruolo importante, che era stato davvero costretto a combattere per la propria famiglia, spinta dalla pietà fermò l’Auror, che le riservò un’occhiata di puro rispetto.
<< Dove lo portate? >> chiese allora.
<< Alla prigione di Azkaban naturalmente, signorina Granger >> rispose in tono formale e altero, sicuro di sé senza mollare la presa sulle braccia del ragazzo che preferì non fiatare.
<< Le accuse? >> domandò.
<< Il signor Malfoy è accusato di aver partecipato all’assalto, di aver provocato la distruzione di Hogwarts e di aver preso parte ai piani diabolici del Signore Oscuro >> rispose pronto l’Auror.
<< Il Signore Oscuro ha un nome, Lord Voldemort, è ora che s’inizi a pronunciarlo, non è più una minaccia >> lo corresse la ragazza.
<< Riguardo alle accuse posso garantire io per Malfoy, ha partecipato ai piani diabolici di Voldemort perché costretto >> aggiunse poi guadagnandosi uno sguardo sorpreso e basito da Malfoy.
Lei e lui non erano mai stati in buoni rapporti, ma non l’odiava come pensavano tutti, Malfoy era stato costretto e aveva cercato di proteggere la famiglia, lei al suo posto avrebbe agito allo stesso modo. Non meritava di andare ad Azkaban, non meritava il bacio dei Dissennatori, meritava un’altra chance.
<< Questo non cambia le cose, signorina Granger, Malfoy è stato condannato >> le rispose arrogantemente l’Auror.
<< Condannate anche gli innocenti? Non conta il fatto che Malfoy ha cercato di proteggere la sua famiglia? Non conta nulla il fatto che ha aiutato me, il signor Potter e il signor Weasley a distruggere Lord Voldemort? >> domandò allora, arrabbiata per tanta arroganza, era così che agiva la giustizia? Puniva anche gli innocenti?
<< Non spetta a me decidere, signorina >> rispose l’Auror.
<< Però spetta a me decidere >> intervenne una voce autoritaria alle sue spalle. Hermione si voltò notando il Ministro in persona, finalmente libero dalla maledizione Imperius.
<< Ministro >> lo salutò con un cenno del capo mentre lui le sorrise amichevolmente.
<< Signorina Granger, è vero quello che afferma? >> le chiese lui affiancandola e guardandola con gli occhi brillanti.
<< Senza ombra di dubbio >> rispose sicura.
<< Allora questo cambia le cose per il signorino Malfoy >> concesse.
A un’occhiata del Ministro l’Auror lasciò immediatamente Malfoy, che comunque non si mosse né fiatò, forse troppo sorpreso da quello che stava accadendo.
<< Mi auguro che sia così >> intervenne la ragazza, con una certa arroganza.
<< Tuttavia… >> la interruppe il Ministro alzando un dito, tacitando così immediatamente la ragazza: << il ragazzo merita comunque una punizione, ha agito comunque in modo sbagliato>> aggiunse poi.
Hermione annuii seriamente, pienamente d’accordo con l’uomo, Malfoy non era poi del tutto innocente, anche se costretto aveva commesso molti errori e per questo motivo avrebbe dovuto pagare.
<< Suggerisco quindi una punizione esemplare, un Voto Infrangibile >> proseguì il Ministro, dopo una piccola paura che probabilmente serviva per aumentare la suspence.
Hermione rimase sorpresa dalle parole dell’uomo, un Voto Infrangibile? E per che cosa dato che adesso Lord Voldemort era stato finalmente distrutto?
<< Un Voto Infrangibile? >> sussurrò la ragazza, a mo’ di affermazione e domanda, guardando allibita il Ministro accanto a lei che aveva spostato il peso del corpo sul piede destro, rigirando la bacchetta sottile fra le sue mani.
<< Per l’appunto >> confermò.
<< E su cosa dovrebbe essere stretto questo Voto Infrangibile? >> chiese allora la ragazza spostandosi una ciocca di capelli morbidi che le era ricaduta davanti agli occhi, mossa dal vento che stava cominciando ad innalzarsi, quasi a voler purificare l’aria, si sentiva anche l’odore di un’imminente tempesta.
<< Dato che lei, signorina Granger, ha gentilmente aiutato il Signor Malfoy e ha combattuto in maniera stupefacente, affrontando con vero coraggio Lord Voldemort, penso che il minimo che possa fare il Signor Malfoy è stringere un Voto Infrangibile con me dove mi assicurerà di proteggerla, dato che lei è l’eroina e potremmo, in futuro, aver bisogno di lei >> spiegò gentilmente l’anziano Ministro, con un gesto gentile della mano.
<< Sta scherzando, mi auguro >> si lasciò sfuggire la ragazza posando lo sguardo su un Malfoy alquanto silenzioso.
Difatti il ragazzo sembrava essere palesemente sotto shock e non riusciva a pronunciare nessuna parola, tuttavia era consapevole che la decisione non spettava a lui e, sebbene l’idea di proteggere a vita la Granger non lo entusiasmava, la prospettiva di marcire ad Azkaban per i prossimi anni della sua vita non lo faceva morire esattamente di gioia.
<< In realtà sono serissimo, ovviamente se Malfoy è d’accordo ma penso che lo sia >> replicò il mago, agitando la bacchetta leggermente infastidito dalle proteste della ragazza.
La Grifondoro spostò lo sguardo sul Serpeverde, in attesa della sua risposta, certa che mai e poi mai Draco Malfoy avrebbe accettato di essere la guardia del corpo di una Mezzosangue, lui la odiava, per la barba di Merlino!
Il ragazzo si schiarì la gola mentre raddrizzava la schiena, assumendo quel portamento da nobile qual’era, posando uno sguardo gelido sul Ministro ma senza degnare di uno sguardo la Granger.
<< Accetto e la ringrazio, Signore >> rispose seriamente, stringendo- notò Hermione- la mascella.
Di sicuro il giovane Malfoy, quando si trattava di “salvarsi la pelle” era disposto a fare qualunque cosa, compresa quello di fare la balia a Hermione Granger.
<< Sono perfettamente in grado di cavarmela da sola, so usare la bacchetta e non ho bisogno di protezione! >> sbottò la ragazza, leggermente furiosa, notando che sia Draco che il Ministro avevano incrociato il braccio destro, mentre l’Auror stava estraendo la bacchetta.
<< Di questo non ne dubito signorina Granger, ha dato prova di grande coraggio e potenza, tuttavia un aiuto non fa’ mai male… lei non crede? Il Signor Malfoy potrebbe rivelarsi utile >> sostenne ancora il Ministro, facendole uno scherzoso occhiolino e zittendo finalmente le proteste della ragazza.
L’Auror recitò le solite promesse prima di finire l’incantesimo con il quale Malfoy promise di vegliare, proteggere e aiutare la Granger, detto ciò i due maghi si separarono e l’Auror ripose la bacchetta.
<< Bene, adesso… se volete scusarmi, ho molto lavoro da fare >> si congedò il Ministro seguito a ruota dall’Auror, lasciando i ragazzi finalmente soli.
<< Mezz… Granger, ti ringrazio per non avermi fatto finire ad Azkaban >> disse Malfoy, ritenendo che il modo migliore per non iniziare immediatamente a lanciarsi fatture fosse quello di mostrare un minimo di gentilezza, tuttavia Hermione non sembrava pensarla allo stesso modo.
<< Vedi di non starmi troppo tra i piedi, furetto >> pronunciò maligna prima di girare i tacchi per dirigersi poi verso la famiglia Weasley, ancora seduta attorno al corpo di Fred.


Questa è una FF che ho deciso di riproporre dopo un'attenta revisione, o spero che lo sia stata! Un prologo breve giusto per darvi l'idea di dove siamo e che cosa sta succedendo. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
   
 
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