«Ogni tanto crescono quei fiori sbagliati, malati, che nessuno vorrebbe raccogliere. Quei fiori brutti che si seccano e marciscono perché neppure un pazzo si azzarderebbe a toccarli. Io sono un po’ come quei fiori. Sbagliato. Qualcuno che la gente eviterebbe.»
E Roxas gli aveva preso la mano, sorridendo alla notte di Manhattan che scivolava quieta tra i grattacieli, come non fosse realmente lì.
«I fiori del male.» aveva fatto una breve pausa, schiarendosi la voce, prima di continuare: «Quelli sono i fiori che preferisco, poiché nascondono la bellezza più profonda. E ci sarà sempre qualche pazzo come Baudelaire che vorrà sapere tutto di loro.»