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Autore: always_strong28    05/02/2017    1 recensioni
Louis è il proprietario di un pub e Harry è un fotografo che ha bisogno di aiuto per un progetto. Louis è scontroso, Harry il contrario. Louis ha un segreto. C'è inoltre tanto tormento e fluff.
-- dal testo --
"Perché continui a tornare qui esattamente?" Chiese Louis, incrociando le braccia sul petto.
"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona."
La storia appartiene a pinky_heaven19 (ho il suo permesso per tradurla)
Link qui: http://archiveofourown.org/works/6623869
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La seconda volta in cui Louis vide Harry, era appena tornato da una chiacchierata con il fornitore ed era una di quelle cose che lo agitavano, ma quel giorno in particolare le cose erano andate peggio del solito. 

 

"Allora? Hai trovato un accordo?" Chiese Niall, speranzoso. 

 

"No. Hanno detto che non possono né abbassare i prezzi né aspettare per il pagamento. Nemmeno per un paio di giorni," sbuffò, sedendosi su uno sgabello di fronte a Niall e nascondendo la faccia tra le mani. Era in arrivo un altro mal di testa. 

 

"Merda, amico," disse Niall, stringendogli la spalla. "Sai non devi pagarmi fino al 9 e posso aspettare qualche giorno in più, finché non ne esci…"

 

"No, non se ne parla." Louis scosse la testa e finse un sorriso. "Non va ancora così male." 

 

"Ancora," scherzò Niall e Louis si alzò per lasciare il posto ad un cliente che era appena entrato. C'erano mezza dozzina di persone nel locale, la maggior parte stava bevendo ancora il primo bicchiere. Il sole intanto filtrava dalle finestre in quel giorno asciutto. 

 

"Ehi James, come va?" Chiese ad un uomo di mezza età che si era seduto con un sospiro. 

 

"Beh, vengo qui alle due del pomeriggio, tu che ne dici?" Disse, facendo un segno a Niall, il quale rispose con l'occhiolino e prese poi una bottiglia dietro le sue spalle. 

 

"Giornata lenta al negozio?" Chiese Louis, accanto all'uomo. 

 

"Molto. Per fortuna posso venire qui a fare due chiacchiere con voi ragazzi." 

 

"Salute!" disse Niall, mentre la campanella sopra la porta tintinnava e tutti si voltarono a guardare chi fosse. "Harry!" gridò Niall, che aveva un sorriso stampato sul volto. Il riccio stava indossando un capello quel giorno e una giacca di jeans sopra un t-shirt bianca, oltre che gli stessi pantaloni stretti della volta prima; o forse ne aveva una collezione di quelli. 

 

"Ehi, Nialler. Come va?" 

 

"Nialler?" Chiese Louis, con voce sorpresa e annoiata allo stesso tempo. 

 

"Sta' zitto, è un bel soprannome, rispose per poi stringere la mano ad Harry. Louis rimase immobile e annuì. 

"Ehi amico," disse, sistemandosi sullo sgabello e sistemando lo zaino a terra tra i suoi piedi. 

 

"Ciao," rispose Louis, poi rimase zitto. 

 

"Non sapevo che questo posto aprisse così presto. Stavo facendo un giro e ho visto alcune persone dentro, sono rimasto sorpreso. 

 

"Molte persone vengono qui durante il giorno," disse Niall, "Fai il turno di notte?" 

 

"Sto facendo lavori un po' strani per il momento. Niente che abbia uno schema fisso." 

 

"Oh, capisco, ti porto il solito?" 

 

"Sì, Servite il pranzo?" 

 

"Se per te patatine e cetriolini si possono considerare pranzo, allora sì." rispose Niall, ed Harry sorrise. 

 

Niall portò ad Harry il suo drink e un gruppo di tre persone entrò nel pub, quindi il biondo si affrettò verso di loro. 

Harry nel frattempo non aveva smesso di fissare Louis, che si stava sentendo piuttosto a disagio all'essere osservato in quel modo.

 

"Che c'è?" chiese, un po' più bruscamente di quello che avrebbe voluto. 

 

"Niente." rispose Harry, sorseggiando la sua birra con uno sguardo malizioso. 

 

"Che cosa c'è?" ripeté Louis, avvicinandosi e fermandoglisi di fronte. Harry guardò la sua bocca, poi ritornò a concentrasi sugli occhi, poi di nuovo sulla bocca. 

 

"Niente, mi hanno avvertito che potevi essere un po'…burbero." disse Harry, con tono lento e pensieroso. 

 

"Burbero? Chi ha detto che sono burbero?" Louis avrebbe potuto uccidere quel qualcuno. 

 

"Non hanno usato proprio la parola burbero, ma mia mamma mi ha insegnato ad essere educato." 

 

"Chi ti ha detto questa cosa?" 

 

"Rilassati, amico. Non volevano essere cattivi, e non penso che tu sia così tanto burbero. Dovresti incontrare mio zio Bob." 

 

Le labbra di Louis si incurvarono in un sorriso involontario, quindi abbassò la testa per nasconderlo. Con la coda dell'occhio vide Harry cercare qualcosa dentro lo zaino. 

 

"Davvero," continuò Harry, sorridendo mentre parlava, "quando ero un bambino mia mamma era solita usare mio zio come minaccia per costringermi a fare il bravo. Non volevo dormire? Okay, chiamo lo zio Bob. Occupavo la doccia troppo a lungo? Chiamo lo zio Bob. Litigavo con mia sorella? Zio Bob." 

 

"Non ho mai avuto uno zio così spaventoso," si trovò a rispondere Louis. 

 

"Forse diventerai tu lo zio spaventoso, basso e pieno d'ira." disse Harry con un ghigno, prendendolo in giro. 

 

Louis scoppiò a ridere. Quelle risa non sorpresero solo lui, ma anche Niall, che alzò la testa nella loro direzione, con un sorriso in viso. Il buon umore di Louis durò poco, si spense appena sentì il rumore di uno scatto della macchina fotografica. Per lui era qualcosa di troppo personale. Non gli piaceva che degli estranei avessero delle sue foto. Specialmente di lui felice e sorridente. 

 

"Mi hai appena fatto una foto?" chiese ad Harry, serio. 

 

"Sì, visto che sorridi così raramente pensavo di documentare l'accaduto," il tono del ragazzo era ancora leggero. 

 

"Non ti ho dato il permesso di farmi delle foto," continuò, avvicinandosi e sentendo il volto arrossarsi e la sua mascella tendersi. 

 

"Scusa, non pensavo fosse un problema. Posso cancellarla se vuoi." 

 

"Vattene," disse, a denti stretti. Odiava farsi le foto. 

 

"Ed eccoci di nuovo qui…" mormorò Niall e si diresse verso Louis, dietro al bancone. 

 

"Amico, ascolta, non volevo…" 

 

"Ho detto: vattene," la sua voce era più alta e alcuni dei clienti si erano voltati. Harry sospirò e si alzò dalla sedia, rimettendo la fotocamera dentro lo zaino e portandoselo in spalla. 

 

"C'è un box dei suggerimenti da qualche parte? Avrei alcune cose da dire," disse, salutando Niall e dirigendosi verso la porta. Nonostante tutto, non sembrava arrabbiato. 

 

Quando uscì, tutti guardarono Louis, che si sentì imbarazzato più che mai. 

 

"Non pagano mai," disse, e qualcuno annuì con aria comprensiva. 

 

"Buona questa, amico." disse Niall al suo fianco. 

 

"Non parlare." 

 

"Sicuro. Ti sei reso conto che non ha davvero pagato, sì? L'hai cacciato via prima che potesse farlo." 

 

"Un paio di dollari non faranno la differenza." 

 

"Sei sicuro?" Niall lo guardò storto e tornò a conversare con un paio di clienti al lato opposto del bancone. 

__________________________

 

Era passata un'altra settimana prima che Louis rivedesse di nuovo Harry, e il bar iniziava a riempirsi. Louis vide una testa riccia che entrava nel bar comparire tra le altre teste. Era umido e freddo per essere marzo e il ragazzo aveva i capelli umidi e più scuri del solito, gli occhi luminosi ma ancora Louis non aveva capito se fossero blu o verdi. Harry andò diretto al bancone, ignorò Louis, e si rivolse a Niall. 

 

"Ehi amico, mi dispiace di essermi dimenticato di pagare l'altra sera, mi sono sentito una merda e sono riuscito a tornare solo oggi," disse di fretta, mettendo un paio di dollari sul bancone. 

 

"Tranquillo. Conosciamo alcune persone per raccogliere i debiti, ma sei salvo per fortuna." 

 

Louis guardò Harry mentre quest'ultimo se la rideva, sistemandosi sullo sgabello di fronte a Niall. 

 

"Spero di non incontrarli mai. Ehi, sta sera è quasi affollato." 

 

"È la serata della partita." 

 

"Oh, figo. Beh, allora…dammi una birra, per favore." 

 

"Arriva subito," disse Niall, e nel giro di qualche secondo tornò da lui con una pinta di birra, dirigendosi poi velocemente ad un tavolo che lo aveva chiamato. 

 

Harry tirò fuori il suo cellulare, mise i gomiti sul bancone e iniziò a scrivere qualcosa. Gli occhi di Louis si concentrarono sugli anelli fino ad arrivare a fissare il ragazzo concentrato. Il colletto della camicia bianca che indossava era un po' lento, per il troppo uso, e aveva i soliti jeans. Di nuovo. 

 

"Posso vederti che mi stai fissando con la coda dell'occhio, lo sai?" disse Harry senza alzare gli occhi dal telefono, e solo allora Louis si rese conto che era in piedi con un bicchiere in mano in mezzo al locale. 

 

"Non ti stavo fissando." 

 

"Guardando, allora." disse lanciando un ghigno a Louis. 

 

"Beh, sei proprio in mezzo, non riesco a guardare la TV" 

 

Harry si voltò, dando un'occhiata al grande televisore a schermo piatto appeso alla parete.

 

"Non è ancora nemmeno iniziata." 

 

"Mi piace la pubblicità." Disse Louis facendo le spallucce. 

 

"Sicuro," rispose, riportando l'attenzione al telefono. "Chi gioca?" 

 

Louis si avvicinò, portando il peso su una gamba sola. 

 

"Cosa vuoi dire con: chi gioca? Gioca il Tottenham!" Non poteva credere che quel ragazzino non sapesse della partita di quella sera. 

 

"Sono più un tipo dell'Arsenal." 

 

Louis chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.

 

"Adesso basta, fuori di qui!" 

 

Harry scoppiò a ridere mentre un altro gruppo di persone entrava nel locale. 

 

"Sapevo lo avresti detto! È così facile farti perdere le staffe, no?" Harry prese un altro sorso di birra, pulendosi la bocca dalla schiuma. 

 

"Perché ti piace farmi incazzare così tanto?" disse Louis, massaggiandosi gli occhi. Non si sentiva così arrabbiato, ma aveva una reputazione da difendere. 

 

"Credimi, l'unica volta che l'ho fatto di proposito è stato adesso. Ehi, sarà sempre così tra noi? Io vengo qui, tu ti incazzi per un motivo futile, mi mandi via e io torno? Perché sta diventando un po' troppo prevedibile." 

 

"Perché continui a tornare esattamente?" disse Louis, incrociando le braccia al petto. 

 

"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona." disse prendendone un sorso. 

 

Louis non ebbe tempo di rispondere perché altre persone raggiunsero il bancone per ordinare prima della partita. Quelle serate erano il vero business, e aveva fatto scorta di diversi tipi di cibi e bevande. Vide, con la coda dell'occhio, che Harry si era alzato e si era diretto con sicurezza ad un tavolo con due uomini e una donna. Louis li conosceva tutti, erano clienti abituali e davvero brave persone. A dirla tutta, l'unico che non conosceva in quella stanza era Harry. 

 

La maggior parte erano clienti secolari. Persone che andavano lì da quando suo padre gestiva il locale. Lavoratori che cercavano uno svago poco costoso. Non c'erano molte cose che potessero permettersi, ma bere con qualche amico era sempre un'opzione buona. Alcuni, Louis lo sapeva, bevevano per dimenticare, ma non c'erano stati grandi problemi e Louis era fiero di riuscire a mantenere la pace. Era anche orgoglioso di essere parte della loro vita, sapeva cosa chiedere e quando ascoltare. 

 

Harry strinse le mani di tutti al tavolo e la combriccola lo invitò a sedersi con loro. Harry si sedette in un punto in cui poteva guardare il bancone, e Louis lo vide preso dalla conversazione e con un gran sorriso sul volto. 

 

Non appena la partita iniziò, tutti si voltarono verso la TV, Louis invece non riusciva a smettere di fissare (sì, di fissare) Harry; il modo in cui muoveva le mani mentre parlava e prestava attenzione a tutti quelli che gli rispondevano. Chiunque si fermasse a quel tavolo riceveva una stretta di mano e una presentazione. 

 

"Amico, odio dirtelo ma sei un po' troppo ovvio." disse Niall mentre gli passava accanto, camminando avanti e indietro per servire le persone. 

 

"Ovvio su cosa?" Chiese, fingendo innocenza. 

 

"Che vuoi andare lì a succhiargli via la faccia a suon di baci," disse con un ghigno malizioso. 

 

"Gesù, Niall. Sei ubriaco?" 

 

"Ho bevuto solo tre birre, amico. Sto provando a ridurle, lo sai." 

 

"È un miglioramento." 

 

Louis fu sollevato che Niall fosse troppo occupato per continuare quella conversazione. Era l'intervallo quando Harry si diresse al bancone, fronteggiando Louis. 

 

"Un'altra birra, per favore." disse, troppo pieno di sé. 

 

"Ti stai divertendo, ragazzino?" chiese Louis, riempiendo velocemente un altro bicchiere. 

 

"Molto, davvero. Mi piace parlare con nuove persone, e tutti qui sono così amichevoli. Tranne te, ovvio…disse scherzando per poi tornare al tavolo. Bastardo presuntuoso. 

 

La serata si stava decisamente scaldando mentre le persone continuavano a bere e il Tottenham aveva segnato un gol. Louis sorrise quando Harry gridò insieme a tutti gli altri, scambiandosi un 'cinque' con tutte le persone vicine. Era una persona divertente da guardare. 

 

La partita finì due a uno, e Harry andò subito al bancone. 

 

"Ascolta, Louis, devo scappare ma ti volevo dare questo," disse, tirando fuori con cautela una scatola incartata. 

 

"È uno scherzo, ragazzino?" chiese senza avere la minima intenzione di prendere quella scatola dalle mani di Harry. 

 

"È un regalo. Prendilo, dì 'grazie', scartalo e fai finta di essere felice anche se lo odi." 

 

"Smetti di darmi ordini in quel modo." Rispose Louis, più arrabbiato del solito. 

 

"E allora smetti di chiamarmi ragazzino, hai due anni più di me." 

 

"Come sai che ho due anni più di te?" 

 

"Nialler me lo ha detto, hai ventiquattro anni. Sono bravo con la matematica," rispose, scuotendo la scatola di fronte a Louis, "Dai, aprila." 

 

Louis sospirò e prense il regalo, strappando la carta velocemente. Era una scatola di legno, chiara e liscia al tatto. C'era una fessura nel mezzo e quando Louis la aprì, vide che dentro non c'era niente. 

 

"Non c'è niente." 

 

"Ma va, Sherlock. È una scatola per i suggerimenti. Va insieme a questo," disse tirando fuori dallo zaino un cartellino che diceva "SUGGERIMENTI". "L'avrei inciso sul legno direttamente, ma avevo poco tempo. Puoi usarla. E in realtà, ho proprio qui il mio primo suggerimento," continuò, inserendo nella fessura un foglietto di carta piegato. 

 

Louis roteò gli occhi, aprì la scatola, prese il foglio e lesse ad alta voce. 

 

"Compra una scatola dei suggerimenti." 

 

"Wow, hai già seguito questo consiglio, che bravo," disse Harry ridendo, poi tirò fuori un piccolo ombrello dallo zaino prima di sistemarselo sulle spalle. "Devo andare, ho un treno da prendere ecc…Ehi Niall, ciao!" gridò, e Niall gridò di rimando un saluto. "Spero tu faccia un buon uso della scatola. Ci vediamo, Louis." 

 

"Ciao ragazzino. Harry…ciao, Harry." Si corresse e Harry sorrise ampiamente prima di voltarsi e salutare le persone con cui aveva trascorso la serata, poi aprì l'ombrello per fronteggiare la pioggia battente. Louis aveva il sentore che lo avrebbe rivisto presto. 

_______________________________

 

Salveeee! 

Ecco anche il secondo capitolo ! Non vi ho fatto aspettare troppo questa volta dai! eheheh 

Non è ancora ben chiaro che cosa voglia Harry da Louis, ma lo scoprirete presto e anche lo cose andranno più sul vivo! *ghigno* 

 

Sperando di non farvi attendere troppo nemmeno per il prossimo capitolo..a presto! 

 

Marica x 

   
 
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