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Autore: VampireOfSuburbia    07/02/2017    1 recensioni
Ecco a voi le fasi musicali ed i relativi problemi di una ragazzina un po' ribelle che da bambina voleva conciliare il ruolo di Beyoncè con quello di Goku.
Poi qualcosa andò storto.
Dal testo:
"1998.
Vengo al mondo in un paesino sperduto del nord Italia.
Genitori normali impiegati in lavori tipici della zona.
Due tipi di musica:
-Papà (quella figa) preferiva il Rock ed i grandi classici italiani;
-Mamma… bhe, mamma… No non lo dico, non voglio insulti.
Non giudico la musica. Secondo me ogni genere ha un suo perché e sono convinta che le canzoni e le melodie servano per far star bene le persone, dunque se qualcuno si sente meglio con Bello Figo Gu, piuttosto che con Madonna a me proprio non interessa. Chi sono io per giudicare?
Personalmente apprezzo il Rock ed i vari generi da esso derivanti.
Nella vita di ogni persona però, si attraversano diverse fasi musicali ed oggi sono qui per spiegarvi le mie ed i miei problemi mentali ad esse relativi."
Genere: Comico, Demenziale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1998.

Vengo al mondo in un paesino sperduto del nord Italia.
Genitori normali impiegati in lavori tipici della zona.
Due tipi di musica:
-Papà (quella figa) preferiva il Rock ed i grandi classici italiani;
-Mamma… bhe, mamma… No non lo dico, non voglio insulti.
Non giudico la musica. Secondo me ogni genere ha un suo perché e sono convinta che le canzoni e le melodie servano per far star bene le persone, dunque se qualcuno si sente meglio con Bello Figo Gu, piuttosto che con Madonna a me proprio non interessa. Chi sono io per giudicare?
Personalmente apprezzo il Rock ed i vari generi da esso derivanti.
Nella vita di ogni persona però, si attraversano diverse fasi musicali ed oggi sono qui per spiegarvi le mie ed i miei problemi mentali ad esse relativi.

 

Fase numero 1: Zecchino d’oro

Età: da 1 a 5 anni

Penso che non servano spiegazioni. All’asilo ero la prima ad alzarmi dalla sedia ed iniziare un maxi concerto con tanto di stelle filanti che Beyoncè levate per favore. Le fighe ed i cazzi cadevano letteralmente ai miei piedi ed i vari spasimanti mi portavano dei fiori rigorosamente raccolti nel giardino dell’asilo in cambio di un bacio sulla guancia.
Il fatto che fossi convinta di essere Goku e l’obbligare ogni cazzo di maestra a chiamarmi così, evidentemente non era sufficiente. Dovevo passare ad altro e dunque iniziai con i miei concerti.
Le maestre erano in crisi ed io nel frattempo avevo iniziato ad organizzare tutti i miei concerti, da quelli “free entry” (quelli poracci per tutti) a quelli più intimi e privati che si svolgevano negli angoli più nascosti dell’asilo per i pochi bambini vip della zona.
Ogni tanto mi dilettavo nel cantare qualche strofa di qualche artista famoso (ma non quanto me) tipo Caparezza.

 

Fase numero 2: Rock e... Hannah Montana ft Gem Boy

Età: da 6 a 10 anni

Elementari. Reduce da tre anni di concerti in giro per l’asilo, capisco che in quel nuovo posto forse non era il caso di continuare la mia carriera. Avendo i capelli riccissimi venivo sempre presa in giro da tute le bambine di merda della classe e ciò mi portò ad avvicinarmi ai ragazzi. Lotte nel fango, salvataggi di lumache, hotel per formiche (con tanto di piscine) e tante, tante schifezze di vario genere.
Grazie all’influenza di mio padre e dei miei amici maschi, iniziai ad appassionarmi al rock. Qualcosa andò storto però verso la terza/quarta elementare. Quel “qualcosa” porta il nome di “Hannah Montana”. La vedevo come “la Dea”. Dea del caos, distruzione e ribellione.
L’anti-femmina per eccellenza. Iniziai dunque ad atteggiarmi come lei.
Si, lo so.. Hannah non era rock, Hannah non era ribelle, Hanna era pure femminile, però ai miei occhi era tutto il contrario.
Negli spazi in cui non mi dedicavo al Rock o alla Montana, adoravo ascoltare i Gem Boy e le loro parodie idiotissime.
Gli ultimi anni si alternavano dunque tra rock, Gem Boy e Hannah Montana. Un trinomio per me inscindibile.

 

Fase numero 3: Emo/problematica

Età: da 11 a 13 anni

Medie. Nuovo ambiente, nuovi compagni, nuovi disastri. Odiavo le medie ed odiavo ogni singolo mio compagno di classe. Le femmine erano oche ed i maschi grandissimi pervertiti che puntavano ad un unico scopo: limonare quante più ragazze possibili per sembrare fighi.
Decido di ribellarmi al sistema e all’omologazione in corso nella mia classe. Inizio ad isolarmi, ad ascoltare musiche più depresse (anche a seguito di vicende personali) ed arrabbiate, e soprattutto inizio a sperimentare il “magico mondo del make up”.
In tutti gli anni precedenti vigeva in me la convinzione di essere un uomo (e che uomo, modestamente), ma con l’avvento delle medie iniziai a capire che per essere considerati ribelli e “duri” non bisognava per forza essere maschi.
Continuai a vestirmi come un ragazzo, jeans scuri, anfibi fino alle ginocchia, maglie e felpe lunghe, ma iniziai a truccarmi.
Informandomi su internet riguardo a come si vestissero/truccassero i fan dei miei gruppi preferiti, iniziai a farlo anch’io, dapprima utilizzando una semplice matita nera e poi iniziando a sperimentare con il magico mondo della cipria bianca, del mascara e soprattutto DELL’EYELINER.
Andavo a scuola in modalità panda: bianchissima con due macchie nere al posto degli occhi.
Facevo letteralmente ridere. Per non parlare dei vari nomi che utilizzavo su Messenger, quali “Angelo della morte”, “Giustiziere senza volto”, “Sangue nero” e altre cose molto emo.
Avevo un nemico… Il genere truzzo. Truzzi al rogo, gli altri al pogo!

 

Fase numero 4: Rap

Età: da 14 a 15 anni

Il passaggio dalle medie alle superiori aprì di nuovo la porta al cambiamento di genere musicale.
Nonostante ascoltassi ancora le mie cose Emo/Rock/non identificate iniziai ad appassionarmi al Rap grazie ad un mio compagno di classe.
Era divertente sentirlo rappare e così su suo consiglio iniziai ad ascoltare un po’ di vecchio e buon rap Old School.
Questa fu una fase complicata della mia vita a causa di un evento che mi segnò nel profondo, ma hey.. Io sono un cartone animato in carne ed ossa.. E’ vietato parlare di cose serie in questi racconti!
Grazie al Rap mi appassionai alla poesia e soprattutto ritrovai quella passione per l’inglese che avevo perso alle medie.

 

 

Fase numero 5: Il ritorno del Rock e l’ingresso ai generi più pesanti

Età: 16 anni

Periodo nero della mia vita. I ricordi del brutto evento prima citato continuavano a balenarmi nella testa, uniti ai rimorsi per non aver scelto l’indirizzo della scuola che faceva al caso mio.
Andai in depressione per un bel po’ di mesi e l’unica mia consolazione era ascoltare musica, meglio se violenta. Inizia ad appassionarmi a generi un pochino più pesanti rispetto ai soliti, come l’Hardcore Punk e l’Horror Punk.
Ritornarono i vestiti neri e la consapevolezza di essere solo una poraccia come tanti altri. Una minuscola ed insignificante goccia d’acqua salata all’interno dell’oceano (quasi profonda come la gola di Sasha Grey).
Iniziò a tornarmi il sorriso e la scemenza sulla soglia dei 17 anni grazie ai testi delle canzoni Rock.
Provateci, prendete una canzone che vi piace e cercate di capire il testo e dargli un senso.. a volte fa la differenza.

 

Fase numero 6: Fanculo il genere!

Età: da 17 a ?

Miglior periodo della mia vita nonostante la scuola, nonostante la patente, nonostante le persone, nonostante tutto.
Ritornai la ragazza di un tempo, quella dell’asilo. Nessuno si doveva azzardare a mettermi i piedi in testa. Ritornò la ribelle di un tempo, quella che se ne sbatteva delle etichette e quella che faceva a gare di rutti con i ragazzi.
Iniziai ad uscire con le persone, a stringere veri legami, a provare dei veri sentimenti e nuove esperienze. Forse sono stati i diciotto a darmi la convinzione che con la forza di volontà tutto si può ottenere.
Questa fase si chiama “Fanculo il genere!” perché nonostante il mio genere rimanga sempre il Rock, non schifo tutte le canzoni degli altri generi.
Come ho imparato a trovare un equilibrio nella mia vita, ho imparato anche a fregarmene dei generi e dei miti che girano intorno ad essi.

No, i metallari non sono satanisti.

No, i rapper non sono dei falliti.

No, i punk non sono dei disadattati.

No, i gabber non sono stupidi.

No, i rocker non puzzano.

No, coloro a cui piace il Puttan Pop non sono brutte persone.

 

 

 

 

 

Però Si, quelli che ascoltano Gigi D’Alessio hanno dei seri problemi di udito (scusa mamma).











Rieccoci ragazzuoli! 
Dopo un lungo periodo di distacco dall'Internet, ho deciso di "deliziarvi" con una presa per il culo di me stessa e della mia vita.
Scherzi a parte, la musica significa molto per me e mi ha sempre aiutata a superare delle brutte situazioni.
E' una spalla su cui piangere ed una mano che ti aiuta a rialzarti.
Anche per voi la musica ha un ruolo fondamentale? Se si fatemelo sapere, mi piace interagire con voi.
Vi invito a recensiere la mia storiella, così a caso.. giusto per fare quattro chiacchiere.
Un caldo abbraccio.

 

Vampire Of Suburbia

   
 
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