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Autore: Giulia_Dragon    11/02/2017    1 recensioni
Pre requel della saga di Dangeros Games ^^ la storia di come è nato l'amore tra Axel e Kurasa...
Un padre assente, troppo occupato ad andare a donne per seguire il figlio, la madre morta dopo una lunga malattia, Axel cresce solo.
Tuttavia la sua purezza d'animo non ne rimane intaccata, quella sua luce attira parecchi demoni e cinque di loro sanciranno la fine di quell'angelo di luce.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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​Capitolo 17
 
(Pov Kurasa)
 
La mia rabbia era sempre più forte, volevo che Alexa la pagasse. Oh se l'avrebbe pagata, con il prezzo più alto.
 
-Non farlo Kurasa, se davvero Alexa è così forte, non dovresti rischiare la vita- affermò Anscer.
 
Era arrivato di corsa dopo che lo avevo chiamato, con una voce terribilmente adirata. Come spesso accadeva quando capiva che ero infuriato si era messo in un angolo della stanza, anche se la frase che aveva appena detto gli sarebbe potuto costare la vita.
 
-Non m'importa, non la passerà liscia per quello che ha fatto ad Axel le strapperò il cuore con le mani- dichiarai fulminandolo con lo sguardo.
 
Anscer sospirò, sapevo che non avrebbe provato a farmi cambiare idea, anche perchè non l'avrei cambiata, Axel giaceva gelido sul letto e io lo guardavo, lo avevo riportato in vita una volta, lo avrei fatto ancora, lui mi aveva fatto ricominciare ad amare e non avrei permesso a nessuno di portarmelo via, di nuovo.
 
-Anscer! Lasciami solo!
 
Il mio secondo in comando annuì uscendo dalla stanza. Mi sedetti sul letto osservando il viso livido del mio angelo.
 
-Axel- sussurrai il suo nome sperando di vedergli aprire gli occhi, ma sapevo che non sarebbe stato possibile, Latis aveva elargito la sua condanna, ma lo avrei strappato dalla morte, non avrebbe passato un giorno nel limbo, non se lo meritava.
 
Mi alzai dal letto e risi gelido. Sapevo benissimo dove trovare Alexa, sicuramente si starà godendo i suoi nuovi poteri.
 
Mi diressi verso la spiaggia e infatti era lì che la trovai.
 
-Alexa- ruggii e lei si voltò verso di me con gli occhi gelidi che brillavano di una luce sinistra.
 
-Ehi principino è da un po' che non ti si vede- ridacchiò lei, ma io non avevo intenzione di parlare volevo solo ammazzarla.
 
Scattai verso di lei con la spada in pugno, ma lei evitò il colpo con estrema facilità, e la cosa mi fece incazzare ancora di più di quanto non lo fossi prima.
 
-Cosa c'è? La morte di quello stupido di Axel ti ha colpito così tanto?
 
Come osava dire una cosa del genere?
 
Evocai le mie ombre, ero completamente fuori controllo, avrei potuto distruggere qualsiasi cosa mi capitasse a tiro, e lei era il mio obiettivo.
 
-Non mi fai paura! Fatti sotto!- ruggì lei e io non me lo feci ripetere, le mie ombre volarono come tentacoli verso Alexa che, doveva avermi sottovalutato, perchè non fece niente per difedersi anzi. Venne ferita ad un braccio, ma non emise un suono.
 
-Bene era questo quello che volevo- dichiarò Alexa scattando verso di me. Sentivo che i suoi poteri erano forti, ma non erano nulla rispetto ai miei.
 
Cercò di colpirmi con una falce di ombra, ma io la frantumai con una sola mano, ghignai freddo.
 
-Tutti qui quello che sai fare?- la provocai.
 
Lei abboccò alla mia provocazione e iniziò a sferrare colpi sempre più potenti, ma comunque non mi fecero un graffio. Le tenebre non possono distruggere le tenebre e l'unica luce della mia vita mi era stata portata via proprio da lei, volevo vederla morta. Sarebbe stata la mia ricompensa e la mia vendetta.
 
-Non puoi uccidermi
 
-Oh invece si- affermai. La mia voce era diversa sembrava che parlassero tre persone contemporaneamente.
 
Due tentacoli la colpirono in pieno petto e lei urlò di dolore mentre andavo sempre più a fondo. Godevo della sua sofferenza la stessa che aveva inferto ad Axel e la sua morte sarebbe avvenuta fra i più atroci tormenti. Il sangue scivolava a fiotti dal corpo martoriato della ragazza che cadde a terra priva di vita. Una bolla di tenebra uscì dal suo cadavere e si dissolse come fumo. Era finita finalmente. Alexa era morta esattamente come volevo io.
Ero felice e il dolore che le avevo causato era stato il massimo, per me. Tuttavia le mie ombre non erano più controllabili, volevo uccidere, presto quel poco di sentimento che mi era rimasto sarebbe scomparso era solo una questione di minuti.
In quel momento sentii una voce che ben conoscevo. Stava cantando, una melodia dolcissima.
 
-Lidia- la chiamai e per un secondo mi sembrò di ricordare. Lei mi mancava più di ogni al mondo. In un attimo il mio animo parve rasserenarsi e anche le ombre furono costrette a indietreggiare fino a scomparire, la mia sorellina aveva compiuto un vero miracolo.
 
-Grazie. Lidia
 
  
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