Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: JacobStark    18/02/2017    3 recensioni
Jelsa dovunque, come dice il titolo. La nostra raccolta.
Una parentesi di cristallino amore impossibile nella realtà tra la regina dei ghiacci il lo spirito d'inverno.
Sarete voi a dare la trama per le varie One Shot che scriverò. Accorrete numerose. Perché credo di essere l'unico maschio sul fandom.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da un idea di Romantic_Dreamer

Our eternal love

 

Era il tramonto. Lui le teneva la mano. La sua mano era fredda, ma a lui non aveva mai dato fastidio il freddo. Specie se proveniva da lei. La sua mano era morbida e liscia come la seta. Gli faceva venire voglia di passare le labbra su tutto il braccio, per poi togliergli la spallina del vestito e … No. No Jack Frost. Devi concentrarti. Gli devi fare una dichiarazione seria, un passo importante. Non puoi avere QUEL tipo di pensieri, pensò. Si concentrò su loro primo incontro, quando si erano conosciuti al gran ballo di Arendelle. 

Quando Jack Overland Frost aveva fatto breccia nel cuore di Elsa Stark.* Era stato meraviglioso. Il modo in cui si erano trovati, il modo in cui si erano avvicinati, il ballo fatto assieme ed infine i baci che si erano scambiati. Quando alla fine Elsa era uscita con lui quella notte… non avevano fatto nulla. Avevano solo fatto una lunga passeggiata. Quel momento era scolpito nei ricordi di Jack. Elsa era parsa preoccupata, inquieta e impaziente. Lui aveva dato per scontato che fosse perché lei era una brava ragazza e tutte quelle cose lì, ma mai si sarebbe aspettato che, invece, il motivo dell’inquietudine della principessa era ben diverso. Ed era che lei era promessa in sposa, come voleva la tradizione familiare, a qualcun altro, un danese di nome Hans. Lei, che tra l’altro lo odiava, però non poteva farci nulla. Jack si era quasi sentito male, ma non per tristezza, tradimento o altre stupidaggini. Era furioso perché la persona che amava, e si, in quelle poche ore aveva capito di amare Elsa come la sua stessa vita, sarebbe stata obbligata a sposare qualcuno che non conosceva, che disprezzava e che, per di più, le era stato imposto per motivi assurdi in quegli anni. E, sebbene ottenebrato dalla furia, era sorta nel suo cervello un’idea tanto geniale quanto folle. Aveva baciato Elsa sulle labbra, infondendo in quel bacio tutto ciò che avrebbe voluto dirle a parole. Poi l’aveva implorata di affidarsi completamente a lui, e l’aveva riportata a casa. Aveva chiamato il suo padrino, Nicholas North, e si era organizzato. Aveva dovuto fare qualche concessione, qualche promessa, ma tutto sommato andava bene così. In tre giorni il suo folle piano era pronto. Sgattaiolò, di nascosto nella notte di Arendelle, sotto casa Stark. Chiamò Elsa alla finestra. Lei si sporse, ma solo per vedere quel matto di Jack che si era arrampicato sul cornicione, ed aveva addosso un’enorme borsone da viaggio vuoto. “Elsa, ora ascoltami. Io ti amo, con tutto il cuore e l’anima. Non so bene cosa sia, ma sento che tu sei la persona che mi completa. Per te però qualunque cosa. E, sebbene io sia un pazzo, e magari anche un idiota, ho un’idea per sottrarti al tuo destino. Però…” Elsa lo giurò stupita, confusa e commossa. “Jack Frost, tu mi stai proponendo di scappare con te?” “Troppo stupido?” Alla ragazza salirono le lacrime agli occhi. Nel suo cuore c’era un tumulto di emozioni. Paura, felicità, batticuore, speranza. Decise che le emozioni positive superavano quelle negative. Si buttò al collo di Jack, stingendolo. “Jack, io non sono una ragazza avventata, non ho mai fatto cose spericolate o folli. Ma anche io sono innamorata di te. Ed io non voglio, non posso perderti.” 

Ed Elsa Stark fece la cosa più folle, insensata ed avventata della sua vita. Scappo da tutto ciò che conosceva per andare in Giappone con Jack. Scappò nel posto più lontano possibile da casa sua, dalla sua dispotica famiglia di nobili e dalla tradizioni vecchie di secoli. E fu felice. Fu felice per tutti i tra anni delle superiori, dove si diplomò con il massimo dei voti, iscrivendosi poi all’università. Scrisse molte lettere a casa, chiedendo hai suoi genitori di capire, di rendersi conto che vivevano in un mondo che non era più adatto alle loro regole. Che si adeguassero. Lei era felice, e la sua vita con Jack era meravigliosa. Certo, costringere il suo fidanzato a studiare per mantenere una media simile alla sue era impegnativo, ma lei era felice. Avevano invece ricevuto un sacco di visite da Nicholas North, il padrino di Jack, l’uomo che aveva permesso loro di vivere quella meravigliosa avventura. Era davvero un tesoro, un grosso signore la barba bianca, il viso asciutto e la faccia da cosacco.

Ed ora erano lì. In Giappone, ormai ventenni, con quattro anni in più sulle spalle, e più esperienza di quanta ne avrebbe potuta avere in cento della sua vecchia vita. C’erano stati momenti duri, piccole crisi, ma non avrebbe mai cambiato quella parte della sua vita per niente al mondo. Aveva quasi paura. Se Jack l’aveva portata lì c’era una buona ragione. Il cuore le batteva come non mai.

 

Era il tramonto. Era autunno. Si trovavano su di una piccola collina, sotto un acero dalle foglie rosse come il fuoco. Erano seduti l’uno al fianco dell’altra. ad osservare il sole immergersi nel mare davanti Sapporo, in Hokkaido. L’aria si stava rinfrescando. Presto ci sarebbe stata la prima neve. “Ti amo Elsa.” “Lo so Jack.” “Ti amo tantissimo.” “Lo so Jack” “Ti voglio sposare Elsa.” “Anche io Jac… COSA?” Jack si alzò in piedi, afferrando la mano di una scioccata e allibita Elsa. Poi si mise in ginocchio. Nel vederlo alzarsi, poi alzare lei ed infine riabbassassi Elsa non poté fare a meno di sorridere. Jack era davvero fantastico. “Elsa, io ti amo. Ti amo dall’istante in cui ci siamo incontrati. Se penso al futuro non posso pensare a niente che non sia con te. Quindi… so che sono immaturo, so che faccio sciocchezze, ma… vuoi sposarmi?” Il cuore di Elsa ebbe un sussulto. Sentì che, come la prima volta che si erano incontrati, qualcosa si scioglieva dentro di lei. Ogni suo piccolo anfratto si riempì di calore, luce, e qualcosa di persino più grande del normale amore. “Jack- prese un gran respiro. E a quel respiro il ragazzo albino si tese ancora- io…” “NO, NO! Aspetta! Io ti amo con tutto il mio cuore, ti giuro che diventerò più ordinato, più serio, e smetterò di fare scherzi ai vicini.” “Jack, Jack. Fermo. -lo fissò negli occhi, del colore del mare d’inverno,e gli passò una mano nei capelli completamente bianchi-  Ti amo, ti amo abbastanza da seguirti in Giappone da che ci conoscevamo solo da tre giorni. Ti amo perché hai fatto di tutto per stare con me, perché sei stato in grado di inventare un modo unico per battere il drago che sorvegliava la principessa. Io voglio stare con te per tutta le vita. Jack, alla tua domanda la mia riposta è si! SI, SI SI e ancora SI! Jack Frost, vuoi diventare mio marito?” 

Jack rimase talmente allibito che non riuscì a rispondere. Rimase lì, imbambolato, a farsi tirare in piedi da Elsa e, mentre le fissava i suoi occhi di ghiaccio, a farsi baciare dalla ragazza, assaporandone le labbra e accarezzandole i capelli di platino. Ed infine eccoli. Due giovani avvolti dalla fiammeggiante luce del sole e dai mille raggi del loro amore eterno amore


* Elsa per me si chiama Stark perché mi sono affezionato a lei al punto da considerarla una sorella minore. 
 

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Sarano due anni che non aggiorno questa raccolta. Devo dire che un pochino mi mancava. Sono forse un po' cambiato da quando misi il primo racconto su questa stessa raccolta, e suppongo che anche il pubblico che troverò sarà diverso. Spero di trovare ancora tante prsone fantasiose disoste a concedermi le loro idee e il loro tempo, grazie a tutte e a tutti. Vi lascio la scheda per le storie quei sotto. Un Super ringraziamento speciale va a
Romanic_Dreamer, che con la sua storia mi ha fatto tornare la voglia di scivere queste Oneshot. Ciao.  

Titolo:
Personaggi: 
Ambientazione: (Precisi, mi raccomando. AU, normale o altro.)
Ratings: 
Trama:
Autore: ( se volete che inserisca il vostro nome) Si/ no

 Vostro affezinatissimo
Jacob Staek di Grande Inverno

 

  
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