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Autore: k_Gio_    27/02/2017    5 recensioni
Questa è una versione diversa di quello che succede nella realtà dove la Regina Cattiva spedisce Emma.
La storia parte da dove Regina risveglia Emma, sono pronte per tornare a casa ma qualcosa non va come previsto.
Non dico altro nel caso qualcuno non abbia ancora visto le puntate della sesta stagione, quindi cerco di limitare gli spoiler. Per altre informazioni mi trovate a fine primo capitolo. Saranno solo due capitoli
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.



Regina aveva finalmente risvegliato Emma da quella specie di ipnosi indotta dal desiderio malsano della Regina Cattiva. Si ritrovavano ora con i finti genitori della Principessa accasciati sul divanetto dismesso in un sonno da cui non si sarebbero mai più risvegliati e con quel loro finto figlio bloccato in un'azione che non sarebbe stata mai portata a termine.
Si avviarono giù per le scale, Emma scendeva nel modo più sgraziato possibile e Regina non mancò di farglielo notare «Swan sei davvero maldestra, pensavo che almeno in questa dimensione saresti stata un po' più sofisticata» la punzecchiò mentre a differenza della bionda, lei si muoveva agilmente e senza fatica, non dimentica degli anni in cui aveva vestito in tale modo.
«Se non mi avessi risvegliata lo sarei stata di certo, ma non penso che tu sia venuta qui per quello» sbuffò Emma mentre cercava di non inciampare nei suoi stessi piedi.
«Infatti. E ora usciamo di qui prima di imbatterci in nuovi problemi»
Il ticchettio dei loro tacchi risuonava nel castello ormai in disuso, più tetro che mai. Erano quasi arrivate all'uscita quando l'unica persona che non si aspettavano di trovare lì comparve davanti a loro.
«Allontanati subito da lei!» un Killian Jones in vesti regali si parò davanti alle due donne, la spada sguainata contro Regina.
«Killian?!» Emma era stupita nel vederlo lì, ma sapeva che lui non era il suo vero Killian.
«Emma, ti ha fatto del male?» domandò lui non distogliendo l'attenzione neanche per un secondo da quella donna malvagia di cui tutti ormai non parlvano più. Era seriamente preoccupato, la tensione sul suo bel volto era palese.
Regina vide Emma tentennare, alzò gli occhi al cielo irritata, non potevano perdere tempo, Tremotino le stava aspettando. «Swan non è reale, lo sai anche tu. Avanti, liberiamocene e andiam...»
«Mamma!!!» una bambina bionda di circa sei anni saltò fuori da dietro una colonna, correndo verso di loro. Le lacrime agli occhi e un visino spaventato.
«Eva! Ti avevo detto di rimanere nascosta! Allontanati subito» Killian Jones non era tipo che si faceva prendere dal panico facilmente, il sangue freddo non gli mancava di certo, ma sapeva bene che contro la magia poco poteva fare, era imprevedibile e se quella maledetta strega avesse deciso di usarla sarebbe stato difficile proteggere entrambe nel medesimo momento.
Regina spalancò la bocca «Questa non me l'aspettavo proprio»
Emma impallidì.
La bambina si nascose dietro Killian che le faceva da scudo ma non perdendo di vista sua madre. Gli occhi di un azzurro limpido colpirono Emma dritto dritto alla bocca dello stomaco, si sentiva le gambe cedere. Sapeva che era tutta un'illusione ma essere indifferente a quello che stava avvenendo davanti ai suoi occhi non le riuscì. Non riusciva a fare nulla in realtà e Regina al suo fianco non era da meno, nessuna battuta pungente o qualsiasi commento di alcun genere.
La tensione si acuì, erano congelati ai loro posti, ognuno di loro con una paura diversa.
Emma riprese la piena facoltà mentale e verbale, lei e Regina dovevano andarsene «Killian, facci passare, dobbiamo andarcene» iniziò cautamente lei.
Lui aggrottò la fronte in un cipiglio perplesso, non riusciva a seguirla poi un'illuminazione «Ti ha fatto un incantesimo...vieni da noi Emma, allontanati!» la spada sempre più vicina a Regina. Emma le si parò davanti, non perchè avesse paura che lui potesse realmente ucciderla ma perchè temeva il contrario, Regina non si sarebbe fatta scrupoli a fermarlo in modo doloroso.
«Che stai facendo?! Lei è la Regina Cattiva!» urlò Killian abbassando la spada quando si trovò Emma sulla traiettoria della sua arma.
«Per favore Killian, abbassa la spada. Ti spiegherò tutto ma tu mettila via. Regina non ci farà del male»
Sempre più sbigottito e men che mai tranquillizzato da quella mezza spiegazione ripose a malincuore la spada nel fodero continuando a trattenre la bambina dietro di lui che continuava a stringergli il mantello.
Emma deglutì liberando poi un sospiro. Scambiò uno sguardo d'intesa con Regina, doveva dirgli cosa stava succedendo altrimenti lui non le avrebbe mai lasciate andare. Quella annuì e allontanadosi di qualche passo da loro e dirigendosi verso la finestra, priva ormai della vetrata, e guardando fuori. Non mancò comunque di rivolgere un'occhiata alla bionda per intimarle di fare presto.
Finalmente senza la Regina Cattiva vicino a loro, Killian baciò Emma con tutto l'amore di cui era a disposizione, cogliendola impreparata, non voleva staccarsi da lei, era come se non la vedesse da molto tempo. Emma rispose al bacio ma sentì subito dopo qualcosa che non andava, come se baciare questo Killian equivalesse a tradire il vero Killian, sapeva che era un pensiero contorto e forse anche sciocco ma si distanziò da quelle labbra interrompendo quel bacio così familiare ma così fuori posto. Si passò la lingua sul labbro inferiore, assaporando ancora il sapore di lui, chiuse un momento gli occhi per iniziare a parlare ma lui la interruppe, stringendola in un abbraccio così sentito che la fece sentire un'imbrogliona, lei non era la Emma di cui lui si era innamorato, ma stava godendo di quel contatto.
«Oh Emma, mi sei mancata così tanto. Appena siamo scesi dalla nave mi hanno avvertito di quello che era successo» le prese il volto tra le mani guardandola negli occhi, Emma ci vide così tanto amore che le mancò il fiato e per una breve frazione di secondo fu come se fossero entrmbi loro e non solo una versione distorta, «Ho avuto paura di perderti. Non me lo sarei mai perdonato. Non ti ha fatto del male vero?» lo sguardo si indurì repentinamente voltandosi verso la figura in abiti neri poco più in là.
«Killian lei non è la Regina Cattiva. E io non sono la Emma che tu conosci, per favore ascoltami perchè non ho molto tempo»
«Ora sei al sicuro, torneremo al castello e andrà tutto bene» la strinse di nuovo lui. «Eva si è spaventata tanto ma ora sta bene, vero piccolina?!» si rivolse alla bambina che fino a quel momento non aveva parlato, troppo presa a stringersi al vestito di Emma, che non se ne era neppure accorta, e a piangere senza sosta. Annuì alla domanda di Killian, allungò le esili braccia verso Emma in chiara richiesta di essere presa in braccio o quantomeno di un abbraccio che però non arrivò. Emma era ferma come una statua, osservava quella bambina senza dire o fare niente. Killian lanciò un'occhiata ad Emma per capire cosa non andasse per poi prendere lui stesso la piccola Eva in braccio. Si disse che probabilmente Emma era solo scossa.
«Hai visto? La mamma sta bene, non le è successo nulla.» le baciò la fronte mentre ai lati biondi boccoli dorati le ricadevano liberi e indomiti. Eva tirò su con il naso e sorrise cercando di pulirsi il visino dalle ultime lacrime. Cercò con gli occhi quelli della madre.
«Papà me lo aveva promesso che saresti stata bene, lui le mantiene sempre le promesse» la vocina dolce e piena d'affetto e d'orgoglio per il suo papà.
Sorrise come solo lui sapeva fare, guardò Emma «Tua madre lo sa piccolina»
Ad Emma mancò un battito, o forse due o magari il suo cuore le si era fermato e basta ma lei continuava ad essere viva per qualche strano scherzo del destino. Appena aveva visto e sentito la bambina urlare aveva sospettato che non si stesse rivolgendo a Regina; aveva visto come Killian l'aveva protetta dietro di lui ma non aveva voluto sospettare nient'altro. Ora che la bambina aveva chiaramente espresso chi fossero i suoi genitori le mancava il respiro.
«Emma stai bene?» Killian le portò una mano alla guancia, accarezzandola e trasmettendole la sua apprensione. Emma notò che aveva entrambe le mani.
«La tua mano...le hai entrambe» bisbigliò lei.
Killian si guardò l'arto un po' perplesso «Si e allora?»
«E il tuo uncino? Tremotino te l'aveva presa e...»
«E papà l'ha riavuta quando il cattivo è stato rinchiuso nelle prigioni del Regno. Mamma è la mia storia preferita, me la raccontate prima di andare a dormire...» finì per lei Eva che ora che lo spavento era passato potè notare quanto sua madre era strana.
Il rumore di tacchi li fece voltare. Killian strinse più forte Eva.
«Ok, visto che non ti decidi a parlare non vedo altro modo di risolvere la questione» Regina, particolarmente insofferente alle lunghe attese e a presenziare a quella sorta di riunione familiare fece per alzare le mani per qualche tipo di incatesimo.
«No Regina!» la bloccò Emma «Per favore». Probabilmente per Emma era duro dover accettare tutto questo ma era pur sempre finzione e se lei non si decideva ci avrebbe pensato Regina.
«Emma non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo andare» il tono di Regina era perentorio, non si poteva discutere.
«Andare dove?» domandò Eva che ora non pareva spaventata o intimorita da quella che era stata la donna più temuta di tutta la Foresta Incantata.
«A casa» rispose la mora guardando la piccola negli occhi e vedendo quella scintilla di incoscienza simile a quella di Emma.
«E allora deve venire con noi» ribbattè la più piccola.
«No, non penso proprio.» incrociò le braccia risoluta. Stava discutendo con una bambina di una cosa più grande di loro, molto maturo Regina, si ritovò a pensare.
«E invece si, vero mamma!?» gli occhi fiduciosi e pieni di convinzione verso la risposta che sarebbe dovuta arrivare ma che invece non trovò voce. Eva guardò allora il padre, in cerca di spiegazioni. Ma anche lui non stava capendo.
«Cosa sta succedendo Emma» era tutto fin troppo strano, Emma non avrebbe aspettato un momento per abbracciare la loro bambina e invece non l'aveva nemmeno sfiorata. C'era qualcosa che non andava.
«Regina, puoi iniziare ad andare avanti con...con...con Eva, per favore?»
«Non lascerò andare mia figlia con una strega Emma» disse con fare protettivo Killian.
«Ti prego fidati di me» i suoi occhi lo implorarono e lui parve cedere. Lui si fidava ciecamente di sua moglie. Mise giù Eva che lanciò uno sguardo prima a lui poi a quella che sembrava sua madre. Si avvicinò a Regina avvertendola «So combattere»
«Non ne avevo dubbi» sorrise divertita la mora davanti a tanta audacia, si incamminarono mentre Killian ed Emma poco dietro di loro aspettarono un po' per poi seguirle, rimanedo indietro per parlare.




«Che significa che devi tornare a casa ma che non è questa casa, la nostra casa? E Henry dov'è?» iniziò con le domande lui.
Ah già Henry, cercò di evitare di portare avanti quell'argomento «Henry sta bene, ma questa non è casa mia, nè di Regina. Io non sono la Emma che conosci, non sono di questa...realtà» parlarne era ancora più strano di quanto si fosse aspettata. Erano usciti dal castello iniziando ad inoltrarsi sul suolo sterrato e si accorse fin da subito che cammninare sarebbe stato anche peggio che nel palazzo.
«Ma come è possibile...cosa stai dicendo, certo che sei di questa realtà. Ti hanno fatto il lavaggio del cervello? Ho capito che a tuo padre continuo a non stare simpatico ma pensavo che dopo il matrimonio e la nascita di Eva mi avesse finalmente accettato.» era pensieroso e anche arrabbiato, suo suocero non lo aveva ben visto sin dalla prima volta, non era all'altezza di sua figlia diceva, ma ad Emma, loro unica figlia, avevano concesso di sposarlo perchè lo amava. Emma si era accorta anche dell'abbigliamento di quel Killian, non erano vesti da pirata, tutt'altro,
Troppe informazione non indifferenti stavano uscendo fuori, rendendo la verità più dolorosa, sia per lui che per lei.
«Non dirmi altro Killian, non voglio sapere nulla. Nessuno mi ha fatto incantesimi o altro.»
Gli spiegò tutto, gli parlò della vera Regina Cattiva che però non era quella lì con loro ma era nel posto da dove veniva lei, gli parlò di come era finita lì; gli parlo dell'altro lui.
Si sentiva più stordito che mai. «Quindi c'è un altro me da dove vieni tu e la Regina Cattiva non è stata davvero sconfitta?» cercò di fare il punto della situzione, anche se un po' a fatica «E che quindi dovete tornare nella vostra dimensione per sconfiggerla...è esatto?»
«Sì...» aveva omesse la parte della visone che la vedeva morta, trafitta da una spada di non si sa chi.
Lui annuì con la testa riflettendo su quanto aveva appreso. Guardò davanti a loro vedendo la sua piccola principessa trotterellare al fianco della donna in abiti scuri.
«Ed Eva?» si fermò, Emma non aveva parlato di lei.
Come dirgli che quella bambina non c'era, che non era mai nata?
«Lei non esiste» disse soltanto, e si pentì di non aver avuto più tatto.
«Cosa?» la guardò esterrefatto, non riuscendo a metabolizzare quell'infomazione «Non è possibile, non è vero.» rifiutava anche solo il considerare quell'affermazione.
Emma gli prese le mani ponendosi di fronte a lui «Killian, ascoltami, può sembrare assurda questa storia, e lo è davvero, ma quando ce en andremo questo, tutto questo» allargò le braccia per racchiudere tutto lo spazio intorno a loro «sparirà, non sarà mai esistito»
«E questo dovrebbe tranquillizzarmi?» fece spazientito lui riprendendo a camminare.
«No, hai ragione, ma questa è la realtà dei fatti. Avresti preferito che ti dicessi una bugia?»
Chiuse momentaneamente gli occhi, stanco per quel viaggio conclusosi quella mattina, per la succesiva scoperta che sua moglie era in pericolo e ora per quelle rivelazioni che pesavano sulle sue spalle.
«Certo che no Emma, siamo sempre stati sinceri. E visto che lo siamo sempre stati devo dirti che preferivo l'altra Emma, aveva più tatto nel dire le cose. È come se mi avessi appena preso a pugni in faccia...e sarebbe stato uno spreco» scherzò lui riuscendo a stemperare quell'aria satura di brutte notizie. Dopotutto era il solito pirata che amava, pensò lei.
«Ma ad Eva non diciamo nulla, e non essere così schiva con lei.» negli occhi di Killian era presente tutto l'amore che provava per quella piccola bambina che contenta non smetteva di dar voce alla sua parlantina con Regina.
Annuì, ma sperò che Regina li portasse velocemente al luogo dove tutto sarebbe finito. Scoprirsi madre e dover fingere di conoscere da sempre una figlia che non aveva mai visto era cosa difficile da fare.
«Mamma! Papà! Regina ha detto che siamo quasi arrivati, sbrigatevi!» urlò Eva che accanto a Regina pareva ancora più piccola nel suo abitino bianco.




I due le raggiunsero e in breve arrivarono sulla riva di un lago.
«Allora?» fece Killian che nonostante la storia non si fidava ancora del tutto di quella donna.
«Dovrebbe essere già qui.» rispose Regina guardandosi intorno.
«Chi?» Emma non sapeva chi stessero aspettando, non avevano parlato di come sarebbero tornate a casa.
«Tremotino»
I tre sbiancarono. «Hai liberato il coccodrillo? Ma sei impazzita?» urlò Killian.
«Regina!» la richiamò Emma.
«Non è reale, niente di tutto questo è reale» ricordò loro la donna.
«Che significa?» Eva non capiva di cosa stessero parlando, cosa non era reale? E perchè aspettavano Tremotino?
Killian guardò Emma, una muta richiesta che Emma provò ad a rispettare.
«Nulla di importante, a Regina piace scherzare» provò a sorriderle. Non era un sorriso molto convincente.
Continuavano a guardarsi intorno ma non stava accadendo nulla.
«Forse ti ha ingannato» disse sprezzante lui. I trascorsi con quel mostro ancora vividi sulla pelle.
«Un accordo è un accordo, e lui mantiene sempre i patti.»
Eva,non riuscendo a instaurare nessun tipo di contatto con Emma iniziò a gironzolare quì e lì. Si avvicinò al tronco di un albero che giaceva poco distante da loro cercando di arrampicarcisi sopra.
«Attenta a non cadere!» le disse Emma senza quasi accorgersene di quella preoccupazione che le era nata non appena l'aveva vista poggiare la scarpetta sull'albero per fare perno e darsi lo slancio.
Killian sorrise sotto i baffi e lei si voltò subito a guardarlo «Che c'è?»
«E' la stessa raccomandazione che le fai ogni volta che si arrampica da qualche parte» anche se ormai lui aveva accettato come stavano le cose non riusciva a non guardarla con amore.
«E' pur sempre una bambina...» sorrise guardando quei capelli biondi mossi da un leggero vento. Era una bambina bella, una perfetta combinazione di loro due e si ritrovò ad invidiare la Emma di quella realtà ben sapendo che nemmeno esisteva!
«E' bella vero» non era una domanda ma una costatazione. E lei era d'accordo. Tutto quello che avrebbe voluto con Killian qui si era avverato, nessuna maledizione o visione, da quanto aveva capito erano felici insieme.
«Papà guarda che cosa ho trovato!» Eva corse verso di loro agitando un foglio che aveva trovato attaccato al tronco.
«Che c'è scritto?» domandò Killian a Regina la quale lo aveva preso.
«C'è scritto che siamo arrivate tardi» frustrata passò loro il foglio, mentre pensava a qualche altra soluzione più rapida.
I due lessero il biglietto: ''Siete arrivate tardi, ma per vostra fortuna mi sento magnanimo, la libertà ritrovata fa bene allo spirito. Vi darò un'ultima possibilità, domani, stessa ora e non mancate ,ho molte cose da fare''.
«Sento puzza di imbroglio» disse Killian leggendo il biglietto. Le donne non riposero.
«Quindi dovremo trovare un posto dove dormire» concluse Emma.
«Esatto, non vedevo l'ora di dormire in un bosco» disse acida Regina.
«Potremmo tornare al castello» optò Killian capendo al volo dagli sguardi delle due donne che non se ne parlava nemmeno.
«Sarà divertente!» Eva era emozionata a passare la notte fuori, all'aperto e sotto le stelle «Papà sa tutte le costellazioni lo sai?!» disse entusiasta a Regina che aveva preso in simpatia.


Trovarono un luogo dove riposarsi e stare per la notte, a ridosso di una grande roccia che li avrebbe protetti dal freddo della sera. Regina era andata a dare un'occhiata in giro, era da quando erano rientrati nel bosco che si sentiva osservata e quella sensazione non le piaceva affatto, come se non bastasse con lei era andata anche la piccola Jones che le zompettava allegra intorno. Regina si fingeva infastidita ma era felice, Henry era cresciuto e a parte quando li aiutava con catastrofi e simili di solito era con Violet, la sua nuova fidanzatina. Le mancava averlo in giro per casa a correre e ridere, ma se ci pensava era inevitabile che i suoi pensieri tornassero a Roland e infine a Robin...e quindi basta. Basta pensare.
«Lo sai che sei un po' spaventosa con questi vestiti? E sembri anche triste» le disse Eva con voce dolce ma sicura.
Regina alzò un sopracciglio. In effetti quelle vesti non le si addicevano più e per un motivo o per un altro si era dimenticata di cambiarsi. Sollevò le mani facendole roteare venendo avvolta in una nube violacea e uscendone vestita così come era arrivata.
Eva era a bocca aperta. Un grosso sorriso le si dipinse in volto «Ma è una cosa fantastica!» urlò avvicinandosi ancora di più a lei e abbracciandola «Anche io! Anche io!»
Regina finse irritazione, sapeva che era finzione, tutto era finzione ma quella ragazzina era simpatica. Agitò una mano ruotandola di nuovo ma in direzione della piccola che venne avvolta dalla stessa nube violacea. Ne uscì una Eva con un maglioncino rosa e una gonnellina bianca con calze di lana bianche, e con scarponcini eleganti ma comodi ai piedi. La bambina ammirava i suoi nuovi abiti con gioia fanciullesca. «Ma sono bellissimi! Posso tenerli?» era una domanda retorica perchè non aspettò che la donna rispondesse, ma le balzò addosso abbracciandola forte. «Grazie!»
Regina stava facendo il possibile per non farsi influenzare e affezionarsi, sarebbe stato solo peggio. «Si va bene, va bene».
Il frusciare di alcuni cespugli la misero sull'attenti. «Eva fai silenzio ora» le sussurrò. La bambina annuì e le si fece più vicino.
Poi Regina lo vide.



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Buon Lunedì gente,
non mi sono sbagliata a pubblicare storia xD ma quella che doveva essere una one shot è diventata un po' più lunga.
Allora, iniziamo con le avvertenze e spiegazioni del moemento. 
Si tratta di quello che mi sarebbe piaciuto vedere in quel mondo....ancora rido per le foto di Hook, non me lo sarei mai immaginata in tali vesti e quindi ho voluto farvi vedere la mia versione. Spero non sia un completo fallimento o obbrobrio x'D
Altra cosa, più o meno importante. Quello che leggerete nel prossimo ed ultimo capitolo sono frutto delle mie teorie quindi non dovrebbero essere spoile, anche perchè di tutte le teorie che ho fatto e pensato non se ne è mai avverata una hahahaha ma io in ogni caso metto le mani avanti, quindi leggete come meglio credete....sempre se poi pubblico la seconda parte eh, vorrei sapere da voi se merita di essere conclusa o meno.
Lo so che ho un'altra ff da finiere ma questa mi ha risucchiata per tre giorni quindi mi sono detta: Provaci! E grazie anche Smemorina89 che mi ha consigliato di pubblicarla l'ho fatto. Sappi cara che se andrò a fondo tu verrai giù con me ^-^
Bene, per l'altra ff comunque non so quando la pubblicherò, spero comunque in settimana, ma il giorno non lo so .-. 
Spero di essere rimasta fedele ai personaggi principali, se così non fosse accetto consigli e pareri.
Bene, in attesa di vostri commenti, vi dico alla prossima, che con questa storia sarà Domenica ;)
Gio

  
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