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Autore: Rinalamisteriosa    03/03/2017    1 recensioni
Pensò che un tempo si sarebbe limitato ad ascoltarli senza dire nulla, senza difendersi e sperare di essere difeso, rassegnato a proseguire una banale esistenza da solo, poi si sarebbe alzato trascinandosi con l’autostima a pezzi fino agli armadietti.
I compagni, costretti a schierarlo come giocatore, solitamente andavano incontro alla sconfitta, davano la colpa alla sua incompetenza e nessuno lo accettava volentieri in squadra.

[Tsuna-centric | Prompt: Campo | 500 parole | Una sorta di missing moment dei primi episodi]
{Seconda classificata parimerito al contest "Raccontatemi di loro..." indetto da tatsuei e giudicato da Hedoniste sul forum di EFP}
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Giocare a calcio era troppo faticoso.

«A me! Sono smarcato!».

Un’esortazione forte e chiara gli ricordò che i compagni proseguivano sul campo, mentre Tsuna riprendeva fiato.

«Sawada, vai a difendere la porta, muoviti!».

Un compagno si rivolse a lui, che sussultando rispose un basso e incerto “va bene”, consapevole di essere un completo disastro in ogni attività sportiva in cui si cimentasse, però non gli costava nulla farsi coinvolgere, non aspirando a improvvisarsi attaccante bensì recuperando almeno un pallone. Tuttavia, nel misero tentativo di bloccarlo col piede destro, non riuscì a fermarsi in tempo, inciampò e urtò la faccia contro il palo sinistro della rete, cadendo all’indietro e ritrovandosi sdraiato con una mano sul naso dolorante.

«Hiii!» strillò.

Ecco, lo sapeva. Si aspettava che sarebbe successo, gli era bastato percorrere qualche metro per esibirsi in una figuraccia e farsi male.

Sono veramente patetico: ci manca solo che mi metta a piangere!” pensò sconsolato.

Sentì scoppiare le risa impietose di alcuni ragazzi, mentre qualcuno domandava: «Ma cosa cercava di fare?».

«Che stupido!».

«Imbrana-Tsuna colpisce ancora. Sbaglia nei movimenti più semplici, è una vera frana, dovrebbe stare in panchina».

Gli si erano avvicinati per deriderlo. Pensò che un tempo si sarebbe limitato ad ascoltarli senza dire nulla, senza difendersi e sperare di essere difeso, rassegnato a proseguire una banale esistenza da solo, poi si sarebbe alzato trascinandosi con l’autostima a pezzi fino agli armadietti.

I compagni, costretti a schierarlo come giocatore, solitamente andavano incontro alla sconfitta, davano la colpa alla sua incompetenza e nessuno lo accettava volentieri in squadra. 

 

Frattanto il pallone continuò a rotolare indisturbato sul campo, finché…

«Ehi, voi, laggiù!!!» tuonò una voce, facendo voltare di scatto i tre. «Date ancora fastidio al Decimo e vi faccio saltare in aria senza pensarci due volte, chiaro?».

«Su, prendete questa palla e andate avanti!».

In risposta, quelli si dileguarono subito, mentre uno recuperava il pallone passato da Yamamoto e raggiungeva solerte gli altri.

 

Intontito e dolorante, Tsuna si chiese speranzoso se fosse realmente possibile rimanersene sdraiato, ma rabbrividì quando nella mente si figurò repentina la reazione del suo tutor, di come Reborn lo cogliesse impreparato quando oziava, quando meno se l’aspettava, punendo il vano tentativo di fuggire dalle situazioni che Tsuna non sapeva come affrontare.

Si portò entrambe le mani alla testa e sospirò frustato: non si era accorto che i due amici l’avevano raggiunto.

«Decimo, perdete sangue dal naso!» lo informò Gokudera con tono esagerato.

Tsuna si portò piano a sedere. «Davvero?! Chissà perché la cosa non mi sorprende affatto...» rispose, minimizzando poiché sperava non comparisse il suddetto tutor a sottolinearne l’incapacità – quello ha basi segrete ovunque, non si può prevedere quando salterà fuori!

«Non agitarti, Gokudera, vedrai che basterà un fazzoletto o un cerotto!» esclamò comprensivo Yamamoto, fissando Tsuna e rivolgendogli un sorriso d’incoraggiamento. «Andiamo in infermeria».

Tsuna non ebbe tempo di negare, replicare o altro: si ritrovò in piedi, trascinato per le spalle da un Gokudera che guardò torvo l’altro, che a sua volta li seguì continuando a sorridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

___

Note: Vedere l’inizio del nuovo anime-manga di Akira Amano mi ha riportato inevitabilmente alla mente il caro KHR e quindi sono stata presa dalla nostalgia! >.<

Questa flashfic è veramente vecchissima e ho voluto darle una possibilità, invece di lasciarla a “fare la muffa” in mezzo ai miei file scartati, spero vi piaccia! :D

È stato bello ricordare questo bel trio xD

 

Rina

 

 

  
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