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Autore: artemisius    04/03/2017    2 recensioni
[absintheshipping ad alola | sorta di minilong/raccolta]
«Allora fammi vedere Alola» esordì Artemisio, animato da un grazioso entusiasmo «fammi innamorare di Alola, dimmi perché non riesci a lasciare questo posto. Magari, se mi farai amare questa regione, rimarrò con te, posso pensarci.»
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Artemisio, Mirton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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1 · Hau’oli, fra Malasade e scottature;



Artemisio ridacchiò con grazia: erano ormai più di due minuti che Mirton, seduto davanti a lui, fissava crucciato e infastidito quel logo pastello che campeggiava innocente sul muro Sembrava quasi provare nei suoi confronti una sorta di noia, di puro astio, come se quel Pokémon Folletto potesse improvvisamente palesarsi sul loro tavolo. Non era poi un segreto che il Superquattro guardasse con certa irritazione quel tipo che si aggiungeva alla lista di cose a cui doveva pensare quando sceglieva di intraprendere qualche lotta.
Distolse l’attenzione da lui per qualche secondo, decidendo di dividere a metà la Dolcesada che aveva comprato. Non appena l’artista aveva saputo della specialità di Alola si era detto che era tassativo assaggiarla ed era rimasto parecchio stupito nel sapere che Mirton, in quella regione da più tempo di lui, non si era mai nemmeno degnato di assaggiare una Malasada, di nessun tipo.

«Assaggia, su» richiamò l’attenzione del Superquattro porgendogli una delle due metà, «e smettila di fare quella faccia, spaventerai qualche bambino.»
Mirton, per tutta risposta, dopo aver riservato una breve occhiata schizzinosa alla frittella, arricciò il bel naso bianco. Ma quel gesto non ebbe l’effetto sperato, anzi, ricordava quanto Artemisio amasse vederglielo fare, amava così tanto quel piccolo gesto che ogni volta il suo cuore sembrava alleggerirsi un po’, pareva diventare un piccolo palloncino per qualche frazione lenta di secondo e il suo viso si scaldava di un sorriso dolce.
Con quel suo aspetto fattosi improvvisamente freddo e cereo, Mirton sembrava quasi un personaggio dei romanzi più tetri di Antemia che una volta aveva letto quand’era ancora a Zefiropoli, ma soprattutto non sembrava appartenere alla persona che conosceva – ma era sicuro che qualcosa del volto del suo Mirton era rimasto, bastava solo prestare attenzione.
«Per favore.»
In segno di resa, il Superquattro accettò l’affettuosa offerta, nonostante quella frittella non l’allettasse poi molto. Si sfiorarono le dita, un piacevole e lieve errore.
Scelse deliberatamente di affondare i denti nella frittella soffice per non pensare a quel fugace contatto, ma era comunque difficile – non si vedevano da molto tempo, ma le mani di Mirton, nonostante quel nuovo aspetto stanco, non avevano smesso di essere lisce nella loro elegante magrezza e lattee.
Sentiva gli occhi chiari dell’altro puntati sulle sue mani – erano forse sporche di colore? - ma decise di non dare troppo peso nemmeno a quello, concentrandosi sulla frittella che aveva in bocca.
Era dolce, zuccherata al punto giusto, ripiena di un crema soffice, era una merenda decisamente piacevole, forse più adatta ad un palato più giovane, ma dannazione non riusciva a concentrarsi sui sapori che gli ballavano in bocca. Mirton continuava a fissarlo, masticando discretamente un piccolo boccone della sua Malasada, non dava segno di voler staccare quegli occhi limpidi, abbracciati dalle occhiaie scure, chiazze di colore sulla sua pelle candida, dal viso di Artemisio.
Era difficile pensare ad altro con quello sguardo indagatore addosso. Si sentiva forse in colpa per avergli erroneamente sfiorato la bella mano? O quegli occhi, chiari e freddi, erano ancora fonti di inesauribile meraviglia?
«Hai il naso rosso» disse d’improvviso l’artista, per scrollarsi di dosso quello sguardo penetrante di divinità.
Mirton si portò subito un dito sulla punta del naso e, ancora una volta, lo arricciò, infastidito da quel pizzicore che tanto lo aveva tormentato in quelle ore e che, finalmente, aveva un senso.
Artemisio sospirò divertito, si complimentò con se stesso per essersi regalato ancora una volta quella vista quasi adorabile e poi rise, sereno e delicato, come non faceva da un bel po’. Giurò quasi di aver visto piegarsi le labbra di Mirton in un piccola smorfia simile ad un sorrisetto.




note.
No, non mi ero dimenticata di scrivere il capitolo, mi ero dimenticata di aggiornare, rip. Avevo il capitolo pronto da un po’ ma mi convinceva molto poco e l’ho revisionato più volte per arrivare a questo. Non era ciò che mi aspettavo, ma del resto non riuscivo ad ottenre più di questo - sto cercando di rompere il ghiaccio gradualmente, ma prometto che i prossimi capitoli saranno molto meglio!
Ciò detto, ringrazio le persone che hanno lasciato una recensione la scorsa volta e rinnovo i ringraziamenti per chi si fermerà a leggere e recensirà nuovamente!! Grazie!
A presto,
- bunny

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