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Autore: Lady Lara    05/03/2017    2 recensioni
4 Giorni d'Arte targati Captai Swan.
Aderisco con piacere all'iniziativa ideata dal CSgroup. Grazie ragazze per questa iniziativa, siete in gamba!
La mia I è ispirata alla canzone degli Imagine Dragons - Demons- Parlata in prima persona da Emma. Riguarda cosa lei pensa in contemporanea all' altra mia OS I am here, my love in cui parla Killian. La II è ispirata al film Titanic. La III è la canzone Resurrection, come avevo immaginato l'operazione Underworld. La IV e ultima è ispirata alla scultura di Rodin, Il Bacio. Un dolce e sensuale missing moment dei nostri CaptainSwan, della loro ... prima volta! L'antefatto prima della mia O.S. "l'amore avrà sempre gli occhi tuoi" Buona lettura!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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IL BACIO
 
“Fu il tuo bacio amore a rendermi immortale”
Denise M. Fuller
 
  • È stato … è stato …
  • Da dimenticare!
 
Il cuore mi batteva impazzito, si era spostato dal petto alla gola. La  mia voce era uscita roca nell’ansimo del mio respiro. Mi avevi sorpreso, meravigliato, stupito, spiazzato, eccitato e … mi avevi dato una consapevolezza che già da un po’ stava aprendo una breccia nei miei pensieri più profondi, lì, nella mia anima resa nera dalla perdita tragica del mio primo amore.
Un amore che credevo insostituibile. Si, insostituibile! Se non fosse giunto un amore più grande, a portare la luce dove esisteva il buio più tetro.
 
Emma! Mio meraviglioso Cigno! I dardi della tua luce mi avevano trafitto da subito, quando i nostri occhi si erano incontrati per la prima volta.
È veramente magia l’amore … la magia più grande e pura! Ti fa sentire forte, potente, in grado di spiccare il volo, di affrontare ogni pericolo, ogni ostacolo …  
 
Ero sicuro che tu avessi sentito lo stesso che avevo provato io, non saresti stata così passionale e irruenta altrimenti. I tuoi muri avevano subito una scossa di terremoto, qualcosa si stava sgretolando in essi.
 
Sentivo che nemmeno a te era bastato, sentivo che tra noi c’era una forza magnetica che ci attraeva e ci avvicinava irrimediabilmente l’uno verso l’altra.
Hai avuto paura di te stessa, di quello che avevi provato. Ti sei sentita viva e pulsante, come hai fatto sentire vivo e fremente me!
Non hai voluto ammetterlo, non a me, non in quel momento! Troppo pericoloso per te amare! Poco era l’amore che avevi avuto nella tua giovane vita e quel poco ti aveva delusa, lasciandoti andare, perdendoti senza combattere per te. Dopo … non molto dopo, nella grotta dell’eco, ho saputo che lo avevi detto a tua madre, le avevi confessato quel nostro momento d’intimità, lo avevi fatto perché ti eri sentita “bene”.
 
Eppure, amore mio, mi hai detto di non seguirti, di fare qualcosa per perder tempo …
 
Ho soffiato fuori l’aria che avevo trattenuto dentro, sfiorandomi con le dita le labbra, lì dove sentivo ancora la pressione e il sapore delle tue.
Era da dimenticare Emma?! Come potrò mai amore mio? Quel bacio ha reso immortale il ricordo e infiniti  quei pochi secondi, come ha dato l’immortalità al mio amore per te!
 
Mi sono seduto su una roccia, ho sorseggiato Rum dalla mia fiaschetta, volevo stordirmi per non pensarti, ma ero già ebbro … si, completamente ebbro  di te!
 
Sorridevo sognante, desiderando di inseguirti e prenderti tra le braccia, baciarti ancora con passione, poggiati ad un albero, riparati dalle sue fronde, ma quel sogno ad occhi aperti venne interrotto da Peter Pan … Ecco, quello si che è da dimenticare Swan!
 
Era venuto a mettere alla prova il mio onore, rivelandomi che l’uomo che amavi era vivo e lì a Neverland. Volevo essere io l’oggetto del tuo amore, ma non tradisco un amico, non l’ho fatto e ti ho detto la verità: Neal era vivo.
 
Ti ho aiutata a ritrovarlo, ma sentivo che per te non era più come prima. Tu lo negavi con tutte le tue forze, con la scusa e la sacrosanta motivazione della ricerca del tuo bambino!
Io non potevo tenermi dentro quello che sentivo e quello che volevo da te Emma. Te l’ho detto serio, guardandoti intensamente negli occhi, ho visto il tuo sguardo vacillare per un secondo, insicuro. Volevo vincere il tuo cuore, ma non era una sfida, ero certo che un giorno mi sarebbe appartenuto, ma me lo avresti donato tu, perché era quello che volevi e avresti voluto me. Non avrei avuto bisogno di trucchi e inganni da pirata, sarei stato me stesso, non più Captain Hook, semplicemente il Killian Jones che ero sempre rimasto nel profondo dell’anima, nascosto dal buio che mi aveva catturato.
 
È proprio così che alla fine ho vinto il tuo cuore, con l’onore, l’onestà, l’altruismo, con la stima e l’amore che ho provato intensamente ogni giorno di più per te. Ti ho seguita per proteggerti, anche ai confini del tempo e dello spazio, nella luce e nell’oscurità. Quanto ho atteso per un altro tuo bacio! E quando è successo, anche allora lo hai voluto iniziare tu, ma senza irruenza, senza fretta. Era un bacio d’amore, non solo di desiderio. C’era dentro anche gratitudine, fiducia, stima, la voglia di non essere più sola e avere finalmente qualcuno che ti amasse incondizionatamente. È quello che faccio e che farò sempre. Ma con te c’è sempre stato da lavorare duramente, per  distruggere tutti i muri che corazzano il tuo cuore. Ho saputo di averli abbattuti del tutto quando sei venuta a riprendermi nell’Underworld.
 
Quando si ama veramente si è capaci di buttarsi nel fuoco pur di salvare chi si ama … tu lo hai fatto Emma, lo hai fatto per me … come io avevo preferito la morte pur di rivedere il mio “Cigno bianco” uscire dal “Cigno nero”.
 
Da quel momento sei stata veramente libera Emma! Siamo tornati in questo mondo magico di Storybroke e hai voluto dirmelo chiaramente che mi amavi. Ti ho preso tra le braccia e ti ho sollevata, mentre le nostre labbra si divoravano in un bacio di Vero Amore. Siamo corsi qui in questa casa, che avevi già scoperto fosse il mio regalo per te. Eravamo assetati l’uno dell’altra. Desiderosi di essere soli, noi due, senza nessuno ad interromperci come al solito. Quanti baci ci siamo scambiati dalla porta al divano?! Ti ho adagiata su di esso, pronto a continuare. Volevo solo quello, baciare all’infinito le tue labbra, assaporarti lentamente e voluttuosamente, non volevo altro per il momento, ti ho detto di tenere il tuo giubbino rosso. Mi sono abituato ad esso, è come se facesse parte indiscussa di te, è qualcosa che amo di te! Erano i nostri primi baci in quella grande casa, sentivo il fiato corto e la stessa emozione di Neverland, ma … ti pareva che non capitasse qualcosa che venisse ad interrompere quel momento di tenero idillio?
 
Nuove corse, nuove avventure, persone da salvare, tu in prima linea ed io al tuo fianco, finché non ti sei resa conto che mi volevi vicino anche nelle tue solitarie notti. Tranquillizzo i tuoi incubi, i tuoi tremori, le tue paure.
Oggi pomeriggio ho portato il mio baule a casa nostra. Si, ora la chiamo così, posso farlo! Hai sorriso per i miei pochi indispensabili effetti. Resterà ancora spazio nel tuo armadio, tra le nostre giacche in pelle rossa e nera.
 
Henry ci ha detto che avrebbe cenato da Regina e avrebbe pernottato da lei, quando è uscito io e te eravamo sul divano a guardare un telefilm in televisione. Sono veramente utili questi telefilm, mi aiutano a capire questo secolo, ad adattarmi a questa realtà, mi aprono veramente un mondo e … mi danno la possibilità di essere nuovamente vicini su quel divano, di allungare il braccio e circondarti le spalle … accostare piano la testa alla tua, mentre tu sorridi, aspettandoti il seguito, quando la mia mano inizia a cercarti e le mie labbra fanno lo stesso, baciandoti sulla tempia e portando il tuo viso verso di esse. Allora abbassi dolcemente le palpebre e schiudi le labbra ad accogliere le mie, mentre le nostre lingue danzano languide e i nostri corpi iniziano a cercarsi con desiderio crescente.
In quel momento la mia mano scende lungo il tuo seno e desiderosa di sentire il calore della tua pelle, si insinua sotto il tuo maglioncino. Sento sotto le mie dita i brividi che ti percorrono e mentre esse risalgono verso i tuoi  adorabili monticelli a stuzzicarli, sento come le tue rosee piccole gemme che li sormontano, si tendono e inturgidiscono.
È stato così anche adesso. Ma questa sera non ci fermerà nessuno, nessuno ci disturberà. La porta è chiusa a chiave, il “parlofono” è stato spento e buttato sul tavolinetto del salotto.
 
Emma! Emma non posso crederci che questa sarà la nostra prima volta! Abbiamo avuto solo baci e sensuali carezze fino ad ora, ho voluto aspettare i tuoi tempi amore mio … come sempre … lascio che sia tu a volerlo e questa sera so che lo vuoi veramente. Mi hai tolto il giubbino e non so dov’è finito. Il mio panciotto ha fatto la stessa fine credo e le tue mani sul mio petto mi hanno dato un brivido di piacere che so essere solo il preludio di qualcosa di più grande e forte. La mia camicia è ormai del tutto aperta e mi baci su tutto il torace, mentre le tue mani sono finite sulla mia cintura.
 
– Amore che ne dici di stare più comodi?
– Vuoi salire in camera Killian?
– Beh! Visto che dovrò pur dormire in questa casa … potremmo in effetti trovare uno spazio migliore sul “nostro” letto … sempre se tu non preferisca dormire da sola!
 
Sorridi maliziosamente.
 
– Vuoi proprio dormire Killian?
 
Alzo un sopracciglio sfidandoti e tu ti mordi inconsapevolmente l’angolo del labbro inferiore.  No Emma! Non ti posso resistere oltre! Non ti rispondo. Ti attiro a me e ti bacio con passione, tirandoti in piedi con me, lasciando il divano e la televisione che si guarda da sola. Ti prendo in braccio e volo per le scale. Ti desidero pazzamente e non sento il tuo peso, ne lo sforzo nel salire. Arriviamo alla porta della stanza e ti faccio scendere. La mia camicia resta fuori dalla porta, abbandonata sulla soglia. Spero di non averla rotta quella porta! Visto il calcio che le ho dato per chiuderla, mentre le tue mani e la mia sono impazienti di far sparire gli ultimi indumenti che ci impediscono ancora un contatto completo … pelle contro pelle.
 
Mi hai liberato di quelle costrizioni di stoffa e io ho fatto lo stesso con te. Ti guardo, incantato dalla tua bianca bellezza. Incurante della mia nudità e desideroso della tua. Accarezzo il tuo viso e i nostri occhi si perdono gli uni negli altri. Un altro bacio ancora e poi tu ti sciogli dall’abbraccio per togliermi quello che può essere un pericoloso ostacolo nell’accarezzarti: il mio uncino.
 
Sono spiazzato veramente ora Emma! Non credevo di provare questo pudore adesso. Senza quell’uncino mi sento veramente nudo, fragile, indifeso. Fa parte della mia armatura come il tuo giubbino è stata la tua fino a poco tempo fa?
 
Mi assale un terribile dubbio e un grande senso d’incompletezza. Ho paura di non essere degno di te, di non essere completo per te, che tu possa considerarmi un uomo a metà. Non lo sopporterei questo!
 
Il dolore mi squarcia il cuore. Mi ritraggo. Questa nostra prima volta, che ho tanto desiderato … forse è solo un errore … non posso … non potrò averti … non potrò accarezzarti come farebbe un qualsiasi altro uomo … non potrò mai … so com’è accarezzarti con tutte e due le mani, l’ho provato al nostro primo appuntamento, ma poi ho abbandonato la mia mano al “Coccodrillo”, ingannato da lui per l’ennesima volta, facendomi credere che fosse maledetta! Maledetto lui! Bastardo!
 
Distolgo lo sguardo da te, stringo la mascella e sul viso, che sto abbassando, mi si dipinge la rabbia che sto provando.
La tua mano mi sfiora … mi parli … mi tranquillizzi … sei meravigliosa Emma e io torno ad essere l’uomo che ti ama e ti desidera. Mi fiondo con rinnovata passione sulle tue labbra.
 
Ora nudi, seduti sul bordo del letto, tu siedi su una mia gamba, le tue tra le mie, il tuo braccio sinistro mi circonda il collo, mentre reclini il capo verso di me cercando le mie labbra. Accarezzo la tua schiena candida e liscia. Seguo ogni tua curva e mi fermo sul tuo morbido fianco. La tua pelle sembra scottare, ma anche io sento il fuoco dentro. Le mie dita sul tuo fianco affondano nella morbidezza della tua carne, ti stringo dolcemente e possessivamente. Il nostro bacio è avido, sensuale, profondo. Sa di noi, del nostro amore, della voglia di appartenerci, di fonderci in un’unica cosa. È lo stesso indimenticabile bacio di Neverland. Immortale, come lo potrebbe immortalare una scultura, per sempre … per l’eternità!
 
Quel senso di volere di più, che ci aveva lasciato manchevoli a Neverlan … ora non ci sarà, avremo di più questa notte Amore… te lo prometto!
 
Ti adagio piano sul letto, tu ti fai guidare e lasci che la mia mano accarezzi la tua coscia fino a trovare il tuo centro. Ti sento gemere al mio tocco … sei pronta per me e tu sai che io lo sono per te. Il nostro bacio non si interrompe. La lampada getta sui nostri corpi nudi la sua luce bianca, sembriamo marmorei. Tu accarezzi i muscoli tesi delle mie braccia e scendi sulla mia schiena ad avvicinarmi di più a te, mi vuoi … lo sento ... poi … poi … sei finalmente mia e … io sono tuo …
 
  •  
 
È successo Killian!
Quello che da tanto volevamo è successo questa notte … la nostra prima notte … la nostra prima volta … nella nostra casa …
 
È stato bellissimo! Lo sapevo … è stato come credevo lo sarebbe stato. Sei di una dolcezza e una delicatezza che ho sempre letto nei tuoi occhi, anche quando facevi quel cipiglio da duro. Un cipiglio che scompariva con il tuo sorriso e con gli sguardi da cucciolo. Quante volte ti sarei saltata addosso in quei momenti! Ma io sono Emma Swan! La fredda e razionale Emma Swan! O almeno credevo di esserlo! Ci voleva un Pirata bicentenario a ricordarmi che sono una donna, sotto la corazza che mi ero creata! Si sono una donna! Una donna pazzamente innamorata di un meraviglioso uomo che la ricambia con ardore e passione. Dio se lo sei passionale! E pensare che mi prendi in giro per la mia irruenza! Tra noi c’è un’attrazione magnetica che è scoppiata come una tempesta fin da quando ci siamo incontrati la prima volta!
 
Temevo quell’attrazione fatale! Tu eri la fiamma e io la falena, così mi sentivo! Mi sarei bruciata! Non era quello che volevo con te! Ti volevo completamente, ma avevo paura che tu fossi come tutti quelli che ho conosciuto, nessuno aveva mai lottato per me … Tu invece non ti sei arreso mai con me e so che non lo farai. Ci completiamo, siamo quelle che vengono chiamate anime gemelle!
 
Eppure, nonostante il mio amore per te, ieri sera ti ho visto vacillare per un momento. Eravamo già arrivati nella nostra camera. I nostri vestiti erano già spariti, non c’era pudore tra noi, come se fosse da sempre così, come se ci appartenessimo ormai da anni. Ti ho tolto l’uncino e ho accarezzato il braccio, lì dove ancora c’è la cicatrice della tua amputazione.
 
– Amore mio … stai tremando!
 
Ho visto i tuoi meravigliosi occhi diventare lucidi, hai tolto mestamente lo sguardo dai miei, abbassando le palpebre ed il viso.
 
 
– Amore che succede?! Guardami ti prego!
 
 
Per la prima volta ho visto che avevi paura. L’uomo più impavido che io conosca … aveva paura! Ma di che? Poi l’ho capito … avevi paura che io non ti considerassi abbastanza per il tuo handicap.
 
– Non sono come gli altri Emma, non posso accarezzarti come farebbe un altro!
– Killian! Che tu non sia come gli altri lo so da un pezzo … e non è per la mancanza della tua mano. È perché sei speciale! Ti amo per questo … per l’uomo che sei, con o senza quella mano. Non me ne importa nulla, per me tu sei perfetto come sei, nei pregi come nei difetti! Io pure non sono perfetta e lo sai! Mi ami di meno per questo?
 
 
Non hai risposto. Almeno non a parole. Mi hai travolto con un bacio mozzafiato. Ho avuto le stesse sensazioni del nostro primo bacio a Neverland. Era stato magnifico, rovente, appassionato. Poi dolcemente mi hai adagiata sul letto e … mi hai fatta tua e io ti ho fatto mio …
 
  •  
 
- Cos’è questo canto? Lo senti Killian?
– Mmm …si Swan! È di sicuro un’allodola … annuncia il mattino …
- Ma no Killian! Credo sia un usignolo!
– Swan … è vero che ho passato più tempo in mare che in giro per boschi con te … ma ti dico che quella è un’allodola!
– Penso che tu abbia preso un granchio Killian è troppo melodioso e si dice dell’usignolo che canta melodiosamente!
– Sei veramente testarda quando ti ci metti Emma! Ti dico che è un’allodola!
– Killian! Mi viene da ridere lo sai? Sembriamo Giulietta e Romeo al risveglio della loro prima notte d’amore!
– Chi?
- Oh! Dai! Non mi dire che non conosci la famosa tragedia di Shakespeare! È nato duecento anni prima di te!
– Certo che lo conosco! Ovviamente non di persona, non sono così vecchio! Ora che mi ci fai pensare quando ero nella Royal Navy ho visto una rappresentazione di Giulietta e Romeo a Londra, con Liam. E sai che ti dico? Sono ancora più convinto che quella sia un’allodola!
 – Ah! È così? Allora oggi pomeriggio ti faccio vedere su Netfix il film di Zeffirelli in proposito, poi vediamo chi ricorda meglio!
– Bene bene! Ti dovrò preparare i fazzoletti! Sempre se riusciremo a vederlo questo film!
– Ecco! Hai detto giusto! Sempre se riuscirai a non saltarmi addosso nel momento focale della storia!
– Swan! Io lo faccio per te! Ti riduci uno straccio con questi films strappalacrime! Io mi son dato il compito di proteggere il tuo cuore non ricordi?
– Ah! È  così! Lo fai solo per me!
– Swan che fai con quel cuscino! No …no basta con le cuscinate! Lo sai che mi piace sbaciucchiarti e accarezzarti sul divano! Oh! Adesso si che va meglio, stai comoda su di me?!
– Mmm … si sto comodissima, sei caldo e … ma … Killian!!
– Dai Emma! Ti ci dovrai abituare … ai maschietti la mattina capita quel riflesso!
– Beh direi che la cosa si fa interessante se è tutte le mattine così!
– Vieni qui ora, ho ancora voglia di te e non vedo modo migliore di incominciare una giornata insieme invece di litigare sugli uccelli …
- Sugli uccelli …
- Swan! Quello dei doppi sensi ero io una volta!
– Sai com’è … chi va con lo zoppo …
- Ho ancora fame Swan!
– Lo credo! Non abbiamo cenato ieri sera e abbiamo consumato parecchie calorie … ora capisco perché mio padre insisteva ad insegnarmi a cucinarti i pancakes per colazione!
– Veramente tuo padre si preoccupava che tu mi facessi i pancakes la mattina?!
– Mio Dio Killian! Mio padre ha immaginato noi due che … così?! Mi vergogno all’idea!
– Basta con tuo padre Emma! Immagini quel che gli pare! Io sono sicuro che te lo voleva insegnare perché anche lui ha una compagna e ci danno …
- Zitto! Non dire altro! È inutile che ridi così ora! Non voglio pensare ai miei genitori che fanno … cose!
– Benissimo Swan! Perché voglio che pensi solo a noi ora! Quindi vieni qui e dammi ancora un bacio!
 
 
----- THE END ----
 
 
 
Angolo dell’autrice
E così ho finito i “Quattro giorni d’arte con i Captain Swan”!
Spero che queste 4 O.S. vi siano piaciute, mi farebbe piacere sentire i commenti delle ragazze che hanno avuto l’iniziativa.
Devo dire che, a parte gli spunti su momenti delle puntate e i missing moment che ho immaginato, le 4 O.S. sono incatenate ad alcuni temi portanti delle altre O.S. libere che ho scritto. Chi avrà il piacere di volerle leggere vedrà che è come se fossero consecutive di un’evoluzione del rapporto tra Emma e Killian. Ringrazio chi troverà il tempo di leggere e recensire. Un saluto a tutti e buona visione delle nuove puntate di OUAT.
 
Lady Lara
   
 
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