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Autore: _Fedra_    10/03/2017    4 recensioni
Versailles, 1764
La piccola Oscar viene invitata a un ballo in maschera in cui gli invitati avranno un unico dovere: presentarsi con gli abiti del sesso opposto.
Che cosa sceglierà l'erede del generale de Jarjayes? Manterrà saldi i propri principi o asseconderà, anche solo per una sera, la sua natura femminile?
E, soprattutto, chi è Lia de Beaumont, una ragazzina tanto sveglia quanto impertinente che sembra voler portare a corte degli ideali mai sentiti prima, che appaiono a un tempo affascinanti e pericolosi? Un'intrigante sovversiva o la sua futura migliore amica?
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5.

L’INIZIO


*

 
 
 
 
Una volta tornati all’interno della villa, per Oscar e André era iniziata la vera festa. Lia li aveva fatti accomodare all’interno della sala, presentando gli ospiti a suo padre. Il conte de Beaumont li attendeva in piedi accanto ad alcuni nobili, anch’essi in abiti femminili. Oscar dovette constatare con un certo sgomento che quel lungo abito non stava affatto male al padrone di casa, forse anche a causa dei tratti delicati del volto, così lontani dalla mascella squadrata e il cipiglio severo di suo padre.

Ciononostante, parlando con quell’uomo così strano, sia lei che André non provarono affatto una sensazione di disagio. Al contrario, il conte sembrava essere una persona molto alla mano, colta e incredibilmente empatica. Tutte cose che la piccola Oscar, abituata sin da piccola alla rigida disciplina del padre, trovava incredibilmente nuove e sconvolgenti.

“Sono molto ammirato da voi, Madamigella Oscar”, disse Messer de Beaumont con un sorriso gentile, così simile a quello dei suoi figli. “Sono sicuro che siete destinata a qualcosa di grande, credetemi”.

Una volta congedatisi, i ragazzi poterono finalmente gettarsi nelle danze. La prima a dare il suo invito fu proprio Lia, la quale propose a Oscar un primo giro. La ragazzina sprofondò nuovamente nel disagio: la sua educazione nella danza, infatti, prevedeva solo le mosse maschili e il fatto di essere portata da qualcun altro la gettava nel panico. Per fortuna, Lia sembrò leggerle nel pensiero, perché subito le chiese se voleva portare lei. Immensamente grata alla sua nuova amica, Oscar accettò. Finalmente, iniziava il divertimento anche per lei!

Lia la condusse al centro della pista e insieme presero a volteggiare a ritmo di musica. Con enorme sollievo, Oscar constatò che nessuno sembrava riconoscerla in abiti femminili – davvero era così diversa? – e ciò non fece che aumentare la propria sicurezza.

Alla fine del ballo, Lia la prese per mano e tornò da d’Eon e André, che avevano assistito in disparte.

“Che fate, non ballate?”, domandò loro.

“Beh, noi…”, si schermi d’Eon, ma sua sorella non gli diede modo di finire, acciuffando entrambi per le mani e trascinandoli al centro della sala insieme a Oscar.

“Coraggio!”, esclamò divertita.

I due si scambiarono un’occhiata di profondo imbarazzo; poi, sapendo che non avrebbero potuto sottrarsi in alcun modo all’entusiasmo delle due ragazze, si lasciarono andare. In quel momento era iniziato un ballo molto allegro in cui gli invitati, divisi a coppie, dovevano scambiarsi il compagno a ogni passaggio. Al primo battito di mani, Oscar si ritrovò di fronte ad André. La cosa le lasciò sfuggire una risata divertita.

“Che ti prende?”, esclamò il ragazzino, arrossendo violentemente.

“Niente!”, rispose lei con un sorriso angelico.

In realtà, non riusciva a guardarlo in faccia senza rotolarsi dal ridere, così imparruccato e incipriato com’era e con quei ridicoli fiocchi rosa che gli decoravano gli orli delle maniche e della scollatura.

Solo a quel punto, Oscar si rese conto che in quel passaggio toccava ad André portare. Stavolta fu lei ad arrossire.

“Oh, fantastico!”, commentò lui ad alta voce.

Di solito, gli unici confronti che aveva con Oscar erano i loro duelli durante gli addestramenti, o al limite qualche scazzottata fuori programma quando il generale de Jarjayes non guardava, ma mai avevano avuto modo di ballare in un’occasione come quella.

Oscar arrossì, prendendo le mani di André e lasciandosi portare da lui, volteggiando su se stessa. Subito, si rese conto di essere diventata rigida. L’amico rise, strizzandole un occhio. Era evidente che anche lui stesse celando una profonda sensazione di disagio.

Ci fu un nuovo battito di mani e le coppie si scambiarono ancora una volta. Oscar si trovò a ballare con un ragazzino biondo dai tratti affilati, mentre André finì con Lia. Una strana sensazione la colse in quel momento, trovando spontaneo voltarsi verso l’amico per cercare il suo sguardo. Con un tuffo al cuore, si rese conto che anche lui stava pensando alla stessa cosa. Si sorrisero complici, prima di darsi le spalle in una nuova giravolta.

La festa durò fino a notte fonda. Oscar, André e i fratelli de Beaumont restarono insieme per tutto il tempo, ballando e ridendo come mai prima di allora. Il momento di andare a casa sembrò giungere inevitabilmente troppo presto.

Lia si congedò dai suoi ospiti con un sorriso; poi, a sorpresa, si slanciò in avanti, abbracciando forte Oscar. Colta di sorpresa, la ragazzina la fissò con tanto d’occhi.
“Grazie per essere venuta”, disse la giovane de Beaumont con un sorriso. “Sono certa che noi due resteremo amiche per il resto della nostra vita”.

A quelle parole, Oscar non poté fare a meno di sorridere. Amica. Ora che ci pensava, prima di allora non aveva mai avuto nessuno da chiamare con quel nome.

“Ci vediamo presto”, disse, prima di voltarsi timidamente e salire sulla carrozza che l’avrebbe ricondotta a casa insieme ad André.

Una volta a bordo, Oscar si rese finalmente conto di quanto fosse stanca. Per tutta la serata, si era dimenticata dei vestiti che tiravano e delle scomode scarpette ai piedi. L’abito bianco ora appariva sporco di terra sull’orlo della gonna e il ricco strascico appariva deturpato da uno strappo nel tessuto. La ragazzina sospirò: Nanny non sarebbe stata affatto contenta.

Si accoccolò meglio sul sedile, lasciandosi cullare dai movimenti della carrozza. André era crollato addormentato dopo pochi minuti, stravolto anche lui. La ragazzina chiuse gli occhi, abbandonandosi ai ricordi della serata appena trascorsa. L’indomani sarebbe stata nuovamente la Oscar di sempre, il soldato, l’unico erede della famiglia de Jarjayes; eppure, in qualche modo qualcosa, quella notte, era cambiato per sempre.

Oscar non lo sapeva, così giovane e ingenua com’era, ma qualcuno, là fuori, aveva già deciso il suo destino fin dalla sua nascita. Qualcuno con cui avrebbe incrociato la sua spada molti anni dopo. Ma per adesso, questi pensieri non la sfioravano nemmeno.

La sua mente ora era già sprofondata nel mondo dei sogni, dove nessuno, nemmeno suo padre, avrebbe potuto imporle chi doveva essere. L’indomani era già molto, molto vicino.

La carrozza sparì oltre la collina, diretta verso la casa dei Jarjayes. Lontano, all’orizzonte, il cielo notturno veniva rischiarato dal sottile lume dell’aurora.
 








*
FINE DELL’INIZIO

*




 
Ma buongiorno! :)
Ebbene sì, siamo arrivati alla fine di questa breve storia, ma non disperate: sin dal titolo credo che abbiate capito che questo non è altro che l'antefatto di una storia ben più lunga, alla quale sto lavorando alacremente e ho già pronti i  primi capitoli. Vi chiedo solo il tempo di avviare il racconto vero e proprio, assicurarmi che personaggi e fatti funzionano e poi, finalmente, riuscirò a farvi leggere qualcosa.
Nel frattempo, mi stava ronzando in mente l'idea di fare una cernita delle mie storie e magari farle sbarcare su Wattpad. Alcune di esse le sto traducendo in lingua inglese; altri sono stralci di opere originali che poi saranno messe a disposizione su Amazon. Voi che ne pensate? E, in quel caso, mi conviene nominare l'account con Fedra o con il mio vero nome? Sì, lo so, questo è un dubbio che spesso mi assale!
Nel mentre, posso già annunciare che la long che seguirà cambierà completamente atmosfere. Ricordate "L'ultima notte", storia che molti di voi hanno letto e apprezzato tre anni fa? Ecco, immaginatevi un sequel alternativo, che dalla storia sfocia direttamente nel fantasy più paradossale di questo mondo: persino Parigi non sarà come la ricorderete e non sarà una semplice disfunzione dell'Animus! Siete pronti a fare questo Volo dell'Aquila. La nostra Rosalie, di nuovo protagonista e spadaccina, ha già detto di sì! XD
Grazie come sempre a tutti coloro che hanno letto e recensito fin qui, che mi hanno fornito dritte e consigli, che si rivelano ogni giorno innamorati di questa piccola compagnia di personaggi. Speriamo davvero di rileggerci presto! Io qui vi mando intanto il mio più forte abbraccio e un augurio di un buon inizio di primavera * anche qui a Nord sta iniziando a farsi sentire sul serio, evvivaaaaa ^_^ *
Noi ci troviamo sempre qui, sulla mia moooolto amatoriale pagina Facebook: https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra/?fref=ts

A presto! Vi voglio bene <3

Vostra,

Fedra

 
 
 
   
 
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