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Autore: SakiJune    05/06/2009    9 recensioni
La bella Brianna Foxworth è diventata Lady de Wrist, ma un dolore la consuma senza tregua. E cosa sogna l'uomo che non ha mai smesso di amare?
Il mio debutto in punta di piedi nel fandom di Hyperversum, siate clementi.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per le iniziative Temporal-mente e Stereotipo (prompt #8 - Singhiozzo Discorsivo) del sito Criticoni.

Ma soprattutto ispirandomi alla carinissima fic di Chià, The Lion and the Hawk... perché quando ho letto la frase "Brianna ha sposato Hector" tutto un meccanismo mi si è messo in moto. Non tiene conto del terzo libro, anche perché non l'ho ancora letto.

Ah, è una Geoffrey/Brianna. Se non l'avevate capito.
Infinite grazie alla mia beta Caillean.



FEBBRE

"Stay, and the night would be enough." (Stay – U2)





"Come sta vostra moglie, Hector? Credevo fosse felice di assistere al torneo."
Le parole di Martewall erano accompagnate dal più amichevole dei sorrisi, ma le pupille lottavano per restare fisse al suo interlocutore. Dentro di sé desiderava guardarsi intorno per trovarla, scorgere da lontano i suoi capelli rossi ed afferrarla in corsa, sistemarla in sella senza nemmeno sciuparle il vestito, mentre si sarebbe stretta a lui dallo stupore e dal timore di cadere, e poi avrebbero preso il mare e sarebbero fuggiti lontano, a Châtel-Argent, dove il Falco li avrebbe accolti senz'altro... liberi dalle stupide convenzioni che gli avevano incatenato il cuore quando si era rifiutato di accettare e seguire i propri sentimenti.

"Ecco, in effetti sembra che ieri non si sentisse troppo bene. Un'infreddatura, nulla di più, ma ho preferito che restasse a casa a riposare..."

L'impeto della fantasia di Martewall si spense, ma ancora sentiva il cuore pulsare all'unisono con le tempie, procurandogli dolore fisico.

"Mi rincresce molto." Continuò a sorridere. "Che dire, spero si rimetta presto; ci saranno i preparativi per l'investitura di Beau, al nostro ritorno!"




Quel nome.
Soffocava e giocava con quel nome come una bambina gioca con la sabbia.

Perché, non era sabbia quella che le riempiva i polmoni?
Sabbia.
Secca.
La spiaggia del porto di Dunchester.

Le lenzuola si muovevano come nuvole sfilacciate al tramonto, con i capelli tutt'intorno a formare i raggi morenti del sole.

Brianna spalancava la bocca e la richiudeva, leccandosi le labbra, scossa da brividi intermittenti e vampate di calore che prosciugavano le sue forze, ma non il suo desiderio.

È il freddo, il freddo di quella notte, pensava.
È il caldo, il caldo delle tue braccia.
Tu mi proteggerai.
Tu mi porterai in salvo.
C'è il tuo viso premuto contro il mio.
Altrimenti perché mi sentirei bruciare così?

Beau... guarda, tesoro mio, la tua mamma è felice, perché lui mi ama.

Non mi hai mai abbandonata.

Sei qui con me.
Mi scaldi, mi accarezzi.
Oh, ti ho perdonato ormai. Ho capito.
Non ti vergognavi di me, credevi di fare il bene di tutti e due.
Non potevi fare di più. Non potevi sposarmi.
Mi hai data in moglie a Hector, che pure è il migliore degli uomini, per non avermi lontana.
Avrei dovuto ringraziarti, è tutto ciò che era in tuo potere... per il decoro del tuo nome.
Ma non credevo di soffrire tanto, e nemmeno tu, vero?
Mi ami.
Mi basta.
Ami Beau... è incredibile.

Figlio mio, diventerai un cavaliere come hai sempre sognato. Come tuo padre. Come lui.

Dove sei andato? Perché di nuovo questo gelo? Non lasciarmi, non lasciarmi!
Rimani... quella notte è bastata a farci capire cosa potevamo essere.
L'uno per l'altra.
Noi.
Non è ancora finita quella notte...
Non devi andare via.

Geoffrey...

Le sue guance si facevano di neve, e poi si riaccendevano all'improvviso, e impallidivano ancora.
Finché non rimase solo una luna spenta, piccolissima, incorniciata di fuoco.



Hector de Wrist, di ritorno da quel fine settimana di divertimenti e recando la sua piccola fetta di gloria personale - stranamente, il Barone si era impegnato davvero poco per far bella figura al torneo - si accigliò quando vide la servitù in subbuglio e in lacrime. Alcuni sobbalzarono alla sua vista, come se si aspettassero una frustata, o peggio.
Ascoltò con il volto contratto la dama di compagnia di sua moglie raccontare, tra i singhiozzi, come non ci fosse stato nulla da fare, come la febbre si fosse alzata improvvisamente e in poche ore Brianna se ne fosse andata, senza più riprendere i sensi. Venne a conoscenza di ogni dettaglio, di ogni tentativo compiuto da chi le era vicino in quei momenti, per trattenerla in questo mondo: tutto, tranne un particolare.
L'ultima parola pronunciata da Lady de Wrist rimase un segreto che la donna non poteva, non poteva proprio svelare al padrone senza ferirlo profondamente e causare uno scandalo.
L'ultima, faticosa parola - il nome del Barone di Dunchester.


La nave ha smesso di muoversi.
Dunkerque... sento i gabbiani.
Siamo arrivati, amore?

   
 
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