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Autore: JulyChan    12/03/2017    11 recensioni
James l’aveva inseguita finché la casa non era scomparsa all'orizzonte; Rose era inciampata e lui si era proteso per sorreggerla, ma aveva finito per trascinarla giù con sé. Si erano guardati, senza parlare, assordati dal rumore delle parole non dette. Con le membra lambite dai fiori di campo, con il sole morente a dipingerli, l’innocenza era morta sulle loro labbra e si era dissolta tra i fremiti.
[Prima classificata al contest "Tutto fa un po' male - anche 500 parole" di Queila].
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley | Coppie: James Sirius/Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Quello che resta

 

 

 

Rose non ricorda l’ultima volta che è stata felice con lui.

 

 

***

 

 

«James, gioca con me!».

Aveva sedici anni quando Jamie era uscito dalla sua vita per lasciare posto a James.

Era arrivata come il vento, improvvisa e invisibile, la consapevolezza che l’ingenuità dei loro giochi era ormai un ricordo sfocato.

Vedere James sotto altra veste, l’aveva stordita; rendersi conto che per lui era lo stesso, l’aveva ammaliata. Il tempo trascorso a rincorrersi non era più lo svago di due bambini.

James l’aveva inseguita finché la casa non era scomparsa all’orizzonte; Rose era inciampata e lui si era proteso per sorreggerla, ma aveva finito per trascinarla giù con sé. Si erano guardati, senza parlare, assordati dal rumore delle parole non dette. Con le membra lambite dai fiori di campo, con il sole morente a dipingerli, l’innocenza era morta sulle loro labbra e si era dissolta tra i fremiti.

 

 

***

 

 

Aveva diciott’anni quando James era partito per cercare se stesso.

Piangere non l’era servito, urlare era stato inutile; far esplodere tutti i vetri della casa, nemmeno.

Lily Luna era ormai una presenza costante in casa – cara, dolce, ignara Lily. Le aveva parlato e le aveva fatto domande e l’aveva spronata, ma Rose l’aveva fissata con occhi vuoti; le sue parole erano solo rumore bianco nella realtà ovattata in cui si era sommersa.

Rose di giorno viveva trascinandosi, il mondo le passava accanto senza sfiorarla; la notte cullava il suo dolore e stringeva i resti di un sogno – pezzi di vetro e sangue rappreso tra le dita.

James le aveva spezzato il cuore. E le aveva spezzato la vita.

 

 

***

 

 

Aveva ventun anni quand’era tornato.

Il sorriso ostentato le era morto sulle labbra, appena gli occhi di James avevano colto il bagliore dorato tra le sue dita. Lei aveva stretto in una morsa il braccio di Scorpius per paura di inciampare di nuovo.

Ma era arrivato come il vento, James, improvviso e invisibile, e se l’era portata via, di nuovo; e l’aveva piegata, come le fronde di un albero, e lei gli si era abbandonata, sotto il cielo coperto d’autunno.

«Portami con te» l’aveva supplicato.

«Questo è tutto quello che ci resta» le aveva risposto.

«Ma è questo» si era portata la sua mano sul cuore «tutto quello che hai».

James era diventato bufera e aveva lasciato solo sfacelo dietro di sé.

La sua presenza era momentanea, ma le rovine erano eterne.

 

 

***

 

 

Aveva ventitré anni quando aveva abbandonato l’altare, correndo a perdifiato in una nuvola di tulle. Scalza e felice, lui l’aveva trascinata via con sé.

«Ho cercato me stesso, alla fine. E ho trovato te».

 

 

***

 

 

Aveva sempre ventitré anni quando erano partiti per la stessa missione.

Il cimelio ritrovato era una splendida collana maledetta, ma lei non aveva fatto in tempo a rimirarla.

Non aveva più importanza, ormai.

 

 

***

 

 

James entra nella stanza asettica e lei è seduta per terra a giocare con una bambola.

«Jamie, gioca con me!».

I suoi occhi sbiaditi lo guardano senza vederlo.

Come sempre.

 

 

***

 

 

Rose non ricorda l’ultima volta che è stata felice con lui.

E non ricorda gran parte della sua vita.

 


 

 

 

 

 

 

 


NOTE:

Prima classificata al contest Tutto fa un po’ male – anche 500 parole di Queila e terza classificata al contest Sai chi sei? di Mary Black

 

 

Oramai sto sperimentando un po’ di coppia e, dunque, perché non fare un tentativo anche con la James/Rose? Mi ha sempre affascinato (merito soprattutto delle belle storie su di loro lette) e quindi, alla fine, ho colto l’occasione e mi sono messa al lavoro. La storia è nata praticamente oggi e mi va bene così: sono sempre più soddisfatta delle storie scritte di getto, piuttosto che di quelle su cui mi “concentro” per settimane (e che, nel 90% dei casi, finiscono nel dimenticatoi del mio pc). Come al solito, si tratta di una storia piena di “vedo-non vedo” e “dico-non dico”; inoltre, copre un arco temporale abbastanza ampio e, trattandosi di una flashfic, ho dovuto sacrificare molte parti per rimanere nei limiti delle 500 parole. Spero risulti comunque comprensibile. In ogni caso, vi lascio qualche delucidazione che potrebbe risultare utile:

-          Jamie/James: questo “passaggio” di nomi sta a indicare la presa di coscienza, da parte di Rose, dei sentimenti provati per il cugino. Jamie è il ragazzo impertinente, compagno di scherzi e di giochi; James entra in scena nel momento in cui i due sono cresciuti e segna l’inizio della storia tra i due. Com’è evidente, Rose non lo vede più come Jamie, come un semplice cugino.

-          James parte “per cercare se stesso”: non ho spiegato altro e non solo per mancanza di spazio: a quell’età, capita spesso di sentirsi persi e non sapere cosa si vuole. Non la vedo tanto strana questa decisione da parte del ragazzo, soprattutto considerando il protrarsi del legame “proibito” con Rose. So che l’introspezione di James è quasi del tutto assente, e di questo me ne rammarico, ma inserirla sarebbe stata una cosa forzata. La storia è nata così ed è stata pubblicata così.

-          Lily: il ruolo di Lily è puramente di contorno, ma mi è servita come rappresentante della famiglia Potter-Granger-Weasley e per far intendere che la relazione tra i due cugini è sempre stata segreta.

-          Scorpius: ormai mi sono arresa… farà sempre una brutta fine nelle mie storie! XD Dunque, i due si fidanzano poco prima del ritorno di James (il “bagliore dorato tra le dita” è l’anello). Non ho altro da dire, se non che Scorpius è uno sfigato!

-          Missione: non ci interessa il lavoro svolto da i due. Potrebbero essere Auror o il corrispettivo magico degli esploratori o storici o quant’altro. Il loro lavoro, in ogni caso, implica delle missioni. Per la prima volta Rose riesce ad affiancarlo in una di esse e la sfiga più totale ci si mette di mezzo.

-          Finale: che cattiva che sono, lo so. Il finale è sempre stato questo. Anzi, le due righe finali sono stata la prima cosa che ho scritto. Dunque, Rose trova la collana, ma questa scatena la sua maledizione e le manda “in pappa” il cervello. Rose ha perso quasi tutti i suoi ricordi, ma non solo: è regredita a uno stadio quasi infantile (da qui il ritorno a “Jamie”). Un mix tra l’Oblivion e la Maledizione Cruciatus, in linea di massima.

Credo sia tutto. Per ulteriori dubbi, chiedete pure.

Buona lettura,

July

 

 

 

RIFERIMENTI:

§  Il mondo le passava accanto senza sfiorarla: “Irene” di Francesco de Gregori;

§  James le aveva spezzato il cuore. E le aveva spezzato la vita: da “Lolita” di Vladimir Nabokov;

§  La sua presenza era momentanea, ma le rovine erano eterne: ispirata a una frase di Charles Péguy;

 

   
 
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