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Autore: saramermaid    15/03/2017    2 recensioni
Saphael | Episode 2.08 | Fix-it
Dal testo:
Sei una delusione.
Non vali niente come vampiro.
Fa un favore a tutti e sparisci.

Simon trema leggermente, abbracciandosi il busto in un gesto di protezione e arretrando lentamente di qualche passo. Non osa guardare Raphael, non può guardarlo, sapendo di trovare un’espressione ostile ad accoglierlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non avrebbe dovuto trovarsi lì, lo sapeva. Eppure non sapeva dove altro poter andare; era come se le sue gambe si muovessero da sole, portandolo in automatico verso l’edificio che col passare delle settimane aveva iniziato a conoscere come le sue tasche.

Faceva incredibilmente freddo lì fuori, i gas di scarico delle automobili si condensavano in fumo biancastro quasi come se fosse un effetto scenografico di una qualche rappresentazione teatrale, sebbene lui il freddo non potesse più sentirlo addosso.

I suoi piedi si arrestarono di colpo e Simon si strinse nel giubbotto di pelle nero che indossava, sollevando lo sguardo verso la scala antincendio appoggiata alla parete del vicolo cieco e chiudendo poi gli occhi per poter respirare l’odore acre che impregnava quel luogo. Era tutto come lo ricordava, come lo aveva lasciato, eppure molte cose erano cambiate.

Si era trascinato a fatica fino al vicolo laterale del DuMort, sforzandosi di reggersi in piedi ad ogni passo e di ignorare la sensazione di vuoto che sentiva scorrergli dentro. Non si nutriva da un pò, parecchi giorni a dire il vero, e nessuno sembrava curarsi di lui né del fatto che avesse bisogno di sangue per poter mantenere un barlume di controllo.

Non poteva incolpare Luke, che lo aveva accolto al Jade Wolf e gli aveva fornito un posto dove poter stare, né tantomeno Clary. L’unico colpevole era lui stesso con le decisioni sbagliate che aveva preso. Se ne rendeva conto, forse, troppo tardi.

«Cosa ci fai qui, pajarito?»

Simon sussulta a quelle parole, voltandosi nella direzione di quella voce che ormai aveva imparato a memoria. Raphael lo guarda con un’espressione irritata, distante, a tratti fredda e per una volta le parole sembrano non voler uscire dalla sua bocca. Buffo. Lui che di solito non fa che blaterare all’infinito, vomitando parole su parole, adesso non sa bene cosa dire.

«Allora? Sai che non dovresti essere qui, non è più casa tua da un bel pò.»

Rincara la dose il vampiro più anziano, spostando lo sguardo verso la figura del più giovane e scrutandolo attentamente. Simon sa di non avere un bell’aspetto con il giubbotto leggermente rovinato, la maglietta rossa sgualcita, i jeans forse troppo stretti e le converse sporche, ma ne ha passate tante negli ultimi giorni.

«Io..»

Inizia a dire prima di bloccarsi e ingoiare a vuoto, scuotendo leggermente il capo per scacciare l’insieme di voci che si sovrappongono nella sua testa. Ci prova a non ascoltarle, a mandarle via, ma alla fine non dicono forse quello che tutti pensano? Non è forse vero che è un pessimo vampiro e che sarebbe dovuto restare morto?

Sei una delusione.
Non vali niente come vampiro.
Fa un favore a tutti e sparisci.


Simon trema leggermente, abbracciandosi il busto in un gesto di protezione e arretrando lentamente di qualche passo. Non osa guardare Raphael, non può guardarlo, sapendo di trovare un’espressione ostile ad accoglierlo.

Mi dispiace. So di essere una delusione. Vorrebbe dirlo ad alta voce, lasciare che quelle poche parole riempino lo spazio silenzioso, ma non ne ha il coraggio né la forza. E’ anche un codardo, adesso.

«Simon..»

Ma lui non lo ascolta, continua a scuotere il capo sentendosi troppo vulnerabile, troppo colpevole e troppo debole. Talmente tanto che le ginocchia non riescono più a sorreggerlo e sente di star per precipitare sull’asfalto ruvido. Non può farsi seriamente male, è un vampiro, ma il dolore può comunque avvertirlo e non chiede altro.

E’ pronto ad abbracciarlo e inglobarlo, pronto a sentire qualcosa - qualsiasi cosa - al posto del costante monito sul fatto che non dovrebbe esistere. Ma non è la superficie ruvida che sente sotto di sé, quanto piuttosto la presa salda di due forti braccia che lo stringono.

Raphael lo stringe a sé, premendoselo contro il petto e portandogli un braccio attorno alla vita mentre l’altra mano è impegnata a posarsi sulla guancia del più giovane. Ed è in quel preciso istante che qualcosa dentro di Simon si spezza, permettendo ai singhiozzi di venir fuori e alle lacrime vermiglie di solcargli le guance pallide.

Per una volta si abbandona contro la spalla di Raphael, nascondendoci il viso e aggrappandosi a quel barlume di affetto che spera sia ancora lì a legarli. Non si accorge nemmeno che il vampiro più anziano gli sta ora accarezzando i capelli castani, passandoci dentro le dita e mormorando parole in spagnolo.

«Mi dispiace..»

Sussurra piano tra i singhiozzi, stringendo con forza il tessuto della giacca rossa che Raphael indossa. E’ spaventato, ha sonno, è affamato e si sente incredibilmente solo. E, come sempre, l’altro sembra comprenderlo al volo, sollevandolo tra le braccia come ha fatto la sera in cui Simon è morto per poi farlo sedere sul cofano di una vecchia auto abbandonata lì nel vicolo.

Passano solo alcuni istanti prima che Raphael allunghi i canini, ferendosi il polso e avvicinandolo alla bocca del più giovane.

«Bevi, pequeñin, questo ti rimetterà in forze.»

Gli spiega, invitandolo a nutrirsi. E Simon lo fa, affonda i canini seguendo i fori lasciati da quelli di Raphael e beve affamato. Il sangue del capo clan dei vampiri è dolce e caldo, trasformandosi in fuoco liquido che si irradia dal suo stomaco e si diffonde in tutto il suo corpo. Simon si sente accaldato e in fiamme, un calore che non percepiva da molto tempo e che ancora una volta gli inumidisce gli occhi castani, facendogli versare qualche altra lacrima che viene prontamente raccolta dalle dita di Raphael.

E’ una carezza quella che l’altro vampiro gli sta donando; le dita fredde che si spostano lungo la guancia di Simon per accarezzarla dolcemente, passando poi oltre verso il collo pallido e la nuca dove si immergono in quella chioma scura tracciando carezze lente e rassicuranti.

Restano lì anche quando Simon smette di bere, restano lì anche quando gli occhi spauriti del più giovane incontrano quelli scuri del più anziano e restano lì anche quando Simon posa la fronte contro quella dell’altro.

«Voglio tornare a casa..»

Pigola il neo vampiro, mordicchiandosi le labbra ancora arrossate dal sangue appena bevuto. Non aveva mai davvero considerato il DuMort come casa sua, prima d’ora, eppure adesso ha capito. Ha capito che è lì che appartiene ed è lì che dovrebbe restare.

«Simon..»

Il tono di Raphael è incerto e combattuto, indeciso, perché è innegabile che l’altro gli manchi più di qualsiasi altra cosa. Innegabile che il suo cuore ferito sanguina ancora di più senza la presenza dell’altro.

«Raphael.. ti prego..»

Lo supplica Simon, sussurrandolo a pochi centimetri dalle sue labbra e tornando a stringere il colletto della giacca del più anziano. I loro occhi restano per alcuni istanti incastrati, fissi l’uno nell’altro, in cerca di risposte. E alla fine Raphael le trova, godendo appieno di tutto quello che Simon gli sta comunicando con quegli stessi occhi, prima di chiudere la distanza e baciarlo.

Il loro primo bacio è dolce, lento, uno scoprirsi e rincorrersi senza fretta. E’ come tornare a casa dopo un lungo viaggio, come riuscire a sentire di nuovo il calore del sole sulla pelle. Perché in fin dei conti Simon è sempre stato il sole personale di Raphael e nessuno può negarlo.

La loro è una promessa.
La promessa di poter sistemare ciò che è stato spezzato.

«Bentornato a casa, pequeñin.»

Una promessa che in fondo sa anche di amore.












A/N

Ebbene eccomi tornata dopo secoli in cui non pubblico niente..
E' la prima volta che scrivo qualcosa sui Saphael, di solito mi limito a leggere di loro piuttosto che scrivere..
Ma visto il modo in cui i produttori esecutivi hanno rovinato il rapporto tra Simon e Raphael mi sembrava giusto provare a sistemare le cose.
Tra l'altro hanno anche fatto spuntare dal nulla il pairing Rizzy che non ha né capo né coda, a mio parere.
E' una relazione assurda e senza filo logico, una relazione abusiva visto che Izzy forza Raphael a bere il suo sangue anche se l'altro non vuole, perciò mi auguro che non ci appioppino di nuovo questa schifezza anche nel 2B.
Quindi questa mia storia vuol essere un tentativo per cancellare completamente il Rizzy e tentare di riportare in vita il Saphael u.u
La smetto di blaterare e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate di questa mia storia! =)

xoxo

Sara
  
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