Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    24/03/2017    2 recensioni
Elsa decide di recarsi nel regno della sua amica Merida per sostenerla durante il torneo indetto per aggiudicarsi nuovamente la mano della principessa.
La regina di Arendelle allora mette in palio anche la sua mano per solidarietà e divertimento, ben consapevole che nessuno sarebbe riuscito nell’impresa di colpire il suo magico bersaglio di ghiaccio.
Ma le cose non vanno come la sovrana aveva immaginato.
I personaggi non appartengono a me ma alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il regno di Merida era molto diverso da Arendelle, era davvero grande con pianure infinite, boschi immensi e alte scogliere. Insomma un luogo decisamente rudimentale.

Elsa lo osservò ammaliata da quando mise piede a terra, aveva lasciato il suo regno nelle mani dei ministri esclusivamente per affiancare l’amica incastrata di nuovo in un’impellente matrimonio.

La regina Elinor aveva atteso che la figlia fosse pronta per un fidanzamento, ma visto che nessuno era riuscito a vincere il cuore della principessa ribelle, sua madre aveva indetto un nuovo torneo coinvolgendo altri principi.

Elsa era dunque partita non appena ebbe ricevuto la lettera della rossa e ora si trovava nella sua camera.

-Ti rendi conto?! Io non voglio altri pretendenti! –stava gridando Merida sfogando tutto il suo sdegno e gesticolando animatamente mentre camminava per la stanza.

-Conoscere qualcuno non è la fine del mondo sai. –rispose calma la regina di Arendelle seduta composta sul letto dell’irritata principessa.

-E perché io si e tu no? –domandò allora la rossa.

Elsa rivolse lo sguardo al soffitto.

Anche i suoi ministri stavano facendo lievi pressioni perché scegliesse un re ma lei per ora non ne voleva sapere di sposarsi.

-Andiamo, almeno questa volta potrai scegliere tu se accettare o meno. –le fece notare la bionda.

Merida si calmò e si mise a sedere accanto all’amica.

-Sì ma mi sentirei meglio se non dovessi farlo, o almeno non da sola. –ammise la principessa guardando la regina di Arendelle negli occhi con supplica.

La magica sovrana capì subito cosa tentasse di fare la rossa.

Qualche ora prima Elinor aveva provato a convincerla nel mettere in palio anche la propria mano, come ora cercava di fare Merida, secondo le tradizioni di Dun Broch e trovando sconveniente che una regina regnasse da sola senza un marito.

Ma alla fine la decisione definitiva fu quella di Elsa.

-Andrà tutto bene, e so anche come risollevarti il morale. –affermò la ragazza bionda alzandosi dal letto e prendendo le mani di Merida per tirarla su.

-Che intendi dire? –domandò la rossa confusa mentre Elsa sorrideva.

-Vieni con me! –le disse la regina di Arendelle trascinandola fuori dalla stanza.

Le due ragazze corsero fuori dal castello e i loro vestiti, azzurro e verde scuro, svolazzarono dietro di loro.

Quando entrambe giunsero al campo, dove si sarebbe svolta l’ennesima prova di tiro con l’arco, Elsa rallentò riprendendo il suo atteggiamento elegante e dignitoso visto che attorno a loro vi erano delle persone.

Una volta che le ragazze si furono sedute sui troni posti all’aperto appositamente per i giochi, la magica sovrana spiegò il suo piano a Merida che si illuminò e si apprestò a trovare sua madre per comunicarle che la regina di Arendelle aveva cambiato idea.

Elinor era raggiante mentre presiedeva la cerimonia affiancata dalla sua famiglia e la figlia era decisamente più tranquilla.

-Oggi abbiamo l’onore di avere tra di noi un’ospite molto speciale, che intende prendere parte a questa giornata di giochi. La regina Elsa di Arendelle! –la presentò la madre di Merida indicandola.

Elsa si alzò in piedi e salutò con la mano poi scese i gradini del piccolo palco per farsi vedere da tutti. Molti applaudivano e altri fischiavano o facevano rumore come dei selvaggi.

La magica sovrana fece un sorriso tirato poi parlò.

-Vi ringrazio tutti per questo benvenuto e desidero informarvi che, eccezionalmente per questa giornata speciale, anch’io ho deciso di offrire la mia mano. –ammise.

Dalla folla si levò un sommesso chiacchiericcio e i candidati sembravano entusiasti della buona nuova. Due ragazze che cedevano le loro mani voleva dire doppia possibilità di tornare a casa ammogliato e con un regno alleato.

La regina di Arendelle decise di stroncare sul nascere le speranze dei pretendenti, dunque stese la mano di fronte a sé e ruotò il polso. La sua magia fuoriuscì sotto forma di una scia che andò a creare un bersaglio di ghiaccio accanto a quelli normali.

Tutti i presenti rimasero di stucco, qualcuno forse anche spaventato.

Di sicuro altri, vedendo il potenziale di Elsa, volevano provare a conquistarla ma altrettanti dovevano aver rinunciato proprio in quel momento.

-La prova da superare è la stessa che la principessa Merida ha scelto in precedenza per ottenere la sua mano. Colpite il centro del bersaglio e sarete i vincitori. Buona fortuna. –augurò Elsa spostando il suo strascico di lato e tornando a sedersi sul trono.

Un paio di occhi azzurri tra il pubblico scintillarono e un sorriso brillante si dipinse sul volto del suo possessore.

La regina Elinor diede il via ai giochi e molti dei pretendenti si spostarono sulla linea di tiro del bersaglio di ghiaccio.

Merida ne fu indispettita parecchio. Insomma erano venuti per lei, non per Elsa.

Ok, lei era una regina…ed era bellissima…ed aveva i poteri e…e sì, non poteva biasimarli.

La principessa si lasciò cadere sul trono poggiando la testa sul palmo della mano.

-Sicura che non facciano centro? –chiese alla sua amica seduta alla sinistra.

La bionda annuì e con una mossa del capo le indicò il pretendente che stava per tirare.

-Sta a vedere. –disse.

La freccia fu scoccata ma appena si avvicinò al bersaglio del ghiaccio la ricoprì e il pezzo di legno cadde miseramente a terra.

Un coro di “Oh” riempì l’aria e quasi tutti i pretendenti si ritirarono da quella sfida preferendo tentare la sorte con un bersaglio normale.

Elinor guardò Elsa con rimprovero ma lei non ci fece caso e si godette assieme a Merida i tentativi vani degli spasimanti che miravano alle loro mani.

Alcuni fecero centro nel bersaglio della principessa e sul suo volto si dipinse una smorfia. La regina di Arendelle non la invidiava.

Quasi tutti gli uomini che provavano a vincere erano decisamente corpulenti, robusti e grossi molto più di Kristoff e alla magica sovrana gli uomini così non l’attraevano.

Un altro di questi omoni fece centro e come ogni volta Elsa osservò la reazione della rossa seduta accanto a lei.

Merida sembrava a posto, probabilmente tra tutti avrebbe potuto scegliere lui.

Il principe in questione era alto, robusto con la mascella squadrata e con un po’ di barba, il mento era pronunciato e i capelli, scuri e lisci, arrivavano fino alle spalle.

Non era giovanissimo e neanche bellissimo con tutte quelle cicatrici ma poteva avere una possibilità.

Si trattava di Mor’du che, sotto forma di spirito, era riuscito ad ottenere il suo corpo facendo un altro patto con la strega. Ma questo Merida e i suoi genitori ancora non lo sapevano.

Un ultimo pretendente provò a centrare il bersaglio di ghiaccio con una freccia di ferro e tirando da più vicino. La pesantezza della freccia la rallentò ma riuscì a non congelare subito.

Sfortunatamente quando sembrava che stesse per perforare il ghiaccio la freccia toccò il bersaglio e scivolò cadendo sul terreno erboso.

Molti sfidanti ormai si erano resi conto che la prova era truccata e lo dicevano apertamente.

Elsa sorrise, non doveva temere niente. Nessuno sarebbe riuscito a colpire il suo bersaglio.

Che utilizzassero frecce di legno, di metallo, d’oro, d’argento o di fuoco non aveva importanza. Avrebbero fallito tutti, solo qualcuno con i suoi poteri sarebbe riuscito nell’impresa.

Quando il torneo sembrava concluso però un giovane ragazzo scalzo si fece avanti.

Indossava abiti strani e sulla sua spalla era poggiato un lungo bastone ricurvo che teneva in mano. La cosa che colpì maggiormente Elsa furono i suoi capelli bianchi e improvvisamente le venne in mente Anna.

Che anche lui potesse avere avuto a che fare con la magia?

Lo sconosciuto fece un inchino che sembrava più che altro una presa in giro ma tutti all’infuori di Elsa sembrarono non notarlo.

-Posso provare anch’io? –domandò il ragazzo tranquillamente.

Elinor non ne sembrava contenta ma quando l’arciere si spostò direttamente sul bersaglio di ghiaccio si sentì sollevata.

La regina di Arendelle capì che lo sconosciuto stava chiedendo il permesso a lei e la guardava aspettando una risposta. La magica sovrana lo squadrò bene.

Si capiva subito che non fosse un principe ma era un bel ragazzo e sembrava anche degno di fiducia, dunque Elsa annuì e lui la ringraziò con un vistoso sorriso.

Un servo si avvicinò allo sfidante reggendo arco e freccia ma Jack alzò una mano per fermarlo.

-Non ne ho bisogno ma grazie lo stesso. –affermò convinto.

La magica sovrana si sporse meglio dal trono a quelle parole e strinse i braccioli insolitamente nervosa.

L’albino dunque tolse il bastone da sopra la spalla e lo strinse con entrambe le mani assottigliando lo sguardo con occhi decisi.

Poi tolse fulmineo la mano sinistra dal pezzo di legno e fece un rapido movimento con la destra come se stesse attaccando un nemico invisibile con il suo bastone.

Una scia rapida di ghiaccio fuoriuscì dall’oggetto e prese la forma di una freccia che subito si conficcò perfettamente al centro del bersaglio.

Tutti ne rimasero scioccati e la regina di Arendelle si alzò addirittura in piedi stupita.

Ce l’aveva fatta!

Quando Jack notò la reazione della regina bionda le sorrise soddisfatto e divertito poggiando il bastone in spalla nuovamente camminando verso di lei lentamente mentre i presenti si allontanavano da lui.

-Allora, quando ci sposiamo? –chiese come se nulla fosse mettendo una mano in tasca e assottigliando lo sguardo malizioso.

Elsa non disse una parola non capendo come fosse stato possibile e, nonostante la situazione, come mai le venisse da ridere. Dopo alcuni lunghi minuti sorrise.

Non sapeva perché ma sentiva che quel ragazzo era speciale e che un giorno avrebbe potuto anche rubarle il cuore. E così fu.

Jack divenne il suo re, il suo eterno vero amore e non si lasciarono mai.

Fine.

  
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