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Autore: summer_moon    25/03/2017    10 recensioni
| seconda classificata al contest La comicità è pane quotidiano, indetto da Czerwony sul forum di efp |
| vincitrice del premio Migliore storia comica |
Ciao a tutti.
In questa mia storia, scritta per un contest, vi presento Trunks e Goten alle prese con una normalissima -almeno sino ad un certo punto- giornata scolastica...
Buona lettura!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Goten, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: EFP: summer_moon; EFP Forum: summer_moon
Titolo: Una giornata un po' insolita
Fandom: Dragon Ball
Personaggi: Bulma, Goten, Trunks, Vegeta; non è presente nessun pairing
Introduzione: In questa mia storia, scritta per un contest, vi presento Trunks e Goten alle prese con una normalissima -almeno sino ad un certo punto- giornata scolastica...
Note dell'autore: non sapendo assolutamente nulla della vita da studenti di Goten e Trunks ho voluto, per questa mia storiella, immaginarli come compagni di scuola.



 

Una giornata un po' insolita






Era ormai giunta la primavera, e questo significava giornate più calde e soprattutto più lunghe, perfette per giocare e divertirsi.
Sfortunatamente però Trunks, come tutti i ragazzini della sua stessa età, aveva ben altro a cui pensare al momento: nella Città dell'Ovest -e più precisamente alla Capsule Corporation- il lilla si stava infatti preparando ad affrontare l'ennesima lunga, nonché, ai suoi occhi di ragazzino, noiosa, giornata di scuola.
Dopo essersi gustato un'abbondante colazione, Trunks salutò così i genitori e, dopo avere afferrato il proprio zainetto e tutto il necessario, si recò a scuola.




Una volta arrivato, il glicine venne raggiunto da Goten, il suo migliore amico, il quale lo salutò con l'entusiasmo che da sempre lo caratterizzava.
"Ciao Trunks!" fece il corvino vedendolo, 
"Ciao Goten!" lo ricambiò l'altro,
"Allora, sei pronto ad affrontare una nuova, lunga, e naturalmente noiosa, giornata di scuola?" chiese poi all'amico,
"L'unica cosa bella di oggi è che potremo scatenarci durante educazione fisica, ma per il resto sarà già tanto se riuscirò ad arrivare a fine giornata senza piombare in letargo!" rispose allegro il moretto, facendo ridacchiare così Trunks; il quale s'immaginò subito Goten nell'atto di dormire sul serio durante le lezioni!




"A proposito, sarà meglio sbrigarsi..." disse poi il mezzo Saiyan più grandicello, dopodiché i due, sentendo il suono della campanella, si affrettarono ad entrare nell'edificio.
Nella prima ora Trunks e Goten ebbero matematica, ed il lilla dovette più volte, naturalmente non visto dal docente, picchiettare l'amico seduto al suo fianco su una spalla per evitare che si addormentasse per la noia, dato il tono monocorde con il quale l'adulto spiegava la materia.
Già una volta, infatti, il più piccolo era stato sorpreso dal maestro a sonnecchiare durante le lezioni, cosa che aveva scatenato l'ilarità dei loro compagni di scuola, ed il glicine non voleva di certo ritrovarsi a dovere ripetere una simile esperienza. 
Il ragazzino ricordava ancora sin troppo bene quello che era successo in quella determinata occasione: alla fine della giornata scolastica i due erano dovuti rimanere a scuola per altre due ore supplementari, durante le quali avevano ricevuto entrambi dall'insegnante una sgridata da Guinness dei primati, tanto era stata lunga...
In seguito, come classica ciliegina sulla torta, Bulma e Chichi, venute a prendere i figli, erano state messe al corrente della cosa; di conseguenza Trunks e Goten erano poi finiti in punizione, naturalmente non prima di avere ricevuto una seconda ramanzina anche da parte delle stesse donne.
Dopo quel giorno, agli occhi dei due semplicemente da dimenticare, il lilla si era come incaricato di propria iniziativa di impedire all'amico di ricadere nella stessa situazione, arrivando persino, nel caso lo avesse ritenuto assolutamente necessario, ad usare le maniere forti pur di tenerlo sveglio!




Fortunatamente, dopo la noiosa lezione di matematica, arrivò quella di educazione fisica, la materia preferita da entrambi i mezzi Saiyan, i quali solitamente l'aspettavano con ansia.
Durante tale lezione la classe improvvisò una partitella di baseball: i ragazzi vennero divisi in due squadre, ed i componenti della squadra in cui capitò Goten ebbero la grande idea di assegnare al corvino il ruolo del lanciatore.
Il piccolo, una volta arrivato il suo turno di gioco, lanciò la palla con tutta la sua forza senza neanche controllarsi; come conseguenza il ricevitore della squadra avversaria, pur riuscendo a prendere la stessa palla, venne sbalzato all'indietro, lasciando stupefatti compagni di classe e docente!




"Gran bel lancio Goten, ma come ci sei riuscito?" domandò infatti questi,
"Hai mai pensato di giocare a livello agonistico? Andresti lontano, fidati!" proseguì senza neanche aspettare la risposta del moretto, il quale non aveva la benché minima idea di come rispondere: cosa poteva inventarsi adesso per uscire da quella situazione ai suoi occhi sin troppo imbarazzante?
Aveva dato troppo nell'occhio, e tutto perché si era dimenticato di dosare la propria forza, che rispetto a quella dei suoi coetanei risultava piuttosto spropositata!
A quel punto Trunks, che pur essendo finito nella squadra avversaria non aveva mancato di notare come l'amico si trovasse in difficoltà, decise di intervenire al suo posto.
"E' stata sicuramente l'adrenalina del momento, scommetto che quel lancio gli è uscito per puro caso!" affermò il lilla con tono deciso, mettendo così fine alla questione, e per la gioia dei due ragazzini nessuno ebbe altre obiezioni al riguardo, facendosi bastare tale risposta.




"Grazie Trunks." lo ringraziò poco dopo Goten,
"La prossima volta stai più attento, Goten, e ringraziamo piuttosto che non abbiano fatto altre domande, altrimenti saremmo stati veramente in guai seri!" rispose serio l'altro.




La giornata proseguì poi tranquillamente, sino al momento della sospirata pausa pranzo, durante il quale Trunks e Goten si spazzolarono senza tanti complimenti i diversi bento che si erano portati da casa, lasciando sbalorditi tutti coloro che li osservavano.
"Ma quanto caspita mangiano i giovani d'oggi?" si domandavano infatti questi ultimi, ignorando il fatto che, proprio essendo mezzi Saiyan, era nella natura dei due mangiare così tanto...




Mentre ritornavano in classe, una volta suonata la campanella che sanciva la ripresa delle lezioni, il glicine disse scherzando al moretto:
"Sei pronto Goten? Per finire in bellezza abbiamo scienze, questa sconosciuta..."
"Non me ne parlare, per fare sì che riuscissi a finire tutti i compiti che ci avevano dato per oggi la mamma mi ha praticamente sorvegliato a vista!" si lamentò il più giovane,
"Almeno tu hai la mamma scienziata a cui puoi chiedere aiuto, non è giusto!" protestò poi, fingendo di mettere il broncio.
Trunks non poté impedirsi di sorridere, era proprio nella natura di Goten dire tutto quello che pensava senza alcuna remora nel farlo...




L'intera classe, nel vedere arrivare la maestra di scienze, la salutò educatamente:
"Buongiorno!" fecero gli studenti, facendo poi un inchino;
"Buongiorno ragazzi!" li salutò la donna.
"Bene, ora prendete i vostri quaderni..." disse poi.
Mentre i ragazzi tiravano fuori i propri quaderni, mettendoli ordinatamente sul banco, l'insegnante continuò a parlare.
"Come sapete, per oggi avevate dei compiti da consegnar-" stava dicendo, quando si interruppe improvvisamente, sgranando poi gli occhi terrorizzata: un gabbiano era appena entrato dalla finestra, e sembrava volesse puntare proprio i suoi studenti!



Gli alunni scattarono tutti a sedere di colpo, ci fu anche qualcuno a cui scappò persino un urlo di paura.
"FUORI! TUTTI FUORI, SUBITO!" urlò la docente,
"E non rientrate in classe per nessun motivo, io vado a cercare qualcuno che mi aiuti a scacciarlo!" proseguì correndo fuori dall'aula, seguita dagli stessi studenti.
Trunks avrebbe potuto mandarlo via senza problemi, non aveva affatto paura, a differenza degli altri, ma avrebbe dato troppo nell'occhio se si fosse mostrato troppo calmo e controllato in una situazione del genere: decise perciò di seguire i suoi compagni, uscendo così dalla classe e rifugiandosi assieme a questi ultimi nel corridoio.




L'unico che non era ancora uscito era Goten: il moretto si era infatti messo a correre dietro al volatile!
"Coraggio, vieni qui, giochiamo insieme!" gli diceva entusiasta il piccolo, inseguendolo e travolgendo così nella foga tutti i banchi che gli capitavano a tiro, mentre questi volava praticamente in tondo per tutta la stanza nel disperato tentativo di sfuggire al ragazzino.
"Lascia perdere quel maledetto gabbiano, Goten, e vedi di uscire immediatamente dall'aula prima che la maestra ci annoveri tra i dispersi se non peggio!" gridò al suo indirizzo,
"Uffa, quanto sei noioso..." sbuffò il corvino, raggiungendo il lilla poco dopo, il quale chiuse poi la porta per impedire che il gabbiano piombasse anche lui nel corridoio della scuola.




Passarono alcuni minuti, durante il quale il volatile sembrò essersene finalmente andato; dato che però la maestra non era ancora tornata indietro nessuno si decideva a verificare la situazione attuale.
Ad un certo punto a Trunks sembrò di sentire qualcosa...
"Goten, tu non hai sentito nulla?" sussurrò questi all'amico,
"No, perché?" rispose lui,
"Mi è sembrato di udire degli strani rumori, come di carta strappata..." confessò il glicine, dopodiché aprì cautamente la porta con l'intenzione di sbirciare all'interno: vide così il gabbiano, in fondo all'aula, appollaiato sul suo banco -il quale era uno dei pochi rimasti in piedi dopo la dimostrazione d'esuberanza di Goten- nell'atto di strappare un foglio alla volta il suo stesso quaderno di scienze.




Trunks, a quella vista, perse completamente il controllo.
"Accidenti, si sta mangiando i miei compiti!" esclamò il ragazzino, dopodiché, non visto dagli altri, lanciò un piccolo ki blast, volendo in qualche modo spaventare il volatile e sperando così di farlo scappare; questi però colpì in pieno sia il banco sia quello che, sullo stesso, restava del quaderno, polverizzando entrambi.
Mentre il glicine urlava di tutto all'indirizzo del gabbiano, arrivò finalmente la maestra in compagnia di uno dei bidelli, il quale, armato di uno spazzolone, riuscì finalmente a mandare via l'ospite indesiderato; ma ormai il danno era fatto.




Quella stessa sera, nel salotto della Capsule Corporation...


 
"Egregi signori Briefs,
vi informo con la presente che vostro figlio Trunks non ha consegnato i compiti assegnati, dimostrando però una notevole fantasia nell'inventare improbabili scuse nel tentativo di giustificarsi.
Cordiali saluti."




Questo recitava il testo di una nota scolastica lasciata al ragazzino dall'insegnante di scienze: la donna non aveva infatti creduto al racconto del lilla, nonostante avesse visto lei stessa come un gabbiano fosse entrato sul serio nella scuola.
A nulla era servito il mostrare ciò che era rimasto dei fogli strappati, la maestra non aveva voluto sentire ragioni.




"Cos'è questa storia, Trunks?" volle sapere Bulma, nel leggere la nota lasciata al figlio,
"La maestra mi ha dato questa nota, oltre che un brutto voto, perché secondo lei non ho fatto i compiti." rispose subito lui.
"COSA?" disse incredula la turchina,
"Ma se li ho controllati io stessa i tuoi compiti, li avevi fatti invece, ne sono più che sicura!" esclamò.
"Lo so, ma oggi durante la lezione di scienze è entrato un gabbiano dalla finestra, che poi ha distrutto i miei compiti strappando il quaderno, e quando l'ho detto alla maestra lei mi ha dato del bugiardo!" spiegò il figlio.




"Scusa, ma... lei non ha visto la scena?" indagò la scienziata.
"Eravate a scuola quando è successo, giusto?" chiese.
"Sì, eravamo ancora a scuola, ma..." replicò il glicine,
"Si può sapere cos'ha combinato la vostra insegnante?" lo interruppe allora Bulma,
"Ecco, mamma... è scappata a gambe levate per la paura al solo vedere quel gabbiano entrare in picchiata dalla finestra dell'aula!" affermò Trunks.




"Tsk!" esclamò infine Vegeta, il quale, appoggiato al muro e con le braccia conserte, si era semplicemente limitato sino ad allora a rimanere in disparte, ascoltando l'intera conversazione tra madre e figlio, 
"Che docente fifona avete in quella vostra scuola, e meno male che teoricamente quella donna dovrebbe insegnare scienze!" commentò poco dopo con un sorriso sarcastico, facendo ridere sia la turchina, sia il lilla.




"Adesso però sarà meglio che tu vada a rifare i compiti, in modo che la prossima volta la vostra insegnante non trovi un'altra scusa per rifilarti un'altra nota..." sentenziò la donna, una volta tornata seria.
"Sì, mamma." rispose il ragazzino, poi, dopo avere salutato i genitori, se ne andò in camera sua.
"E adesso come la mettiamo?" chiese Bulma a Vegeta, dopo che Trunks se ne era andato, facendogli così presente il fatto che, con molta probabilità, sarebbero stati richiamati alla scuola del figlio per un colloquio con la stessa docente,
"Vedetevela voi terrestri, io non voglio averci niente a che fare con tutto questo!" le rispose irritato il principe dei Saiyan, per poi lasciare a sua volta la stanza e chiudersi nella GR per gli allenamenti serali.
Bulma avrebbe voluto urlare al moro che era sempre il solito scimmione a cui non importava di niente e di nessuno, ma quella volta, dopo averci riflettuto su per un attimo, decise di non insistere con lui: se la maestra di Trunks era riuscita nell'impresa di farsi spaventare da un semplicissimo gabbiano, si disse infatti la scienziata, chissà come avrebbe reagito allora nel ritrovarsi davanti al naso un Vegeta evidentemente irritato senza un motivo apparente; come minimo le sarebbe venuto un infarto per la paura al solo vederlo con lo sguardo accigliato!
La donna scelse perciò di non coinvolgere ulteriormente il marito in quella storia.




Nel frattempo Trunks, in camera sua per svolgere nuovamente i suoi compiti, si trovò a ripensare a quello che era successo: aveva purtroppo ricevuto una nota dall'insegnante di scienze, questo era vero, ma dopotutto -grazie anche all'incursione improvvisa ed inaspettata di un gabbiano avvenuta durante le lezioni stesse- quella giornata, seppure un po' insolita rispetto alle altre, alla fine non era stata poi così noiosa come si sarebbe potuto aspettare all'inizio.



 

FINE





   
 
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