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Autore: jarmione    27/03/2017    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Evelyn e i suoi fratelli non fossero mai "evasi"?
Se lei fosse rimasta al penitenziario?
E che accadrebbe se Joe e i tre fratelli scoprissero che Evelyn sta per andare in tribunale dove decideranno se assolverla o condannarla?
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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FINE!!! Mamma mia finalmente una Long portata a termine (non ne potevo più).
Grazie ad Evelyn80 e Ciauuuuu!!!



Lucky Luke scortò Evelyn in tribunale.
Il pubblico presente e la giuria faticava a credere che una ragazza così carina e dal viso dolce potesse essere imparentata con dei criminali come i Dalton.
I quattro fratelli ebbero il permesso di mettersi al banco con lei, per starle vicino e darle sostegno.
Tenendo conto della sua età e del fatto che le donne dovessero essere sempre accompagnate, Evelyn aveva buona probabilità di essere affidata ai suoi fratelli in caso di risposta negativa.
Evelyn tremava, aveva paura e non sapeva come fosse affrontare un processo, ne come pubblico ne come condannata.
A Joe la cosa non toccava minimamente, andava a nozze con i tribunali e adorava far spaventare la giuria.
Luke si era messo i suoi abiti migliori, scomodi ma adeguati.
Si mise accanto ai fratelli e attese.
La corte era appena entrata.
Un giudice basso e grasso fece capolino dal trono e impugnò il suo martello.
Indossava un parruccone grigio che fece sfuggire un risolino ai quattro fratelli e un semplice sorriso forzato ad Evelyn.
Anche se era lei che doveva essere giudicata, era comunque strano vedere gente con la parrucca.
Allungò una mano e cerco quella di Jack, che la strinse dandole tutto il suo sostegno.
"Tutti seduti" ordinó il giudice dando un colpo di martello per attirare l'attenzione.
Tutti si sedettero e attesero.
Joe non aveva ancora elaborato un piano.
Doveva a tutti i costi trovare un modo per far sì che la sorella stesse bene.
Il problema era sempre lo stesso.
Se veniva condannata, sarebbe finita in un penitenziario femminile e non l'avrebbero più rivista.
Se veniva assolta, l'avrebbero rispedita a casa dalla madre e, vedendo la faccia del giudice, poteva anche capitare che non l'avrebbero più rivista lo stesso perché glielo avrebbero impedito, oppure l'avrebbero vista una volta al mese.
Da una parte era buono, così era libera e poteva muoversi a piacimento.
Dall'altra non amava l'idea di vederla così poco.
Jack poi...lui sarebbe morto e non per colpa delle botte di Joe.
Quella era la prima volta che Joe non sapeva cosa fare.
Se avesse avuto il cervello di Averell...almeno non avrebbe avuto tutti quei problemi.
Sarebbe stato un emerito imbecille e al diavolo tutto e tutti.
Forse era meglio farla assolvere.
Era meglio una volta al mese che mai.
Guardò verso Jack e gli lanció un occhiata.
Fece qualche piccolo gesto con le mani e gli fece capire cosa intendeva fare.
Quando Jack capì, ebbe un tutto al cuore.
Però ammise a se stesso che era l'unica soluzione.
Passó la voce anche a William, che la passó ad Averell.
Quest'ultimo, dalla gioia, stava per sparare a raffica ogni cosa.
Venne bloccato in tempo da Jack e William, che lo zittirono tappandogli la bocca.
Joe si portò una mano al volto.
-Che razza di imbecille- pensó, trattenendosi dal tirargli un ceffone.
Il giudice disse un sacco di parole, che ad Evelyn parvero incomprensibili,
Qualcuno della giuria ridacchiava, già immaginando la sentenza.
Evelyn strinse ancora la mano di Jack e con l'altra tamburelló sul ginocchio.
C'era solo una cosa, che i cinque fratelli non avevano previsto.
"La corte chiama a testimoniare i fratelli Joe, Jack, William e Averell Dalton"
I fratelli spalancarono la bocca
"Averell sono io!" Esclamò Averell sventolando la mano e sentendosi orgoglioso di essere stato chiamato.
"Sta zitto imbecille!" Lo rimproverò Joe.
Il giudice martelló "Fate silenzio!" Ordinò "il primo ad essere chiamato è William Dalton"
William deglutì e si avvicinò al banco dei testimoni.
Ricevette un occhiata da Joe.
Un occhiata parecchio minacciosa ma ben chiara.
"Prego ci descriva l'imputata in ogni suo aspetto"
Deglutì ancora.
"Beh lei è nostra sorella"
"Molto bene e...?"
"E...ed è anche l'unica della famiglia a sostenerci" A quella frase Joe si mise le mani al volto "ma lei è una brava ragazza e non farebbe mai nulla di male a nessuno. Mi ricordo ancora quando era piccola, a quei tempi era..." ed iniziò a fare un discorso così lungo e pieno deinpochinparoloni che conosceva, che quasi tutto il pubblico si addormentò.
"....ed è così che abbiamo conosciuto nostra sorella"
Evelyn, grata comunque per le belle parole, si reggeva il volto con le mani
"Ditemi che ha concluso"
"Me lo auguro per lui" borbottò Joe
"Bravoooo bravoooo!" Esclamò Averell.
Joe trattenne la voglia di ucciderlo.
Con le grida di Averell, il giudice si ridestò.
"Molto bene può andare" disse tra uno sbadiglio e l'altro "venga al banco Averell Dalton"
Gli altri quattro ebbero paura.
Quando però, notarono che il giudice lo considerava un emerito stupido, lo lasciarono parlare tranquillamente.
Intrattenne il pubblico con ricette di dolci e pietanze, qualcuno prese pure appunti.
Persino il giudice era rimasto ingolosito.
"Ok bene...può ordinare una pizza e...cioè voglio dire, può andare"
"Come può essere così stupido? Ma da dove è uscito?"
"A me ha fatto venire fame" si lamentò Evelyn
"In effetti anche a me" disse Jack, che fu il successivo ad essere chiamato.
Jack era quello più nervoso di tutti e forse anche il più terrorizzato all'idea della sorella lontana.
"Beh, è solo una ragazza, lei non ha fatto nulla..." deglutì "io..."
Il suo discorso non durò molto
"Non si è mai visto nessuno così dolce" la guardò "Evelyn, qualunque cosa accada...io...io volevo dirti...che ti amo" e divenne rosso.
Il pubblico emise un sospiro romantico.
Era bello vedere tutto quell'amore.
Jack tornó a posto e sorrise ad Evelyn, sempre rosso in volto, che si lasciò sfuggire un risolino.
Quando fu il turno di Joe, le cose che disse erano positive, anche se con il suo tono risultavano una presa in giro.
"Ma dico ma scherzate? Guardatela!" La indicò "con quei lineamenti e quel vestito tutto puzzi e merletti vi sembra una criminale incallita? Ma dai! È una Dalton all'anagrafe ma se guardiamo la vera storia non ha niente a che vedere con noi!" Poi guardò il giudice "sa...se non assolve usata povera ed innocente ragazza, io potrei anche dare di matto e potrei fare qualcosa di estremamente malvagio" sorrise attorcigliandosi un baffo "dopo tutto sono un Dalton"
Il giudice tremó e fece andare a sedere Joe.
Joe aveva ormai la situazione in pugno.
"La corte di aggiorna" diede un colpo di martello e tutti uscirono.
Joe e i tre fratelli vennero messi in una cella nei sotterranei del tribunale, mentre ad Evelyn venne concesso di restare nel corridoio ad attendere con Luke.
Il giudice si era fidato e sapeva che lei non sarebbe scappata come i fratelli.
"Direi che stiamo andando bene" commentó Luke per sdrammatizzare "sei ancora nervosa"
Evelyn annuì.
"Luke posso chiederti una cosa?" Ottenne la sua attenzione "io...io non so cosa sceglieranno, se vorranno assolvermi o condannarmi...ciò che voglio chiedere è...puoi fare in modo che mi affidino ai miei fratelli?"
Luke alzò un sopracciglio e rimase stupito da quella richiesta.
Sicuramente lo faceva per Jack e per Joe, anche se sapeva che guai a chi gli toccava i fratelli.
"Se dovessero assolverti andresti da Mamma Dalton"
"Nemmeno lei ha una bella reputazione" disse "rapina i negozi anche se i soldi ci sono, lei ci ha insegnato a rapinare e saccheggiare" spiegò "io sono stata educata in maniera diversa perché femmina ma qualcosa l'ha spiegata anche a me"
Luke capì e sorrise "vedrò cosa posso fare"
Un ora dopo, la corte rientrò in aula.
I fratelli erano nervosi ed Evelyn era sul punto di svenire.
"Giudice Preston, permette una parola?" Intervenne Luke.
Il giudice acconsentì.
Luke, nell'avvicinarsi, fece l'occhiolino ad Evelyn e poi sussurrò qualcosa al giudice, che mostró interesse e approvazione.
Prese nota e lascio che Luke tornasse al posto.
"Che diamine hai fatto Lucky Luke?" Ringhiò sottovoce Joe.
"Niente che ti riguardi"
"Qui tutti mi riguarda!"
"Fate silenzio!" Sbottó il giudice.
Sistemò alcuni fogli e si schiarì la voce.
"La corte ha preso una decisione" disse "in base alle nostre informazioni ed alle testimonianze dei fratelli Joe, Jack, William e Averell Dalton, con testimonianza il famigerato Lucky Luke..." guardò verso il cowboy "la signorina Evelyn Dalton, ancora minorenne e con una tentata rapina mai cominciata, viene assolta da ogni forma di accusa..."
Ci fu approvazione da parte di tutta la sala, anche dei fratelli.
Evelyn sorrise appena e Jack si sentì sprofondare, anche se era la giusta decisione.
"Ma!..." proseguì il giudice facendo zittire nuovamente la sala "essendo per l'appunto minorenne ed essendo la madre troppo anziana per poter badare a lei, l'imputata verrà affidata al parente più prossimo è più adulto della famiglia di appartenenza" si schiarì ancora la gola "dichiaro il signor Joe Dalton affidatario esclusivo dell'imputata..." Joe sgranó gli occhi e, vedendo lo sguardo soddisfatto di Luke, capì che era stato lui.
"E dichiaro infine che la signorina Evelyn Dalton vada a vivere nel penitenziario maschile del signor Peabody al quale verranno lasciate istruzioni in merito, così è deciso" battè un colpo di martello e tutti uscirono.
Evelyn non aveva parole, Luke sapeva avere una grande influenza sulle persone e aveva mantenuto la promessa.
Evelyn abbracciò Joe
"Adesso non potrai fare la furba pulce"
"Non ci penso nemmeno" poi si alzò e strinse tutti i fratelli, per poi rivolgersi a Luke sorridendo.
Il cowboy sorrise a sua volta ed uscì lasciandoli soli.
Evelyn guardò Jack e lo baciò.
Nessuno li avrebbe più divisi.
Era i Dalton, che sarebbe mai potuto accadere?
  
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