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Autore: Freya Crystal    27/03/2017    7 recensioni
Daphne è inchiostro che cola. Daphne è un fiore che non si sfiora.
"La mia tristezza... il mio essere distante... è questo che ti piace di me?"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Se non posso averti




Daphne è inchiostro che cola. Daphne è spuma di mare sospesa nel silenzio. 
L’osservi da lontano senza fare rumore. Lentamente ne catturi il candore, ne sveli le pulsioni, ne dipingi le labbra arrossate dall’inquietudine. 
Hai intessuto sul suo ventre le immagini di un sogno. 

Il tuo sogno. 


 
"È sempre più pallido, sempre più stanco..." 



Daphne è luce in un’alba d’inverno. Daphne è un fiore che non si sfiora. Ne respiri il tepore all’ombra di una colonna, ma non puoi imbottigliarne il profumo. 

 
"Cosa nasconderà?" 

"Non vuole dirmelo."



La studi perdersi nelle proprie riflessioni, non visto, saziandoti di un fascino inafferrabile. Il pennello scivola sulla carta, traccia la linea sottile del mento, forma la luce triste che le si annida negli occhi. 
Temi ciò che ti sussurra.


 
"È diverso... quest’anno s’isola più del solito."

"Perché t’interessa?" 



Daphne non risponde alla domanda.

Tu inizi a seppellire una tela di rancore sotto strati di falsi sorrisi. 




 
**
                                                                                                         
 



Hai iniziato a renderla arte una mattina di dicembre, quando l’hai trovata addormentata nella Sala Comune, i capelli non più rigorosamente ordinati, ma scompigliati dall’agitazione del sonno. Lì hai deciso che un giorno sarebbe stata tua. 
Imperfetta era vera, imperfetta era talmente bella da soffocare.


 
"Cosa ci facevi in Sala Comune alle cinque di mattina? Sono mesi che ti trovo addormentata su una poltrona." 

"Non sono affari tuoi, Blaise." 


Ti sembra di vederla palpitare, la sera, sotto il tocco delle tue dita.
 
"Chi aspettavi?" 

"Nessuno, stai diventando ridicolo." 


Ti sembra di poterla accarezzare, stringere – strappare via da lui.

Daphne, ormai, è seta su un tappeto di spine. 

Le tue spine. 

 
"Almeno io non ho qualcosa da nascondere." 



 
**

                                                            



Sei solo con le ombre della Sala Comune. Solo con una tela incompleta. 
Non finirai mai di dipingerla. Sai che non devi farlo. Tutta quella spuma fatta di macchie e linee va cancellata, rimossa, spezzata. Più diventa definita, più il silenzio di Daphne ti parla.
Vorresti compiacerti d'averla resa tua almeno in un sogno di carta, ma il motivo per cui hai cambiato modo di guardarla ti disgusta. 


 
"Blaise, cosa stai scrivendo?" 

"Non sto scrivendo." 

"Allora cosa fai?" 



Daphne è un fiore che sanguina. Daphne è un rovo d’amore intagliato nel cuore.
 


"Provo a dipingere." 

"Non sapevo dipingessi." 



È bellezza malinconica impressa in bianco e nero. Te ne sei innamorato inconsapevolmente – e lo odi da morire. 

 

"Credo che smetterò." 

"Perché?" 



Perché più lei soffre per lui, più tu te ne innamori.

 

"Se finissi il dipinto, fisserei per sempre il tuo dolore." 



Più Draco si spegne, più Daphne fiorisce di quella mesta bellezza.

 

"Non voglio ricordare gli occhi tristi che avevi pensando a un altro. Non voglio amare il tuo dolore."



La vedi trattenere il fiato, fuggire il tuo sguardo, tornare a cercarlo con furia. 
 


"Stai dicendo che se io fossi felice, smetteresti di amarmi?"



Stavolta sei tu a non avere una risposta. 
 


"La mia tristezza... il mio essere distante... è questo che ti piace di me?" 



Daphne è solo un sogno da cancellare. 


 

"Se è così non ho altra scelta. Continuerò a fingere d'amare Draco al posto tuo."




Non la lascerai mai libera.







*

 
Spazio dell'autrice
Questa storia mi è venuta di getto e ho voluto lasciarla così com'era, anche se sono consapevole della visione negativa che dà dell'amore. Mi piacciono le storie d'amore felici, ma quando scrivo mi piace trattare anche altri tipi d'amore: quelli infelici, tormentati, malinconici e - perché no? - anche insani. Il testo è volutamente impostato a zig-zag per ricreare la situazione paradossale, la condizione emotiva contorta, di entrambi i personaggi - so che potrà sembrare disturbante, ve lo concedo :D
Le domande che volevo si ponesse il lettore su Blaise sono "Lui ama davvero Daphne o la sua è solo un ossessione? È lo stesso Blaise ad aver scambiato un ossessione per amore?" 
 
 
Quanto segue è una delucidazione sulla caratterizzazione dei personaggi, spero possa rivelarsi utile!
- Siamo al sesto anno, ecco perché Draco si "spegne", diventa sempre più "pallido" e "stanco". Daphne è sua amica e si preoccupa per lui.
- Daphne è innamorata di Blaise, ma sa che lui non la ricambia. È quando inizia a rivolgere le sue preoccupazioni a Draco che nota qualcosa d'inaspettato: Blaise si mostra geloso. 
- Blaise si accorge infatti di non vedere più Daphne solo come un'amica; è affascinato - terribilmente attratto - da lei, dalla sua aria pensierosa, triste, dal suo sguardo malinconico. 
- Perché Daphne è triste? Soffre per un amore non corrisposto e, purtroppo, alla fine si rende conto che l'unico modo per farsi amare da Blaise è quello: avere un'aria triste, malinconica, assorta, impenetrabile. Stando con Blaise diverrebbe felice, quindi smetterebbe di piacergli (?).
Daphne qui riveste il ruolo della donna distante, irraggiungibile per il pittore: può essere amata solo attraverso l'arte, concretamente non potrà mai essere sua, ma il paradosso sta nel fatto che in realtà entrambi si amano. Daphne si chiede: "Se fossi sua, Blaise continuerebbe ad amarmi?" 
 
 
Se ci avete visto amore platonico, ossessione, senso d'inadeguatezza verso sé stessi e la propria natura, ci avete visto quello che ci ho visto io, ma c'è molto altro che preferisco lasciare a libera interpretazione - vorrei dire molto altro, ma se lo facessi che gusto ci sarebbe? 
Spero che in ogni caso la storia vi abbia trasmesso qualcosa. Grazie per la lettura!
 
 
 


 
  
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