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Autore: Fructis    30/03/2017    1 recensioni
Bonnie arrossì, e per poco non cadde nuovamente quando Damon la lasciò andare. Quell’arrogante, presuntuoso, narcisista e… tremendamente bellissimo vampiro era l’unico sostegno che le impediva ogni volta di cadere.
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Matt Honeycutt | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ahi!», esclamò Bonnie. Sciocca com'era, non aveva prestato attenzione a ciò che la circondava, in particolare non aveva guardato in basso, e a rimetterci era stato il suo ginocchio, che si era scontrato con il tronco spezzato di un albero, facendola cadere a terra. Adesso, come spiacevole conseguenza, si era ritrovata con un ginocchio sbucciato e le mani sporche di terra perché aveva cercato di attutire l'impatto con il terreno.
Damon, che fino a quel momento era rimasto dietro alla ragazza, scattò verso di lei, preoccupato che fosse accaduto qualcosa di grave al suo uccellino. Tuttavia, non appena si trovò davanti un corpicino chinato a terra e un visetto sporco d’erba, sbuffò, non riuscendo a celare l'irritazione. Quella ragazza era un vero disastro.
Allungò una mano e l'aiutò a sollevarsi. «Non te lo meriteresti, pettirosso. Non sai neanche dove mettere i piedi».
Bonnie arrossì, e per poco non cadde nuovamente quando Damon la lasciò andare. Quell’arrogante, presuntuoso, narcisista e… tremendamente bellissimo vampiro era l’unico sostegno che le impediva ogni volta di cadere.
Quando però la rimproverò, lei si accigliò, irritata quasi quanto lui. «Be', non eri tenuto a farlo!». Lo scostò bruscamente, sentendo una scarica elettrica percuotere il suo corpo nel momento in cui entrò in contatto con quello di Damon, e s'incamminò, incurante di averlo lasciato indietro.
Damon in risposta scoppiò a ridere.
«Be'», ricalcò il tono usato da Bonnie aggiungendoci una leggera sfumatura di sarcasmo, «si dà il caso che sia io il colpevole indiretto della tua caduta», aggiunse soddisfatto di vedere la ragazza sussultare. Ecco che il suo uccellino tremava, arrossiva e iniziava a balbettare, pensò Damon mentre una piccola fitta penetrava nel suo petto, proprio nel punto dove era situato quel muscolo sopito.
«Tu...», stava per dire Bonnie, ma Damon la interruppe:
«Credevi davvero che non mi fossi accorto del modo in cui mi guardavi conversare con Elena? Per questo non hai visto dove mettevi i piedi; per questo sei caduta».
Bonnie ebbe un tremito. Accidenti; anche quando era sicura di essere riuscita a nascondergli qualcosa, lui, con un sorriso perfido ma stupendo, distruggeva tutte le sue illusioni.
«Io... no... no. Ti sbagli. Non è stato per questo. E' che ero sovrappensiero, e...».
«E perché eri pensierosa, pettirosso?».
«Ecco...io... io... Damon, ti prego, smettila!», strillò quando si rese conto che il vampiro si era fin troppo avvicinato a lei. Ma Damon non si lasciò distrarre dall'urlo di Bonnie: a lui non importava un fico secco della presenza di Elena, di Mutt, o di Miss Inquietudine. Spinse il corpo in avanti e afferrò la nuca di Bonnie, premendo le labbra su quelle morbide della ragazza. Quest'ultima si sciolse, letteralmente. Lasciò scivolare le mani sulle spalle del vampiro, sollevandosi in punta di piedi per arrivare ai capelli di lui. Damon continuò a baciare il suo pettirosso, nonostante percepisse su di sé le occhiatacce irritate di Mutt - ma quello scimpanzé biondo ancora non aveva capito che lei era solo sua? - e lo sguardo rassegnato di Elena. Bonnie, al contrario, si era catapultata in un altro universo. Damon le era entrato sotto pelle, bloccando con il suo ingresso ogni movimento e mandando in cortocircuito il suo cuore. Bonnie ritornò parzialmente alla realtà solo quando Damon la liberò dalla stretta per non farla morire di asfissia. Accidenti! Mai come ora aveva detestato le escursioni pomeridiane, pensò lei, una scia di rossore che le colorava la guancia.
«I...o... io...».
«Shh», la zittì Damon premendo l'indice sul naso di Bonnie.
«Devi proprio smetterla di fare la gelosa, pettirosso. Anche se, a dire il vero, proprio non mi dispiace vederti così», le disse prima di sorriderle sfoggiando quel delizioso sorriso. Poi, dopo averle accarezzato con premura il ginocchio leso, aggiunse:
«Quando avremo finito questa noiosa gita turistica nei boschi, mi toccherà proprio curarti meglio questa ferita». Avvicinò le labbra a una tempia della ragazza, inalò l’odore di fragola che avvolgeva quel corpo minuto e sparì dalla sua visuale.
Bonnie sospirò trasognata e, se Matt non si fosse avvicinato a lei per dirle di medicarsi la ferita, si sarebbe del tutto dimenticata della missione e avrebbe trascinato Damon lontano da Elena. 
   
 
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