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Autore: Mirwen    02/04/2017    3 recensioni
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
La guerra infuria i giovani Malandrini appena finita Hogwarts si trovano in quell'inferno. L'Ordine della Fenice, le speranze, gli amori, la fine dell'adolescenza.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice'
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Phoenix’s flames

 
 
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
Enif Aurora Icecrow. 


 Capitolo 35: Fuga di notizie

 
Dorcas fissò i bucaneve spuntare impertinenti nella terra brulla. Era stesa dietro alcuni dossi nel Kent, poco lontano da casa di Dedalus e Micea. Le colline ondulate stavano uscendo dal sonno invernale sotto il tiepido sole che splendeva in cielo. Si era quasi congelata quella notte, non aveva scoperto nulla, ma ciò che era evidente era che qualcosa turbava casa Lux, ne era sempre più sicura... Guardò l'orologio, Marlene e Sturgis l’aspettavano a Londra per il turno di pattuglia... Si alzò stancamente lanciando un ultimo sguardo alla casa, avrebbe scoperto cosa nascondeva, ne era convinta, a quel punto si smaterializzò.
 
"Eccoti! Stavo cominciando a preoccuparmi!" disse Marlene abbracciandola. "Ma sei ghiacciata!"
"Credevo di esser pedinata, ho fatto il giro lungo... Sturgis?" rispose Dorcas evasiva.
"Sta prendendo dei caffè, non so te ma io è da un po' che non dormo bene..." disse Marlene indicando il bar all’angolo
"Lo dici a me? Remus è partito da 18 ore e io sono già in ansia..." commentò Dorcas convinta, nessuno riusciva più a dormire decentemente tra paranoia e pattugliamenti.
"Lui come sta?" Dorcas scosse la testa rassegnata
"Quando gli ho fatto notare che è quello piu esposto ad un attacco ha risposto che se dovrà morire lo farà..."
"Un po' come tutti noi..." sorrise Marlene tristemente "abbiamo scelto un pessimo periodo per fare gli eroi..."
"Se il periodo non fosse stato pessimo non sarebbero serviti degli eroi.." commentò con ovvietà Dorcas, a volte avrebbe voluto vivere un’altra vita, lontana da lì e lontana da tutto quello.
"Ehi Dorcas ti ho preso un pezzo di cheesecake..." disse Sturgis raggiungendole con tre tazze per asporto e un paio di sacchetti...
"A cosa devo l'onore?" disse guardandolo scettica, ce l'aveva ancora con lui per aver dubitato di Remus.
"Un calumet della pace... Non dovevo accusare Remus, mi sono fatto prendere dal panico..." rispose il giovane arrossendo appena "Quindi cheesecake al cioccolato... In suo onore..." sorrise dolcemente. Dorcas lo guardò poco convinta, prendendo il sacchetto che Pudmore le offriva.
"Non basterà un dolce per farti perdonare..."
" Lo so, ma prendilo come un buon inizio..."
 
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Quando James si smaterializzó a Oxford con un piccolo gruppo di Auror la scena che si trovò davanti aveva dell'immaginario... La casa era sventrata, una nebbia irreale permeava l'aria e il Marchio Nero brillava tetro nel cielo che stava volgendo al tramonto.
"La squadra di obliviatori avrà un bel carico di lavoro per cancellare questo pasticcio..." commentò tristemente Fabian al suo fianco...
"Brand, Gilpatrick interrogate i testimoni... Potter vediamo che diavolo hanno combinato con questa caccia al babbano..." continuò. James si stupì di come Fabian si trasformasse, era serio e competente, avrebbe fatto carriera, era un bravo caposquadra. Lui e Gideon erano forse i migliori, dopo Malocchio, logicamente…
"Credi ci sia qualche motivo che li ha spinti ad attaccare proprio questi babbani?" chiese James raggiungendolo. Alice e l’altro giovane Auror si allontanarono verso le case vicine e i pochi passanti che erano in strada.
"Conoscendoli? Puro divertimento... Tieni gli occhi aperti, non vorrei abbiano preparato qualche brutto scherzo... in questo periodo non si sa mai…" James annuì entrando in ciò che restava della casa.
L'edificio era esploso dall'interno, il centro dell’esplosione sembrava, valutando ciò che restava degli arredi, il salotto.
"Non credo troveremo molto di loro..." commentò tristemente James, c'era sangue ovunque, dubitava di trovare un corpo intero... Disintegrati... Eplosi... Si sono davvero divertiti... La fantasia non manca a questi bastardi...
Fabian spostò alcune macerie con un colpo di bacchetta... Fece levitare una foto davanti a lui...
"Cerchiamo marito, moglie e una ragazzina di dieci, undici anni al massimo..." disse pratico osservando l’immagine… “Sarebbe troppo bello pensare che la bimba sia dai nonni, vero?!” sbuffò depresso 
"Temo non ci sia niente da fare, purtroppo..." disse tetro James guardando le tracce di sangue, era davvero tanto…
"Da quando hai perso la tua vena di speranza..." commentò Prewett sarcastico, voleva alleggierire la tensione
"Ormai temo il peggio quando si tratta di bambini..." disse stancamente "sono un padre paranoico lo so... ma..."  James s’interruppe, Fabian non sapeva della profezia, al di là dei diretti interessati ne erano a conoscenza solo Malocchio e Caradoc…
"Ma..." chiese Fabian curioso, voleva sviare James da un altro possibile bambino morto, Gideon gli aveva raccontato dell’effetto che avevano avuto sul giovane i corpi dei piccoli Bones. Non che non lo capisse, dopo aver passato ore a calmare il fratello e la sorella di Edgar era andato da Molly e aveva giocato per ore con i bambini: aveva coccolato il piccolo Ronnie, inseguito gli gnomi da giardino con Fred e George, letto un libro a Percy e insegnato a giocare a scacchi a Bill e Charlie, anche lui non sopportava la vista di tutta quella crudeltà.
"Ma niente… Vorrei poter scappare da qualche parte ogni tanto... Così solo io, Lily e Harry..." disse James esprimendo un pensiero che lo tormentava spesso: un giorno normale… avrebbero mai avuto un giorno normale lontano da tutto quell’orrore?!
"Il prossimo mese porto i ragazzi a fare un giro in una riserva di draghi in Galles... " buttò lì Fabian, James lo guardò curioso
"Una riserva di draghi? Non ti pare un po' eccessivo per dei bambini?"
"Scherzi?! Bill e Charlie adorano cose del genere! Pensa che Gideon ha regalato a Bill "il manuale per il perfetto cacciatore di tesori"... Arthur aveva paura di averlo perso alla Gringott... Voleva infilarsi ai piani più bassi...e Charlie lo stava inseguendo perché gli hanno detto che laggiù ci sono dei draghi..." James sorrise
"Io e Gideon vogliamo dar un po’ d’aria a Molly e Arthur adesso che aspettano il settimo..."
"Aspettano?! Cosa?! Un'altro?!" esclamò sorpreso James, anche lui avrebbe voluto un altro figlio ma sette… una squadra di Quidditch in pratica… no quello era eccessivo… a volte credeva di non riuscire a gestire nemmeno Harry figuriamoci sette bambini agitati.
"Molly dice che vuole una femmina e non smetterà di provarci..." James rise, anche quello era surreale, far finta di niente in un luogo in cui erano successe cose terribili... Ma era un modo per non pensare, capiva chiaramente che Fabian cercava di riempire il silenzio che permeava l'ambiente e gli era grato per questo.
Stavano riparando la casa. Come sempre quando venivano colpiti i babbani l’ordine di servizio era: ricostruire i danni magici, cercare prove, cancellare l’accaduto dalle menti dei vicini e dar la colpa ad una fuga di gas, James non credeva fosse giusto verso i morti, ma quella era la politica del Ministero e non ci poteva fare nulla. Stava rimontando un tavolino quando la vide...
"Merda! Fabian guarda!" prese al volo il pezzo di pergamena che svolazzava davanti ai suoi occhi.
"Hogwarts!” esclamò Fabian guardando la pergamena “La ragazzina deve aver ricevuto oggi la sua lettera!”
“Qualcuno della scuola deve essere venuto a portargliela! E se…” la voce di James venne interrotta da un’esplosione. James e Fabian vennero sbalzati contro la parete dallo spostamento d’aria.
James scosse la testa cercando di riprendere lucidità, la orecchie fischiavano e quasi non sentì le grida di Alice che era corsa al suo fianco.
“James! Dio stai bene?!” anche Monroe Gilpatrick si fece loro affianco.
“Sì, sì… sono solo un po’ stordito… che succede?”
“Resta giù, ci stanno piovendo addosso un po’ di maledizioni…” disse la ragazza, solo allora James si accorse che Monroe reggeva un sortilegio scudo su tutti e quattro “era un agguato…”
“Forse c'era anche qualcuno della scuola… la ragazzina era una strega…” disse James cercando di recuperare la bacchetta senza esporsi troppo.
“Dici che l'attacco era diretto ad un insegnate?” chiese Monroe
“non lo so, può essere... Fabian?” chiese James guardando Alice piegarsi sull’amico.
“Ha battuto la testa e perso i sensi… quando si sveglierà avrà un gran brutto mal di testa…” disse piano.
“Quanti sono?” chiese James cercando di sbirciare nella direzione da cui piovevano le maledizioni. I muri che avevano riparato facevano loro da copertura ma non lasciavano vedere la strada.
“Non lo so… quando è esplosa di nuovo la casa siamo corsi verso di voi mentre cominciavano a piovere maledizioni da ogni dove…”
“E io che ho promesso a Lily di essere a casa per cena…” commentò tristemente James con un sospiro.
 
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Gideon si smaterializzò assieme a Moody, Dawlish e Robarts, avevano lasciato l’ufficio non appena Arthur era piombato nel suo cubicolo dicendo che Molly gli aveva mandato un gufo con scritto “Fabian in pericolo!”. Molly e il suo infallibile orologio, ogni tanto lo trovava un po' invadente ma in quel momento sperava solo di trovare suo fratello ancora vivo… Due secondi dopo si materializzarono altri cinque auror tra cui il capo dipartimento Crouch in persona.
Sei mangiamorte stavano al centro della strada letteralmente bombardando quel che restava di una casa babbana, poco più indietro un altro Mangiamorte teneva stretta una ragazzina.
“Guarda piccola cosa succede a chi come te decide di nascere nel mondo sbagliato…” sentirono dire a quest’ultimo.
“Giù la bacchetta, Mangiamorte!” ordinò Moody andando loro incontro.
Il Mangiamorte fece un cenno ai suoi, gli incantesimi cessarono. Lanciò la ragazzina verso Moody e i sette si smaterializzarono…
“Vigliacchi! Avete paura di essere in inferiorità numerica!” ringhiò loro Moody. Leonora Simmons corse dalla bambina sorreggendola.
“Stai bene piccola?” la sentì dire Gideon, mentre le superava scattando verso la casa
“Fabian!” chiamò a gran voce…
“Gideon siamo qui!” rispose James scostando alcune macerie che la pioggia di maledizioni aveva tirato loro addosso “un po’ contusi ma tutti interi…”
Gideon si fece loro incontro aiutandoli ad alzarsi…
“Tutti e quattro filate al San Mungo! Gideon accompagnali, qui finiamo noi, Simmons porta con loro la bambina” gridò Moody lanciando un occhiata alle loro condizioni: Fabian era ancora privo di sensi, James sanguinava dalla tempia e da un grosso taglio sulla gamba, Alice si era lussata una spalla sotto alcuni detriti e la mano di Monroe era completamente dilaniata, rimasta esposta alle macerie per reggere il sortilegio scudo che aveva salvato tutti e quattro.
“È un strega…” si trovò a dire James prima che Simmons si smaterializzasse “Aveva ricevuto la sua lettera… doveva essere il suo undicesimo compleanno…forse tra le vittime c’è anche un insegnante… Silente avrà mandato qualcuno con quella…” disse rendondosi conto solo in quel momento di avere ancora la lettera in mano, la porse alla bimba.
“Questa è tua…” la piccola la prese con mani tremanti, era spaventata a morte, James le sorrise incoraggiante. Simmons annuì.
“Andiamo ora, vi serve una rattoppata…”
 
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Enif finì di mettere l’essenza di dittamo sulla fronte di James con un sorriso.
“Ecco fatto, come nuovo…” gli sorrise incoraggiante
“Grazie Eny… puoi evitare di…”
“Dirlo a Lily o dirlo a Sirius?” chiese lei sorridendo, aveva preso un colpo quando se l'era visto davanti mezzo insanguinato, ma per fortuna non era successo nulla di così grave da avvertire Lily o Sirius.
“Non so quale dei due sia meno paranoico al momento…” ridacchiò James “Hai notizie di Fabian?” chiese poi serio.
“Prima di rattoppare te ho controllato: stava ancora riposando, ha preso una bella botta… sua sorella è arrivata qui con tutta la truppa per controllare che facessimo bene il nostro lavoro…” ridacchiò la ragazza “si sveglierà presto, non preoccuparti…”
James annuì alzandosi, Enif lo accompagnò fuori dall’ambulatorio.
“Della bambina arrivata con noi sai qualcosa?” chiese ancora lui
“È di sopra al quarto piano… l’hanno torturata un po’ ed è sotto shock, ma si riprenderà secondo la dottoressa Elleray… la tua collega… emh… Simmons?” James annuì “sta cercando di trovare eventuali parenti… a settembre andrà ad Hogwarts… Silente ha già mandato un gufo dicendo che verrà a trovarla non appena starà meglio e si offre anche di accompagnarla dai parenti per spiegare loro la situazione… sempre se ci sono dei parenti…”
“E se non ci fossero?” chiese James, Enif sospirò tristemente
“Strawberry Field a Liverpool… è un orfanotrofio, ci sono alcune streghe che ci lavorano per curare i “nostri” orfani e purtroppo in questo periodo ce ne sono molti…” disse tristemente Enif, James rabbrividì.
“Enif… senti… voglio che mi prometti una cosa…” Enif lo guardò sorpresa
“Cosa?”
“No niente…” disse ripensandoci James
“James?”
“Pensavo che se succedesse qualcosa a tutti noi… Harry…” l'idea di Harry in un orfanotrofio gli metteva i brividi, semplicemente troppo brutto
“Anche se l’idea mi agghiaccia… tu hai una cognata…” le rispose lei, Enif aveva ragione, anche se non si parlavano era certo che Petunia non avrebbe abbandonato il figlio della sorella…
“La cosa non mi tranquilizza, sai…” Enif rise
“Coraggio Prongs! Ne usciremo, vedrai!”
“Pensavo di portare Lily e Harry a fare un giro… sai a prendere una boccata d’aria…”
“Sarebbe fantastico, hai già qualcosa in mente?” Enif si avvicinò sussurandogli l’orecchio “Voglio sperare che andrete con mezzi babbani e ben nascosti dal tuo mantello….” James annuì
“L’isola di Skye, non è lontana per andare con mezzi babbani…” disse sovrappensiero James.
“Ehi Auror… non ti sei fatto quasi uccidere un’altra volta, vero?” disse a mo’ di saluto il dottor Lamber spuntando dal corridoio affianco.  
“Salve signore… qualche graffio nulla di più, Enif mi ha già rimesso a posto… ora devo andare a fare rapporto… ci vediamo presto Enif…”
“A presto James…”
“Dottor Lamber…”
“Potter, giusto?! Spero di non rivederti tanto presto…”
“Anch’io signore… spero proprio di no…”
 
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“Skye?” Lily guardava il marito dubbiosa, aveva finto di non notare le macchie di sangue sulla sua camicia, ma adesso arrivava la sua assurda proposta di prendere una boccata d’aria. Doveva esser successo qualcosa, come sempre del resto
“James, sei stato ferito di nuovo?” chiese per fugare il dubbio
“Sì, no… cioè non c’entra niente! Io voglio solo essere una famiglia normale una volta tanto…” disse prendendo in braccio Harry e facendogli il sollettico “partiamo di qua sotto il mantello… andiamo a prendere il traghetto come tutti i babbani… non dirmi che tu vuoi restare rinchiusa qui dentro per tutta la durata della guerra?”
“Non dire sciocchezze! Certo che vorrei farmi una passeggiata con Harry in tutta tranquillità, ma pensi sia sicuro?”
“Niente è più sicuro oggi giorno…” disse il marito tetro
"Cos'è successo?" James scosse la testa
"Il dipartimento non vuole che si sappi in giro… hanno attaccato una famiglia di babbani un'ora dopo che Lumacorno aveva portato loro la lettera d'ammissione alla figlia… hanno ucciso i genitori e torturato la bambina… ora è ricoverata al San Mungo, Silente andrà a trovarla presto… ha detto che Horace era sotto shock, temeva l’avessero seguito… dai rilievi di Malocchio sembra tenessero sotto controllo la casa da un bel po'…” James sospirò guardando Harry seduto sulle sue ginocchia…
Lily gli si avvicinò passandogli una mano sulla schiena, Harry saltellava in braccio al padre allegro, beata innocenza.
"James..."
"Vorrei per due secondi non dover pensare a loro..."
"Andiamo a Skye..."
"Sicura?"
"Abbiamo diritto anche noi ad una vacanza e anche ad una luna di miele se è per questo..." ridacchiò lei "questa dannata guerra ci sta facendo perdere troppe cose"
"Beh almeno non gli attimi con Harry..." sorrise passandosi una mano tra i cappelli arruffandoli ancora di più, Harry cercò d'imitarlo e Lily scoppiò a ridere.
"Oh tesoro, non imitare papà anche in questo..."
 
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Enif stava sistemando l'armadietto delle scorte, con tutti quegli incidenti e aggressioni il San Mungo doveva ordinare pozioni e ingredienti quasi giornalmente e a fine giornata qualcuno a turno doveva controllare le quantità rimaste, era un lavoro che odiava, semplice e noioso inventario.
"E i soliti due immortali decotti di mandragola..." finì ridacchiando
"Icecrow come siamo con le scorte?" chiese la O'Malley affacciandosi nel magazzino
"Al solito... Dobbiamo riordinare l'estratto di dittamo e il pus di bobotubero mentre del resto dovremmo essere apposto per ancora qualche giorno... A parte i decotti di mandragola che immagino siano lì da più tempo di me..."
"E anche di me, stanne certa..." commentò la guaritrice con un mezzo sorriso. "Su ragazzina va a sbrigare i tuoi promemoria che poi si va tutti a dormire..."
Enif annuì raggiungendo l'accettazione.
"Zia Micea... Cosa ci fai qui?"
"Sono venuta a prendere un decotto per lo stomaco, non sto tanto bene in questo periodo..." disse la donna evasiva. Enif osservò la sorella di suo padre, era pallida, molto di piu del giorno dell'ultima riunione.
"Vuoi che..."
"Non preoccuparti, ho già parlato con un guaritore, dice che è lo stress, mi ha consigliato una vacanza sull'isola di Skye... Ora vado, buonanotte cara, saluta Sirius..."
Enif restò ad osservare la donna andarsene, Skye? Due volte in un giorno?! Rise della coincidenza e andò a raccogliere le sue cose prima del fine turno.
 
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Dorcas si era imposta di non avvicinarsi di più alla casa dei Lux, ma da quella posizione poteva vedere benissimo i due coniugi discutere. Micea era rientrata poco prima, aveva l'aria preoccupata. Mentre addentava un panino al prosciutto cercava di concentrarsi sulle labbra di Micea e Dedalus, voleva capire cosa si stessero dicendo, ma non ci riusciva molto bene, non aveva capito se Micea volesse andare a sciare o all'isola di Skye. Sbuffó, era stanca, non dormiva da un paio di giorni, decise di rientrare, quella sera giocavano le Vespe e aveva promesso al padre di ascoltare la partita assieme.
 
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Le case color pastello di Portree si specchiavano nel mare, Lily respirò a pieni polmoni l'aria colma di salsedine mentre spingeva il passeggino di Harry lungo il porticciolo. James camminava al loro fianco, era da tanto che non lo vedeva così sereno, ne era felice. Harry additò delle oche selvatiche ridendo.
“Sono oche, tesoro, andiamo a vederle più da vicino?” disse dolcemente al bambino mentre questo gorgogliava felice.
“Vedrai Harry quando papà ti insegnerà a volare in alto come loro!” gli disse James accucciandosi affianco al passeggino. Lily sorrise, nonostante le motivazioni della vacanza ci voleva proprio si trovò a pensare.
 
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“Devi darci alcune informazioni su chi si occupa di scoprirti…” sorrise Leila affabile, Peter l'osservava in silenzio appoggiato al muro del loro ormai solito vicolo.
“Penso se ne occupi Moody, al solito…” sbuffò Peter, fino a dieci minuti prima Leila aveva usato la lingua in modo più piacevole…
“Sono sicura che ci sia anche qualcun altro…” Peter scossa le spalle. Leila guardò l’orologio da taschino
“Ora devo andare a farmi un giro a Portree…”
“Portree?”
“Non sei l'unico che ci passa informazioni sui membri dell'ordine, ogni tanto qualche notizia è filtrata anche dal San Mungo…” Peter corrugò le sopracciglia
“Tu dovresti essere di pattuglia con gli uomini di Silente quando attaccheremo, fingiti dispiaciuto quando ti arriverà la notizia…” disse allegra stampandogli un sonoro bacio sulla guancia.
“Sta attenta..” disse sovrappensiero
“Ti preoccupi per me Minus? Sai che non siamo quel tipo di coppia vero?” Peter annuì mentre lei spariva. Guardò l'orologio Frank e Emmeline lo aspettavano a Diagon Alley un quarto d’ora dopo… si smaterializzò a Londra entrando al Paiolo Magico.
Frank era al banco sorseggiando una burrobirra.
“Ehilà” lo salutò Peter sedendosi affianco a lui.
“Ehi Peter, come stai?” lo salutò l'Auror ordinando una burrobirra anche per lui.
“Bene, ma tu? Hai una faccia…”
Frank scosse la testa
“Neville ha il raffreddore, ha pianto tutta la notte…” disse sconsolato
“Altro che burrobirra, ti seviva un doppio caffè…” ridacchiò Peter sorseggiando la burrobirra che Tom gli aveva messo davanti.
Emmeline arrivò un paii di minuti dopo ordinando un'acqua viola.
“Avete novità?” chiese Emmeline, Frank la fissò “Gideon mi ha raccontato dell’agguato di ieri….” spiegò stando attenta a chi li stava ascoltando.
“Sembra che avessero scoperto un po' di tempo fa che la ragazzina era una strega, forse hanno pensato che attaccare un insegnante in servizio per la scuola sarebbe stato divertente…”
“Hanno attaccato un insegnante?” chiese Peter sorpreso, le informazioni che non uscivano sulla Gazzetta o su Radio Strega Network stentavano ad arrivare anche ai membri dell’ordine, complice il sospetto che aleggiava su tutti loro…
“No, forse non l'hanno fatto perché si trattava di Lumacorno… non lo so… hanno ucciso i genitori e torturato la figlia… hanno attaccato Fabian, James, Alice e un altro collega che andavano a fare i rilievi dell’attacco… credevo che James ti avesse avvisato, anche se non aveva avvertito neanche Sirius per non farlo preoccupare… per fortuna se la sono cavata con solo qualche graffio…” spiegò loro Frank. Peter rimase in silenzio meditabondo… probabilmente avrebbero attaccato la McGrannit se ci fosse stata lei al posto di Lumacorno
“Stanno diventando audaci…” commentò Emmeline
“Forse sono convinti che la spia li protegga…” buttò lì Peter.
“Non preoccuparti Peter, finirà questa guerra…” disse saggio Frank.
Pagarono le loro bevande, cominciando a camminare per Londra magica. Alcuni negozi erano chiusi, i proprietari erano morti o erano scappati.
“Dovremmo trovare il modo di far sperare la gente… l’oscurità non rimarrà per sempre…” commentò Emmeline guardandosi attorno
“So che la Bagnold sta cercando di inventarsi qualcosa in merito…”
“Per far festeggiare Londra basterebbe che il Puddlemore o le Harpies si qualificassero alla seconda fase dell’Europeo…” ridacchiò Peter.
Stavano per staccare quando il patronus di Sirius comparve davanti a loro…
“Venite da me! È urgente!” 

Eccomi qui! Scusate il ritardo, un po' di casini sul lavoro... spero vi piaccia. Ho pensato che Molly avesse anche i fratelli sul suo bel orologio :) Detto questo, alla prossima e lasciate un commentino....
   
 
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